Aiuto Biblico

Scoraggiato o ravveduto

sermone di pastore Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 30 marzo, 2008 cmd
parole chiavi: peccato, ravvedimento, scoraggiamento, santificazione, come non essere scoraggiato

Audio:

Ti piace quando qualcuno ti dice, sinceramente, che hai fatto un ottimo lavoro o che hai delle belle qualità che sono una benedizione?

Certamente è una bella cosa, e piace a tutti noi.

Però, ti fa piacere quando qualcuno ti parla di un tuo peccato, magari di qualcosa che non avevi riconosciuto come peccato? Qual è la tua reazione?

Una parte della vita cristiana comprende il fatto che Dio ci mostra i nostri peccati. Questo fa parte della perfetta cura che Dio ha per ogni credente.

Dio ci mostra i nostri peccati tramite la nostra lettura della Bibbia, tramite insegnamenti che leggiamo o ascoltiamo, e tramite altri credenti che ci parlano dei nostri peccati. In un modo o nell'altro, se siamo veramente salvati, Dio ci mostra i nostri peccati. Questo fa parte della sua opera di santificazione.

La domanda che voglio considerare, alla luce della Scrittura, è: come dobbiamo rispondere quando Dio ci mostra un nostro peccato?

Ricordate anche che possiamo peccare sia facendo qualcosa di sbagliato, come per esempio avendo un atteggiamento sbagliato, sia non facendo la cosa giusta. Come rispondiamo quando Dio ci mostra un nostro peccato?

O rispondiamo in modo sbagliato, o rispondiamo in modo giusto.

Rispondiamo in modo sbagliato quando vedere il nostro peccato ci scoraggia, e rispondiamo male quando vedere il nostro peccato ci fa stare male, ma non porta a un vero ravvedimento. Questo deriva da un cuore orgoglioso, un cuore che guarda a sé, anziché a Dio.

Rispondiamo bene quando vedere il nostro peccato ci porta a provare una tristezza che ci spinge al ravvedimento, che ci spinge a cambiare. Questo proviene da un cuore umile.

Consideriamo queste due reazioni.

Scoraggiarsi guardando a sé

Quanto è facile, quando riconosciamo un peccato, guardare a noi stessi, anziché a Dio. Spesso, in questi casi, possiamo sentirci molto scoraggiati. Può sembrarci che sarà impossibile cambiare. In questi casi, il nostro cuore diventa pesante, perdiamo la gioia, e ci sentiamo sconfitti dal peccato, troppo deboli per vincere il peccato.

In un certo senso, è giusto essere scoraggiati se guardiamo a noi stessi, perché da soli siamo deboli, e non siamo capaci di vincere i nostri peccati da soli.

Però, non siamo soli. Dio ci chiama a camminare per fede, guardando a Lui, che opera in noi con la sua potenza. Ripetutamente nella Bibbia Dio ci mostra che è la sua potenza ad operare in noi. Quindi, quando Dio vi mostra un vostro peccato, non scoraggiatevi, guardando a voi stessi, ma alzate gli occhi, e guardate di nuovo a Gesù Cristo.

E allora, anziché scoraggiarvi, potete dire, con fede, “io posso ogni cosa in Cristo Gesù che mi fortifica.”

Rispondere con orgoglio

L'altro modo di rispondere in modo sbagliato quando Dio ci mostra un peccato è stare male perché il nostro orgoglio viene ferito.

Nel nostro orgoglio, vogliamo vederci come forti nella fede, e perciò, vederci nel peccato ferisce il nostro orgoglio. Se reagiamo così, anziché avvicinarci a Dio, il nostro orgoglio ci terrà lontani da Dio.

Ci farà avere un muso lungo, e brontolare su quanto siamo messi male.

Vediamo un esempio di una simile reazione quando Caino e Abele fecero delle offerte a Dio. Evidentemente, Caino non aveva offerto quello che Dio aveva comandato loro. Perciò, il Signore gli fece capire che la sua offerta non era gradita. Tuttavia, anziché ravvedersi per il suo peccato, Caino fu irritato. Leggo Genesi 4:1-7

“1 Ora Adamo conobbe Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: "Ho acquistato un uomo, dall’Eterno". 2 Poi partorì ancora Abele, suo fratello. E Abele divenne pastore di greggi; mentre Caino divenne lavoratore della terra. 3 Col passare del tempo, avvenne che Caino fece un’offerta di frutti della terra all’Eterno; 4 Ora Abele offerse anch’egli dei primogeniti del suo gregge e il loro grasso. E l’Eterno riguardò Abele e la sua offerta, 5 ma non riguardò Caino e la sua offerta. Così Caino ne fu molto irritato, e il suo viso ne fu abbattuto. 6 Allora l’Eterno disse a Caino: "Perché sei tu irritato e perché è il tuo volto abbattuto? 7 Se fai bene non sarai tu accettato? Ma se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri sono volti a te; ma tu lo devi dominare".” (Genesi 4:1-7 LND)

Notiamo la bontà di Dio, che spiega a Caino che la sua reazione non gli avrebbe portato alcun beneficio mentre ravvedersi e fare la cosa giusta gli avrebbe dato gioia nel cuore. 

Tristemente, sappiamo che Caino non ha accolto l'avvertimento di Dio. La domanda per noi è: seguiamo questo consiglio di Dio quando Egli ci fa vedere il nostro peccato? Ci ravvediamo, affinché la nostra gioia ritorni?

La risposta giusta quando Dio ci fa vedere un peccato

Quindi, quando Dio ci mostra un peccato, non dobbiamo scoraggiarci, il che vuol dire che stiamo guardando a quanto siamo deboli, né dobbiamo irritarci: l'irritazione infatti è un segno che il nostro orgoglio è ferito.

Allora, come dobbiamo rispondere?

Prima di tutto, per rispondere bene è importante ricordare che la vita cristiana è una vita di crescita. Infatti, come nella vita naturale ci sono due aspetti, la nascita e la crescita, così nella vita cristiana ci sono due aspetti: la nuova nascita e la santificazione.

Infatti, Dio ha creato la natura per darci tanti paralleli con la vita spirituale, in modo che possiamo sapere come crescere.

Un bambino impara tante cose, ma impara con il tempo e con la costanza.

Ad esempio, se un bambino vuole imparare a suonare uno strumento musicale, non può iniziare con pezzi complicati. Piuttosto, deve iniziare con una musica estremamente semplice, e deve fare tanta pratica. La costanza è fondamentale.

Similmente, se i genitori vogliono aiutare un figlio a crescere moralmente, e perciò vogliono aiutarlo a pensare di più agli altri, e anche ad essere attento a riconoscere tutto quello che gli altri fanno, in modo che il bambino possa essere veramente riconoscente, serve la costanza più di qualsiasi altra cosa.

Perciò, in un modo simile, quando Dio ci fa vedere qualcosa che non va nella nostra vita, dobbiamo darci da fare, con la forza del Signore, per crescere. Dobbiamo darci da fare con costanza.

Quello che è peccato, lo dobbiamo abbandonare subito. Quello che richiede crescita, dobbiamo farlo giorno per giorno, accettando che i risultati siano un po' alla volta, proprio come accade ad un bambino che impara a suonare uno strumento musicale.

L'esempio del giardino

Dio ha creato la natura in modo tale che essa ci offre tanti esempi di verità spirituali. Perciò, vi faccio un esempio tratto dalla natura, che può aiutarci a capire come dobbiamo rispondere quando Dio ci mostra un peccato. In questo esempio, il giardino rappresenta la vita di una persona.

Un uomo con un grande giardino lo trascura terribilmente per vari anni. Il giardino è pieno di erbacce e di alberi cresciuti nei posti sbagliati. Non solo, ma da vari anni, anziché portare i rifiuti fino alla strada perché siano raccolti, egli li butta nel giardino. Ci sono rifiuti da per tutto, mischiati alle erbacce che sono molto alte. È un vero disastro.

Facendo un paragone spirituale, un giorno questo uomo si rende conto che ha peccato gravemente nell'aver trascurato il suo giardino, e perciò si ravvede di cuore. Non trova scuse, ma riconosce la sua responsabilità e la sua colpa, e chiede perdono.

Grazie al sacrificio di Gesù sulla croce, Dio lo perdona veramente e completamente. Per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, non è più colpevole per gli anni di peccato.

Essendo ravveduto, qual è la prima cosa che fa? Smette di peccare. In quell'esempio, da quel giorno in poi, non getta più rifiuti nel giardino, né rifiuti ingombranti, né rifiuti piccoli.

Quindi, cambia drasticamente il suo modo di vivere.

Però, sebbene sia perdonato, e sebbene non peggiori la situazione gettando altri rifiuti nella sua proprietà, quell'uomo ha un giardino che è ancora un disastro. Chiaramente, il giardino (che rappresenta la vita) non è come avrebbe potuto essere se l'uomo avesse cambiato vita anni prima.

Essendo ravveduto, ma avendo un giardino ancora disastroso, come dovrebbe rispondere?

Quell'uomo dovrebbe abbondare in ringraziamento, per il fatto che Dio gli ha aperto gli occhi per vedere il suo peccato. Dovrebbe restare meravigliato del perdono di Dio in Cristo Gesù.

Ed è così che fa. Si alza la mattina, ringraziando il Signore di essere stato perdonato! Egli pensa alla grande misericordia di Dio, e all'immenso amore di Dio per lui in Cristo.

Anziché focalizzarsi su se stesso, ricordare sempre i suoi sbagli e quanto avrebbe potuto essere diverso, egli pensa al perdono di Dio in Cristo, e che ora, per grazia, può migliorare il suo giardino.

Così, nonostante che il suo giardino sia ancora un disastro, pensando al perdono e alla grazia di Dio, ha un cuore pieno di gioia.

Così, ogni giorno, egli si dedica a migliorare il suo giardino. Certamente, mentre chi non ha mai trascurato il proprio giardino può dedicarsi ad abbellirlo, quest'uomo deve dedicare tanto tempo a togliere ciò che è brutto. Egli deve abbattere vari alberi e sradicarne i ceppi. Gli servono vari mesi di lavoro sodo per poter raccogliere i rifiuti di vari anni che aveva gettato per terra. Poi, si mette a togliere le erbacce. È un lavoro lungo e spesso sembra che non ci siano risultati. Però, egli persevera, un giorno alla volta.

Dopo un anno, a lui non sembra che le cose siano cambiate più di tanto. Però poi vede una foto di come era il giardino prima di aver iniziato. Il suo cuore salta di gioia, perché guardando la foto, riconosce subito che nonostante che ci sia ancora moltissimo da fare, non è come era prima, anzi, è molto migliorato.

Il suo cuore diventa sempre più colmo di ringraziamenti a Dio per la sua grazia. E così, si dà da fare con ancora più impegno e costanza, che trova nel Signore.

Ormai il suo giardino è molto pulito, e quasi tutte le erbacce sono state tolte. Egli ha piantato varie belle piante, alberi che fioriscono, una siepe, e ha fatto un'aiuola.

Chiaramente, le sue belle piante, i suoi alberi, e tutti gli altri tipi di vegetazione sono ancora piccoli. Quell'uomo sa che se avesse iniziato anni prima, il suo giardino sarebbe stato molto più bello. Ma egli non pensa a questo. Piuttosto, ringrazia Dio giorno per giorno perché sa che è solo per grazia che Dio gli ha fatto riconoscere il suo peccato, l'ha perdonato, e che gli sta dando la forza di cambiare le cose. Sa che se non fosse stato per la grazia di Dio, egli avrebbe potuto continuare a peggiorare il suo giardino. Quindi, ogni giorno, si ricorda dell'immensa grazia di Dio.

E così, anno dopo anno, il suo giardino diventa sempre più bello. Dove prima nessuno voleva mettere piede, ora c'è un posto dove tanti vengono per stare tranquilli e parlare delle cose di Dio e lasciare i loro figli giocare senza pericolo.

Applicando questo a noi: il ringraziamento

Questo piccolo esempio ci insegna i principi che servono a tutti noi per sapere cosa dobbiamo fare quando Dio ci mostra che abbiamo peccato per tanto tempo in un campo della nostra vita e che ormai le cose sono messe molto male.

Avete notato i passi chiave?

Per prima cosa, quest'uomo ha riconosciuto il suo peccato. Non si è scusato, non si è giustificato, ma ha riconosciuto di aver peccato, e ha chiesto perdono a Dio, in base al sacrificio di Gesù Cristo. Il primo passo da fare quando Dio ci mostra un peccato è di ravvederci veramente.

Poi, quest'uomo è stato riconoscente a Dio, giorno dopo giorno.

La Bibbia mette moltissima enfasi sull'importanza di abbondare in ringraziamento. In Romani 1 leggiamo che gli uomini sono inescusabili perché non ringraziano Dio e non Lo onorano come Dio. Quindi, essere riconoscenti è estremamente importante.

In Filippesi 4, leggiamo che quando ci troviamo in situazioni che facilmente ci porterebbero a provare ansia, piuttosto che avere ansia, Dio ci comanda:

6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. 7 E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:6-7 LND)

Notate che anche in momenti difficili è importante ringraziare il Signore. In 1Tessalonicesi 5 leggiamo:

“In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.” (1Tess 5:18 LND)

In Colossesi 3:17, impariamo che dobbiamo ringraziare Dio in ogni cosa.

“E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui.” (Colossesi 3:17 LND)

Cari fratelli e sorelle, quando Dio ci mostra un peccato, anziché continuare a piangere a causa di quel peccato, dovremmo confessarlo, e poi, abbondare in ringraziamento a Dio perché Egli ci ha fatto vedere dove sbagliavamo. Certamente, non è piacevole riconoscere un peccato, ma che immensa grazia è riconoscere un peccato, anziché non riconoscerlo.

Quindi, quando Dio ti fa vedere un peccato, anziché sentirti scoraggiato e arrabbiato, ringrazia Dio di cuore per il privilegio di aver visto quel peccato, e datti da fare, con la grazia di Dio, per cambiare.

Quindi, il primo passo è di confessare il tuo peccato per quello che è, ossia un peccato, e poi, di ringraziare Dio e riconoscere quale grande benedizione hai nel fatto che Dio ti ha mostrato il tuo peccato.

Anche se a te sembra tardi, è sempre molto meglio vedere un peccato che non vederlo affatto. Forse non sarà possibile ricuperare quello che è stato perso, però, si può gioire di non dover continuare nel peccato.

L'impegno a camminare bene

Dopo aver confessato il peccato, e ora che sei riconoscente a Dio per avertelo fatto vedere, è importante che ti dài da fare per cambiare modo di vivere.

Quello che è peccato, bisogna abbandonarlo subito.

Nell'esempio dell'uomo con il giardino, egli ha smesso subito di buttarvi rifiuti. Smettere di buttare nuovi rifiuti non fa sparire quelli che già ci sono, però, grazie a Dio, vuol dire che la situazione non peggiora. Così, quella persona ha potuto iniziare il lavoro di pulizia del giardino.

Similmente, quando Dio ti fa vedere un peccato, di solito c'è una strada da riprendere che è lunga, ma si può da subito iniziare a non peggiorare ulteriormente la situazione. Questa è già un'immensa grazia!

Se il tuo peccato è stato di non avere autodisciplina o autocontrollo, devi iniziare subito a non vivere più secondo la carne. Se il tuo peccato è stato di non essere costante con i tuoi figli, devi cominciare fin da ora ad essere costante. Se il tuo peccato è stato di non prendere del tempo con il Signore ogni giorno, bisogna che inizi a prendere tempo con il Signore ogni giorno.

L'organizzazione

È importante capire che certi cambiamenti richiedono organizzazione e riflessione. Per esempio, pensando sempre a quell'uomo con il giardino disastroso, egli smette subito di buttarvi i rifiuti. Tuttavia, per trovare tempo per iniziare a pulire tutto ciò che si trova già nel giardino, deve organizzarsi. Infatti, quasi sempre le nostre giornate sono piene, anche se non sempre in modo utile. Quindi, per trovare il tempo necessario per aggiungervi qualcosa, dobbiamo organizzarci, e prendere delle decisioni precise su come impiegare il tempo o come fare i cambiamenti dovuti.

Ad esempio, se il problema è stato di non essere costanti con i figli, bisogna prendere una nuova posizione a livello mentale e, meglio ancora, parlarne con il coniuge, decidendo cosa fare nelle varie situazioni che si presentano regolarmente. E così, devi già avere bene in mente come risponderai e cosa farai se un figlio non ubbidisce subito.

Se il tuo problema è stato di non trascorrere abbastanza tempo con uno dei tuoi figli, non basta nutrire il vago desiderio di passare più tempo con lui o lei. Invece, hai bisogno di organizzarti in modo preciso, pensando a come potrai passare più tempo con lui questa settimana.

Se non hai avuto autocontrollo, allora devi stabilire delle linee di condotta. Ad esempio, dovresti fare un programma per la giornata, e mettere una sveglia che determinerà in quale momento fare certe cose. Se hai difficoltà ad alzarti in orario, allora, sarebbe utile far suonare la sveglia anche la sera in modo da andare a letto ad una certa ora.

La cosa importante è iniziare a fare i cambiamenti necessari.

Non dobbiamo fissare lo sguardo su dove avremmo potuto essere, ma piuttosto sulla grazia che Dio ci ha mostrato nell'averci fatto riconoscere il nostro peccato, e sull'incredibile dono del perdono. E poi, dobbiamo darci da fare.

La grandezza del perdono

In tutto questo, dobbiamo ricordare di non focalizzarci su noi stessi, e sui nostri doveri, ma su Dio, e sulla sua grazia. Perciò, quando Dio vi mostra un peccato, pensate a quanto il perdono è un dono incredibile.

Quando consideriamo la santità assoluta di Dio e che Egli merita un'ubbidienza totale, allora cominciamo a comprendere quanto è grave il nostro peccato. Solo allora, possiamo iniziare a capire che il perdono è qualcosa di troppo grande per essere veramente compreso appieno. Per poterci perdonare, Dio Padre ha dovuto mandare Gesù Cristo a soffrire e subire la sua ira terribile che era la giusta punizione per il nostro peccato.

Quindi, il fatto di poter essere perdonati dovrebbe lasciarci con una profonda gioia nel cuore, alla luce dell'amore e della grazia di Dio!

Infatti, se guardiamo la realtà, quando pecchiamo ma ci ravvediamo e confessiamo quel peccato, siamo perdonati per quel peccato, per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. È vero che ci possono essere conseguenze difficili che rimangono a causa di quel peccato, però, saranno per un tempo limitato. Finiranno. Al contrario, il beneficio del perdono, che è la comunione con Dio stesso, durerà per tutta l'eternità.

Questa è la cosa incredibile. Se Dio dovesse trattarci in base a quello che meritiamo, non potremmo mai essere perdonati, nemmeno del più piccolo peccato. Invece, mediante l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo, morto proprio per rendere possibile il perdono, possono esserci conseguenze terrene per i nostri peccati, ma le conseguenze eterne sono già state pagate da Gesù Cristo! Quindi, ci possono essere dolori durante la notte, ma arriverà la mattina del ritorno di Cristo, ed Egli asciugherà ogni lacrima da tutti coloro che hanno fede in Lui.

Un brano stupendo da ricordare quando Dio ci fa vedere un nostro peccato è Lamentazione 3:21-24.

“21 Questo voglio richiamare alla mente e perciò voglio sperare. 22 E’ una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite. 23 Si rinnovano ogni mattina; grande è la tua fedeltà. 24 "L’Eterno è la mia parte," dice l’anima mia, "perciò spererò in lui".” (Lamentazione 3:21-24 LND)

Sì, possiamo subire la disciplina di Dio finché non ci ravvediamo. E anche dopo il perdono, ci possono essere conseguenze che rimangono per un certo tempo. Però, la cosa assolutamente meravigliosa è la compassione di Dio per noi, in Cristo Gesù.

L'incredibile grazia di Dio

Quando Dio ci mostra un peccato e ci ravvediamo, spesso, come abbiamo visto, ci sono conseguenze terrene per questo peccato. Però, per mezzo del perdono in Cristo Gesù, non ci saranno mai conseguenze eterne, perché sono state tutte pagate da Gesù Cristo sulla croce.

La grandezza del dono del perdono supera qualsiasi conseguenza terrena che ci può essere per quel peccato.

Quindi, qualsiasi siano le conseguenze, quando abbiamo ricevuto il perdono di Dio, possiamo rallegrarci e ringraziare Dio.

Però, Dio non ci dà solo il suo perdono. Quando confessiamo il nostro peccato, Dio non solo ci perdona ma interviene anche con la sua grazia e compassione.

Certo, alcuni peccati possono portare conseguenze dolorose. Se un genitore trascura di allevare il figlio come dovrebbe, questo può portare conseguenze dolorose che dureranno per tutta la vita su questa terra.

Tuttavia, e questa è la cosa incredibile e meravigliosa, quando ci ravvediamo e confessiamo il nostro peccato, Dio interviene con la sua grazia.

Spesso, per pura grazia e per pura compassione, Dio cambia quelle che avrebbero dovuto essere le conseguenze dei nostri peccati.

La grazia di Dio, la sua grande misericordia, e la sua tenera compassione Lo spingono a trattarci molto, molto meglio di quello che meritiamo. Anzi, meritiamo solo la condanna, invece Dio ci ricolma di benedizioni.

Se pensiamo al popolo di Israele, peccavano gravemente e ripetutamente contro l'Eterno, anno dopo anno. Dio mandava loro una disciplina temporanea, ma essi tornavano a ribellarsi contro di Lui.

Dopo secoli, Dio fece venire i Babilonesi a distruggere la nazione d'Israele e a portare il popolo in esilio.

Ormai, le loro colpe si erano accumulate ad un punto tale che sarebbe stato giusto distruggerli per sempre.

Invece, dopo solo settanta anni di esilio, Dio riportò i Giudei nella terra promessa, e poi permise loro di ricostruire il tempio e le mura di Gerusalemme.

Leggiamo una parte della preghiera di Daniele, che aveva capito dalle Scritture che i settant'anni stavano per finire. Notiamo che non chiede giustizia da Dio, ma misericordia. Leggo da Daniele 9:13-19

Quello che vogliamo notare in modo particolare è la base sulla quale Daniele chiede a Dio di operare per il bene dei figli d'Israele. Leggiamo.

“13 Come è scritto nella legge di Mosè, tutta questa calamità ci è venuta addosso, tuttavia non abbiamo implorato l’Eterno, il nostro DIO, per convertirci dalle nostre iniquità e prestare attenzione alla tua verità. 14 Perciò l’Eterno ha tenuto in serbo questa calamità e la fatta venire su di noi, perché l’Eterno, il nostro DIO, è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ubbidito alla sua voce. 15 E ora, o Signore, DIO nostro, che facesti uscire il tuo popolo dal paese d’Egitto con mano potente e ti facesti un nome qual è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito malvagiamente. 16 O Signore, secondo tutta la tua giustizia, fa ti prego, che la tua ira e il tuo furore si allontanino da Gerusalemme, la tua città, il tuo monte santo, per i nostri peccati e per le iniquità dei nostri padri, Gerusalemme e il tuo popolo sono divenuti oggetto di vituperio per tutti quelli che ci circondano. 17 Perciò ora ascolta, o DIO nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e fa’ risplendere, per amore del Signore, il tuo volto sul tuo santuario che è desolato. 18 O mio DIO, porgi il tuo orecchio e ascolta; apri i tuoi occhi e guarda le nostre desolazioni e la città sulla quale è invocato il tuo nome, perché noi non presentiamo le nostre suppliche davanti a te per le nostre opere giuste, ma per le tue grandi compassioni. 19 O Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, presta attenzione e opera. Non indugiare, per amor di te stesso, o mio DIO, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo".” (Daniele 9:13-19 LND)

Avete visto su quale base Daniele pregava, chiedendo un intervento di Dio? Non era in base a ciò che meritavano, anzi, Daniele non voleva giustizia. Lui chiese compassione e misericordia. Chiedeva questo per la gloria di Dio.

La Bibbia è piena di versetti che parlano della misericordia di Dio. Ve ne leggo alcuni.

“se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal ciclo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese.” (2Cron 7:14 LND)
“4 Cantate lodi all’Eterno, voi suoi santi, e celebrate la sua SANTITA’, 5 perché la sua ira dura solo un momento, ma la sua benignità dura tutta una vita. Il pianto può durare per una notte, ma al mattino erompe un grido di gioia.” (Sal 30:4-5 LND)
“Rispondimi, o Eterno, perché preziosa è la tua benignità; nelle tue grandi compassioni volgiti a me.” (Sal 69:16 LND)
“Poiché tu, o Signore, sei buono e pronto a perdonare, e usi grande benignità verso tutti quelli che t’invocano.” (Sal 86:5 LND)
“9 Egli non contende in eterno e non serba l’ira per sempre 10 Egli non ci tratta come meritano i nostri peccati, e non ci castiga in base alle nostre colpe. 11 Poiché, quanto sono alti i cieli al di sopra della terra, tanto è grande la sua benignità verso quelli che lo temono. 12 Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre colpe. 13 Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo temono. 14 Perché egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere. 15 I giorni dell’uomo sono come l’erba; egli fiorisce come il fiore del campo; 16 se il vento gli passa sopra, egli non è più e il suo luogo non lo si riconosce più. 17 Ma la benignità dell’Eterno dura d’eternità in eternità per quelli che lo temono e la sua giustizia per i figli dei figli,” (Sal 103:9-17 LND)
“3 Se tu dovessi tener conto delle colpe, o Eterno, chi potrebbe resistere, o Signore? 4 Ma presso di te vi è perdono, affinché tu sia temuto.” (Sal 130:3-4 LND)

In Isaia 1, dopo aver spiegato al popolo di Israele quanto il loro peccato era abominevole agli occhi suoi, l'Eterno dichiara, nel v.18

“Venite quindi e discutiamo assieme, dice l’Eterno, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.” (Isaia 1:18 LND)
“Poiché io conosco i pensieri che ho per voi," dice l’Eterno, "pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.” (Geremia 29:11 LND)

Dio ha per noi pensieri di pace e di grande benedizione.

Le benedizioni più grandi che Dio ci dà non sono una vita facile o poche prove. La benedizione più grande che Dio ci dà è la comunione con Sé stesso.

Dopo che abbiamo peccato e che Dio ci fa vedere il nostro peccato, e sebbene ci ravvediamo, se Dio dovesse trattarci in base a ciò che meritiamo, non potremmo mai più avere comunione con Lui. Se vi ricordate, quando il re Davide perdonò suo figlio Absalom, gli permise sì di tornare a Gerusalemme, ma non gli permise più di avere comunione con lui. Dio non è così. Quando Egli perdona, non solo toglie la condanna che avremmo dovuto subire, ma ci apre di nuovo la porta alla piena comunione con Lui.

Se abbiamo comunione con Dio, possiamo avere un'immensa gioia, qualsiasi siano le possibili conseguenze terrene.

Infatti, continuare a stare male a causa di un peccato che è già stato perdonato vuol dire non comprendere la grandezza del perdono e il dono ineffabile della comunione con il Dio dell'universo.

Conclusione

Quindi, fermiamoci a questo punto, e consideriamo le verità che abbiamo esaminato in questo sermone.

Che cosa dobbiamo fare quando Dio ci mostra un peccato, soprattutto un peccato in cui abbiamo camminato per tanto tempo, e che porta delle brutte conseguenze?

Abbiamo visto che è importante assumercene la piena responsabilità e confessarlo a Dio.

Poi, è essenziale abbondare in ringraziamento per il fatto che Dio ci ha fatto vedere il nostro peccato. Questo fa parte della sua opera di santificazione, per prepararci a vivere nella sua presenza per tutta l'eternità.

Possiamo abbondare in ringraziamenti per il privilegio di avere di nuovo una stretta comunione con Dio, per mezzo del perdono.

Inoltre, dobbiamo smettere di peccare. Questo possiamo farlo per la grazia e per la potenza di Dio che operano in noi.

Infine, dobbiamo iniziare a ricuperare la strada persa. Non dobbiamo lamentarci pensando a dove avremmo potuto essere, ma piuttosto, dobbiamo ringraziare Dio che non ci ha lasciati dove eravamo.

Poi, con la forza di Dio che opera in noi, diamoci da fare, giorno per giorno, per camminare in novità di vita.

E, soprattutto, ringraziamo Dio che per mezzo del perdono che abbiamo in Gesù Cristo, possiamo avere comunione con Lui, Dio, il Signore dell'universo.

Questo è come dobbiamo rispondere quando Dio ci mostra un nostro peccato. Prego che risponderemo proprio così.