Nell'ultimo studio, capitolo 10, abbiamo visto che Dio diede la vittoria ad Israele, dopo avere combattuto e conquistato grandi zone delle terra promessa. Ogni vittoria era tutta da Dio. Certamente, gli uomini di Israele dovevano combattere, ma la vittoria veniva dal Signore. Certamente, Dio opera nelle nostre vite, ma dobbiamo darci da fare.
Abbiamo visto che il popolo di Israele, sotto la guida di Giosuè, seguiva Dio attentamente in tutto. E così, Dio era con loro in tutto quello che facevano.
Oggi, vediamo che tante persone vogliono l’aiuto di Dio, e non ricevono quell'aiuto. Perché? Perché è fondamentale che tutti camminiamo per fede, e questo comprende, l'ubbidienza, in ogni campo della vita. Solo così avremo l’aiuto che vogliamo da Dio.
Ora, vogliamo andare avanti nel nostro studio di Giosuè, iniziando con il capitolo 11.
Nonostante gli uomini di Israele avevano conquistato molti territori , c’erano ancora tanti altri territori da conquistare.
Cioè, il fatto che c’erano già state grandi vittorie non vuol dire che non c’erano ancora altre battaglie. Nella vita cristiana, possiamo avere grande vittoria, ma ci saranno ancora altre battaglie, finché viviamo sulla terra.
Capitolo 11
Iniziando con il capitolo 11, troviamo un gruppo di re pagani così grande che insieme formavano un esercito che era molto, molto più grande di quanto era quello dell'esercito dei re nel capitolo 10. Cioè, il nemico nel capitolo 10 era grande. Questo nemico è molto più grande di quel nemico. Seguite mentre letto i vv. 1 a 5.
1 Quando Jabin, re di Hatsor, venne a sapere queste cose, mandò messaggeri a Jobab re di Madon, al re di Scimron, al re di Akshaf, 2 ai re che erano al nord nella regione montuosa, nelle pianure a sud di Kinnereth, nel bassopiano e sulle alture di Dor, a ovest, 3 ai Cananei che erano a est e a ovest, agli Amorei, agli Hittei, ai Perezei, ai Gebusei nella regione montuosa, agli Hivvei ai piedi del monte Hermon nel paese di Mitspah. 4 Così essi uscirono, essi e tutti i loro eserciti con loro, una stragrande moltitudine come la sabbia che è sulla riva del mare e con cavalli e carri in grandissima quantità. 5 Così tutti questi re si riunirono e vennero ad accamparsi assieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele. (Giosuè 11:1-5)
Questo è un nemico immenso. Immenso. Non solo c’erano tantissimi soldati, ma, c’erano anche tantissimi cavalli e carri. I soldati sui cavalli avevano un immenso vantaggio. I carri da guerra era quasi impossibile sconfiggerli per i soldati a piedi.
Ricordate, Israele non avevano né carri né cavalli. Dio aveva vietato loro di accumulare carri e cavalli. Quindi, umanamente parlando, al livello militare, Israele era estremamente svantaggiato in ogni senso. Al livello umano, era impossibile per Israele non essere sconfitto da un esercito così grande e così ben armato.
Pensiamo a noi stessi. A volte, magari dopo una grande battaglia, e una grande vittoria, può arrivare un nemico così grande che, nonostante tutti i nostri calcoli, è impossibile vincerlo. Umanamente parlando, ci troviamo senza alcuna speranza.
Ma, non dobbiamo limitarci a quello che è possibile umanamente. C’è Dio, e Dio è in controllo delle nostre vite.
DIO aveva comandato a Giosuè e al popolo di Israele di conquistare la terra promessa. Quindi, il loro dovere era di ubbidire, e camminare per fede, non fare secondo i loro calcoli.
A quel punto, Dio ricorda a Giosuè di non avere paura. Spiega che darà la vittoria ad Israele. Inoltre, Dio dà a loro dei chiari comandamenti. Leggo il v.6.
6 Ma l’Eterno disse a Giosuè: "Non aver paura a motivo di loro, perché domani a quest’ora li farò vedere tutti uccisi davanti a Israele. Taglierai i garetti ai loro cavalli e brucerai i loro carri col fuoco". (Giosuè 11:6)
Ricordiamo che Giosuè non aveva tutta la Bibbia, anzi, aveva solo i primi 5 libri, scritti da Mosè. Quindi, essendo quella un epoca speciale nella storia del popolo di Dio, a differenza di oggi, che abbiamo già la piena rivelazione di Dio nella Bibbia, in quell'epoca, a volte Dio parlava direttamente a certe guide di Israele, ed ai profeti.
E così, in questo caso, Dio parlò direttamente a Giosuè. Avendo questo immenso nemico che stava per attaccare il popolo di Israele, Dio parlò con Giosuè, e dichiarò che non dovevano avere timore. Dichiarò che il giorno seguente, avrebbero visto tutti i soldati di questo immenso esercito uccisi davanti a loro. Umanamente, sembra impossibile.
Ma Dio dichiara che sarà così. Ed è andata così.
Tramite la Bibbia, Dio dichiara cose che a noi, possono sembrare impossibili.
Dichiara che Cristo ritornerà per giudicare il mondo. Non vediamo questo adesso, ma avverrà .
Dichiara che Dio punirà ogni male. Succederà.
Dio dichiara che controlla TUTTO nelle nostre vite, in modo che TUTTO porterà al nostro vero bene. Dichiara che NON permetterà che siamo tentati oltre le nostre forse. E ci dà tante altre meravigliose promesse. Sono tutte promesse sicure. Possiamo confidare in Dio, anche se non possiamo capire con la nostra logica.
Giosuè doveva confidare in Dio. Anche noi dobbiamo confidare in Dio.
Tornando al nostro brano. Dio non solo ha dato a Giosuè questa incredibile promessa, ma gli ha dato anche un comandamento che potrebbe sembrare molto strano. Leggo l’ultima parte del versetto.
...Taglierai i garetti ai loro cavalli e brucerai i loro carri col fuoco". (Giosuè 11:6)
Ricordate che questi nemici avevano tantissimi cavalli, che usavano con i cavalieri, e tanti altri cavalli per tirare i carri di guerra, che erano tantissimi.
Ricordate che i cavalli ed i carri davano un immenso vantaggio militare ad un esercito. Per Israele, tenere ed usare questi cavalli ed i carri sarebbe stato un immenso beneficio andando avanti.
Però, Dio comanda loro di uccidere tutti i cavalli e distruggere tutti i carri. Il taglio dei garretti avrebbe fatto morire i cavalli.
Come mai Dio comandava tutto questo? Perchè togliere a loro questo vantaggio?
Ricordate che DIO era la loro forza. Dio voleva che confidassero in LUI, non nella loro forza militare.
La cosa più importante per Israele non era quanto potevano essere forti, ma piuttosto quanto guardavano a Dio. Avere i cavalli ed i carri avrebbe spinto loro a confidare nella forza militare, non nel Signore.
NOI? Vogliamo confidare nei nostri soldi, in altre cosiddette garanzie che le cose andranno bene? Oppure, confidiamo nel Signore.
Leggo i vv.7-9.
7 Giosuè dunque, e tutta la gente di guerra con lui, marciò all’improvviso contro di essi alle acque di Merom e piombò su di loro; 8 e l’Eterno li diede nelle mani degli Israeliti, i quali li batterono e li inseguirono fino a Sidone la grande, fino alle acque di Misrefoth e fino alla valle di Mitspah, verso est; li batterono fino a non lasciar loro alcun superstite. 9 Giosuè li trattò come gli aveva detto l’Eterno: tagliò i garetti ai loro cavalli e bruciò i loro carri. (Giosuè 11: 7-9)
Vittoria, ubbidienza
Cosa vediamo? Ubbidienza totale, ubbidienza immediata. E con la loro ubbidienza totale, che era frutto di una vera fede in Dio, vediamo che la vittoria promessa da Dio è arrivata.
Questa vittoria era umanamente impossibile. Era una vittoria, contro un esercito immenso, molto più forte di Israele, eppure, hanno avuto una vittoria nella quale furono uccisi tutti i nemici, e nessuno degli israeliti morì . Questo non succede. Questo non è possibile, umanamente parlando.
Con Dio, tutto è possibile.
Ubbidivano totalmente, uccidendo i cavalli, e bruciando i carri di guerra. Oh che possiamo noi ubbidire, perché confidiamo in Dio!
Quindi, dobbiamo scegliere, volta dopo volta nella vita: confidiamo in Dio, o confidiamo in qualcosa della terra che il nostro ragionamento ci dice che è necessaria?
Leggo 10-11
10 In quello stesso tempo Giosuè ritornò e prese Hatsor, e uccise il suo re con la spada, perché in passato Hatsor era stata la capitale di tutti quei regni. 11 Passò a fil di spada tutte le persone che vi si trovavano, votandole allo sterminio; non lasciò anima viva; poi diede Hatsor alle fiamme. (Giosuè 11:10,11)
Perché, ancora qui, Dio comandava uno sterminio totale? Questo sterminio totale: per evitare che il popolo di Dio vivesse insieme a peccatori, ovvero, che entrassero in rapporti con persone pagane. Inoltre, Dio ordinava la distruzione totale di chi aveva organizzato il combattimento contro Israele. Hatsor era la città del re Jabin, che aveva organizzato questa battaglia.
E così, in ubbidienza, in questo caso, Israele ha distrutto tutto. Non tenevano nulla per loro stessi. Confidavano totalmente nell’Eterno. Distruggevano tutte le cose di valore, come Dio aveva comandato.
La vera fede è ubbidire, anche se ci fa perdere benefici terreni.
Spiritualmente, era importante per il popolo di Dio non avere pagani intorno a loro. Dovevano evitare legami con i pagani. Dio sapeva che sarebbe stato impossibile vivere insieme ai pagani. Perciò, ordinava lo sterminio totale dei pagani.
Nel Nuovo Testamento, leggiamo: le brutte compagnia corrompono i buoni costumi. Leggiamo di non essere sotto il giogo dei non credenti.
Per Israele l'ordine era che non dovevano lasciare pagani fisicamente presenti nella terra promessa. Per noi, la questione è quella di non avere come nostra compagnia non credenti.
Quanto è importante per noi non avere non credenti come nostra compagnia. Né amicizie, né quello che guardiamo o ascoltiamo.
Andiamo avanti. v.12
12 Così Giosuè prese tutte le città di quei regni e tutti i loro re e li passò a fil di spada, votandoli allo sterminio, come aveva ordinato Mosè, servo dell’Eterno. (Giosuè 11: )
Ripetutamente vediamo ubbidienza. Sempre ubbidienza. Giosuè facevo tutto in base a come Dio aveva ordinato. Per questo, Giosuè è un esempio da seguire per noi. Egli confidava in Dio, ubbidiva a Dio, e fu benedetto da Dio in tutto quello che faceva.
Andando avanti, vediamo Giosuè, e tramite egli Israele, che continuavano ad ubbidire. Però, in questo caso, Dio permetteva a loro di tenere tutto il bottino e tutti gli animali. Era DIO che decideva, loro dovevano solo ubbidire.
13 Ma Israele non arse alcuna delle città poste sui colli, ad eccezione di Hatsor, la sola che Giosuè incendiò. 14 I figli d’Israele presero per sé tutto il bottino di quelle città e il bestiame, ma passarono a fil di spada tutti gli uomini fino a sterminarli, e non lasciarono anima viva. 15 Come l’Eterno aveva comandato a Mosè suo servo, così Mosè comandò a Giosuè, e così fece Giosuè, il quale non trascurò nulla di tutto ciò che l’Eterno aveva comandato a Mosè. (Giosuè 11:13-15)
Cosa vediamo qua? Piena ubbidienza.
Tu vedi piena ubbidienza nella tua vita?
Andando avanti ai versetti 16-19, vediamo che Dio aveva loro permesso di conquistare una vasta zona in pochissimo tempo. Dovevano combattere, ma la vittoria veniva da Dio.
16 Giosuè dunque prese tutto quel paese, la regione montuosa, tutto il Neghev, tutto il paese di Goscen, il bassopiano, l’Arabah, la regione montuosa d’Israele e i suoi bassopiani, 17 dal monte Holak che si eleva verso Seir, fino a Baal-Gad nella valle del Libano ai piedi del monte Hermon; prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte. 18 Giosuè combatté con tutti quei re a lungo. 19 Non ci fu città che facesse pace con i figli d’Israele, eccetto gli Hivvei che abitavano in Gabaon; le presero tutte combattendo. (Giosuè 11:16-19)
Questa zona era immensa. Dio stava adempiendo la promessa di dare loro la terra promessa. Loro dovevano combattere, ma la vittoria era tutta da Dio.
Ancora, dobbiamo ricordare che le nostre vittorie sono da Dio.
La sovranità di Dio su tutto
Il v.20 ci rivela una verità molto importante, che cambia il nostro modo di comprendere la vita. Leggo.
20 Era infatti l’Eterno stesso che induriva il loro cuore perché facessero guerra contro Israele, affinché Israele li votasse allo sterminio senza usare alcuna pietà verso di loro, ma li annientasse come l’Eterno aveva comandato a Mosè. (Giosuè 11:20)
Questa è una verità importante. L’Eterno stesso aveva indurito i cuori dei questi popoli.
Il piano di Dio per Israele era quello di combattere contro questi popoli, per sconfiggerli e sterminarli. Quindi, il cuore di questi popoli dovevano essere induriti, affinché non cercassero di fare patti di pace con Israele. Dio induriva i loro cuori per portare avanti il suo piano.
Dio è sovrano sul mondo e sulla storia.
E se non dovesse sembrare giusto che Dio gestiva tutto per fare morire tutte queste persone nelle battaglie con Israele? Questo è ingiusto?
Dio è Dio, può fare tutto quello che vuole. Dio può fare sterminare chi vuole. Tutto quello che Dio fa è giusto, perché Dio è Dio.
La vita viene da Dio. Se Dio vuole dare la vita a qualcuno per 5 anni, ed a qualche altro per 85 anni, è SUA la decisione. Nessun uomo merita qualcosa da Dio. Tutto quello che Dio fa è giusto. Dio ha donato 5 anni al primo, e 85 anni al secondo. Ma non meritavano nulla da Dio. È tutta grazia di Dio.
Se Dio decide di sterminare un popolo, o più popoli, è giusto in quello che fa. Dio dà la vita, e Dio toglie la vita.
Quanto è importante capire che la vita appartiene a Dio, e nessun uomo merita alcuna cosa di buono da Dio.
Infatti, qualsiasi cosa buona che Dio ci dà è una grazia.
Quindi, Dio aveva dato a questi pagani quella terra per vari secoli. Ora, come aveva annunciato ad Abrahamo circa 400 anni prima, Dio stava dando quella terra al suo popolo, Israele. E, nel piano di Dio, Israele doveva sterminare questi pagani, che avevano scelto di adorare idoli, anziché il vero Dio.
Continuano ad ubbidire
Finora abbiamo visto Giosuè ed Israele combattere contro tanti regni, l’uno dopo l’altro, e vincere su tutti. Potrebbero essere stanchi. Ma non smettono. C’erano ancora regni da conquistare. Perciò, continuano ad ubbidire, immediatamente, come prima. Leggo vv.21,22
21 In quello stesso tempo Giosuè si mise in marcia e sterminò gli Anakiti della regione montuosa: di Hebron, di Debir, di Anab, di tutta la regione montuosa di Giuda e di tutta la regione montuosa d’Israele; Giosuè li votò al completo sterminio con le loro città. 22 Non rimasero più Anakiti nel paese dei figli d’Israele; ne rimasero solo alcuni in Gaza, in Gath e in Ashdod. (Giosuè 11:21,22)
Il punto importante da notare qui è l’ubbidienza immediata e completa di Giosuè e degli uomini di Israele. Dio gli dava la vittoria, perché camminavano per fede, e ubbidivano in ogni cosa. Notate che ubbidivano costantemente, e immediatamente.
Dio darà la vittoria anche a noi, quando noi facciamo così la volontà di Dio, confidando totalmente in Dio, e quindi ubbidendo totalmente e costantemente a Lui.
Conclusione del capitolo
Il capitolo 11 conclude, con un resoconto della fedeltà di Dio. Leggo il v.23.
23 Così Giosuè prese tutto il paese, esattamente come l’Eterno aveva detto a Mosè; Giosuè quindi lo diede in eredità a Israele, secondo le loro divisioni per tribù. E il paese ebbe riposo dalla guerra. (Giosuè 11:23 LND)
Dio è fedele. Giosuè era ubbidiente, camminava per fede. La vera fede porta sempre alla vera ubbidienza. E, come sempre, Dio era fedele. Dio è sempre fedele.
Dio aveva promesso che avrebbero avuto una grande vittoria, e Dio ha mantenuto la sua parola: hanno avuto una grande vittoria, infatti, vittoria dopo vittoria.
Applicazione: Oh che possiamo capire che NOI possiamo fidarci di Dio. Anche se quello che abbiamo davanti sembra impossibile, nulla è impossibile per Dio. Israele si è trovato davanti a quel nemico che era così numeroso come la sabbia in riva al mare, un nemico con tanti cavalli e tanti carri, ma questo non rappresentava un problema per Dio.
Quando avevano vinto quella battaglia, per l’intervento di Dio, cosa dovevano fare con i cavalli ed i carri?
Umanamente, in un caso così, sapendo che davanti a loro ci sarebbero state ancora tante altre battaglie, anche battaglie contro grandi eserciti, eserciti con cavalli e carri, sarebbe sembrata una cosa saggia tenere i cavalli e i carri che avevano catturato.
Ma Dio aveva ordinato di uccidere tutti i cavalli e di bruciare tutti i carri.
Quindi, dovevano scegliere: confidare totalmente in Dio, e ubbidire, oppure, confidare nei loro ragionamenti, e tenere i cavalli ed i carri.
Hanno scelto di confidare in Dio. Dio aveva comandato così. Loro hanno fatto così.
Che esempio per noi. La cosa più importante nella vita non è fare secondo i nostri ragionamenti. Non abbiamo quello che secondo noi serve per vincere.
La cosa più importante è che confidiamo in Dio, e perciò, che ubbidiamo a tutto quello che Egli ci comanda. Poi, sarà DIO a darci la vittoria.
Quanto è importante che non cerchiamo ci fare i nostri calcoli per decidere se ubbidire a Dio o no. In quel caso, NON abbiamo fede in Dio. Piuttosto, cerchiamo di capire NOI quello che funziona meglio.
Ma, quello presume che NOI possiamo produrre benedizioni, anziché ricordare che solo DIO può benedirci.
Più volte, Israele si trovava davanti a situazioni umanamente impossibili da affrontare .
Volta dopo volta, Dio comandava loro di andare avanti, per fede, nonostante la situazione sembrava impossibile.
Quando noi viviamo, totalmente focalizzati su quello che DIO ci comanda di fare, quando il nostro desiderio più profondo è per la crescita del regno di Dio, quando cerchiamo per primo il regno di Dio e la sua giustizia, quando camminiamo per fede, quando camminiamo perciò in ubbidienza, quando camminiamo perciò in santità, confessando i nostri peccati,
Dio farà con noi, come ha fatto con Israele. Ci sarà vittoria dopo vittoria. Spesso non saranno le vittorie che il mondo cerca. Ma saranno le vittorie vere, che portano frutto che durerà per l’eternità.