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Gesù guarisce anche oggi - Matteo 8:1-4

filename: 40-08-01.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Matteo 8:1-4; Gesù guarisce un lebbroso. Sermone per RO, di Marco deFelice, per domenica, 4 gennaio, 2004

Pensate con me agli uomini più potenti nel mondo, uomini che comandano grandi eserciti, uomini che hanno enormi somme di denaro a loro disposizione, uomini che possono influenzare la vita di milioni di persone. Un uomo così sembra poter controllare quasi tutto intorno a sé.

Ora, pensate ad un uomo molto afflitto da una grave malattia, che gli procura un dolore terribile dalla mattina alla sera. Con tutto il suo potere, con tutta la sua ricchezza, non riesce minimamente a comandare quella malattia. L’uomo che sembrava avere il controllo sul suo mondo, si trova schiavo della malattia, dovendo subire quello che la provvidenza gli manda.

Quando una persona scopre di essere afflitta da una gravissima malattia, la guarigione diventa la cosa più importante nella sua vita. Eppure, nessuno, nemmeno un uomo potente, è capace di sanarsi da sé. Un ammalato ha bisogno della medicina giusta, di un’intervento, di una cura che può avere non da sé ma solo dall’esterno.

La malattia fisica ci aiuta a capire meglio il peccato, che è come una malattia spirituale. Quando siamo afflitti del peccato, siamo bisognosi, abbiamo bisogno di una cura che viene da fuori, che solo il grande Medico, Gesù Cristo, può darci.

Oggi, con l’aiuto di Dio, vogliamo leggere e considerare un brano che ci aiuta a capire meglio il nostro bisogno di Gesù Cristo, e capire di più del carattere di Gesù Cristo.

Quindi, trovate nella vostra Bibbia Matteo 8:1-4. Leggiamo questo brano.

1 Quando egli scese dal monte, una gran folla lo seguì. 2 Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». 3 Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell’istante egli fu purificato dalla lebbra. 4 Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».” (Matteo 8:1-4 NRV)

Questo brano parla di un uomo afflitto dalla malattia della lebbra. Per capire questo brano, e cosa c’entra con la nostra vita, dobbiamo capire qualcosa della lebbra.

Nella Bibbia, la lebbra non era come altre malattie. Infatti, non si cercava una cura medica per la lebbra, perché era vista come qualcosa che solo Dio poteva curare, in modo diretto. Gli uomini non potevano fare nulla per curarla.

La lebbra rendeva un uomo spiritualmente impuro. Un uomo malato di lebbra doveva essere separato dal popolo di Dio, doveva vivere fuori dall’accampamento d’Israele. Non poteva partecipare ai sacrifici al tabernacolo di Dio. Quindi, un uomo con la lebbra era simbolicamente escluso da Dio.

Perciò, la lebbra ero un tipo del peccato. Ricordiamo che nella Bibbia, un tipo è qualcosa che Dio ha stabilito nell’Antico Testamento per rappresentare una realtà spirituale nel Nuovo Testamento. Per esempio, il tabernacolo costruito al tempo di Mosè è un tipo del tabernacolo in cielo dove Gesù è entrato una volta per sempre per offrire Se stesso a Dio. Gli Agnelli che i Giudei dovevano sacrificare erano tipi di Gesù Cristo, il vero agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. L’incenso che si bruciava dal tabernacolo era un tipo delle preghiere dei santi.

Similmente, la lebbra è un tipo del peccato. Ecco perché non fu vista come una malattia normale. Ecco perché non si cercava una cura medica, ma colui che era afflitto dalla lebbra doveva presentarsi al sacerdote. I sacerdote non poteva curarlo, ma doveva esaminarlo per stabilire se Dio lo avesse curato o meno. Quindi, chi era afflitto dalla lebbra era totalmente incapace di salvare se stesso, né poteva essere aiutato da alcun altro uomo. Solamente Dio poteva guarire un lebbroso.

Ricordiamo perciò che la lebbra ero un tipo del peccato, che dimostrava che l’uomo è separato da Dio, e che non riesce a fare nulla per togliere questa separazione.

Allora, tenendo in mente queste verità, consideriamo questo brano. Quale verità vediamo dal fatto che Gesù guarì questo uomo dalla lebbra?

Nell’Antico Testamento, in varie occasioni Dio mandò la lebbra come punizione per il peccato, mostrando che il peccato di quella persona la separava da Dio, e mostrando l’ira di Dio contro il peccato. Per esempio in Numeri 12, leggiamo di quando Maria, la sorella di Mosè, peccò contro Dio avendo mormorato contro Mosè, e Dio le diede la lebbra. In 2Re 5, Dio guarì Naam tramite il profeta Eliseo. Quando poi Gheazi, il servo di Eliseo, peccò chiedendo delle ricchezze da Naam, Dio gli diede la lebbra come punizione. Poi in 2Cronache 26, il re Uzzia, dopo aver seguito per anni Dio fedelmente, peccò entrando nel tempio, e fu subito afflitto dalla lebbra da Dio. Quindi, la lebbra rappresentò l’ira di Dio. Gesù Cristo venne nel mondo per liberare l’uomo dall’ira di Dio, e perciò, uno dei suoi primi miracoli fu quello di guarire un uomo della lebbra.

Dimostra che Gesù è Dio

Come ho detto, la lebbra era una malattia che gli uomini non potevano guarire. Solamente Dio poteva guarire la lebbra. In 2Re 5, quando il re di Siria mandò il generale Naam al re di Israele per essere curato dalla sua lebbra, il re di Israele disse:

Appena il re d’Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? É cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me».” (2 Re 5:7 NRV)

Egli capì subito che solo Dio ha il potere di guarire un uomo dalla lebbra. E quindi, il fatto che Gesù guarì non solo quest’uomo, ma anche tanti altri, e diede anche ai suoi apostoli il potere di guarire altri dalla lebbra, dimostrava che Gesù è Dio! Inoltre, era una dimostrazione che Gesù è veramente il Messia. In Matteo 11:5, troviamo un elenco delle prove che Gesù è il Messia, ovvero, il Cristo. Leggiamo.

i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri.” (Matteo 11:5 NRV)

Gesù guarisce dai peccati

Ricordando il fatto che la lebbra rendeva l’uomo impuro, e quindi era un tipo del peccato, il fatto che Gesù guarì quest’uomo e altri dalla lebbra dimostra anche che Gesù è il Salvatore, Colui che può purificarci dal nostro peccato. Infatti, finché una persona era afflitta dalla lebbra, non poteva mai entrare nella presenza di Dio. Quando quell’uomo fu guarito da Gesù, ebbe libero accesso di andare al tabernacolo per adorare Dio.

Gesù ha fatto quello che la legge non poteva fare. I sacerdoti sotto la legge di Mosè non avevano il potere di guarire la lebbra. Questo dimostrava il fatto che la legge data tramite Mosè non poteva togliere il peccato. Solo Cristo poteva liberare dal peccato. Leggiamo questo in Romani 8.3

Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne,” (Romani 8:3 NRV)

Quello che la legge non poteva fare, Dio l’ha fatto in Gesù Cristo! Il ruolo del sacerdote era solamente quello di rendere manifesta la lebbra, e similmente, la legge dei comandamenti di Dio può solo rendere evidente il peccato, ma non provvede il perdono. Gesù è colui che può salvare dal peccato.

il brano

Ora, avendo questa base per capire meglio il significato della lebbra, consideriamo questo brano. Leggiamo ancora Matteo 8:1-4

1 Quando egli scese dal monte, una gran folla lo seguì. 2 Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». 3 Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell’istante egli fu purificato dalla lebbra. 4 Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».” (Matteo 8:1-4 NRV)

Matteo racconta questo avvenimento appena dopo che Gesù aveva insegnato quello che chiamiamo il sermone sul monte. Ai lebbrosi non fu permesso di entrare dentro le città e i villaggi. Il fatto che Gesù aveva insegnato all’aperto, vuol dire che era possibile e anche molto probabile che quest’uomo aveva ascoltato l’insegnamento di Gesù. Evidentemente, il lebbroso aveva capito che Gesù aveva autorità divina e che aveva quindi anche potenza divina. Quest’uomo venne a Gesù in posizione di adorazione.

il Lebbroso – il Peccatore

Il v.2 infatti dice:

Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi».” (Matteo 8:2 NRV)

Questo lebbroso viene a Gesù per essere purificato dalla lebbra. Egli rappresenta ogni peccatore che viene a Gesù per il perdono. Notiamo insieme le qualità che quest’uomo aveva, perché sono le stesse qualità che servono a chiunque vuole il perdono oggi.

Riconosce il proprio bisogno

Prima di tutto, quest’uomo riconobbe il suo bisogno di Gesù. Egli sapeva senza dubbio che era impuro. Quando dichiara: “se vuoi, tu puoi purificarmi”, sta riconoscendo e ammettendo che era impuro. Egli riconosceva la sua malattia. Per poter ricevere il perdono da Gesù Cristo, dobbiamo riconoscere il nostro peccato. Finché si cerca di scusarsi o di nascondere in qualche modo un peccato, non ci sarà mai il perdono. Solamente quando riconosciamo veramente e apertamente il nostro peccato possiamo venire a Gesù per ottenere il perdono di cui abbiamo così tanto bisogno.

Riconosce la divinità di Gesù

Secondo, quest’uomo dimostra di riconoscere la divinità di Gesù, sapeva con chi aveva a che fare. Viene a Gesù prostrandosi davanti a Lui. Per i Giudei, prostrarsi era un atto di adorazione. Infatti, leggiamo in Atti di come Cornelio si è prostrato davanti a Pietro quando Pietro è entrato, e subito Pietro gli disse di alzarsi, perché anche Pietro era solo un uomo. Quindi, il lebbroso che si prostrò davanti a Gesù sapeva che non aveva a che fare con un semplice uomo.

Chi viene a Gesù per il perdono dei propri peccati deve sapere e credere che Gesù non è un semplice uomo, che non è solo un grande maestro, che non è solo un uomo che ha il potere di guarire. Gesù è il Figlio di Dio, il Cristo, Dio incarnato.

Quest’uomo riconosceva che Gesù lo era, perciò dichiarò: se vuoi, tu puoi purificarmi. Questo lebbroso sapeva che era impossibile per un uomo guarire la lebbra. Eppure, era convinto che Gesù poteva guarirlo. Quindi, riconosceva in Gesù un potere divino.

Aveva la vera fede

Terzo, questo lebbroso dimostra la vera fede. Egli non si limitava a sperare che Gesù sarebbe stato in grado di guarirlo. Egli aveva piena fiducia che Gesù poteva guarirlo.

Volta dopo volta nei Vangeli, vediamo che Gesù cerca la fede in coloro che vengono a lui. Leggiamo in Ebrei 11:6

Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.” (Ebrei 11:6 NRV)

Questo lebbroso aveva vera fede in Gesù, non solo una vaga speranza, ma una piena convinzione che Gesù poteva guarirlo.

Chi viene a Dio per ottenere perdono deve credere veramente in Dio, deve credere veramente che in Gesù Cristo può trovare vero perdono. La fede è essenziale per ottenere il perdono di cui abbiamo così tanto bisogno.

Aveva vera umiltà

In questo lebbroso, vediamo un’altra qualità che è essenziale per ottenere il perdono e la misericordia di Dio. In questo lebbroso, vediamo la vera umiltà. Il brano dichiara:

Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi».”

Quest’uomo si prostra davanti a Gesù, e non insiste su quello che Gesù deve fare, ma ha fiducia nella pietà di Gesù. Un mendicante non ha alcun diritto di insistere su quello che un uomo ricco deve dargli. Un uomo peccatore non ha alcun diritto nei confronti di Dio. Non ha diritto di insistere su nulla. Deve venire umilmente, riconoscendo che non merita alcun bene da Dio, ma confidando nella misericordia e nella bontà di Dio.

E così, questo lebbroso viene a Gesù con grande umiltà. Prostrandosi ai piedi Gesù, non chiede nemmeno guarigione, ma semplicemente esprime la sua piena fede che Gesù è capace di guarirlo.

Dio dice molto chiaramente che Egli guarda con favore coloro che sono umili, e invece abbassa coloro che sono alteri, coloro che pretendono qualcosa da Dio. Vi leggo solamente due versetti che parlano di questo.

Il SIGNORE è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito.” (Salmi 34:18 NRV)

Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato».” (Luca 14:11 NRV)

La Bibbia è piena di esempi di questa verità. Quindi, è fondamentale il fatto che questo lebbroso è venuto a Gesù con umiltà. Se vogliamo anche noi ricevere la cura e il perdono di Gesù, anche noi dobbiamo venire a Lui con vera umiltà. Solo così saremo accolti da Lui. Venire a Gesù con umiltà vuol dire capire che noi non abbiamo alcun diritto di stabilire quale cura Egli deve darci. L’uomo umile confida nella saggezza di Cristo, e accetta qualsiasi cura che Cristo vuole dare. Se Cristo sceglie di non curare, così sia. L’uomo umile, che viene a Gesù con fede, accetta anche quello, gli basta essere vicino a Gesù.

Amici, quando vi presentate a Gesù per ricevere aiuto, con quale atteggiamento vi presentate? Venite con piena fede che Gesù è capace di fare tutto? Venite con adorazione, prostrandovi ai suoi piedi, cioè, con atteggiamento di adorazione? Venite con vera umiltà, sapendo di non meritare alcuna cura, e quindi accettando con gratitudine qualsiasi cosa che Gesù sceglie di fare? Solamente chi viene a Gesù così può avere la certezza di essere accolto da Lui.

la risposta di Gesù

Ora, passiamo a considerare la risposta di Gesù a questo lebbroso. Per mezzo di questo brano, vogliamo conoscere meglio Gesù, e capire con quale cuore accoglie coloro che vengono a Lui con umiltà e fede.

Leggiamo ancora il brano. “2 Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». 3 Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell’istante egli fu purificato dalla lebbra. 4 Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».” (Matteo 8:2-4 NRV)

la tenerezza di Cristo: lo toccò

La prima cosa che notiamo nella risposta di Cristo è la grande tenerezza che ha avuto per questo lebbroso. Gesù, tese la mano, lo toccò. Ricordiamo che un lebbroso doveva tenersi lontano da tutti, restando tra gli altri lebbrosi. Non poteva mettere piede in città. Nessuno toccava un lebbroso. Toccare un lebbroso non solo era un mezzo di contagio fisico, ma rendeva impura anche spiritualmente la persona che lo aveva toccato.

Invece, Gesù Cristo, il santo di Dio, non poteva essere contaminato. Egli non esitava a toccare con tenerezza questo uomo. Avrebbe potuto guarire semplicemente con la parola, come vediamo in tanti altri casi. Invece, Gesù scelse di toccare quest’uomo, che nessun altro voleva toccare. Vediamo così la tenerezza di Cristo.

Quando veniamo a Cristo veramente umili, con vera fede, con adorazione, anche se siamo respinti da tutti, saremo accolti con tenerezza da Gesù Cristo. Gesù è il Buon Pastore, ed Egli va in cerca delle pecore perdute. Gesù non solo accoglie i peccatori ravveduti, ma li accoglie con grande tenerezza e amore.

la bontà di Gesù: lo voglio

La seconda cosa che vediamo nella risposta Gesù è la bontà di Gesù. Il lebbroso dice a Gesù: se vuoi, tu puoi purificarmi. E Gesù risponde: Lo voglio.

Gesù non cura per dovere, perché non ha alcun dovere di curarci. Gesù cura, Gesù guarisce, Gesù perdona, perché Lui vuole curarci, e perdonarci! Il cuore di Gesù Cristo vuole dimostrare misericordia, e grazia, e bontà. Gesù è pronto a guarire dal peccato, è pronto a mostrare grazia e misericordia. Gesù è sempre vicino a coloro che vengono a Lui con umiltà, Egli li ascolta. Non serve pagare Gesù, anzi non si può pagare Gesù. Quindi non solo Gesù è potente da poter salvare, ma vuole salvare, perché è pieno di bontà per i peccatori che si presentano umilmente e con fede a Lui.

Quindi, quando pensiamo a Gesù, ricordiamo che ha un cuore cuore tenero e pieno di benevolenza.

il potere di Gesù: sii purificato

La terza cosa che notiamo nella risposta Gesù è il suo potere. Gesù dichiara: Sii purificato! Bastava la sua parola.

Ricordiamo che non esisteva alcuna cura per la lebbra. Gli uomini non potevano fare nulla per liberare un uomo della lebbra. I sacerdoti potevano solamente riconoscere la lebbra, che era un tipo del peccato. Similmente, gli uomini non possono fare nulla per liberare l’uomo dal suo peccato. Solamente Dio poteva guarire la lebbra della Bibbia, e solamente Dio può guarire, ovvero perdonare, il peccato!

Gesù è Dio! Gesù ha il potere di curare la lebbra con una sola parola, e Gesù ha il potere di perdonare il peccato con una sola parola. Quando veniamo a Gesù, veniamo a Colui che può veramente guarirci, che può veramente perdonarci, che può veramente soccorrerci! Gesù è onnipotente. Ogni autorità è nelle sue mani. Nulla è impossibile per Cristo.

l’autorità o la Signoria di Gesù: Gesù comanda l’uomo

Vediamo un’altra qualità importante di Gesù in questo brano. Quando Gesù guarisce quest’uomo, diventa anche il suo Signore, ovvero, quest’uomo si mette sotto l’autorità di Gesù Cristo.

È giusto che coloro che vengono guariti da Gesù, ovvero che vengono perdonati da Gesù, che ricevono la cura di Gesù, che vengono soccorsi da Gesù, è giusto che abbiano Gesù come il loro Signore e Re. Infatti, è impossibile avere un rapporto personale con Gesù senza averLo come loro Signore, ovvero Padrone.

In Giovanni 10, Gesù dichiara che è il Buon Pastore. Poi, in Giovanni 10:27 spiega un aspetto importante del suo rapporto con le vere pecore:

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono;” (Giovanni 10:27 NRV)

Una vera pecora di Gesù Cristo, chi riceve la cura di Gesù, ascolta Gesù, e Lo segue, ovvero Gli ubbidisce.

Quindi, è naturale che subito dopo aver guarito questo lebbroso, Gesù gli dà dei comandamenti da seguire. Leggiamo i vv.3,4

3 Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell’istante egli fu purificato dalla lebbra. 4 Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».” (Matteo 8:3-4 NRV)

Gesù manda quest’uomo dal sacerdote, per seguire ciò che Dio aveva comandato tramite Mosè nel caso della guarigione dalla lebbra. Gesù non ci comanda mai di andare contro la Parola di Dio, perché è stato lo Spirito di Gesù stesso a guidare gli autori della Bibbia. Perciò, Gesù comanda a quest’uomo di andare ad adempiere ciò che la legge di Mosè stabiliva, per quanto riguarda l’essere stati guariti dalla lebbra.

Anche oggi, chi viene a Gesù per ottenere aiuto deve anche venire a Gesù come Signore.

C’è una cosa importante da notare qua: Gesù voleva che prima di parlare agli altri del miracolo che aveva ricevuto, quest’uomo andasse dal sacerdote a fare l’offerta stabilita dalla legge. Tramite i suoi miracoli, Gesù stava dimostrando la sua identità come il Cristo. Lui comandava a quest’uomo di avere la conferma legale dal sacerdote che era guarito dalla lebbra, prima di annunciare pubblicamente che era stato guarito da Gesù. In questo modo, sarebbe stato impossibile per i sacerdoti negare il miracolo.

Questo ci mostra anche il principio che coloro che predicano le verità di Cristo dovrebbero essere in grado anche di difendere quelle verità con le Scritture. Per esempio, gli anziani devono conoscere le Scritture tanto bene da essere in grado di difendere la chiesa contro i falsi insegnamenti. Leggiamo il brano in Tito 1 in cui Paolo elenca le qualità di chi può diventare un anziano della chiesa, e notiamo poi subito dopo che egli spiega una delle responsabilità degli anziani.

5 Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni, 6 quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati.” (Tito 1:5-6 NRV)

Seguono altre qualità, ma passo oltre fino al v. 9, dove sono elencate la qualità che riguardano la conoscenza della Bibbia, e la capacità di insegnare, e poi viene spiegato il perché.

9 attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono. 10 Infatti vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione, ai quali bisogna chiudere la bocca;” (Tito 1:9-10 NRV)

Gli anziani devono difendere le verità, perciò, devono prima avere la base biblica per quello che dichiarano.

Similmente, Gesù ordina a quest’uomo di avere prima la dichiarazione ufficiale del sacerdote riguardo alla sua effettiva guarigione, e poi avrebbe potuto testimoniare di Gesù in modo più autorevole.

Ascoltiamo la spiegazione di Gesù, in Matteo 8.4

Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».” (Matteo 8:4 NRV)

La guarigione di quest’uomo, accertata dal sacerdote, sarebbe servita di testimonianza, sia per il sacerdote, che per altre persone. Sarebbe stata una testimonianza che era arrivato il Messia, il Cristo. Ricordiamo che abbiamo letto in Matteo 11:5 che una delle prove del Messia erano le guarigioni dei lebbrosi:

i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri.” (Matteo 11:5 NRV)

I sacerdoti conoscevano bene le Scritture, perciò questa guarigione costituiva una chiara prova per loro che Gesù era il Cristo. Serviva anche come testimonianza per altre persone. Gesù voleva che le prove che dimostravano che Egli è il Cristo fossero chiare a tutti.

C’è una cosa da considerare qui. Tante persone oggi non hanno la minima conoscenza delle Scritture. Non capiscono che cosa vuol dire che Gesù è il Cristo, e cosa c’entra questo con noi oggi. Vedono la parola “Cristo” quasi come il cognome di Gesù. Quindi, è importante che noi capiamo chiaramente il significato del fatto che Gesù è il Cristo, per poi annunciare e spiegare questo agli altri.

Ripassando le verità del brano

Allora, siamo arrivati alla fine di questo brano. Sono solo quattro versetti, però, sono pieni di verità importantissime. Ricordiamo che la lebbra era un tipo del peccato, perciò, essere lebbroso è un tipo di essere contaminato dal peccato. Il lebbroso non poteva mai entrare nel Tempio, perciò, questo è un tipo di come il peccato separa la persona da Dio. Dunque, quest’uomo rappresenta una persona contaminata dal proprio peccato.

Ricordiamo quello che abbiamo imparato dall’esempio dell’uomo lebbroso, per quanto riguarda il modo in cui una persona deve venire a Cristo.

Quest’uomo è venuto a Gesù, pienamente cosciente del fatto che aveva bisogno di Gesù. Chi viene a Gesù deve venire riconoscendo di aver bisogno di Gesù. Deve capire di essere un peccatore, di non potersi purificare da solo dal proprio peccato. Chi viene solamente per curiosità, o non convinto di essere veramente contaminato dal peccato, non sarà accolto.

Quest’uomo riconosceva la divinità di Gesù. È ovvio che questo lebbroso capiva che Gesù aveva la potenza di Dio, perché sapeva che Gesù poteva guarirlo. Un peccatore che viene a Gesù deve sapere che non sta andando da un buon uomo, ma da Colui che è realmente divino, Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

Il lebbroso venne a Gesù con vera fede. La sua fede non era solamente una fede intellettuale, ma una fede di profondo cuore. Credeva di cuore che Gesù era Colui che poteva guarirlo. Quando uno viene a Gesù per il perdono, deve avere la vera fede che Gesù, e solo Gesù, può veramente perdonare.

Quest’uomo era venuto con vera umiltà. Si era prostrato davanti a Gesù, e poi, non aveva insistito su una cura particolare, ma semplicemente aveva presentato la sua situazione e aveva aspettato la cura che Gesù voleva dargli. Anche oggi, chi viene a Gesù per il perdono deve venire con umiltà. Non può pretendere nulla, perché deve sapere che non merita alcun bene da Gesù.

Queste sono le qualità necessarie per chiunque viene a Cristo per chiedere aiuto e perdono. Riconoscere il proprio bisogno, riconoscere la divinità di Cristo, avere vera fede in Cristo, ed essere veramente umile. Chi viene così a Cristo sarà accolto.

Vorrei anche ricordare le qualità che abbiamo visto in Cristo tramite la sua risposta al lebbroso. Prima, abbiamo visto la tenerezza di Gesù, quando toccò quell’uomo, un lebbroso che nessuno avrebbe mai toccato. Anche Gesù non doveva toccarlo, ma Gesù accoglie con tenerezza coloro che vengono a Lui, oggi come allora. Gesù accoglie anche noi così, con grande tenerezza.

Abbiamo anche visto la bontà di Gesù. Quest'uomo riconosceva che Gesù era capace di guarirlo, se voleva. Gesù dichiarò: “Lo voglio”. Gesù non guariva per dovere, ma perché era la sua volontà. Gesù non salva per dovere, ma perché vuole salvare, vuole perdonare, vuole benedire. Vuole curare gli afflitti. Che meravigliosa realtà per chi viene a Cristo, sapere che Lui ci accoglie con grande tenerezza e con bontà.

Abbiamo anche visto che Gesù rispondeva con potenza. Nessuna situazione è difficile per Cristo Gesù. Dio Padre gli ha dato ogni autorità. Egli può fare tutto. Gli bastò una sola parola per guarire totalmente quel lebbroso. Con una parola, può perdonare il peccato, e può fare qualsiasi altra cosa. Allora, noi veniamo ad un Gesù potente.

Quando veniamo a Gesù, sarà Lui a scegliere il modo migliore per aiutarci. Non sarà sempre il modo che abbiamo immaginato noi, perché le sue vie non sono le nostre vie, e i suoi pensieri sono tanto più alti dei nostri pensieri. Però, Gesù sa sempre qual è la cosa giusta, ed è onnipotente, e quindi capace di fare sempre quello che Egli vuole fare per noi, nella sua bontà.

Ricordiamo infine che Gesù dimostrava autorità, cioè signoria, sull’uomo. Quando uno viene a Gesù, deve ricevere Gesù sia come il proprio Salvatore, sia come proprio Signore.

conclusione

Amici, voglio ricordare due verità dopo aver guardato questo brano. Prima di tutto, quello che Gesù è stato per quel lebbroso, Gesù lo sarà anche per noi, se anche noi andiamo a Lui con umiltà e fede, riconoscendoLo come Figlio di Dio. La tenerezza, la bontà e il potere che Gesù aveva nei confronti di quell’uomo, Gesù l’avrà anche nei nostri confronti, se noi andiamo a Lui con le qualità di quell’uomo. Quindi, quando cadiamo nel peccato, non restiamo là a piangere e a lamentarci. Ravvediamoci, e corriamo subito a Gesù, perché come ha purificato quell’uomo dalla lebbra, purificherà anche noi dai nostri peccati.

Secondo, non dobbiamo limitarci ad andare a Gesù. Dobbiamo anche annunciare Gesù agli altri. Ogni persona nel mondo ha bisogno di Gesù. Noi abbiamo il messaggio del Salvatore del mondo. Proclamiamo Cristo a tutti. Annunciamo il peccato, il giudizio, e poi, Colui che può salvare eternamente.