Aiuto Biblico

Combattiamo il Peccato

Sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 3 febbraio, 2013 ---- mdf dv ----
parole chiavi: peccato, guerra spirituale, santificazione.

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Il problema più grande

Qual è il tuo problema più grande? Facilmente qualcuno potrebbe rispondere dicendo che sono i problemi economici. Un altro potrebbe rispondere i problemi in famiglia. Un altro potrebbe rispondere i problemi di salute. Un altro potrebbe rispondere i problemi sentimentali. Un altro potrebbe rispondere i problemi che riguardano il lavoro. Ci potrebbero essere tante altre risposte.

Però, in realtà, per quanto queste cose possano a volte essere difficili e portarci dei dolori, non sono mai il vero e più grande problema. Quello che ci danneggia di più, che ci fa più male, che rovina la nostra vita e anche la vita dei nostri cari più di qualsiasi altra cosa è il nostro peccato! Pensiamo poco a quanto male ci faccia in realtà il nostro peccato. Pensiamo poco al fatto che ci danneggia non solo adesso, ma ci danneggia tutta la vita, con conseguenze anche eterne.

Comprendiamo poco della gravità del nostro peccato perché comprendiamo poco il valore della stretta comunione con Dio. Dio è il Santo! Dio è santissimo! Dio odia il peccato, perché il peccato è completamente contrario al carattere di Dio. Quindi, è impossibile stare in comunione con Dio mentre stiamo rifiutando di confessare ed abbandonare il peccato. Avere un peccato non confessato vuol dire camminare nel peccato.

Vediamo l'assoluta necessità di confessare i nostri peccati in 1Giovanni 2:3-4.

“3 E da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 4 Chi dice: "io l’ho conosciuto," e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui.” (1Giovanni 2:3-4)

Non confessare un peccato equivale a non osservare i suoi comandamenti, e in questo brano Dio dichiara che chi cammina così non conosce Dio, ovvero, non può nemmeno dire di essere salvato. Perciò, confessare i nostri peccati è essenziale per i credenti.

Quindi, dobbiamo capire quanto sia essenziale confessare i nostri peccati. Se uno è un vero credente, e non confessa un peccato, dovrebbe aspettarsi la dura disciplina di Dio. Dio ama i suoi figli, e farà il necessario per farli tornare a Lui. Beato chi resta vicino a Dio. Solo camminando in ubbidienza possiamo godere la comunione con Dio, e avere la gioia che il nostro cuore desidera.

E perciò, nella vita cristiana, è fondamentale riconoscere di cuore i nostri peccati e confessarli. Dobbiamo combattere i nostri peccati, dobbiamo camminare in ubbidienza ai comandamenti di Dio, perché questo è una parte fondamentale della vera salvezza.

La nostra condizione

Ogni vero credente deve combattere il suo peccato. È una battaglia che dura tutta la vita, ed è una battaglia che dobbiamo combattere con tutto il nostro cuore.

Certamente, è una battaglia dura, una battaglia difficile. Questo lo leggiamo nella Bibbia, e ognuno di noi lo sa per esperienza. Leggo Ebrei 12:4-6.

“4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, combattendo contro il peccato, 5 e avete dimenticato l’esortazione che si rivolge a voi come a figli: "figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso, 6 perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce".” (Ebrei 12:4-6 LND)

La guerra con il peccato è una guerra fino al sangue, nel senso che è durissima. Dio, come buon Padre, manda la sua disciplina, Egli corregge e flagella ogni vero figlio di Dio.

Però, grazie a Dio, il fatto che la battaglia sia dura non toglie il fatto che in Cristo, è una battaglia in cui abbiamo la vittoria.

Ricordiamo le parole di Gesù Cristo in Giovanni 8:34-36. Egli stava parlando di coloro che sono senza Cristo, e poi, di quelli che sono in Cristo. Leggo le sue parole.

“34 Gesù rispose loro: "in verità, in verità vi dico: chi fa il peccato è schiavo del peccato. 35 Or lo schiavo non rimane sempre nella casa; il figlio invece vi rimane per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi".” (Giovanni 8:34-36 LND)

L'uomo naturale, ovvero l'uomo senza Cristo, è schiavo del suo peccato, non ha il potere di vincere il suo peccato. È impossibile per lui avere vera vittoria sul peccato. Talvolta può lasciare un peccato per un altro, ma rimarrà sempre schiavo del peccato, se rimane senza Cristo.

Invece, quando qualcuno si ravvede e crede veramente in Gesù Cristo come Signore e Salvatore, nasce di nuovo, e Dio lo libera dal suo peccato. Non è più schiavo del suo peccato, come era prima. Può combattere e vincere il suo peccato, con la forza di Dio.

Quanto è importante comprendere questo, affinché possiamo sapere che non siamo più schiavi dei nostri peccati, e così possiamo camminare in novità di vita. Il fatto di essere stati liberati dai nostri peccati, in sé non ci dà la vittoria. Piuttosto, ci permette di combattere contro il peccato ogni giorno. Dobbiamo riconoscere che ora siamo liberi e che possiamo camminare secondo giustizia. Siamo liberi, ma dobbiamo riconoscere questa libertà e viverla. Dobbiamo combattere il nostro peccato.

Guardiamo insieme alcuni brani che ci aiutano a capire come vivere la nostra libertà dal peccato, se siamo veramente in Cristo Gesù. Considerate attentamente con il cuore questi brani.

Romani 6:1-11

Iniziamo con Romani 6:1-11, che abbiamo considerato la settimana scorsa. Notate qual è la nostra condizione, e come dobbiamo vedere il nostro peccato.

“1 Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia? 2 Niente affatto! noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso? 3 Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. 5 Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione, 6 sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato e affinché noi non serviamo più al peccato. 7 Infatti colui che è morto è libero dal peccato. 8 Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più alcun potere su di lui. 10 Perché, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in quanto egli vive, vive a Dio. 11 Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore.” (Romani 6:1-11 LND)

Notate che prima di tutto, Paolo inizia dichiarando con forza che il fatto di essere nella grazia non vuol dire che possiamo ritornare a vivere nel peccato. Chi è nella grazia deve vivere nella grazia! Quando Dio ci salva, ci unisce a Cristo nel battesimo spirituale facendo sì che la morte di Cristo valga come la nostra morte. Quindi, siamo morti al peccato e perciò non dobbiamo più servire al peccato.

È fondamentale capire la verità del versetto 7, il quale dichiara che se siamo in Gesù Cristo, siamo dunque liberi dal peccato. Non siamo più schiavi del peccato. Ora, in Cristo Gesù abbiamo il potere di camminare in santità di vita. Notate che prima della salvezza eravamo morti nel nostro peccato, e in quella condizione eravamo schiavi del peccato. Non avevamo in noi stessi il potere di vincere il nostro peccato, anzi, eravamo controllati da esso, perché era la nostra natura.

Ora, in Cristo Gesù il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con Cristo. Dunque non siamo più schiavi del peccato e per questo motivo non dobbiamo più servire il peccato.

Il versetto 11 è un versetto chiave. Ci dichiara: “Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore!

Alla luce del fatto che ora siamo in Cristo Gesù, Dio ci comanda di considerarci morti al peccato, ma viventi a Dio. La parola “consideratevi” è estremamente importante. Vuol dire riconoscere quella che è la nostra condizione, e poi vivere in quella condizione. Noi siamo stati realmente liberati dal peccato. Dobbiamo riconoscere questo, e vivere come persone liberate dal peccato. Questo vuol dire che giorno per giorno, dobbiamo tenere in mente qual è la nostra condizione.

Vi faccio un esempio. Un certo uomo è sposato ad una donna, ma durante la giornata molte donne lo cercano. Egli deve considerare il fatto che è un marito, cioè deve tenere ben presente nella mente che egli è sposato, che ha una preziosa moglie e che ha fatto davanti a Dio il voto di esserle fedele. Quindi, non una volta, non due volte, ma ogni volta che si presenta la possibilità di peccare apprezzando l'attenzione di queste donne, egli deve scegliere di non peccare, riconoscendo che un marito è chiamato ad una fedeltà assoluta. Egli deve considerarsi quello che è.

È così, ognuno di noi che è stato salvato per mezzo di Gesù Cristo deve considerarsi morto al peccato, e vivente a Dio. Deve essere così davanti ad ogni tipo di tentazione: pensieri sbagliati, reazioni ad offese subite, tentazioni della carne di ogni genere. Dobbiamo tener conto che noi apparteniamo a Dio, e dobbiamo considerarci morti al peccato. Ora siamo vivi a Dio, e perciò siamo chiamati a camminare in santità.

Galati 5:16-25

Guardiamo insieme il brano in Galati 5:16-25, che ci aiuta a comprendere meglio come possiamo e come dobbiamo vivere ora che siamo in Cristo Gesù.

“16 Or io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, 17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste. 18 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge. 19 Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione impurità, dissolutezza, 20 idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, 21 invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio, 22 ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. 23 Contro tali cose non vi è legge. 24 Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. 25 Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito.” (Galati 5:16-25 LND)

Questo brano inizia con il comandamento di camminare secondo lo Spirito, cioè secondo la guida dello Spirito Santo. Lo Spirito ci guida principalmente attraverso la Bibbia. In altre parole, dobbiamo sottomettere ogni decisione e ogni atto della nostra vita allo Spirito Santo. Questo equivale a dire continuamente no alla carne.

Notate che quando camminiamo secondo lo Spirito, non adempiremo i desideri della carne. Abbiamo purtroppo ancora desideri della carne; finché siamo nella carne avremo desideri peccaminosi, però Dio ci dà la forza di non adempiere questi desideri, se camminiamo secondo lo Spirito. In altre parole, ci sarà un combattimento per tutta la vita, ma è un combattimento in cui possiamo avere la vittoria sulla nostra carne, ovvero, sui nostri desideri peccaminosi.

Troppo spesso, anziché combattere ci arrendiamo ai desideri della carne. Troppo spesso seguiamo i desideri peccaminosi, anziché seguire lo Spirito Santo. Questo è un grave pericolo.

Ricordate che c'è una guerra fra la carne e lo Spirito. Vi leggo il versetto 17.

17 La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste.

La nostra carne ha desideri peccaminosi, che ci promettono quello che non possono mai veramente darci. Se siamo in Cristo, abbiamo lo Spirito Santo dentro di noi, ed Egli ci guida nella direzione contraria alla direzione nella quale la carne vuole portarci. Questo crea una situazione in cui se camminiamo secondo lo Spirito, come dobbiamo, non facciamo quello che vorremmo fare nella carne. Se lasciamo spazio alla carne, non camminiamo come vorremmo camminare nello Spirito.

Il combattimento è duro, e dobbiamo combattere con la forza che Dio ci dà. Le conseguenze di questa guerra sono immense. Combattere contro la carne per un vero credente non è facoltativo. È la vita di ogni vero credente. Infatti, il versetto 18 ci ricorda una meravigliosa verità:

18 ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge.

Se uno cammina condotto dallo Spirito Santo, non è sotto la legge. Chiaramente, è vero anche il contrario. Se uno non cammina secondo lo Spirito Santo, è ancora sotto la legge, non sotto la grazia. Chi è sotto la legge, sarà giudicato dalla legge, e sarà condannato. Solamente chi è sotto la grazia sarà salvato; e perciò, essere condotto dallo Spirito non è facoltativo. È un frutto necessario della vera salvezza. Ed è per questo che Paolo fa questa forte esortazione.

Nei versetti da 19 a 21 Paolo rende chiaro che chi cammina per la carne, ovvero chi dà spazio alla sua carne, non è salvato. Leggo ancora questi versetti:

19 Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione impurità, dissolutezza, 20 idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, 21 invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio.

Chi vive condotto dalla carne non erediterà il regno di Dio. Quindi, dobbiamo assolutamente combattere contro la carne. Dobbiamo scegliere giorno per giorno e ora per ora di seguire la guida dello Spirito Santo. Questo è un frutto necessario della vera salvezza. Non è l'ubbidienza che salva una persona, ma la vera salvezza produce ubbidienza. Un frutto della vera salvezza è il combattimento contro la carne, un duro combattimento, che produce una vita condotta dallo Spirito.

Infatti, nei versetti 22 e 23 leggiamo quale sia il frutto di colui che cammina per lo Spirito. Ve lo leggo.

“22 ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. 23 Contro tali cose non vi è legge.” (Galati 5:22-23 LND)

Questo è il frutto che il nostro cuore desidera, e che soddisfa a fondo il nostro cuore, e che anche porta gloria a Dio. Questo è il frutto di chi cammina per lo Spirito. E contro queste cose non vi è legge. In altre parole non c'è condanna, il giudizio non tocca questa persona, perché è coperta con la giustizia di Cristo, e segue la guida dello Spirito Santo.

Così arriviamo alla verità del versetto 24:

“ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze.” (Galati 5:24 LND)

Chi appartiene a Cristo ha crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. Il vero credente cammina per lo Spirito.

Alla luce di questo, Paolo conclude questo brano con un'esortazione rivolta a chi si dichiara un vero credente. Leggo il versetto 25.

“se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito” (Galati 5:25 LND)

Se viviamo per lo Spirito, ovvero per la salvezza che lo Spirito Santo applica a chi crede, se viviamo per la giustizia di Cristo che lo Spirito Santo imputa alla nostra vita, allora, camminiamo altresì per lo Spirito. Non c'è altra vita per un vero credente.

E quindi, se tu sei un vero credente, devi combattere con tutto il tuo cuore, con la forza che riceviamo da Dio, contro la tua carne. La tua carne è il tuo vero nemico.

È importante ricordare che senza Cristo si può combattere contro la carne, ma non si può avere la vittoria. L'uomo naturale non può vincere il suo peccato. Invece, chi è in Cristo è stato crocifisso con lui, e ora ha una nuova vita, e ha lo Spirito Santo dentro di sé, e perciò può combattere vittoriosamente contro la carne.

Grazie a Dio ora che siamo in Cristo non siamo più schiavi del peccato. Perciò, camminiamo in novità di vita!

1Pietro 5:8,9

Vorrei guardare il brano in 1Pietro 5:8-9, il quale parla di come resistere a Satana. Resistere a Satana è un modo di combattere contro la carne. In questo brano, impariamo anche qual è la tattica principale con la quale possiamo combattere contro il nostro peccato. Leggo 1Pietro 5:8-9.

“8 Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. 9 Resistetegli, stando fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo.” (1Pietro 5:8-9 LND)

Avete notato che il modo per resistere al diavolo, il nostro avversario, è di stare fermi nella fede? La chiave per la vittoria sul nostro peccato è di stare fermi nella fede. E come possiamo stare fermi nella fede? In termini più semplici, stare fermi nella fede vuol dire tenere gli occhi su Dio, nella persona di Gesù Cristo. Più specificamente, stare fermi nella fede vuol dire continuare a credere fermamente nelle verità dell'evangelo. In altre parole, significa continuare a credere che il nostro peccato merita la condanna di Dio, e che Gesù Cristo è il nostro Signore. Secondariamente, restare fermi nella fede vuol dire avere fede nelle promesse di Dio, e nella potenza di Dio nel mantenere le sue promesse, e nella fedeltà di Dio nel mantenere le sue promesse, riconoscendo che tutte le promesse di Dio hanno il loro sì in Gesù Cristo, nel suo sacrificio, nella sua giustizia, e nella sua risurrezione.

Quindi, per combattere contro la nostra carne, per resistere a Satana e ai suoi attacchi, dobbiamo restare fermi nella fede, guardando risolutamente a Dio, aggrappandoci alle promesse di Dio. Vivendo così, possiamo avere vittoria sui nostri peccati.

Colossesi 3:1-5

Guardiamo anche Colossesi 3:1-5. Questo brano ci insegna come vivere in modo da considerarci morti al peccato e vivi alla giustizia. Descrive il modo in cui vivere, giorno per giorno, ora per ora. Leggo Colossesi 3:1-5.

“1 Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, 3 perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria. 5 Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria;” (Colossesi 3:1-5 LND)

Il modo per camminare secondo lo Spirito e per dire no alla carne per avere vittoria sul peccato, è prima di tutto ricordare che siamo stati liberati dalla potenza del peccato. Non siamo più schiavi dal peccato.

Appena crediamo alla menzogna che non riusciamo a resistere al peccato, senz'altro cadremo nel peccato. Nonostante abbiamo da Dio il potere di resistere al peccato, se crediamo di non poter resistere al peccato, cadremo nel peccato.

Perciò dobbiamo ricordare attivamente che siamo in Cristo e che siamo stati risuscitati con Cristo, quindi, non siamo più schiavi del peccato. Perciò dobbiamo cercare e desiderare le cose di lassù, dobbiamo pensare alle cose celesti, a quello che è il nostro tesoro eterno. Dobbiamo scegliere di pensare a queste cose e tenere in mente le cose di lassù e non le cose che sono sulla terra.

Questo è estremamente importante. Dobbiamo scegliere giorno per giorno, anzi ora per ora, di non riempire la mente con le cose che sono sulla terra. Chiaramente è facile cadere nel pensare a queste cose, ma quando succede dobbiamo cambiare pensieri. Dobbiamo chiedere perdono che stiamo fissando i nostri pensieri su quello che non vale, e di nuovo pensare alle cose che glorificano Dio e che valgono eternamente.

Certamente dobbiamo pensare ai nostri impegni terreni. Però, in tutti quei momenti in cui i nostri pensieri corrono qua o là, anziché pensare alle cose di questa vita, dobbiamo scegliere di pensare alle cose che riguardano Cristo. Dobbiamo ricordare che siamo morti con Cristo, e la nostra vita ora è nascosta con Cristo in Dio. Dobbiamo ricordare che sta per arrivare quel giorno in cui Gesù Cristo ritornerà, e noi appariremo con Lui in gloria. Dobbiamo, perciò, far morire le nostre membra che sono sulla terra. In altre parole dobbiamo mettere a morte, giorno per giorno, la nostra carne. Dobbiamo dire no alla carne e sì a Dio.

Grazie a Dio, in Cristo Gesù abbiamo il potere di far morire le nostre membra che sono della terra. Abbiamo da Dio il potere di camminare per lo Spirito, e non per la carne. Grazie a Dio per questo.

Ebrei 12:14

Guardiamo anche Ebrei 12:14, che ci parla del nostro combattimento contro il peccato. Leggo Ebrei 12:14

“Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14 LND)

La parola procacciare viene da una parola greca che solitamente viene tradotta come perseguitare. Il suo significato in greco è:

1) fare correre o fuggire, scacciare via

2) correre velocemente per afferrare una persona o cosa

3) senza l'idea di ostilità, rincorrere, seguire qualcuno

Nel nostro contesto, dà l'idea di correre velocemente per afferrare la santità. Cioè non significa solo sperare nella santità, non significa solo avere qualche impegno, ma dà l'idea di correre con tutta la forza, fissandosi fermamente sul traguardo davanti a noi. Così dobbiamo cercare la santificazione.

Questo versetto ci dichiara che dobbiamo procacciare la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore. In altre parole, non esiste vera salvezza se non c'è anche la santificazione. Non si può separare la salvezza dalla santificazione. La santificazione non è facoltativa, non è un forte suggerimento da parte di Dio. No, piuttosto la santificazione è un frutto essenziale della vera salvezza. Ed è per questo che dobbiamo procacciarla con tutto il nostro cuore. Dobbiamo combattere contro il nostro peccato.

Un Grande Incoraggiamento

Fratelli e sorelle, ricordate che chi cammina nella carne non erediterà il regno di Dio. Chi cammina nella carne ha davanti a sé il tormento eterno. Quindi dobbiamo camminare per lo Spirito e non per la carne. Eppure, spesso è difficile camminare per lo Spirito. Grazie a Dio, Egli non ci lascia mai soli. Voglio leggere per concludere un versetto importante, che ci ricorda sia la necessità del nostro forte impegno, ma anche la realtà che Dio è all'opera. Leggo Filippesi 2:12-13.

“12 Perciò, miei cari, come mi avete sempre ubbidito non solo quando ero presente, ma molto più ora che sono assente, compite la vostra salvezza con timore e tremore, 13 poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito.” (Filippesi 2:12-13)

Abbiamo questo comandamento di compiere la nostra salvezza con timore e tremore. Dobbiamo riconoscere che solamente se camminiamo in santità saremo salvati. Non si potrebbe mai guadagnare la salvezza con la santità, però la vera salvezza produrrà una vita di santità. Perciò, ogni vero credente deve impegnarsi con tutto il cuore a compiere la propria salvezza, ovvero a combattere contro la carne e a camminare per lo Spirito. Dobbiamo far questo con timore e tremore, capendo che non si scherza con il peccato. Chi vede il peccato con leggerezza rivela un cuore lontano da Dio, e che, molto probabilmente, non è nemmeno rigenerato.

Però, per non scoraggiarci, per non farci credere che dipende da noi, troviamo subito la meravigliosa verità nel versetto 13, dove leggiamo: “poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l'operare, per il suo beneplacito.

Quanto è preziosa questa verità. Certamente dobbiamo procacciare la santità, senza la quale nessuno vedrà Dio. Certamente dobbiamo compiere la nostra salvezza con timore e tremore. Però, quel timore e tremore non è il timore di andare all'inferno. Non è la paura di perdere la salvezza. Vi leggo 1Giovanni 4:18, ricordando che siamo amati da Dio:

“nell’amore non c’è paura, anzi l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell’amore.” (1Giovanni 4:18 LND)

Grazie a Dio, quando abbiamo fede in Gesù Cristo possiamo avere pace sapendo che la nostra condanna è stata pagata. Perciò, non dobbiamo avere paura dell'inferno.

Il timore e tremore non è quel tipo di paura. Possiamo quindi avere gioia e pace. Però dobbiamo sempre ricordare i pericoli del peccato, e perciò compiere la nostra salvezza con timore e tremore.

Compiere la salvezza non vuol dire che la salvezza sia per opere, perché la Bibbia è estremamente chiara sul fatto che la salvezza è solo per la fede in Gesù Cristo e per grazia. Però, la vera salvezza per grazia produce una vita di ubbidienza e buone opere. Perciò compiere la salvezza vuol dire vivere in modo da avere il frutto che accompagna la vera salvezza.

Inoltre dobbiamo riconoscere che sebbene noi dobbiamo impegnarci, è anche vero che è Dio che opera in noi il volere e l'operare, per il suo beneplacito. Dio è sovranamente al lavoro in noi, portandoci avanti nella nostra salvezza. Quindi, certamente dobbiamo impegnarci con tutto il nostro cuore, ma è anche vero che il risultato viene da Dio e che ogni progresso è dovuto alla grazia di Dio all'opera in noi. Quindi, come leggiamo in 1Corinzi, chi si gloria si glori nel Signore!

Conclusione

Quindi oggi, abbiamo visto delle verità importantissime.

Prima di tutto, grazie a Dio siamo stati liberati dal peccato. Non siamo più schiavi del nostro peccato. Possiamo combattere e vincere il peccato, secondo la forza di Dio che è in noi.

Abbiamo visto che dobbiamo combattere contro il peccato. Non è una cosa facoltativa. Dobbiamo combattere in questa dura guerra. Il combattimento è un frutto della vera salvezza. Dobbiamo combattere con la forza che abbiamo da Dio. Dobbiamo considerarci morti al peccato e vivi a Dio.

Una gran parte del combattimento consiste nel restare fermi nella fede, e questo vuol dire scegliere di ricordare e pensare alle realtà della salvezza, alle promesse di Dio e all'opera di Cristo.

Dobbiamo scegliere di pensare alle cose celesti, anziché riempire la nostra mente con cose terrene.

Ricordiamo che chi non combatte il suo peccato, ma cammina nel peccato, non può dire di conoscere veramente Dio, ovvero di essere salvato. Perciò è essenziale combattere contro il nostro peccato.

Grazie a Dio per il fatto che mentre noi dobbiamo procacciare la santità, Dio è all'opera in noi.

Il peccato ci promette grandi cose. In realtà, ci porta solo male. Solo Dio può soddisfare il nostro cuore. Procacciate la santità, per la gioia di vedere Dio!