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Consideriamo il nostro Sposo - parte 1 - Efesini 5:22-33

filename: 490522a.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Efesini 5:22-33, per RO, 9/11/2003, di Marco deFelice

In questi giorni, stiamo pensando al matrimonio. Spero che ogni volta che pensiamo al matrimonio, i nostri pensieri vadano alla Parola di Dio, a quello che il SIGNORE ci insegna su di esso.

Però, il matrimonio, oltre ad essere un’istituzione estremamente importante in sé, è importante anche perché è un TIPO del rapporto fra Cristo Gesù e la sua Chiesa. Ci insegna molto del rapporto che noi abbiamo con Cristo.

La Chiesa è composta da tutti coloro che Dio ha veramente salvato. Perciò, non è un’istituzione umana, e non è visibile agli uomini. Si estende su tutta la terra, e si estende dal suo inizio, il giorno della Pentecoste dopo la risurrezione di Cristo, fino all’eternità. La Chiesa viene chiamata Chiesa Universale. La Parola di Dio ci spiega che Cristo è il Capo della Chiesa, e che la Chiesa è il corpo di Cristo.

“20 Questa potente efficacia della sua forza egli l’ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, 21 al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro. 22 Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, 23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.” (Efesini 1:20-23 NRV)

Gesù Cristo stesso edifica la sua Chiesa. Essa non appartiene agli uomini, ma a Cristo. Visto che è Cristo stesso ad edificarla, nulla può ostacolarla. Questo è ciò che dichiara Cristo in Matteo 16.

“E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno del morti non la potranno vincere.” (Matteo 16:18 NRV)

Quindi, quando la Bibbia parla della Chiesa, spesso si riferisce alla Chiesa Universale, cioè, l’insieme di tutti i veri credenti, coloro che sono nati di nuovo, non per mezzo di qualche atto religioso, ma da Dio. Però, oltre alla Chiesa Universale, Dio stabilì anche quelle che chiamiamo chiese locali, cioè gruppi di credenti che sono uniti insieme in Cristo. Tutti i veri credenti di tutte le vere chiese locali nel mondo appartengono anche alla Chiesa Universale. Però, nelle chiese locali, ci possono essere anche falsi credenti, e ci sono anche false chiese locali. Nella Bibbia, Dio ci insegna in che modo la chiesa locale è organizzata, e come deve comportarsi. Tanti dei brani biblici che parlano della chiesa si riferiscono alla chiesa locale.

Ogni vero credente dovrebbe rendersi conto che per la grazia di Dio, è un membro della Chiesa Universale. Gli uomini non possono mai far diventare qualcuno un membro della Chiesa Universale, perché si diventa tali tramite la nuova nascita, che è un’opera di Dio. La Chiesa è anche il corpo di Cristo.

Chi è veramente salvato, nato di nuovo, diventato un figlio di Dio, dovrebbe meditare spesso sulla verità che egli fa parte veramente del corpo di Gesù Cristo. Ogni volta che leggiamo di Gesù Cristo, dobbiamo ricordare che non stiamo leggendo di un semplice personaggio storico, né pensare che il Figlio di Dio sia lontano nel cielo. Stiamo leggendo di Colui che è il nostro Capo, e noi siamo il suo corpo, siamo legati a Cristo. Come un capo e il suo corpo sono totalmente e permanentemente legati insieme, così noi siamo totalmente e permanentemente parte di Gesù Cristo. Siamo legati a Lui, siamo parte di Lui, il Figlio di Dio. Che privilegio immenso. Che realtà profonda e meravigliosa!

Però, non finisce qua. La Bibbia ci spiega anche un altro meraviglioso aspetto del nostro rapporto con Cristo Gesù. La Chiesa Universale, l’insieme di tutti i veri credenti, è la sposa di Cristo. Cristo è lo sposo, e la chiesa è la sposa. NOI siamo la SPOSA di Gesù Cristo.

In 2 Corinzi 11:2, l’Apostolo Paolo esorta i credenti, e gli parla del loro rapporto con Cristo. Egli aveva evangelizzato quelle persone, e quando avevano creduto, ed erano diventati figli di Dio, essi divennero parte della Chiesa Universale, e quindi, della sposa di Cristo. Leggiamo questo brano.

“Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo.” (2 Corinzi 11:2 NRV)

In Apocalisse 19, leggiamo delle nozze che ci saranno alla fine del mondo, quando la Chiesa, la Sposa, sarà presentata allo Sposo, Cristo Gesù. La sposa è l’insieme dei santi, ossia, dei veri credenti, e quindi, è la Chiesa Universale.

“5 Dal trono venne una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servitori, voi che lo temete, piccoli e grandi». 6 Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno. 7 Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. 8 Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi». 9 E l’angelo mi disse: «Scrivi: “Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio».” (Apocalisse 19:5-9 NRV)

Che Dio ci aiuti a comprendere di più questa meravigliosa verità, che noi siamo la sposa di Gesù Cristo.

Efe. 5:22-33 introduzione

Se riflettiamo spesso sulla grandezza di questa verità, essa trasformerà la nostra vita. Che immenso privilegio, essere la sposa di Gesù Cristo, il Creatore del mondo.

Per aiutarci a capire meglio la grandezza di questo privilegio, vogliamo considerare insieme Efesini 5:22-33. Questo brano viene usato spesso per parlare del matrimonio, e infatti, è molto importante per aiutarci a capire meglio il ruolo di un marito e di una moglie. Però, oggi, e Dio volendo, la prossima domenica, voglio usare questo brano per aiutarci a considerare Gesù Cristo come il nostro Marito, e noi come la sua Sposa. Voglio che capiamo meglio la benedizione che abbiamo in Cristo, e vogliamo anche capire come possiamo essere una moglie più gradita a Lui.

Oggi, vogliamo concentrarci su Gesù Cristo come nostro marito. Vogliamo considerare la sua cura, il suo sacrificio, la sua tenerezza, e la sua opera, per noi che siamo la sua sposa.

Leggiamo Efesini 5:22-33.

“22 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. 24 Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. 25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei, 26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, 27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. 28 Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama sé stesso. 29 Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola. 32 Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa. 33 Ma d’altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama sé stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.” (Efesini 5:22-33 NRV)

Consideriamo quello che questo brano ci insegna riguardo Gesù Cristo, il nostro sposo.

Il mio scopo principale è di aiutarci a vedere meglio la persona di Gesù Cristo. Però, allo stesso tempo, vogliamo riconoscere anche qual è il ruolo di ogni marito.

il Capo della Chiesa

Consideriamo per prima la verità contenuta nel v.23. Leggiamo dal v.22.

“22 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. 24 Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa.” (Efesini 5:22-24 NRV)

Notiamo il ruolo di Cristo. Come applicazione, è da notare che il marito ha un ruolo con la moglie simile a quello che Cristo ha con la Chiesa. Per ora, vogliamo concentrarci sul ruolo di Cristo.

Gesù Cristo è il nostro CAPO. Noi, la Chiesa, l’insieme di tutti i veri credenti nel mondo, siamo il corpo di Cristo.

Leggiamo di questo in Efesini 1:

“22 Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, 23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.” (Efesini 1:22-23 NRV)

Gesù Cristo è il nostro capo supremo. Qual è il ruolo del capo rispetto al corpo? Il capo controlla e dirige tutto il corpo. Il corpo non fa una mossa senza la direzione del capo. Infatti, che cosa succede quando un corpo non ubbidisce al proprio capo? Come lo chiamiamo? Un corpo che non ubbidisce al capo è handicappato. Se i piedi non ubbidiscono al capo, la persona è zoppa. Se le mani non ubbidiscono al capo, la persona non riesce a scrivere o a fare tante altre cose. Al contrario, più precisamente il corpo ubbidisce al capo, più abile è la persona in quello che fa. Un bravo pianista suona bene il pianoforte perché le sue mani ubbidiscono con precisione al suo capo. Ed è così in ogni campo.

Il capo controlla tutto il corpo. Controlla il respiro, e il battito del cuore. Controlla dove vanno i piedi, che cosa fanno le mani. Controlla quello che dice la bocca. Il corpo non è assolutamente in grado di gestire se stesso. Ogni volta che il corpo non ubbidisce al capo, è un disastro.

Però, consideriamo che il Capo si dedica interamente al bene del corpo. Il capo non considera mai il corpo come qualcosa da sfruttare per i suoi scopi, perché il capo è totalmente legato al corpo, e il bene del capo è legato al bene del corpo. Il corpo inoltre condivide sempre la gloria del capo. Similmente, la Chiesa, i veri credenti, parteciperanno nella gloria di Cristo Gesù. Leggiamo Colossesi 3:1.

“1 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; 3 poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria.” (Colossesi 3:1-4 NRV)

Quando Cristo Gesù sarà manifestato, anche noi saremo manifestati con lui, in gloria. Faremo parte della sua gloria. Anche Romani 8:17 parla di questo.

“Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.” (Romani 8:17 NRV)

Chi è veramente un figlio di Dio, cioè, chi fa parte del corpo di Cristo, sarà glorificato con Lui.

Carissimi, è estremamente importante che ricordiamo questa verità. Quando sembra che i comandamenti di Cristo siano gravosi, dobbiamo ricordarci che noi siamo il corpo di Cristo. Egli non fa nulla di male contro il suo corpo. Tutto quello che fa è perfetto, per portare tutto a buon fine, in modo che saremo glorificati con Lui, il nostro Capo.

Ricordiamo che non seguire il nostro Capo in tutto, è assoluta stoltezza. Qualsiasi volta che non ci sottomettiamo al nostro Capo, siamo un membro difettoso, che non funziona bene, e il nostro comportamento influisce in modo negativo su tutto il corpo.

il marito come capo della famiglia

Sarebbe importante a questo punto dire una parola per quanto riguarda il ruolo del marito. Dio intende e comanda che il marito sia il capo della moglie, che quindi, egli si identifichi totalmente con lei, in modo che tutta la gloria che riceve lui, arrivi anche a lei, e lui si impegna totalmente per guidare e curare la moglie, come Cristo si impegna totalmente per curarsi della chiesa.

il Salvatore del corpo

Andiamo avanti in Efesini 5, per capire meglio il ruolo di Cristo. Nel v. 23, Gesù viene chiamato il Salvatore del corpo. Quindi, Egli è il nostro Salvatore. Consideriamo questa verità.

La prima cosa da considerare è che abbiamo bisogno di un Salvatore. Senza un Salvatore, siamo perduti, siamo sotto condanna eterna, siamo senza alcuna speranza vera. Nessun uomo potrebbe mai salvarci, perché nessuno può salvare nemmeno se stesso. Solo Cristo Gesù, Dio incarnato, è in grado di salvarci. Egli ci salva interamente. Ci salva dai nostri peccati, e ci salva per godere le benedizioni della comunione con Dio.

il marito

Per quanto riguarda il marito, egli NON è il salvatore della moglie, in quanto Cristo è il Salvatore della Chiesa. Tuttavia, essendo egli la guida della famiglia, ha il compito di aiutare la moglie a crescere nella santità, e di provvedere per lei. Infatti, come Cristo è Colui che provvede ogni cosa per la sua sposa, la Chiesa, e la salva in ogni senso, il marito ha il ruolo di provvedere e di curare la moglie. Vedremo di più su questo più avanti.

Ama la Chiesa, ha dato se stesso

Continuiamo a considerare di più il ruolo di Cristo, e da Lui, il ruolo del marito, leggendo i vv.25-27.

“25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei, 26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, 27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.” (Efesini 5:25-27 NRV)

Il marito è chiamato ad amare sua moglie. Che cosa intente Dio con questo comandamento? Dio chiama il marito ad amare la moglie come Cristo ama la sua sposa, la chiesa!

Cari amici, fermiamoci a considerare l’amore di Gesù Cristo per la chiesa. È un amore infinitamente profondo.

Gesù Cristo ha amato la chiesa, come l’ama tuttora, e ha dato se stesso per lei. Il senso di questo “dare se stesso” è che si è dato come sacrificio per poter salvare le persone che dovevano fare parte della chiesa. Notiamo che l’amore di Cristo non era solo un amore sentimentale, ma un amore d’azione. L’amore di Cristo era un impegno, un impegno totale, che si trasformava in una sacrificio totale. Rimane così tuttora.

Questo versetto dichiara che Gesù ha dato se stesso. Leggiamo di questo in Filippesi 2.

“5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.” (Filippesi 2:5-8 NRV)

L’amore di Gesù per la Chiesa, che è il modello che ogni marito dovrebbe seguire, lo spinse a sacrificarsi totalmente, fino alla morte, per il bene della Sposa. Durante la vita di Gesù, Egli sacrificava in continuazione le sue preferenze e quello che sarebbe stato comodo, per poter curare gli altri nel modo migliore. Il suo sacrificio sulla croce fu il suo più grande sacrificio, però, era solo l’ultimo di tanti sacrifici. Gesù sacrificava tutto per curare le sue pecore. Egli viveva pensando sempre al loro bene. Sacrificava tutti i suoi diritti, per poter compiere la volontà di Dio e salvarsi un popolo.

Qui, cari, dobbiamo fermarci e riflettere, per meditare sul fatto che tutti i sacrifici di Gesù Cristo erano per NOI che siamo figli di Dio. Quando leggiamo dell’amore di Cristo, e i suoi sacrifici, non stiamo leggendo di un semplice avvenimento storico, stiamo leggendo di quello che il NOSTRO Signore fece per NOI. Che Dio ci aiuti a comprendere più a fondo la grandezza dell’amore di Dio per noi in Cristo Gesù! L’amore di Cristo non era un semplice sentimento, era un impegno senza limiti, che lo spinse a sacrificarsi totalmente per salvarci.

l’amore di un marito

Qui, voglio rivolgere una parola ad ogni marito. Dio ci chiama ad amare le nostre mogli proprio come Cristo ama la chiesa, sacrificandoci per loro. Quindi, ogni marito è chiamato ad avere un amore che è un impegno, e che si esprime in azioni, e in sacrifici costanti, per la propria moglie. I sentimenti sono importanti, ma non bastano. I fiori ogni tanto sono una bella cosa, ma l’amore di Cristo è un amore costante e totale. Avremo più da dire su questo più avanti.

per santificarla, purificarla

Voglio tornare a considerare l’amore di Cristo, e specificamente, voglio considerare qual è il traguardo dell’amore di Cristo. Leggiamo ancora i vv.25-27.

“25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei, 26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, 27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.” (Efesini 5:25-27 NRV)

L’amore di Cristo per la chiesa è un amore con un chiaro traguardo. Il vero amore deve sempre avere un chiaro traguardo. Il traguardo dell’amore di Cristo per la sua sposa, la Chiesa, i veri credenti, è farla comparire davanti a sé gloriosa, senza macchia e senza altri difetti, ma santa e irreprensibile.

Il mezzo che Cristo usa per far diventare la Chiesa così, cioè, per far diventare i credenti così, è la santificazione, dopo averla purificata lavandola con l’acqua della Parola.

Carissimi, questa è l’opera che Cristo Gesù sta facendo oggi in noi. Dopo che Egli ci salva, inizia l’opera di santificarci.

Chiaramente, questo vuol dire che prima della salvezza, eravamo totalmente contaminati dal nostro peccato, pieni di corruzione, macchiati. In tale condizione, era impossibile per noi presentarci davanti al Signore, che è tre volte santo.

È impossibile per l’uomo lavare se stesso. Per poterci santificare, Cristo ha dato se stesso, ha dato se stesso come sacrificio, morendo al posto dei peccatori, prendendo la loro condanna, per coprirli con la sua giustizia. Al momento della salvezza, siamo diventati legalmente puri agli occhi di Dio, perché siamo coperti con la giustizia di Cristo. La santificazione è l’opera in cui Dio ci trasforma in pratica quello che siamo legalmente.

Il versetto dice: “Dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola.” Qui, si parla dell’atto della salvezza, quando una persona, avendo sentito il vangelo, crede, e viene giustificata. L’acqua della Parola è l’annuncio del Vangelo, in cui viene annunciata l’opera di Cristo sulla croce.

La santificazione avviene tramite la Parola di Dio. Leggiamo dalla preghiera di Gesù in Giovanni 17.

“17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo. 19 Per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati nella verità.” (Giovanni 17:17-19 NRV)

Quando Dio salva un peccatore, lo lava dai suoi peccati, come leggiamo in 1 Corinzi 6.

“9 Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, 10 né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. 11 E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.” (1 Corinzi 6:9-11 NRV)

Il sacrificio di Cristo è quello che ci santifica, come leggiamo in Ebrei 10 e 13.

“In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre.” (Ebrei 10:10 NRV)
“Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, soffrì fuori della porta della città.” (Ebrei 13:12 NRV)

È la Parola d Dio, il messaggio del Vangelo, che Dio usa per salvare una persona, come leggiamo in 1 Pietro 1.

“perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio.” (1 Pietro 1:23 NRV)

Allora, l’amore di Cristo lo spinge a salvare una persona, per poi santificarla. Lui usa la Parola di Dio in quest’opera, come anche lo Spirito Santo.

Consideriamo in che modo Cristo usa questi mezzi. Per esempio, in Efesini 4, leggiamo di come Cristo dà doni agli uomini; in questo caso, si rivolge specificamente alla chiesa. Leggiamo.

“7 Ma a ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. 8 Per questo è detto: «Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini». 9 Ora, questo «è salito» che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa. 11 É lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, 13 fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo;” (Efesini 4:7-13 NRV)

Questo brano parla dei doni che Cristo ha dato agli uomini, ovvero, alla chiesa. Questi doni sono uomini di Dio. Il brano menziona per primi gli apostoli e i profeti, che ci hanno dato la Bibbia. Poi, elenca gli evangelisti e i pastori-dottori, che proclamano e insegnano la Parola di Dio. Questi uomini vengono usati da Cristo per il perfezionamento dei santi, che è un aspetto centrale della santificazione. Cristo usa anche la preghiera, l’edificazione reciproca, e la lettura e studio personale per santificare i credenti. Quindi, è essenziale che ogni credente utilizzi tutti i mezzi che Cristo ha stabilito, per poter crescere nella santità.

per farla comparire...

Come abbiamo letto, Gesù fa questo per la Chiesa per il traguardo finale di farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.

Gesù Cristo sta preparando la Chiesa, ossia, i credenti, a comparire davanti a Sé; in altre parole, Gesù Cristo sta preparando la propria sposa. Egli la presenterà a Sé perfetta e santa. I corpi dei santi saranno come il corpo glorioso del Cristo risorto. Le loro anime saranno completamente conformate all’immagine di Cristo, e così, potranno avere comunione perfetta e continua con Lui. La Chiesa sarà completamente liberata da ogni ipocrisia e dai falsi credenti, non ci sarà alcun insegnamento falso, non ci sarà alcun peccato, non ci sarà alcuna debolezza o mancanza. In questo stato glorificato, i credenti saranno in grado di passare tutta l’eternità nella presenza di Dio.

Quindi, l’amore di Cristo per la Chiesa lo spinse a dare se stesso per salvarla, con lo scopo di santificarla, in modo da presentarla davanti a sé pura e senza macchia. Quando sembra che non riusciamo a vivere come vorremmo, e continuiamo a cadere nel peccato, ricordiamo che l’opera che Cristo ha iniziato in noi, Egli la porterà a compimento. È Cristo stesso che è all’opera in noi. Rallegriamoci in questo.

conclusione

C’è molto da dire ancora, però, deve aspettare il prossimo sermone. Per ora, rallegriamoci per la stupdenda verità che Gesù Cristo consideria noi credenti, imperfetti che siamo, come sua preziosa sposa. Non solo, ma Egli stesso ci sta trasformando per farci apparire davanti a Sé immacolati e puri. Che motivo di gioire.

Ringraziamo per la realtà di chi siamo in Cristo, e per l’opera di Cristo in noi. Nel prossimo sermone, avrei di più da dire per quanto riguarda l’amore di Cristo per noi, e poi, un’applicazione per i mariti. Inoltre, parlerò di come noi come chiesa dobbiamo essere sottomessi a Cristo in ogni cosa, e un’applicazione per ogni moglie.

Gloria a Dio, e lode a Lui per il suo piano perfetto.