Riassunto
Tutta la storia di Israele riguarda noi perché mostra come Dio ha agito per dare Cristo al mondo.
Dio aveva scelto Abrahamo ed è andato a cercarlo e l’ha chiamato. Dio gli ha detto di lasciare il suo paese Ur e non gli ha detto dove sarebbe andato. Tu pensi che sia difficile seguire Dio? Abrahamo doveva lasciare tutto senza sapere dove sarebbe andato. Per fede ha lasciato tutto. Ha iniziato una vita dove non aveva mai una dimora fissa e dove ha sempre vissuto nelle tende. Poi, Dio ha dato a lui la promessa che avrebbe avuto una discendenza e in quella discendenza sarebbero state benedette tutte le famiglie della terra e tramite Abrahamo avrebbe fatto un grande popolo, Israele. E la sua discendenza sarebbe andata in Egitto per 400 anni.
Poi, c’erano Abrahamo, Isacco e Giacobbe. Giacobbe aveva dodici figli, tra i quali c’era Giuseppe che fu odiato dai fratelli e venduto come schiavo e fu mandato in Egitto, dovevenne comprato da un grande ufficiale del Faraone, Potifar. Era tutto gestito da Dio, anche il fatto che Potifar era sposato con una donna infedele. Così Giuseppe fu accusato falsamente e messo non in una prigione comune ma nella prigione del Faraone dove conobbe il panettiere e il coppiere. Dio ha fatto si che il Faraone si arrabbiasse con loro e ha dato ad entrambi sogni e poi ha dato a Giuseppe le interpretazioni. Dopo alcuni anni il Faraone ha un sogno ed essendo disperato chiede un aiuto per interpretarli. Il coppiere si ricorda di Giuseppe che interpreta il sogno e dopo di ciò viene nominato, sotto il Faraone, come viceré. Poi, Dio manda sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia. Dio usa la carestia per fare in modo che la famiglia di Giuseppe viene a cercare grano per poi stabilirsi in Egitto.
In Egitto il popolo cresce, diventa numeroso e diventano schiavi e Dio manda Mosè per liberarli. Ma non era solo per la loro liberazione ma per creare un popolo, una nazione, con la legge. Gesù doveva nascere dal popolo di Israele. Tutto fa parte di questo piano al fine di darci Gesù Cristo.
Allora, Mosè aveva peccato non ubbidendo a Dio e non gli fu permesso di entrare nella terra promessa.
Mentre Mosè era in vita, ancora prima che il popolo fosse entrato nella terra promessa, Dio, attraverso di lui, aveva comandato al popolo quello che doveva fare una volta entrato nella terra promessa.
Nei primi capitoli di Giosuè, vediamo Dio guidare il popolo ad attraversare il Giordano, e poi, a combattere e vincere Gerico. Subito dopo, troviamo il peccato che poi provocò la disciplina di Dio quando i Giudei attaccarono Ai.
Dopo che si erano ravveduti, e avevano tolto il peccato dal loro mezzo, Dio li benedisse di nuovo, e attaccarono e distrussero Ai.
A questo punto, ebbero un momento di pace, prima di procedere a conquistare il resto della terra e Giosuè mise in atto quello che Dio aveva comandato tramite Mosè.
Prima di leggere il nostro brano di oggi, leggiamo in Deuteronomio 27, il brano in cui c’è il comandamento dato a Mosè. Mentre leggo, ricordate che questo è prima che il popolo di Israele aveva attraversato il Giordano. Dio aveva preparato tutto.
“1 Allora Mosè e gli anziani d’Israele, diedero quest’ordine al popolo: "Osservate tutti i comandamenti che oggi vi prescrivo. 2 Il giorno in cui attraverserete il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, il vostro DIO, vi dà, erigerai per te delle grandi pietre e le intonacherai di calce. 3 Poi scriverai su di esse tutte le parole di questa legge, quando attraverserai il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, il tuo DIO, ti dà, un paese dove scorre latte e miele, come l’Eterno, il DIO dei tuoi padri, ti ha detto. 4 Quando dunque attraverserete il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, come oggi vi comando, e le intonacherete di calce. 5 Là costruirai pure un altare all’Eterno, il tuo DIO, un altare di pietre, sulle quali non userai alcun strumento di ferro. 6 Costruirai l’altare dell’Eterno, il tuo DIO, con pietre intatte e su di esso offrirai olocausti all’Eterno, il tuo DIO. 7 Offrirai sacrifici di ringraziamento, e là mangerai e gioirai davanti all’Eterno, il tuo DIO. 8 E scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge a caratteri molto chiari". 9 Poi Mosè e i sacerdoti levitici parlarono a tutto Israele, dicendo: "Fa’ silenzio e ascolta, o Israele! Oggi sei divenuto il popolo dell’Eterno, il tuo DIO. 10 Ubbidirai quindi alla voce dell’Eterno, il tuo DIO, e metterai in pratica i suoi comandamenti e le sue leggi che oggi ti prescrivo". 11 In quello stesso giorno Mosè diede quest’ordine al popolo, dicendo: 12 "Quando avrete attraversato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Gherizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; 13 ed ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunziare la maledizione: Ruben, Gad, Ascer, Zabulon, Dan e Neftali. 14 I Leviti parleranno e diranno ad alta voce a tutti gli uomini d’Israele:” (Deuteronomio 27:1-14 LND)
Ci sono vari punti da notare qua. Prima di tutto, sta parlando di quello che dovevano fare DOPO che avrebbero attraversato il Giordano. Dio aveva stabilito per loro di attraversare il Giordano, e Dio porta sempre a compimento quello che stabilisce. Perciò, gli dà comandamenti che riguardano il DOPO che attraversarono il Giordano.
Ricordiamo che Dio è fedele, porta sempre a termine il suo piano.
Poi, un punto centrale in questo brano, è l’assoluta importanza di avere modi fissi di ricordare l’opera di Dio, e il patto con Dio. Infatti, SOLO se ricordiamo costantemente l’opera di Dio, e il patto con Dio, possiamo camminare con Lui.
Le parole della legge dovevano essere scritte in modo chiaro, e in caratteri grandi. Su pietre con intonaco bianco.
Il tutto per essere visibili.
Poi, dovevano fare una cerimonia speciale, per fissare le parole di Dio nella mentre di ciascuno. Non avevano la Bibbia cartacea che ognuno poteva averne una copia. Perciò, questa cerimonia serviva per fissare ben in mente le parole di Dio.
Poi, dovevano ascoltare le benedizioni e le maledizioni.
Per capire il pericolo di disubbidire a Dio, e le immense benedizioni di camminare in ubbidienza a Dio, per fede.
Giosuè 8:30
Adesso, leggiamo Giosuè 8:30 in avanti. Ricordate che avevano conquistato Gerico, avevano peccato, si erano ravveduti dal peccato, e poi, Dio aveva dato loro vittoria totale su Ai.
Iniziamo con il v.28, per contesto.
“28 Così Giosuè arse Ai e la ridusse a un cumulo di rovine per sempre, una desolazione fino a questo giorno. 29 Fece quindi appendere il re di Ai ad un albero e ve lo lasciò fino alla sera; al tramonto del sole, Giosuè ordinò che il suo cadavere fosse calato dall’albero, fosse gettato all’ingresso della porta della città, e vi ammassarono sopra un grande mucchio di pietre, che rimane fino ad oggi. 30 Allora Giosuè edificò un altare all’Eterno, il DIO d’Israele, sul monte Ebal, 31 come Mosè, servo dell’Eterno, aveva comandato ai figli d’Israele, come sta scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte sulle quali nessuno aveva passato alcun strumento di ferro; poi su di esso offrirono olocausti all’Eterno e fecero sacrifici di ringraziamento. 32 Là Giosuè scrisse su pietre una copia della legge di Mosè, che egli aveva scritto in presenza dei figli d’Israele. 33 Tutto Israele, tanto gli stranieri che gli Israeliti di nascita, i suoi anziani, i suoi ufficiali e i suoi giudici stavano in piedi ai due lati dell’arca, di fronte ai sacerdoti, i levitici, che portavano l’arca del patto dell’Eterno, una metà di fronte al monte Gherizim, l’altra metà di fronte al monte Ebal, come Mosè, servo dell’Eterno, aveva prima comandato, per benedire il popolo d’Israele. 34 Dopo questo, Giosuè lesse tutte le parole della legge, le benedizioni e le maledizioni, secondo tutto ciò che è scritto nel libro della legge. 35 Non vi fu parola di tutto ciò che Mosè aveva comandato, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l’assemblea d’Israele, comprese le donne, i bambini e gli stranieri che risiedevano in mezzo a loro.” (Giosuè 8:28-35 LND)
Questo brano mostra l’esempio di Giosuè, che è un grande esempio per noi di come dobbiamo vivere nei confronti di Dio.
Inizio rileggendo i versetti 30,31. Notate il cuore di Giosuè.
30 Allora Giosuè edificò un altare all’Eterno, il DIO d’Israele, sul monte Ebal, 31 come Mosè, servo dell’Eterno, aveva comandato ai figli d’Israele, come sta scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte sulle quali nessuno aveva passato alcun strumento di ferro; poi su di esso offrirono olocausti all’Eterno e fecero sacrifici di ringraziamento. (Giosuè 8:30,31)
La lezione importante in questi versetti è che anche qua, come abbiamo visto più volte in questo libro, Giosuè fece come Dio aveva comandato tramite Mosè.
Camminare con Dio vuol dire camminare per FEDE in Dio, e avere vera FEDE in Dio vuol dire, necessariamente, camminare in ubbidienza a Dio, in tutto, con grande cura e con cuore.
Giosuè era un vero uomo di Dio, che vuol dire, come gli altri veri uomini di Dio, Giosuè era molto attento a fare tutto quello che Dio comanda. Se vuoi le benedizioni di Dio, allora, devi confidare in Dio. Questo ti porta ad ubbidire attentamente in tutto, come Giosuè.
Un altro commento: l’altare doveva essere di pietre non lavorate. Sembra che una parte di questo era che in Genesi 3, dopo che l’uomo aveva peccato, Dio disse all’uomo, in Genesi 3:19:
“mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai".” (Genesi 3:19 LND)
Un altare di pietre non lavorate era come la terra. Infatti, in certi casi, si facevano altari di terra. Così, il sangue versato sull’altare, negli olocausti per il peccato, cadeva sulle pietre grezze, come sulla terra, ricordando quale era lo scopo del sacrificio. Gli olocausti erano simboli che ricordavano ai Giudei che il salario del peccato era la morte. Gli animali sacrificati erano simboli del Cristo, che doveva venire.
Olocausti e sacrifici di ringraziamento
Notate anche che Giosuè, in base alle parole di Mosè, faceva olocausti e sacrifici di ringraziamento.
Gli olocausti erano sacrifici di sangue come pagamento simbolico del peccato. Erano obbligatori, in quanto, era il modo di riconoscere la colpa davanti a Dio, e che il peccato meritava la morte. L’animale moriva al posto della persona, però, non poteva pagare veramente il debito. Era solo un simbolo.
Questo era per aiutare l’uomo a riconoscere due cose:
1) la gravità del suo peccato
2) il bisogno del vero sacrificio.
La coscienza era mai completamente liberata facendo sacrifici di animali? No. Cosa dice in Ebrei? Dovevano essere rinnovati perché erano solo simboli e nessuno veramente pagava il peccato.
Però facendo sacrifici comunque aiutava loro a capire la gravità del loro peccato. Il nostro peccato non è meno grave, ma allora, perché non facciamo sacrifici?
Questi olocausti erano un simbolo del vero sacrificio, il vero Agnello, l’Agnello di Dio. Quando Giovanni Battista vede passare Gesù, che cosa dichiara in Giovanni 1:29?
“Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: "Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1:29 LND)
Gesù Cristo è il vero sacrificio ed ecco perché non ci sono più sacrifici.
Cosa fece Dio per far si che nemmeno i Giudei facessero sacrifici oggi? Fece in modo che non ci fosse più il tempio. È stato distrutto dai Romani. Gesù ha compiuto il vero sacrificio. Finché Gesù non fu andato alla croce c’era il luogo santo e il luogo santissimo nel tempio. C’era il velo tra i due luoghi e nemmeno i sommi sacerdoti potevano entrare se non solo una volta al anno. Ma quando Gesù è morto e ha gridato: “ È compiuto!” cos’è successo con quel velo? È stato strappato da alto in basso. Aperto. Libero accesso.
Quindi, i sacrifici, gli olocausti, ricordavano i Giudei del loro peccato e del bisogno di un sacerdote. I Giudei stessi avevano bisogno di un sacerdote e Gesù è il Sommo Sacerdote. Avevano bisogno di un mediatore e avevano bisogno del vero Agnello. Questi sacrifici giornalieri erano un ricordo di questo.
Quindi, appena entrati nella terra promessa, dopo la conquista di Gerico ed Ai comandato da Dio, Giosuè erige questo altare come Dio aveva comandato, scrive la legge e poi, fa questi sacrifici.
C’erano anche sacrifici di ringraziamento che erano volontari, ma molto importanti. Servono a noi. Erano un modo di riconoscere che ogni bene viene da Dio. Il fatto di essere riconoscente serve a noi. Quanta gioia avrà una persona non riconoscente? Non avrà gioia. Invece, una persona riconoscente avrà gioia. Se tu non hai gioia, tu non sei riconoscente. Se tu non hai gioia, non abbondi nel ringraziamento.
Nel Nuovo Testamento, siamo comandati ripetutamente ad abbondare nel ringraziamento, ringraziare in ogni cosa. È fondamentale perché ringraziare ci ricorda che ogni buona donazione viene da Dio.
Appena entrati nella terra promessa iniziano con olocausti e sacrifici di ringraziamento.
v.32
Allora, accanto all’altare, Giosuè scrive una copia della legge.
32 Là Giosuè scrisse su pietre una copia della legge di Mosè, che egli aveva scritto in presenza dei figli d’Israele. (Giosuè 8:32)
Là, con calce, con lettere chiare, Giosuè ha scritto una copia della legge in modo che fosse ben visibile a tutti come Dio aveva comandato tramite Mosè.
Quanto è essenziale tenere la Parola di Dio davanti a noi. Servono ricordi.
Dobbiamo ricordare costantemente chi siamo per Dio, per mezzo di Cristo. Dobbiamo ricordare Cristo, e il suo sacrificio per noi.
Ci sono tanti brani che parlano della Parola di Dio. Per esempio, il Salmo 119 parla quanto la Parola di Dio dovrebbe essere nascosta nei nostri cuori per non peccare contro Dio.
Nel Nuovo Testamento conosciamo Colossesi 3:16, per esempio.
16 La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore. (Colossesi 3:16)
Dio vuole che siamo saturi della Parola di Dio perché guidi come pensiamo.
Allora, Dio ha dato a loro queste pietre con parole scritte in modo che quando passavano potevano ricordarsi di Dio. Accanto al Giordano c’era il mucchio di dodici pietre che era un ricordo di quello che Dio aveva fatto. E negli anni in Israele vediamo varie cose che Dio ha stabilito, per esempio il tempio. Tutti simboli per ricordare.
Quali simboli abbiamo noi che ci ha comandato Dio?
--- il battesimo in acqua: ci ricorda che siamo stati salvati perché siamo uniti a Gesù nella sua morte. Il battesimo nell’acqua rappresenta il nostro battesimo spirituale. Quando una persona crede in Dio e Dio lo salva, cosa succede? Al momento della salvezza viene battezzato nella morte di Gesù e la morte di Gesù conta come se fosse la sua. Così la condanna di quella persona cade su Gesù e la persona risorge in novità di vita, perdonata, una nuova creatura.
--- cena del Signore: ci ricorda, settimana dopo settimana, che siamo salvati per mezzo del sacrificio di Gesù sulla croce per noi, e che Egli è la nostra giustizia. I Giudei dovevano fare sacrifici costantemente e noi ricordiamo con la cena che siamo salvati per la morte e la risurrezione di Gesù.
--- il velo della donna: ci ricorda i ruoli che Dio ha stabilito, per gli uomini e per le donne. Ci ricorda che Dio Padre è il capo di Cristo, Cristo è capo dell’uomo e l’uomo capo della donna. Ma ci ricorda anche che NOI siamo la sposa di Cristo, che siamo sotto Cristo e che dobbiamo essere sotto la sua autorità in tutto.
--- il giorno del Signore: per noi credenti, il giorno del Signore è il primo giorno della settimana, la domenica, perché è quando Gesù risuscitò. Nel Nuovo Testamento si capisce che si riunivano, come chiesa, il primo giorno della settimana.
Il settimo giorno, il sabato, era un simbolo di entrare nel “riposo di Cristo” (Ebrei 4). Riposo dalle nostre opere. Siamo entrati in questo riposo quando siamo stati salvati. Non serve più quel simbolo. Adesso celebriamo la risurrezione ogni settimana, il giorno del Signore. Abbiamo bisogno ogni settimana di prendere tempo per ricordare.
Così vediamo sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento che Dio ha stabilito dei simboli per ricordare.
Poi, dopo il giardino dell’Eden e i sacrifici degli animali, qual è il primo grande simbolo che Dio ha stabilito?
La circoncisione, che era un simbolo del patto e che gli Israeliti erano il popolo di Dio. Adesso, come dice nel Nuovo Testamento, la circoncisione è nel cuore.
Vediamo che Dio ha stabilito certi simboli e cerimonie per ricordare, perché noi abbiamo bisogno di ricordare.
Giosuè legge la legge
Adesso voglio leggere versetti 33 a 35:
33 Tutto Israele, tanto gli stranieri che gli Israeliti di nascita, i suoi anziani, i suoi ufficiali e i suoi giudici stavano in piedi ai due lati dell’arca, di fronte ai sacerdoti, i levitici, che portavano l’arca del patto dell’Eterno, una metà di fronte al monte Gherizim, l’altra metà di fronte al monte Ebal, come Mosè, servo dell’Eterno, aveva prima comandato, per benedire il popolo d’Israele. 34 Dopo questo, Giosuè lesse tutte le parole della legge, le benedizioni e le maledizioni, secondo tutto ciò che è scritto nel libro della legge. 35 Non vi fu parola di tutto ciò che Mosè aveva comandato, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l’assemblea d’Israele, comprese le donne, i bambini e gli stranieri che risiedevano in mezzo a loro.” (Giosuè 8:33-35 LND)
Prima erano collocati su queste due colline, monti piccoli, con una valle stretta in mezzo. Metà del popolo era su un monte (collina). Gli altri erano sull’altro monte di fronte e l’arca, i sacerdoti, e Giosuè in mezzo. Così, parlando in modo forte, avrebbero tutti potuto sentire.
Tramite Mosè Dio gli aveva comandato di fare così. Tutti erano focalizzati sulla legge di Dio, su quello che Dio aveva detto. E Giosuè leggeva la legge a tutti loro, le benedizioni e le maledizioni.
Le benedizioni e le maledizioni che si trovano in Deuteronomio 27 e 28 sono oltremodo meravigliose e oltremodo terribili. Cioè, le maledizioni sono così terribili da spaventare ma le benedizioni sono meravigliose.
Allora, cosa serve ricordare le benedizioni meravigliose e le maledizioni terribili?
Prima, dobbiamo capire che le maledizioni erano la disciplina di Dio. Non erano la punizione che Israele meritava, perché meritava di essere cacciato per sempre dalla presenza di Dio, di non essere più il suo popolo.
Piuttosto, erano la disciplina che serviva per spingere Israele a tornare a Dio. Dio ci ama, e Dio farà di tutto per farci tornare a Lui. Quando siamo testardi, e vogliamo restare nel nostro peccato, Dio ci esorta, in tanti modi. Ma se continuiamo, alla fine, Dio manda la sua disciplina. Come abbiamo letto in questo brano, la disciplina di Dio può essere estremamente dura. Questo è perché spesso, siamo molto testardi nei nostri peccati.
Ma non è solo nell’Antico Testamento che Dio disciplinava il Suo popolo. Anche la disciplina di Dio nel Nuovo Testamento era severa.
Leggiamo in Atti 5 come Dio fa morire Anania e Safira, perché avevano mentito a Dio.
Poi, in 1 Corinizi 5 c’era quell’uomo che aveva la moglie del padre e Paolo, guidato dallo Spirito Santo dichiara:
“4 Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere del Signor nostro Gesù Cristo 5 ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù.” (1Corinzi 5:4-5 LND)
Questo è duro. Paolo dice: “ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne…” Che Dio ritira ogni protezione e lascia Satana di fare tutto il male che vuole per far soffrire quella persona terribilmente, fino alla morte, a perdizione della carne, “affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù.”
Nessuno deve dire che Dio nel Antico Testamento era duro e nel Nuovo era gentile. No.
1 Corinzi 11 conosciamo bene e dice:
“27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. 28 Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. 30 Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono.” (1Corinzi 11:27-30 LND)
La disciplina di Dio era che c’erano molti “infermi e malati, e molti muoiono”. La disciplina di Dio è molto severa anche nel Nuovo Testamento come nell’Antico. Ma non è per cattiveria. Dopo aver rifiutato di ascoltare Dio, che ci chiama a lasciare il peccato, alla fine manda la disciplina per farci tornare a Lui. Dio ama curare e benedire i suoi figli, quando capiscono che la benedizione più grande è di stare in stretta comunione con Dio.
Applichiamo
Quindi, in questi pochi versetti alla fine di capitolo 8, loro entrano e distruggono Gerico e Ai con l’aiuto di Dio per avere un posto sicuro. Entrano nella terra promessa e poi, subito fermano tutto prima di conquistare per riallacciarsi con il Signore. Dobbiamo ricordare Chi è e chi siamo. Dobbiamo fare una grande cerimonia per dichiarare le benedizioni e le maledizioni che ci aspettano se seguiamo oppure se non seguiamo Dio. Dobbiamo ricordare quello che Dio ha fatto e chi è Dio e la legge di Dio.
Anche noi dobbiamo ricordare. La vita cristiana non è andare in chiesa e poi, vivere la tua vita. È tenere Dio in mente tutti i giorni. È importante stabilire modi di ricordare continuamente le verità di Dio, e l’opera di Dio. Abbiamo questo meraviglioso esempio in Giosuè di uno che faceva esattamente come Dio aveva ordinato tramite Mosè. Vogliamo anche noi seguire Dio in tutto e per tutto.
Avevano fatto olocausti ed è fondamentale anche per noi riconoscere quanto il nostro peccato è grave e che Gesù Cristo è il nostro perdono. Non vogliamo prendere questo per scontato ma vogliamo essere colpiti e meravigliati. Cristo è il nostro perdono e la nostra giustizia.
Poi, è importante che facciamo sacrifici di ringraziamento. Ricordiamo che le più grandi benedizioni non sono materiali o di salute ma sono spirituali. Abbiamo le promesse e possiamo ringraziare Dio a prescindere dalle nostre circostanze. Ringrazia Dio per Cristo che intercede per te. Ringrazia Dio per la certezza che non ti lascerà e non ti abbandonerà. Abbiamo motivi per ringraziare.
E poi, ricordiamo le maledizioni e le benedizioni per camminare stretti con Dio. Serve capire che quello che vale veramente nella vita è camminare vicini a Dio, ed avere il giusto timore di Dio.
Preghiamo.