Introduzione e contesto
Ti sei mai trovato ad affrontare una qualche situazione, che era chiaro che era da Dio per te, ma ti sembrava troppo difficile per te? E ti sei mai trovato ad avere paura, vedendo quanto eri inadeguato, o incapace?
È successo a ciascuno di noi, come è successo anche a vari personaggi della Bibbia.
Stiamo studiando la vita di Gedeone, che è un forte esempio per noi, soprattutto per come affrontare situazioni così, in cui Dio ci mette davanti compiti che, umanamente, sarebbero troppo grandi per noi. Ma non solo. Nella storia di Gedeone ci sono tante buone lezioni per noi, e vediamo molto del cuore di Dio.
Ricordate che ci troviamo al tempo dei Giudici, in un periodo in cui Israele era in ribellione contro Dio. Si erano ribellati contro Dio, cadendo nell’idolatria, e non volevano ravvedersi. Perciò Dio ha mandato loro la sua disciplina, permettendo ai Madianiti di soggiogarli e di creare loro grande danno. La disciplina di Dio era durissima. Ma lo scopo della disciplina di Dio non era fare del male al popolo, ma piuttosto spingere il popolo a ravvedersi e a tornare a Lui. In questo vediamo il cuore di Dio per il suo popolo. E vediamo il cuore di Dio anche in come, nonostante quanto avevano peccato contro di Lui, Dio ha suscitato Gedeone per liberarli dalla mano dei Madianiti.
Se ricordate l’ultimo sermone, Dio aveva chiamato Gedeone per essere il liberatore di Israele, per liberarlo dalle mani dei Madianiti. Appena dopo la chiamata, Dio aveva affidato a Gedeone il compito di distruggere l’altare di Baal e l’Ascerah che appartenevano a suo padre. Era un compito difficile per Gedeone, perché avrebbe potuto causargli grandi problemi. E Gedeone aveva timore. Però, pur avendo timore, Gedeone si è fidato di Dio ed ha compiuto questa grande opera.
Questo compito che Dio gli aveva affidato era un “banco di prova” per Gedeone, perché Dio stava per affidargli un compito molto più grande: liberare Israele dai Madianiti.
Quando Dio ha chiamato Gedeone ad andare in battaglia contro i madianiti, era un compito umanamente troppo grande per Gedeone. Ma Dio aveva cambiato il cuore di Gedeone che non faceva più calcoli umani, piuttosto, si fidava di Dio, avendo la promessa che Dio sarebbe stato con lui.
Oggi riprendiamo la storia da qui, dove l’abbiamo lasciata, appena dopo che Gedeone aveva demolito l’altare di Baal e l’Ascerah. Iniziamo da Giudici 6:33.
Gedeone chiede un segno
Ancora una volta, come facevano regolarmente, i Madianiti sono saliti contro Israele, per devastarlo. Ma questa volta, le cose sarebbero andate diversamente, perché Dio aveva il piano di liberare Israele. Leggo da Giudici 6:33.
“33 Or tutti i Madianiti, gli Amalekiti e i figli dell’oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella valle di Jezreel. 34 Ma lo Spirito dell’Eterno investì Gedeone che suonò la tromba; e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 35 Egli mandò anche messaggeri in tutto Manasse, che fu pure convocato per seguirlo; mandò inoltre messaggeri nelle tribù di Ascer, Zabulon e di Neftali, le quali salirono a incontrare gli altri. 36 Poi Gedeone disse a DIO: "Se intendi salvare Israele per mia mano, come hai detto, 37 ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se c’è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno all’intorno rimane asciutto, allora saprò che intendi salvare Israele per mia mano, come hai detto". 38 E così avvenne. Il mattino dopo Gedeone si levò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada; ne uscì una coppa piena d’acqua. 39 Ma Gedeone disse ancora a DIO: "Non si accenda la tua ira contro di me; io parlerò ancora una volta. Deh, lasciami fare la prova col vello ancora una volta soltanto. Rimanga asciutto solo il vello e ci sia rugiada su tutto il terreno all’intorno". 40 E DIO fece così quella notte: soltanto il vello rimase asciutto, e ci fu rugiada su tutto il terreno all’intorno.” (Giudici 6:33-40 LND)
Gedeone aveva un compito grandissimo davanti a sé. Doveva andare contro questi popoli che ormai da sette anni soggiogavano e devastavano Israele. Erano estremamente più potenti di Israele, per questo, l’impresa di liberare Israele era umanamente impossibile. Trovandosi di fronte ad un compito così grande e difficile, Gedeone voleva essere certo che Dio avrebbe salvato Israele per mano sua. Per questo, Gedeone chiede un segno a Dio, come conferma.
Non è per noi
È molto importante che capiamo una cosa qua. Non dobbiamo prendere quello che Gedeone ha fatto come un’indicazione di come anche noi dobbiamo fare con Dio. Gedeone non aveva la Bibbia come l’abbiamo noi, ed era circondato da un popolo che non seguiva Dio e non voleva Dio. È importante ricordare che nel periodo prima che la Bibbia fosse scritta, in vari momenti, Dio operava in modo miracoloso. A volte parlava direttamente a certe persone che voleva usare per opere speciali. Dio usava queste opere miracolose per insegnarci, tramite la Bibbia, più di chi è, più del suo cuore e più del suo potere. Però questo non vuol dire che Dio opera allo stesso modo anche oggi, visto che oggi abbiamo la Bibbia completa. Quindi, mentre studiamo la storia di Gedeone, non dobbiamo vedere tutto come un esempio di come Dio opera con noi oggi.
Non vediamo male Gedeone
Poi, un altro aspetto importante è che dobbiamo stare in guardia nei nostri cuori, per non vedere male Gedeone. Per noi che abbiamo la Parola di Dio, e la conosciamo bene, da anni, può essere facile vedere male Gedeone per il fatto che due volte ha chiesto un segno.
La sua fede era debole, e si trovava di fronte ad un compito gigantesco. Gedeone voleva una conferma per essere sicuro che Dio avrebbe veramente salvato Israele per mezzo suo. Pensateci: se Dio non avesse benedetto quella battaglia, come sarebbe stato? Sarebbe stato un totale disastro, e avrebbe potuto peggiorare ancora di più la condizione di Israele. Perciò, considerando tutto, è comprensibile che Gedeone volesse una chiara conferma, e non dobbiamo vederlo male per questo. Noi, invece, che abbiamo la Parola di Dio, a volte vogliamo una conferma da Dio per quello che Lui ci ha già mostrato chiaramente nella sua Parola. Ecco, allora non puntiamo il dito a Gedeone, ma piuttosto guardiamo alla nostra vita.
Quindi, il fatto che Gedeone ha chiesto un segno non è un esempio di come dobbiamo agire anche noi. Ma quello che è un esempio per noi è la fede di Gedeone. Notate: per fede Gedeone ha convocato tutti gli uomini per la battaglia. Poi aveva bisogno di una conferma chiara da parte di Dio. E lì vediamo il cuore di Dio, pieno di grazia e di bontà, che è venuto incontro a Gedeone e gli ha dato una chiara conferma che Lui gli avrebbe veramente dato vittoria.
Applichiamo a noi
Allora, applichiamo questo a noi. Noi abbiamo la piena Parola di Dio, in cui Dio si rivela a noi e da cui possiamo conoscere i principi di Dio che ci guidano nelle decisioni.
Allora, come possiamo NOI sapere se Dio benedirà quello che facciamo? A noi non servono prove miracolose, come Dio ha fatto per Gedeone. Ricordatevi che anche nell’Antico Testamento era raro. Per noi, per sapere se Dio benedirà quello che facciamo, ci basta confrontare quello che facciamo con i principi di Dio. Se viviamo facendo la volontà di Dio, seguendo i suoi principi, che sono chiari nella sua Parola, allora Dio ci benedirà. Dio ama benedirci quando camminiamo nelle sue vie. Però, teniamo anche in mente che non sempre la benedizione di Dio è quello che immaginiamo noi.
Quindi, quando abbiamo una decisione da prendere, possiamo riconoscere chiaramente la volontà di Dio tramite i principi di Dio, che sono chiari nella sua Parola.
Dio manda Gedeone in battaglia
Quindi, tornando alla storia, Dio ha mandato Gedeone in battaglia con la conferma che gli avrebbe dato vittoria.
Volendo prepararsi per la battaglia, Gedeone era riuscito a radunare un certo numero di uomini per la battaglia. Voleva il numero più grande possibile. Ma Dio aveva altri piani.
Nei prossimi versetti troviamo una lezione potente. Dio conosce i suoi. Dio conosce noi, conosce il nostro cuore. E Dio agisce sempre con amore, per il bene dei suoi figli. Dio sapeva che, se Israele avesse vinto la battaglia, avrebbe potuto cadere nell’orgoglio credendo di aver guadagnato la vittoria con le proprie forze. Così, Dio ha deciso di diminuire l’esercito, per rendere chiaro che la vittoria era solo per mano di Dio. Leggo da Giudici 7:1.
“1 Jerubbaal dunque (cioè Gedeone) e tutta la gente che era con lui si levarono al mattino presto e si accamparono presso la sorgente di Harod. L’accampamento di Madian era a nord del loro, presso la collina di Moreh, nella valle. 2 Allora l’Eterno disse a Gedeone: "Per me la gente che è con te è troppo numerosa, perché io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me e dire: “È la mia mano che mi ha salvato”.” (Giudici 7:1-2 LND)
Gedeone aveva radunato questi uomini, ma anche se potevano sembrare tanti uomini, in realtà erano pochissimi in confronto con il vasto numero dei Madianiti. Infatti, i Madianiti li stavano soggiogando da anni. Eppure, Dio conosceva il cuore del suo popolo, e sapeva che potevano vantarsi credendo di essersi liberati da soli, senza l’aiuto di Dio. Perciò Dio è intervenuto in base a quello. Dio voleva dare loro vittoria sui Madianiti, ma in un modo tale che sarebbe stato assolutamente evidente che era stato Dio a liberarli e non loro stessi con le loro forze.
Il cuore di Dio per chi teme
A volte Dio fortifica la fede di coloro che hanno timore. Per esempio, a Giosuè, anni prima, aveva detto di fortificarsi e di non avere timore. Ma in questo caso, Dio voleva ridurre il numero di soldati da parte di Israele, e il primo modo che ha usato era di mandare a casa chi aveva paura. Leggo il v3.
“3 Ora dunque proclama a tutto il popolo, dicendo: “Chiunque ha paura e trema, torni indietro e si allontani dal monte Galaad”". Allora tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo, e ne rimasero diecimila.” (Giudici 7:3 LND)
Dio porta avanti il suo piano in tanti modi diversi. Qua, ha fatto il contrario di quello che ha fatto altre volte, quando incoraggiava il suo popolo a non avere timore. Ma qua Dio aveva uno scopo diverso.
Agendo così Dio ha ridotto notevolmente l’esercito di Gedeone, di circa due terzi. Era tantissimo. Ma Dio non aveva ancora finito di ridurre il numero. Infatti, dal v4 vediamo che Dio riduce ulteriormente l’esercito in un altro modo. Leggo.
“4 L’Eterno disse a Gedeone: "La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all’acqua, e là io li metterò alla prova per te. Colui del quale ti dirò: “Questi venga con te”, verrà con te; e colui del quale ti dirò: “Questi non venga con te”, non verrà". 5 Gedeone fece dunque scendere la gente all’acqua; e l’Eterno gli disse: "Tutti quelli che lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li metterai da parte; e così farai con tutti quelli che per bere si metteranno inginocchio". 6 Il numero di quelli che lambirono l’acqua portandosela alla bocca nella mano fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l’acqua. 7 Allora l’Eterno disse a Gedeone: "Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l’acqua io vi salverò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutti gli altri tornino ciascuno a casa sua". 8 Allora i trecento uomini presero nelle loro mani le provviste e le loro trombe; così Gedeone rimandò tutti gli altri uomini d’Israele, ciascuno alla sua tenda, ma tenne con sé i trecento uomini. Or l’accampamento di Madian si trovava sotto a lui, nella valle.” (Giudici 7:4-8 LND)
Gedeone si fidava di Dio. Dio stava diminuendo il suo esercito così tanto che, umanamente, se già prima la probabilità di vincere era bassissima, adesso era praticamente certo che la battaglia sarebbe stata un disastro e che quei pochi uomini rimasti sarebbero stati uccisi. Eppure, Gedeone si fidava di Dio, e perciò ha mandato a casa tutti quegli uomini che potevano servirgli nella battaglia, ed è andato in battaglia solo con gli uomini che Dio gli aveva lasciato. Dio aveva selezionato solo trecento uomini, che erano assolutamente insufficienti per quel compito.
Dio viene incontro a Gedeone
Adesso, con l’esercito così ridotto, Dio manda Gedeone in battaglia. Ma di nuovo, Dio mostra il suo cuore venendo incontro a Gedeone che aveva timore. Leggo dal v9.
“9 In quella stessa notte l’Eterno disse a Gedeone: "Levati e piomba sull’accampamento, perché io te l’ho dato nelle mani. 10 Ma se hai paura di farlo, scendi all’accampamento con Purah, tuo servo, 11 e udrai quello che dicono; dopo ciò, le tue mani saranno fortificate per piombare sull’accampamento". Egli dunque scese con Purah, suo servo, fino agli avamposti dell’accampamento.” (Giudici 7:9-11 LND)
Gedeone aveva fede in Dio, che gli avrebbe dato la vittoria. Dio gli aveva dato un compito estremamente rischioso, e umanamente impossibile. E Gedeone, pur avendo fede, aveva paura.
Ma qui vediamo il cuore di Dio che gli è venuto incontro. Gedeone avrebbe dovuto fidarsi totalmente di Dio e non avere paura. Ma, visto che aveva paura, Dio ha gestito le circostanze in modo da fortificare la sua fede. Che cuore! Dio ha pietà e misericordia verso di noi!
Dio ha dato a Gedeone la possibilità di andare all’accampamento di Madian, prima della battaglia, per essere incoraggiato. E Gedeone ha accolto questa possibilità. Qua vediamo che Gedeone era umile. Non cercava di farcela senza l’aiuto di Dio. Piuttosto, riconosceva di avere timore e il suo bisogno di essere incoraggiato, e così ha cercato l’incoraggiamento che Dio gli aveva promesso.
Applichiamo a noi: misericordia verso gli altri
Dio ha avuto pietà e misericordia verso Gedeone, nonostante che Gedeone avrebbe dovuto agire diversamente. E Dio ha lo stesso cuore anche verso di noi. Allora, non dovremmo noi avere lo stesso cuore gli uni verso gli altri? Come Dio ha avuto pietà di Gedeone, e come Dio ha pietà verso di noi, così anche noi dobbiamo avere pietà, pazienza e misericordia verso gli altri, anche quando non fanno quello che dovrebbero, e anche quando peccano. A volte, notando le mancanze, o i peccati, degli altri, possiamo avere un cuore troppo duro e pretendere che gli altri camminino perfettamente. E così abbiamo un cuore che punta il dito, invece di venire accanto. Ma noi stessi siamo i primi a non avere un cammino perfetto e ad avere bisogno di misericordia e pazienza, da Dio e dagli altri! Oh che possiamo crescere ad assomigliare sempre di più al cuore di Dio, avendo grazia e pazienza gli uni verso gli altri.
Gedeone scende all’accampamento
Quindi, Dio ha dato istruzioni a Gedeone per come essere incoraggiato, e Gedeone ha seguito le istruzioni di Dio ed è sceso all’accampamento di Madian. Qui Dio gli ha dato un grande incoraggiamento. Leggo dal v12.
“12 Or Madianiti, gli Amalekiti e tutti i figli dell’oriente erano sparsi nella valle come una moltitudine di locuste, e i loro cammelli erano innumerevoli come la sabbia che è sul lido del mare.” (Giudici 7:12 LND)
Umanamente, Gedeone, con i suoi trecento uomini, non aveva alcuna speranza di vincere. Ma Dio non è legato ai mezzi umani, e Lui aveva già decretato chi avrebbe avuto vittoria.
“13 Quando Gedeone arrivò, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e diceva: "Ecco, io ho fatto un sogno; mi pareva di vedere un pane d’orzo rotolare nell’accampamento di Madian, giungere alla tenda e colpirla, così da farla cadere, rovesciarla e farla crollare". 14 Allora il suo compagno gli rispose e disse: "Questo non è altro che la spada di Gedeone, figlio di Joash, uomo d’Israele; nelle sue mani DIO ha dato Madian e l’intero accampamento". 15 All’udire il racconto del sogno e la sua interpretazione, Gedeone si prostrò in adorazione; poi tornò all’accampamento d’Israele e disse: "Levatevi, perché l’Eterno ha dato nelle vostre mani l’accampamento di Madian!".” (Giudici 7:13-15 LND)
Dio è grande! Ha gestito che quell’uomo avesse quel sogno, in modo che potesse raccontarlo al suo compagno, e Gedeone, sentendo il racconto sarebbe stato incoraggiato. Guardate come Dio ha gestito tutto per incoraggiare il suo servo! Dio ha dato quel sogno a quell’uomo, e gli ha fatto capire l’interpretazione corretta. Poi ha guidato Gedeone ad arrivare proprio là vicino mentre quell’uomo raccontava il sogno al suo compagno. Il tutto era perfettamente guidato da Dio per fortificare la fede di Gedeone. Dio è grande ed ha un cuore per i suoi!
Notate la reazione di Gedeone quando ha sentito quel racconto. Ricordate che per lui era una conferma che Dio sarebbe stato con lui e gli avrebbe dato vittoria nella battaglia. Quando ha sentito il racconto del sogno, Gedeone si è prostrato in adorazione. Ha adorato Dio.
Qual è la tua reazione quando Dio ti mostra il suo amore? Ti dà gioia. Ma poi anche ringrazi e lodi Dio? Gedeone ha subito adorato Dio, perché riconosceva la sua grandezza e la sua grazia verso di lui.
La battaglia
Gedeone aveva fede in Dio, e in base alle conferme che Dio gli aveva dato, era certo che Dio gli avrebbe dato vittoria sui Madianiti. E quindi, è sceso per la battaglia. Non sapeva come Dio avrebbe dato loro la vittoria, ma aveva fede che Dio lo avrebbe fatto. La fede arriva quando ancora non sappiamo come Dio opererà. Vado avanti a leggere dal v16.
“16 Divise quindi i trecento uomini in tre schiere e consegnò a tutti trombe e brocche vuote con fiaccole dentro alle brocche; 17 e disse loro: "Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto ai margini dell’accampamento voi farete esattamente come faccio io. 18 Quando suonerò la tromba, io e tutti quelli che sono con me, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto l’accampamento e griderete: “Per l’Eterno e per Gedeone”". 19 Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero ai margini dell’accampamento all’inizio della vigilia di mezzanotte, appena dopo il cambio delle guardie. Essi suonarono le trombe e spezzarono le brocche che tenevano in mano. 20 Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche tenendo con la sinistra le fiaccole e con la destra le trombe per suonare, e si misero a gridare: "La spada dell’Eterno e di Gedeone!". 21 Ognuno di loro rimase al suo posto intorno all’accampamento; l’intero esercito nemico invece si mise a correre, a gridare e a fuggire. 22 Mentre i trecento uomini suonavano le trombe, l’Eterno fece volgere la spada di ciascuno contro il proprio compagno per tutto l’accampamento. L’esercito nemico fuggì fino a Beth-Scittah, verso Tserah, fino ai margini di Abel-Meholah presso Tabbath.” (Giudici 7:16-22 LND)
Qui vediamo che Dio ha dato a Gedeone una vittoria incredibile, ma era Dio a fare tutto. I trecento uomini non dovevano neanche combattere. Dio ha fatto sì che ci fosse grande confusione e terrore nell’accampamento dei Madianiti, così che si uccidessero tra di loro. Poi, quelli che non erano stati uccisi fuggirono terrorizzati, lasciando tutto.
Era una grande vittoria, ma era solo, esclusivamente, per mano di Dio, non per la bravura di Gedeone o dei suoi uomini. Dio voleva che dessero a Lui tutta la gloria e non credessero di aver vinto con le loro forze.
A questo punto, con l’esercito nemico che stava fuggendo, gli Israeliti si sono radunati per inseguirli e completare la liberazione. Leggo dal v23.
“23 Allora gli Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24 Gedeone mandò quindi messaggeri per tutta la regione montuosa di Efraim a dire: "Scendete contro i Madianiti e impadronitevi dei guadi delle acque fino a Beth-Barah e al Giordano". Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi delle acque fino a Beth-Barah e al Giordano. 25 E presero due principi di Madian Oreb e Zeeb; uccisero Oreb al masso di Oreb, e Zeeb allo strettoio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall’altro lato del Giordano.” (Giudici 7:23-25 LND)
Israele ha ottenuto una grandissima vittoria su questi popoli nemici. Una vittoria che sarebbe stata impossibile se Dio non avesse operato in modo così incredibile. Era tutto per mano di Dio, che ha appianato la via per loro in modo incredibile.
Lezioni per noi
In questa storia che abbiamo visto oggi ci sono varie lezioni per noi. Quante volte anche noi ci troviamo come Gedeone, davanti a situazioni più grandi di noi. Allora, vorrei ripassare i punti principali che abbiamo visto oggi, che possiamo tenere in mente per noi.
Una delle lezioni più grandi da questa storia riguarda il fatto che Dio ha mantenuto la sua promessa e ha veramente liberato Israele. Il compito di sconfiggere i Madianiti era una montagna insuperabile per Gedeone, nelle sue forze. Ma quello che poteva sembrare insuperabile, Dio lo ha superato.
A volte Dio dà a noi compiti che ai nostri occhi sono montagne insuperabili. Quando guardiamo a noi stessi e alle nostre forze, quello che Dio ci mette davanti ci sembra impossibile, ci sembra troppo grande per noi. Dio vuole che abbiamo fede in Lui. Quando ci fidiamo di Dio, e lasciamo che sia Lui ad operare, Lui ci benedice. A volte Dio sceglie di darci una grande vittoria, come per Israele. Altre volte, invece, ci dà la forza e la grazia che ci servono per perseverare anche senza vedere grandi risultati. Fidiamoci di Dio, perché Lui non ci abbandona mai, e tutto quello che fa, lo fa per il nostro vero bene.
Un’altra lezione, e un esempio potente in questa storia, è vedere la fede di Gedeone. Gedeone aveva fede in Dio. Si è fidato di Dio, nonostante che avesse timore e nonostante che quello che Dio aveva detto di fare fosse umanamente impossibile. Gedeone ha avuto fede, e Dio ha benedetto Gedeone dandogli il risultato che gli aveva promesso. Dio mantiene sempre le sue promesse. Fidiamoci di Lui, della sua potenza e del suo cuore!
In questa storia vediamo anche tanto del cuore di Dio. Dio stava compiendo una grande liberazione in Israele. Ma vi ricordate perché Israele era soggiogato dai Madianiti? Era la disciplina di Dio su di loro. Avevano peccato contro Dio, si erano ribellati a Dio, e non si stavano ravvedendo. Avevano gridato a Dio perché la disciplina era pesantissima, ma non erano veramente ravveduti. Ma poi, al momento giusto, Dio ha iniziato a togliere la sua disciplina e a liberare Israele da quei popoli. Dio sa quello che fa, e tutto quello che fa, compreso mandare la disciplina, lo fa con un cuore pieno di amore e di grazia, per il bene del suo popolo. Aveva disciplinato il suo popolo per riportarli a sé.
Ringraziamo Dio per il suo cuore per noi. Non abusiamo della pazienza di Dio, ma guardiamo a Lui con un cuore grato e umile, perché se Dio non avesse pazienza e grazia verso di noi, non avremmo speranza. Allora, allo stesso modo, viviamo noi avendo pazienza e grazia verso gli altri.