Aiuto Biblico

Genitori: come applicare i principi nel come allevare i figli

di Marco deFelice, 3 ottobre 2007
parole chiavi: genitori, figli, educazione dei figli, problemi in famiglia, come avere figli buoni, come avere pace in casa

Tenere sempre a mente il traguardo

Quanto è importante saper applicare i principi biblici. Solo conoscere i principi che Dio ci dà ci giova pochissimo, anzi, ci rende più responsabili. È solo quando applichiamo i principi che Dio ci dà che ci portano grandi benefici.

Oggi, vogliamo considerare come si potrebbe applicare qualche principio molto importante.

Il principio che vogliamo considerare soprattutto è il principio che l'uomo raccoglierà quello che semina, e perciò, bisogna sempre considerare le conseguenze a lunga scadenza per ogni decisione.

Per capire questo principio, consideriamo alcuni situazione nel ambito della famiglia, specificamente il ruolo dei genitori.

Quanto è importante tenere sempre a mente il traguardo!

In Efesini 6: leggiamo

“E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore.” (Efe 6:4 LND)

Il termine “disciplina”, in greco paideia, abbraccia tutta l'educazione, tutto quello che riguarda sia la mente, sia i valori morali, sia il corpo. Comprende l'istruzione, la disciplina, le varie regole, gli ammonimenti e, quando è necessario, la punizione.

Ammonire: mettere in testa, trasmettere e fissare verità nella mente.

Allevare nella disciplina e nell'ammonizione del Signore. In altre parole significa:

formare il figlio perché diventi un adulto ben preparato in ogni campo della vita.

Possiamo fare un paragone con l'addestramento di un soldato egli deve conoscere tante cose. Certamente, deve sapere come combattere, ma anche come trovare cibo, come orientarsi, dove andare, come comunicare con la base, come curare un compagno ferito, come comportarsi di fronte a una bomba chimica, come affrontare un nemico faccia a faccia, e tante, tante altre cose.

Immaginatevi un comandante che abbia la responsabilità di preparare i nuovi soldati per la guerra. Questi arrivano da lui non sapendo nulla. Il comandante ha un anno per formarli. Alla fine dell'anno, questi soldati saranno mandati in mezzo a tante battaglie difficili, fra tanti pericoli.

Genitori, il vostro ruolo è molto simile. Avete a disposizione un certo tempo, di solito circa 19 o 20 anni. Poi, i vostri figli si troveranno in mezzo alle tante battaglie della vita.

Pensando ancora a quel comandante, supponiamo che lui faccia di tutto per proteggere i suoi soldati dal pericolo, che provveda loro ottimi pasti, vestiti e una caserma comoda. Inoltre provvede loro vari corsi che potranno aiutarli a trovare un lavoro alla fine della guerra.

Però, non insegna quasi niente della battaglia. Non fa fare loro esercizi, perché non hanno voglia di stancarsi. In più li protegge dalle difficoltà.

Quindi, quando arrivano sul campo di battaglia, e lui non c'è più, è una strage. Tanti vengono uccisi. Altri vengono feriti. Non sanno difendersi. Non hanno la forza di resistere nelle battaglie. Si stancano subito.

Non sono preparati per la guerra.

Quel comandante, che si è impegnato moltissimo a curare i suoi soldati, in realtà, è stato un buon comandante? Ciò che ha fatto, sacrificando sé stesso per rendere loro la vita più facile, è stato davvero per il loro bene?

No, no, e no! Ha fatto loro tanto male, perché molti soffrono e anche muoiono perché non sono preparati.

Voi, genitori, siete come il comandante. Voi avete la responsabilità di allevare i vostri figli nella disciplina e nell'ammonimento del Signore.

Quanto tempo serve per fare questo? Più di quanto ne avete!!!

In realtà, vuol dire avere chiaro in mente come dovranno essere i figli a 18 anni, per esempio.

Il comandante deve iniziare, pensando a quali capacità dovranno avere i suoi soldati quando verranno mandati in guerra dopo un anno. Egli deve avere in mente un chiaro elenco delle abilità necessarie, in modo tale da non dimenticare nulla, perché ciascuna di esse è importante.

Genitori: avete in mente un chiaro elenco delle capacità fondamentali che devono possedere i vostri figli? È possibile essere buoni genitori se non ubbidite al comandamento principale che Dio dà ai genitori?

----- NO!

Quindi, è necessario che sappiate quali traguardi dovete avere.

In che cosa consiste la disciplina e l'ammonimento del Signore?

Ricordate che il termine “disciplina”, in greco paideia, abbraccia tutta l'educazione, tutto quello che riguarda sia la mente, sia i valori morali, sia il corpo. Comprende l'istruzione, la disciplina, le varie regole, gli ammonimenti e, quando è necessario, la punizione.

Ammonire: mettere in testa, trasmettere e fissare verità nella mente.

Vi do un elenco come esempio. Questo NON è un elenco completo, serve solo per aiutarvi a iniziare a formare un elenco, dai principi biblici.

il principio di non amare le cose del mondo, che saranno tutte perse”;

il principio secondo il quale “ciò che l'uomo semina, quello mieterà”. Quindi, educare, sotto quest'aspetto, vuol dire allevare il figlio in modo tale che egli non prenda nessuna decisione, senza pensare bene alle conseguenze;

il principio di onorare e ubbidire ai genitori;

il principio di non temere gli uomini, ma temere Dio;

il principio secondo il quale più beato è il dare che il ricevere;

il principio di essere zelanti nelle opere buone;

il principio di cercare per primo il regno di Dio e la sua giustizia (e come applicarlo alle decisioni di ogni giorno)

il principio di non essere in ansia per il domani;

il principio secondo il quale Gesù accoglie coloro che vengono a lui di cuore;

i principio di proverbi 6:1-11.

Soluzioni a breve o a lungo termine

Voglio darvi alcuni esempi, su come insegnare un principio. Per “addestrare” i nostri figli, per prepararli ad essere adulti maturi, dobbiamo prendere le nostre decisioni guardando a quelli che saranno i risultati a lunga scadenza, e non solo a breve scadenza.

Togliere tutto quello che si potrebbe rompere

Una famiglia ha un bimbo di 2 anni, che non ascolta bene i genitori. Per evitare che rompa tante cose, i genitori tolgono dalla casa tutto ciò che egli potrebbe danneggiare. In questo modo, egli non rovina nulla.

A breve termine: hanno risolto il problema di avere tante cose danneggiate, e hanno evitato di dover combattere contro la volontà del figlio. Ci sono meno scontri in casa. Dove prima, sgridavano il figlio dicendogli di non toccare questo o quell'altro tante volte ogni giorno, ora, devono sgridarlo molto meno per queste cose. Sono contentissimi, perché per il momento sono più tranquilli, anziché preoccuparsi di ciò che egli potrebbe danneggiare. Credono di aver fatto molto bene.

A lungo termine: Quali conseguenze ci saranno, a lunga scadenza, con modo simile di educare un figlio?

Questo sistema lo ostacola ad imparare l'autocontrollo. Gli impedisce di imparare l'ubbidienza, il rispetto per gli altri. Anziché aiutarlo a diventare un bambino ubbidiente, i genitori gli stanno insegnando che non deve ubbidire. Infatti, può toccare tutto quello che riesce a prendere e giocarci. Non deve chiedere permesso, né lasciar stare certe cose. Se è in grado di prendere qualcosa, può farne ciò che vuole.

Man mano che cresce, diventerà sempre più difficile e poi impossibile impedirgli di compiere atti sempre peggiori. Mentre è relativamente facile togliere tutto ciò che è alla portata di un bambino di 2 anni, quando ne avrà 5 sarà quasi impossibile. Quando avrà 8 anni, sarà una situazione impossibile da gestire. Non parliamo di come sarà quando avrà 15 anni.

Come fare, pensando alle conseguenze: come dovrebbero comportarsi i genitori, pensando alle conseguenze a lunga scadenza?

Non dovrebbero togliere dalla casa tutto quello che si può rompere. Se c'è qualcosa di estremamente pericoloso o di grande valore, lo si potrebbe togliere per un tempo limitato. Ma, in linea generale, dovrebbero lasciare tutto così com'è, e piuttosto insegnare al bambino a non toccare certe cose, se non ha il permesso di farlo. Certamente, questo richiede più impegno da parte dei genitori, ma porterà un frutto bellissimo e importante nella vita del figlio.

Egli imparerà a sottomettersi alla guida degli altri, ossia, in altre parole, a sottomettersi alla disciplina degli altri, in modo tale che potrà imparare un domani l'autodisciplina.

Egli imparerà ad essere tranquillo quando deve ubbidire a delle regole.

Imparerà che non si può sempre dire di sì alla carne.

Esempio: i biscotti

Un esempio che riguarda i biscotti.

In una famiglia, i figli sanno dove la mamma conserva i biscotti, e quindi, secondo i genitori, è impossibile tenerne in casa, se non in qualche posto nascosto. Ogni volta che la mamma compra biscotti o qualche altro dolce, i bambini li mangiano tutti in poco tempo. La mamma sgrida i piccoli in continuazione, ma questi continuano a prendere i biscotti e i dolci. C'è molta tensione in casa. Per risolvere il problema, i genitori comprano un armadietto che si può chiudere a chiave. La mamma ci mette tutti i biscotti e i dolci, e tiene la chiave con sé. Secondo i genitori, il problema è risolto: i bambini non possono più toccare i biscotti, tranne quando la mamma decide che è il momento giusto di tirarne fuori alcuni per una merenda. I genitori sono abbastanza fieri di loro stessi, per aver pensato ad una soluzione così efficace.

A breve termine, sembra che il problema sia risolto. Non ci sono più litigi e la mamma non deve più sgridare i bambini perché hanno mangiato troppi biscotti.

Conseguenze a lungo termine: i genitori stanno insegnando ai figli che è legittimo disubbidire, cioè, che non serve ubbidire, se l'autorità non riesce a fermarti. Quindi, la soluzione scelta fa sì che man mano che crescono i figli, i genitori avranno sempre più problemi a controllarne il comportamento. I figli diventeranno impossibili da gestire. Occorrerà un impegno sempre più grande per tentare di controllarli, e questi saranno sempre più capaci di eludere il controllo dei genitori. Non vedranno la necessità di ubbidire né allo stato, né al datore di lavoro e, infine, nemmeno a Dio. Avranno una vita disastrosa.

Come fare, pensando alle conseguenze: se i genitori pensassero alle conseguenze, agirebbero in un modo totalmente diverso. Capirebbero l'importanza di insegnare ai figli l'ubbidienza e che ci sono conseguenze quando si disubbidisce. Lascerebbero i biscotti a portata di mano e farebbero sì che i figli imparino ad ubbidire quando si ordina loro di non toccarli.

Ci sarebbe un po' di tensione all'inizio, però, questo comportamento porterebbe la famiglia a godere MOLTA più pace e armonia. Inoltre, sarebbe un modo valido di aiutare i figli ad avere una vita più benedetta e con molto, molto meno problemi, perché ubbidire alle autorità è fondamentale.

Esempio: il fratellino che disturba

Prendiamo un altro esempio: una famiglia con vari figli. I figli più grandi devono fare i compiti, mentre il fratellino ne ha pochi. La mamma deve lasciare i figli da soli in casa, per varie ore al giorno, mentre lei lavora. Il fratellino disturba i più grandi, li interrompe per fare domande, non permette loro di concentrarsi. I fratelli maggiori si lamentano di questo fatto con i genitori.

Soluzione a breve termine: per risolvere il problema, i genitori chiedono alla nonna di venire a stare con i figli nelle ore in cui la mamma non è a casa. La nonna è abbastanza autoritaria, perciò, il piccolo l'ascolta, e così non disturba più di tanto i fratelli maggiori. Essi smettono di lamentarsi con i genitori, e così i genitori sono contenti di aver risolto il problema.

Conseguenze di questo modo di fare a lunga scadenza: in realtà, senza rendersene conto, questi genitori stanno insegnando al fratellino che non deve imparare ad ubbidire se è da solo. Cioè, gli stanno insegnando che egli può disubbidire se non c'è un'autorità sempre presente che lo controlli e lo fermi. Gli stanno insegnando che egli deve ubbidire solamente se in quel momento è presente qualcuno di abbastanza autoritario per farlo stare buono. Appena lui si libera da quella persona, può disubbidire quanto vuole, perché in realtà non ci saranno conseguenze. Questo modo di fare lo ostacola moltissimo ad imparare l'autodisciplina e l'autocontrollo. Se ci si comporta così con lui, sarà quasi impossibile controllarlo quando sarà più grande. Inoltre, aumenterà la tensione fra lui e i fratelli maggiori, in quanto questi lo vedranno come un disturbo, e crederanno di aver il diritto di non essere disturbati dal piccolo; quindi, saranno incoraggiati ad essere egoisti e a non avere vero amore per lui.

Come fare, pensando alle conseguenze: come dovrebbero agire i genitori, pensando alle conseguenze a lunga scadenza?

Dovrebbero avere come traguardo quello di aiutare il fratellino ad avere più autocontrollo e ad ubbidire anche se non viene controllato. Serve stabilire delle regole, abbinandole a delle conseguenze. I genitori devono insegnare ai fratelli maggiori come comportarsi con il piccolo. Per esempio, dovrebbero insegnare loro a prendere una pausa circa ogni mezz'ora, per dedicare dieci minuti al fratellino. In questo modo, i figli più grandi imparano a gestire meglio il loro tempo e imparano a non essere così egoisti da pensare che nessuno deve disturbarli. Nella vita, ci saranno tante situazioni in cui dovranno interrompersi per prendersi cura degli altri. È molto meglio se imparano a non essere infastiditi oseccati per i contrattempi ma che piuttosto imparino a vederli come una parte normale della vita.

Ad esempio, se stanno per quattro ore a casa ogni pomeriggio, possono studiare 3 ore e dedicare 1 ora al fratellino. se cercano di studiare per 3 ore di fila, non riusciranno a concentrarsi così a lungo e in quel caso sprecheranno tempo. Uno studente ha bisogno di imparare l'importanza di prendere delle pause, per poter gestire bene il suo tempo. In questo esempio, le pause possono essere dedicate a curare il fratellino. Così i figli maggiori imparano a studiare meglio, imparano a gestire meglio il loro tempo e imparano a pensare agli altri.

Facendo così, i fratelli imparano ad avere premura e ad assumere la propria responsabilità verso un' altra persona, non solo quando è comodo per loro, ma quando serve. Questo è un aspetto importante della maturazione.

Il fratellino impara che deve rispettare i fratelli maggiori. Impara la pazienza, perché non deve interrompere ma piuttosto aspettare che i fratelli maggiori lo chiamino per passare un po' di tempo con lui. Di conseguenza, agendo in questa maniera, si aiuta il fratellino ad imparare a pensare anche lui agli altri.

Comportarsi così aiuta i fratelli a rafforzare i loro rapporti anziché creare più divisioni. Se invece si lascia il fratellino disturbare, e se non c'è la nonna autoritaria, si creerà una profonda divisione fra i fratelli.

Se si lascia che i fratelli maggiori curino il piccolo, questi possono maturare, imparando meglio i principi che potranno aiutarli anche quando saranno genitori.

Il padre riprende la madre davanti ai figli

Vi do un esempio negativo di come si può seminare male.

La famiglia è riunita,ad esempio è a tavola. La madre dice qualcosa che non va bene. Forse è qualcosa che rivela il suo orgoglio o la sua poca serietà verso Dio, o forse dimostra egoismo. Comunque, ciò che lei dice non va bene.

Il marito la riprende a tavola, davanti ai figli. Parla con una certa durezza nei suoi confronti. Le mostra il suo peccato e le spiega come avrebbe dovuto fare.

A breve termine, egli pensa di averla aiutata a vedere il suo peccato.

Che cosa sta facendo in realtà, alla luce delle conseguenze che ci saranno a lunga scadenza? Sta insegnando ai figli a disprezzare la mamma.

Mostratemi una famiglia dove il padre riprende la moglie davanti ai figli, e io vi mostrerò una famiglia in cui i figli non hanno rispetto per la madre, e probabilmente, nemmeno per il padre. Egli sta seminando molto male, e ci saranno da raccogliere frutti amari per molti anni.

Se quest'uomo avesse un cuore giusto, capirebbe che Dio lo chiama ad onorare sua moglie. Inoltre, Dio comanda ai figli di onorare i genitori, quindi, il padre dovrebbe impegnarsi molto per aiutare i figli ad onorare la madre. Per arrivare a questo traguardo, egli dovrebbe sempre dimostrare un grande onore verso di lei, e soprattutto in presenza dei figli. Quindi, nel caso in cui lei sbaglia o pecca davanti ai figli, il marito dovrebbe aspettare che siano da soli, lui e la moglie, prima di parlare con lei del suo peccato.

La mamma si lamenta del padre davanti ai figli

Vi faccio ora l'esempio contrario.

Immaginiamoci una famiglia riunita, in cui il padre spiega come faranno questo o quest'altro.

Secondo il parere della mamma, non va bene quello che dice lui. Perciò, lei comincia a a contraddirlo, dicendo che non va bene, per questo e per quel motivo.

Lei sta pensando alle conseguenze a breve termine. Secondo il suo parere, le cose andrebbero meglio se facessero così come la pensa lei, anziché come la pensa il marito.

Tuttavia, quali saranno le conseguenze a lunga scadenza? Infatti, ciò che lei sta insegnando ai figli è che NON devono onorare il padre. Se lei non onora il marito, perché mai dovrebbero onorarlo i figli?

Lei sta insegnando loro, con il suo esempio, che è giusto lamentarsi, mentre Dio insegna che è un grave peccato.

Questa madre sta insegnando ai figli ad essere scontenti se le cose non vanno come vogliono loro, perché lamentarsi significa proprio questo. Ed è il contrario di quello che ci comanda la Bibbia, dove Dio ci insegna ad essere contenti in ogni situazione.

Quindi, la mamma, lamentandosi, sta seminando molto, molto male, e sia lei, sia il padre, così come i figli ne pagheranno le conseguenze per tanti anni.

Odiare essere rimproverati

Vorrei darvi un altro esempio, ma prima, intendo fare una domanda a ciascuno di voi: “Sei uno stolto, sei uno schernitore, oppure, sei saggio?” Un modo per saperlo è quello di riflettere a come rispondi ai rimproveri. Ascoltate quello che dichiara la Parola di Dio, innanzi tutto in Proverbi 9:8

“Non riprendere lo schernitore, perché ti odierà; riprendi il saggio, ed egli ti amerà.” (Prov 9:8 LND)

Troviamo un esempio biblico di una persona saggia nel Salmo 141:3-5

“3 O Eterno, poni una guardia davanti alla mia bocca. 4 Non permettere che il mio cuore sia attirato da alcuna cosa malvagia, per commettere opere malvagie con gli operatori d’iniquità, e fa’ che io non mangi dei loro cibi squisiti. 5 Mi percuota pure il giusto, sarà una cortesia; mi riprenda pure, sarà come olio sul capo; il mio capo non lo rifiuterà. Ma la mia preghiera continua ad essere contro le loro opere malvagie.” (Sal 141:3-5)

In questo Salmo, Davide dichiara di accettare ben volentieri i rimproveri da parte dei giusti. Sono qualcosa di gradito per lui, non perché i rimproveri di per sé siano piacevoli, ma perché Davide desiderava diventare più santo. Quando un credente vuol diventare più come Cristo, apprezzerà i rimproveri e li accetterà di buon grado.

E tu, come accetti i rimproveri?

Tante persone odiano i rimproveri. Fanno di tutto per non essere riprese. In questo, dimostrano di non avere a cuore le cose di Dio.

Quando nella vita si prende una determinata decisione allo scopo di evitare rimproveri, che cosa si semina?

Dobbiamo capire che agire in una certa maniera per evitare le riprensioni vuol dire NON cercare per primo il regno di Dio. Significa che il desiderio di evitare i rimproveri prevale sul desiderio di crescere come credenti.

Questo è seminare molto, molto male. È seminare per la carne, non per lo Spirito.

Vi leggo Galati 6:7,8

“7 Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina quello pure raccoglierà. 8 Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione, ma chi semina per lo Spirito. dallo Spirito raccoglierà vita eterna.” (Ga 6:7-8 LND)

Quindi, non voler essere rimproverati equivale a seminare per la carne, e porterà gravi mali nella vita.

Spesso, può trattarsi della moglie che non vuole essere rimproverata dal marito. Può anche accadere che sia il marito o la moglie a non voler essere ripresi da altri credenti e dalla guida della chiesa.

Pensiamo a cosa succede quando è un genitore a non voler essere richiamato. I figli capiscono questo fatto? Forse non lo capiscono se hanno solo un anno o due, però, se sono più grandi, comprendono molto bene che la mamma o il padre, oppure entrambi, non vogliono essere rimproverati.

Che cosa succede quando un figlio ha un genitore simile? Che cosa sta seminando quel genitore nella vita dei suoi figli?

Sta seminando il pensiero secondo cui la riprensione è qualcosa di brutto, da evitare e da odiare.

Allora, visto che è necessario rimproverare un figlio, perché questo fa parte della sua educazione, è molto probabile che quest'ultimo cominci a provare un forte rancore verso i genitori. Il figlio potrebbe facilmente iniziare a cercare di ingannare i genitori per non essere rimproverato. L'esempio che ha davanti a sé nel vedere i propri genitori odiare i rimproveri potrebbe spingerlo perfino a detestare suo padre e sua madre e a diventare molto ribelle contro di loro.

Quindi, il genitore che odia essere rimproverato, non solo danneggia tantissimo la propria crescita spirituale ma reca anche un danno molto grave nella vita del figlio, spingendolo a nutrire rancore.

Applicazione

Ho fatto vari esempi, che spero possano aiutarvi a capire meglio quest'importante principio. Quando prendiamo una decisione, non valutiamo principalmente quali saranno le conseguenze a breve termine, ma piuttosto, quelle che si verificheranno a lunga scadenza.

Quando avete una situazione particolare da affrontare o una decisione da prendere, non solo con i figli, ma in qualsiasi campo della vita, è pericoloso pensare essenzialmente al caso del momento. Infatti, se riflettiamo solo sul modo di risolvere il problema presente, senza considerare le conseguenze a lunga scadenza, il più delle volte ci creeremo grandi difficoltà per il futuro, che saranno molto difficili da risolvere.