Aiuto Biblico

La vera liberazione

Filename: liberi-dal-peccato.06d.odt di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org, per Pasqua, domenica 16 aprile, 2006
Parole chiave: gloria, approvazione, libertà, schiavitù, giustificazione, santificazione

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Oggi, vorrei parlarvi di qualcosa che tutti vogliono. Voglio parlare di libertà. Ogni persona vuole la libertà. Infatti, molte azioni che facciamo sono spinte dal nostro desiderio di essere liberi.

Ma, liberi da che cosa?

Da che cosa vuole essere liberata la maggioranza delle persone? Vorrei parlare brevemente di alcune cose dalle quali tante persone cercano la libertà, e poi, vorrei spiegare qual è la vera libertà che possiamo godere in Cristo Gesù, quella stessa libertà che Gesù ci ha comprato e donato con il suo sacrificio sulla croce e con la sua risurrezione.

Libertà dalla brutta figura

Di natura, l'uomo vuole essere liberato da quella che potremmo chiamare “la brutta figura”. Vogliamo evitare di essere messi in una brutta luce davanti agli altri, vogliamo evitare di vergognarci davanti a loro. Vogliamo che gli altri ci considerino (o giudichino) bene.

Che questo sia il forte desiderio di tanti, e anche il nostro desiderio nella carne, è chiaro. Quello che però vogliamo capire è: perché vogliamo evitare la brutta figura? Che cos'è che vogliamo? È importante capire ciò che ci spinge e che ci motiva a desiderare così tanto questa cosa.

Analizziamo questo nostro forte desiderio, biblicamente. Che cos'è che desideriamo così tanto da spingerci ad impegnarci molto per non fare brutta figura?

In parole semplice, vogliamo l'approvazione degli altri. Vogliamo che gli altri ci considerino bene, non male.

In termini biblici, vogliamo gloria dagli uomini. Desideriamo la gloria che dovrebbe andare solo a Dio. Dio ha creato l'uomo affinché dia la gloria a Dio, invece l'uomo, nella sua natura peccaminosa, vuole la gloria per se stesso. Quando il serpente tentò Eva nel Giardino di Eden, le disse che disubbidendo a Dio, mangiando la frutta vietata, lei sarebbe diventata come Dio.

Leggiamo alcuni brani che parlano di come l'uomo vuole la gloria degli uomini.

In Giovanni 12, leggiamo di molti capi dei Giudei che avevano creduto in Gesù, però, non lo confessarono perché preferirono la gloria degli uomini. Leggiamo:

“42 Ciò nonostante, molti, anche tra i capi, credettero in lui; ma a causa dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 perché preferirono la gloria degli uomini alla gloria di Dio.” (Giov 12:41-43 NRV)

Quante volte anche noi scegliamo di non fare la cosa giusta perché vogliamo anche noi la gloria degli uomini! Così facendo, disprezziamo Dio!

In Giovanni 5, Gesù dichiara che è impossibile veramente credere, ovvero, è impossibile veramente vivere per fede, fino a quando cerchiamo gloria dagli altri, e non da Dio solo. Leggiamo Giovanni 5:44

“Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” (Giov 5:44 NRV)

In Matteo 6, Gesù condanna coloro che cercano gloria dagli uomini, cercando di essere da loro onorati. Vi leggo le parole di Cristo in Matteo 6:2

“Quando dunque fai l’elemosina, non far sonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno.” (Mat 6:2 NRV)

Anche in Matteo 23, Gesù critica coloro che cercavano di fare bella figura davanti agli uomini.

“5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e allungano le frange dei mantelli; 6 amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, 7 i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: "Rabbì!"” (Mat 23:5-7 NRV)

In Luca 16, Gesù dichiara che cercare la gloria dagli uomini, facendo quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio. Leggo Luca 16:15

“Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio.” (Luca 16:15 NRV)

O cerchiamo la gloria di Dio, oppure cerchiamo di essere visti bene davanti agli altri. Non si può cercare tutti e due.

O vogliamo essere liberati dalla brutta figura, ovvero, vogliamo l'approvazione degli uomini, oppure, vogliamo essere liberati dalla condanna di Dio, ovvero, vogliamo la sua benedizione e approvazione. Sono due traguardi e desideri opposti tra di loro. O vogliamo il primo e non ci importa dell'altro, oppure, vogliamo l'altro e non ci importa del primo.

L'esempio di Paolo

L'Apostolo Paolo aveva un cuore fissato su Cristo, e perciò, non gli importava di ricevere gloria dagli uomini, come egli stesso dichiarò in 1Tessalonicesi 2.

“E non abbiamo cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, sebbene, come apostoli di Cristo, avessimo potuto far valere la nostra autorità;” (1Tess 2:6 NRV)

Anche in Galati, Paolo dichiara che non cercava il favore degli uomini. Paolo, che deve essere un esempio per noi, non cercava di piacere agli uomini, perché a lui non importavano l'approvazione e la gloria degli uomini.

“Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.” (Gal 1:10 NRV)

Paolo è un esempio che noi dovremmo seguire. Egli sapeva qual è il vero tesoro, e cercava quello.

Applicazione

Carissimi, è un peccato cercare gloria dagli uomini. È un peccato preoccuparsi della bella figura. Non dobbiamo preoccuparci di essere visti bene dagli uomini. Dobbiamo piuttosto preoccuparci di essere visti bene da Dio.

Gesù è venuto per liberarci, ma non dalla brutta figura. Gesù non è venuto per farci avere la gloria dagli uomini.

Chi cerca di essere libero dalla brutta figura, ovvero, chi cerca l'approvazione degli uomini, rimarrà schiavo dei propri peccati. Quindi, di natura, cerchiamo di essere liberati dalla brutta figura, perché vogliamo la gloria degli uomini.

Liberi di non dovere lavorare

Ci sono tanti altri tipi di libertà che le persone desiderano. Nella carne, ci sono coloro che desiderano lavorare poco e dare poco agli altri. Troviamo questo atteggiamento in casa, quando certi membri della famiglia desiderano essere liberati dal dover aiutare nei lavori di casa. Lo troviamo anche al posto di lavoro, dove ci sono persone che vogliono lavorare il meno possibile. Anche questa è una falsa libertà, che conduce lontano da Dio.

Libertà dai problemi e dalle difficoltà

Un altro campo in cui di natura cerchiamo la libertà è quando vogliamo essere liberati dai problemi e dalle difficoltà. Ripeto: vogliamo essere liberati dai problemi e dalle difficoltà.

Per esempio, nel Salmo 73, l'autore, Asaf, era molto turbato, perché ragionava sul fatto che lui aveva tanti problemi, mentre i malvagi avevano una vita più facile, senza tante difficoltà. Anche lui voleva una vita con poche difficoltà, e così, era pieno di invidia.. Vi leggo:

“1 Certo, Dio è buono verso Israele, verso quelli che son puri di cuore. 2 Ma quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non scivolassero. 3 Poiché invidiavo i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. 4 Poiché per loro non vi son dolori, il loro corpo è sano e ben nutrito. 5 Non sono tribolati come gli altri mortali, né sono colpiti come gli altri uomini. 6 Perciò la superbia li adorna come una collana, la violenza li avvolge come un manto.” (Sal 73:1-6 NRV)

Come Asaf, anche noi vogliamo essere liberati dai problemi e dalle difficoltà. Spesso, preghiamo Dio chiedendoGli di toglierci questo o quell'altro problema.

L'uomo naturale prega a Dio quasi esclusivamente per chiedere di essere liberato dai vari problemi che lo assillano. Questo modo di pregare è pagano. Dio non esiste per liberarci dai nostri problemi.

Ricordiamoci che Gesù, sacrificandosi sulla croce, non è venuto per liberarci dai problemi, come non è venuto per liberarci dalla brutta figura.

La vera liberazione: dai nostri peccati

Allora, se Gesù non è andato sulla croce per liberarci dalla brutta figura, e se Gesù non è andato sulla croce per liberarci dai problemi, e se non è venuto per liberarci dal dover lavorare, da che cosa ci ha liberato Gesù?

Gesù si è sacrificato per liberarci dai nostri peccati. Gesù ci libera dai nostri peccati.

Infatti, considerate quello che ci fa veramente male. Fare brutta figura davanti agli altri non ci fa veramente del male. Piuttosto ferisce solamente il nostro orgoglio. Dover lavorare non ci crea un danno. Neppure i problemi della vita ci procurano un vero male. Quello che ci fa veramente del male sono i nostri peccati, ora e nell'eternità.

Gesù si è sacrificato, è morto e risuscitato, per liberarci dai nostri peccati. Questa è la vera libertà!

Perché abbiamo bisogno di essere liberati dai nostri peccati? Di natura, siamo schiavi dei nostri peccati. Siamo schiavi dei nostri peccati, come Gesù stesso dichiara in Giovanni 8:34

“Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato.” (Giov 8:34 NRV)

Siamo schiavi dei nostri peccati. I nostri peccati sono il nostro vero nemico. Sono i nostri peccati che ci fanno del male. Se non fossimo stati liberati dai nostri peccati, questi ci avrebbero fatto del male in questa vita e non solo, ma anche per l'eternità.

Consideriamo come i nostri peccati ci fanno del male, ovvero, come ci rovinano.

1) ci rendono colpevoli davanti a Dio

Il nostro peccato ci rovina eternamente perché ci rende colpevoli davanti a Dio. Così, ci ritroviamo sotto la giusta condanna. Nessun problema su questa terra è minimamente paragonabile all'essere sotto l'eterna condanna di Dio per il proprio peccato. In 2Tessalonicesi, si usa il termine “eterna rovina” per descrivere il giudizio per chi sarà condannato al ritorno di Cristo. Sarà una rovina totale, assoluta, e durerà per tutta l'eternità. Non ci sarà mai fine alla rovina di chi sarà condannato al giudizio alla fine del mondo.

Romani 6.23 dichiara: “il salario del peccato è la morte”, parlando della morte eterna, la separazione eterna da Dio.

In Marco 8, Gesù descrive la morte eterna come “perdere l'anima”. Notiamo attentamente le parole di Gesù in questo brano:

“36 E che giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? 37 Infatti, che darebbe l’uomo in cambio della sua anima? 38 Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli».” (Marco 8:36-38 NRV)

Nessuna cosa che il mondo offre è paragonabile alla salvezza.

Avete notato quello che Gesù dichiara, nel descriverci un esempio di che cosa l'uomo cerca di guadagnare e che gli fa perdere l'anima sua? Guardate bene il v.38.

“Se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera.”

Come esempio di quello che l'uomo cerca di guadagnare, Gesù menziona il vergognarsi di Lui e delle sue parole.

Pensando a quello che abbiamo considerato prima, per quale motivo uno si potrebbe vergognare di Gesù e delle sue parole? Che cosa sta cercando di guadagnare?

Abbiamo già letto un brano che ci spiega il perché certe persone che avevano riconosciuto la verità di Cristo si erano vergognati di Lui. Vi leggo ancora Giovanni 12:42,43.

“42 Ciò nonostante, molti, anche tra i capi, credettero in lui; ma a causa dei farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 perché preferirono la gloria degli uomini alla gloria di Dio.” (Giov 12:42-43 NRV)

Questi capi religiosi avevano capito la verità di Cristo, ma si vergognavano di confessarLo pubblicamente, per non essere visti male dagli altri. Cioè, non volevano fare brutta figura davanti agli altri. Preferirono la gloria degli uomini anziché la salvezza eterna.

Quindi, un modo specifico e molto comune con il quale tanti cercano di guadagnare il mondo è di voler la gloria degli uomini, ovvero, di preoccuparsi della bella figura. Chi vive così, perderà la sua anima!

Qualsiasi peccato, non ravveduto, conduce alla perdizione eterna. Quindi, il nostro peccato ci rovina rendendoci colpevoli davanti a Dio. Ci porta a subire la condanna eterna, a perdere l'anima, ad essere condannati al tormento eterno. È impossibile per noi riuscire a liberarci da soli da questo legame.

2) i nostri peccati ci rovinano facendoci essere malvagi nel nostro comportamento

Oltre a rovinarci rendendoci colpevoli davanti a Dio, che è la cosa peggiore, perché porta alla condanna eterna, il nostro peccato ci rovina anche rendendoci malvagi nel nostro comportamento. Rovina i nostri rapporti con gli altri. Il nostro peccato ci fa essere dei malvagi.

Non ci piace descrivere il nostro proprio comportamento con la parola “malvagi”. Preferiamo usare termini meno pesanti. Qual è il motivo per cui non ci piace usare la parola malvagio per descrivere il nostro comportamento, anche se è la verità? Il motivo è perché vogliamo la gloria dagli uomini, anche nel modo in cui vediamo noi stessi nei loro confronti, e perciò, cerchiamo di fare sembrare il nostro peccato meno grave di quanto lo sia in realtà, e cerchiamo perfino di convincere noi stessi che il nostro peccato sia meno grave di quanto lo sia in realtà.

Però, in realtà, il nostro peccato ci fa agire con grande malvagità. Ci rovina, e rovina anche le persone intorno a noi.

Dio ci ha creato nella sua immagine. Perciò, dovremmo rispecchiare Dio in ogni nostro rapporto e in ogni nostra parola e in ogni nostra azione. Quindi, il nostro comportamento dovrebbe essere basato sulla santità, e sull'amore per gli altri, sull'umiltà, sulla bontà, sulla misericordia e sulla giustizia.

Quando ci comportiamo in santità, diventiamo un profumo di Cristo ovunque andiamo, e portiamo benedizioni e gioia agli altri. Portiamo gloria a Dio, e avremo la gioia di Dio nel nostro cuore.

Invece, quando pecchiamo, il nostro peccato ci rovina e, anziché portare benedizione agli altri, portiamo loro del male.

Pensate a quante volte i vostri peccati hanno fatto male sia a voi che alle persone che amate. Quante volte avete fatto quello che sapevate essere un male, però, siete andanti avanti, ferendo e perdendo le benedizioni da Dio? Anziché portare gloria a Dio, avete portato disonore al suo nome.

Infatti, finché siamo schiavi del nostro peccato, questa schiavitù rovina tutto. Rovina i nostri rapporti con gli altri. Rovina la nostra propria vita.

Però, da soli, non possiamo liberarci dai nostri peccati. Per conto nostro, siamo schiavi dei nostri peccati, e quindi, siamo sotto la condanna di Dio, destinati al tormento eterno, e siamo rovinati anche durante questa vita terrena.

La cosa peggiore in tutta la vita è quella di rimanere schiavo del peccato. È peggio di qualsiasi malattia, è peggio dei più grossi problemi economici, è peggio della persecuzione, è peggio dell'essere maltrattato e odiato da tutti. Il nostro peccato di rovina totalmente ed eternamente. Però, è impossibile che noi riusciamo a liberarci da soli dal nostro peccato.

Gesù ci libera dal nostro peccato

La schiavitù del nostro peccato è il problema più terribile della vita. Ci rovina per tutta la vita e ci rovina anche per tutta l'eternità.

Grazie a Dio, Gesù Cristo è venuto dal cielo per liberarci dai nostri peccati. È venuto per pagare la nostra condanna sulla croce, e così, ci ha fatto un dono ineffabile: ci ha liberati dalla condanna del peccato, e ci ha liberato dal potere del peccato.

Colossesi 1:13 confronta la nostra libertà in Cristo con quella che era la falsa libertà che avevamo nella nostra vita prima della salvezza.

“Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio.” (Col 1:13 NRV)

Eravamo schiavi del peccato, sotto il potere delle tenebre. Cioè, facevamo parte del regno delle tenebre. Esistono solamente due regni, il regno delle tenebre, e il regno della luce, ovvero, il regno di Cristo. Ogni persona fa parte di uno di questi due regni. Prima della salvezza, eravamo tutti sotto il potere delle tenebre, schiavi del peccato, ed era impossibile piacere a Dio. Infatti, essendo sotto il potere delle tenebre, eravamo nemici di Dio. Non potevamo fare come volevamo, eravamo strumenti di iniquità.

Quando eravamo sotto il potere delle tenebre, spesso, non lo sapevamo, e credevamo di essere liberi. E tutto ciò perché la nostra natura stessa era peccaminosa, e quindi, non ci rendevamo conto di essere schiavi del nostro peccato.

Non sapevamo di essere nemici di Dio. Il nostro padrone, le forze delle tenebre, ci faceva fare cose che facevano male a noi stessi, e anche agli altri. Eravamo nemici di Dio. È da questa condizione che Gesù ci ha salvato, liberandoci dai nostri peccati.

Non solo ci ha liberato dai nostri peccati, e dallo stato di essere ribelli a Dio, e dalla condanna eterna, ma ci ha fatto diventare dei sacerdoti di Dio. Leggiamo da Apocalisse 1:5,6

“5 Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 6 che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (Apocalisse 1:5-6 NRV)

Gesù ci ama, e perciò, ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, con il suo sacrificio sulla croce. Era un dono che gli è costato tutto.

Nello stesso modo che noi siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato, la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione, come leggiamo in Romani 8:21. Notate la descrizione della nostra condizione, ora che siamo liberi.

“nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio.” (Rom 8:21 NRV)

La nostra condizione in Cristo viene descritta come la gloriosa libertà. La schiavitù del peccato è così terribile, che la nostra libertà è veramente gloriosa. Non esiste alcun privilegio nel mondo paragonabile alla libertà del peccato. È veramente gloriosa! Oh che possiamo renderci conto sempre di più dell'immensità della nostra salvezza!

In Romani 6:17, parla dell'ubbidienza all'insegnamento che è stato trasmesso. Questa ubbidienza sarebbe la fede in Cristo. Per mezzo della fede in Cristo, siamo stati liberati dal nostro peccato. Vi leggo.

“17 Ma sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma d’insegnamento che vi è stata trasmessa; 18 e, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia.” (Rom 6:17-18 NRV)

Eravamo schiavi del peccato, prigionieri, soggetti al peccato. Cristo ci ha liberati dal peccato. Non siamo più sotto il terribile giogo del peccato. Ora, siamo servi della giustizia. In realtà, la parola tradotta qui con “servi” è la stessa parola, in forma di verbo anziché di sostantivo, che è stata tradotta con “schiavi” nel v.17. In Cristo, passiamo dal giogo pesante del peccato, al giogo leggero e dolce di Cristo.

Un altro versetto che ci ricorda che siamo stati liberati dal peccato per servire Dio è Romani 6:22

“Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna;” (Rom 6:22 NRV)

Chi è stato veramente liberato dal peccato, è un servo di Dio.

Come avviene la liberazione in Cristo

Riassumendo quello che abbiamo visto finora, il nostro peccato ci rovina, ci rovina eternamente, rendendoci colpevoli davanti a Dio, che porta alla condanna eterna, e ci rovina durante questa vita, rendendoci malvagi nel nostro comportamento, che rovina i nostri rapporti con gli altri. Cristo ci libera dal nostro peccato, sia dalla condanna eterna, sia dal potere del peccato su di noi durante la vita.

In che modo Cristo ci libera? Prima di tutto, consideriamo come Cristo ci libera dalla nostra condanna eterna.

Il sacrificio di Gesù ci libera totalmente e istantaneamente dalla condanna eterna. La Bibbia chiama questa liberazione “la giustificazione”. Nel momento in cui una persona si ravvede e crede veramente in Cristo Gesù, quella persona viene giustificata. Non è più colpevole, perché è coperta con la giustizia di Cristo.

Quando una persona crede, la sua iniquità viene trasferita a Cristo, e la giustizia di Cristo si trasferisce alla persona. Quindi, la giustificazione, come atto legale davanti a Dio, è un atto istantaneo e permanente. Gesù ci libera dalla condanna eterna totalmente, al momento della salvezza.

Invece, la liberazione dall'influenza del peccato nella nostra vita non è istantanea. Come ogni vero credente, sappiamo molto bene dalla nostra esperienza che, anche se siamo giustificati abbiamo ancora la natura peccaminosa, che la Bibbia chiama la nostra carne. Dobbiamo combattere contro la nostra carne finché siamo in questo mondo. Questo è il senso, per esempio, di Colossesi 3:5,6

“5 Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. 6 Per queste cose viene l’ira di Dio sui figli ribelli.” (Col 3:5-6 NRV)

Dobbiamo combattere duramente, per far morire il nostro peccato. Questo è anche il senso di Romani 6:12,13, e anche di 1Tessalonicesi 4.

“12 Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; 13 e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d’iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio;” (Rom 6:12-13 NRV)
“3 Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, 4 che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore,” (1Tessalonicesi 4:3-4 NRV)

Dobbiamo combattere contro il peccato che è radicato in noi, dobbiamo santificarci. Dobbiamo combattere contro ogni tipo di peccato: la fornicazione, l'orgoglio, l'egoismo, la superbia, l'invidia, la gelosia, la concupiscenza, e ogni altro tipo di peccato.

Noi dobbiamo combattere, però, se dipendesse dalla nostra capacità, sarebbe una guerra inutile, perché noi non potremmo mai vincere. Però, è Dio che ci dà la forza per combattere e per vincere questa guerra. È per mezzo della potenza di Cristo che opera in noi che possiamo vincere.

È importante ricordare che la liberazione dall'influenza del peccato avviene man mano, gradualmente, durante tutta la vita. La Bibbia chiama questo processo “la santificazione”. Non esiste vera giustificazione senza anche la santificazione. In altre parole, se non c'è il processo della santificazione, questa mancanza è un frutto che non c'è stata nemmeno la vera giustificazione. Quando Dio inizia l'opera di salvezza, la porta a compimento.

Chiunque si dichiara credente, deve vivere in modo da portare chiaro frutto che sia realmente salvato, per poter avere la conferma della sua salvezza. Questo è il senso di 2Timoteo 2:19

“Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e «Si ritragga dall’iniquità chiunque pronunzia il nome del Signore».” (2Tim 2:19 NRV)

Il SIGNORE conosce coloro che ha salvato. Invece noi non sappiamo nemmeno di noi stessi, se non ci sono dei chiari frutti. Quindi, chiunque pronunzia il nome del Signore, cioè, chiunque dichiara di appartenere al Signore, si ritragga dall'iniquità, ovvero, viva una vita di santità, combattendo contro il peccato che ha in sé.

Quindi, dobbiamo combattere contro il peccato, con tutto la nostra forza. Però, allo stesso tempo, dobbiamo sapere che è il Signore che è all'opera in noi per santificarci.

Non solo, ma Dio ci santificherà totalmente. In Colossesi 1:22 leggiamo sia della liberazione dalla condanna, sia dalla liberazione del potere del peccato, in quanto quando appariremo davanti a Dio saremo irreprensibili. Vi leggo:

“ora Dio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili,” (Colossesi 1:22 NRV)

Per mezzo di Cristo, Dio ci ha riconciliati con Sé, e qui si riferisce alla nostra giustificazione al momento della salvezza, e sempre per mezzo di Cristo, Dio ci farà comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili. Saremo santificati perfettamente. L'opera che Dio ha iniziata, la porterà a compimento. Come ci ha liberati totalmente dalla condanna per il peccato, Dio ci libererà totalmente dal potere del peccato. Ma dobbiamo anche noi cercare questa libertà con tutto il nostro cuore.

Conclusione

Quindi, fratelli, vi chiedo: quale libertà state cercando? State cercando la libertà dai problemi? Se sì, è una falsa libertà, e non la troverete mai! Chi cerca questa libertà spreca la sua vita e resterà terribilmente deluso!

State cercando di essere liberati dal dover lavorare sempre? Anche questa è una falsa libertà, che non è altro che dare spazio al peccato di egoismo.

State cercando di essere liberi dalla brutta figura? Ovvero, state cercando l'approvazione e la gloria degli uomini? Prendete decisioni nella vita in base a ciò che gli altri penseranno di voi? Se vivete così, sappiate che state preferendo gli uomini a Dio, e questo è un peccato molto grave!

Vi esorto: cercate la vera libertà, la libertà in Cristo, la libertà dalla condanna eterna, e la libertà dal potere del peccato! Camminate per fede, fede in Cristo! Camminate in santità, impegnandovi con tutto il cuore a camminare in santità in ogni campo della vita. Ma ricordatevi sempre che tutto quello che riusciamo a fare nella nostra santificazione, lo facciamo nella potenza di Dio che opera in noi, e tutto ciò per mezzo della liberazione che Gesù Cristo ha acquistato per noi sulla croce.

Ringraziate Dio per la libertà che abbiamo in Cristo! Amen!