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La Risurrezione di Cristo: Pasqua 9 - Matteo 27:62 - 28:10

filename: pasqua09.l03 di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone sulle sofferenze di Cristo, mini-serie per pasqua, 2003, per RO, di Marco deFelice, per domenica, 07 dicembre, 2003 >

Ripasso

Oggi, Dio volendo, vogliamo riprendere a considerare la crocifissione di Gesù Cristo. Se ricordate, nell’ultimo sermone di questa serie, abbiamo considerato i primi risultati della crocifissione di Gesù. Forse la cosa più meravigliosa fu quando Dio squarciò la cortina del Tempio! Prima del sacrificio di Gesù sulla croce, non c’era stato libero accesso a Dio. Da quel giorno in poi, c’è stato libero accesso a Dio per mezzo del sacrificio compiuto da Gesù Cristo! Ogni vero credente ha questo libero accesso a Dio, tutto per merito del sacrificio di Gesù.

Ricordiamo inoltre che appena dopo la morte di Gesù, ci fu un terremoto, e le tombe di alcuni santi si aprirono, e quei santi furono risuscitati, e apparvero a tanti a Gerusalemme. Queste persone erano la primizia della resurrezione alla fine del mondo, di cui anche noi faremo parte se siamo salvati in Cristo.

Abbiamo letto di come il centurione riconobbe che Gesù era il figlio di Dio, nonostante egli avesse ricevuto molto meno rivelazione di quanta ne abbiamo ricevuta noi. L’evidenza per la divinità di Gesù è chiara. Oggi, non c’è alcuna scusa per non credere in Gesù Cristo.

Appena dopo la morte di Gesù, Giuseppe d’Arimatea andò da Pilato per chiedergli il corpo di Gesù. Quasi sicuramente, questo atto gli costò la sua carriera come membro del sinedrio. Anche oggi, seguire veramente Gesù vuol dire perdere o abbandonare cose che prima erano importanti per noi. Però, seguire veramente Gesù vuol dire trovare in Gesù il nostro vero tesoro.

Infine, nell’ultimo sermone, abbiamo notato che le donne che credevano in Gesù avevano seguito Giuseppe al sepolcro per vedere dov’era la tomba, perché volevano tornare dopo il sabato per ungere il corpo di Gesù.

i Giudei cercano di ostacolare Dio

Vogliamo riprendere il testo biblico da quel punto. Leggiamo insieme Matteo 27:62-66.

“62 L’indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono da Pilato, dicendo: 63 «Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: “Dopo tre giorni, risusciterò”. 64 Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno; perché i suoi discepoli non vengano a rubarlo e dicano al popolo: “É risuscitato dai morti”; così l’ultimo inganno sarebbe peggiore del primo». 65 Pilato disse loro: «Avete delle guardie. Andate, assicurate la sorveglianza come credete». 66 Ed essi andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.” (Matteo 27:62-66 NRV)

Questo avvenimento successe di sabato, perciò, i capi dei sacerdoti, e i farisei, non stavano rispettando la legge di Dio, come l’avevano loro stessi interpretata, che gli vietava di andare da Pilato il sabato. Però, il loro odio per Gesù li spinse ad ignorare la legge. Infatti, nonostante l’apparenza di uomini religiosi, questi uomini non avevano alcun vero amore per Dio. C’è da notare anche che nonostante che i sacerdoti e i farisei erano nemici, e si disprezzavano gli uni gli altri, in questa occasione, si unirono per opporsi a Gesù Cristo.

Questi uomini chiamarono Gesù Cristo “quel seduttore”. Che ipocriti! Questi uomini erano dei grandi falsi, mentre Gesù Cristo era assolutamente puro e veritiero. Però gli uomini malvagi pensano che gli altri siano come loro. Per esempio, un bugiardo pensa che gli altri siano tutti bugiardi, così come un truffatore non si fida degli altri. Leggiamo di questo principio in Tito 1:15:

“Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure.” (Tito 1:15 NRV)

Per gli increduli, per le persone che non credono veramente in Dio, niente è puro. Immaginano che le altre persone siano come loro. Questo è vero oggi com’era vero allora. Perciò, questi uomini malvagi e falsi, chiamavano Gesù un “seduttore”.

Una cosa incredibile è che questi uomini avevano capito le dichiarazioni di Gesù secondo cui Egli sarebbe risuscitato dopo tre giorni, mentre i discepoli di Gesù non l’avevano capito, nonostante Gesù avesse parlato apertamente con loro, ma solo in modo indiretto con i capi dei Giudei. Leggiamo le parole di Gesù ai discepoli in Marco 8 e 9:

“Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell’uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse.” (Marco 8:31 NRV)
“31 Infatti egli istruiva i suoi discepoli, dicendo loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini ed essi l’uccideranno; ma tre giorni dopo essere stato ucciso, risusciterà». 32 Ma essi non capivano le sue parole e temevano d’interrogarlo.” (Marco 9:31-32 NRV)

Con i discepoli Gesù aveva parlato chiaramente. Leggiamo ora quello che aveva detto ai Farisei e ai sacerdoti, e come era stato meno chiaro. Leggiamo in Matteo 12 e 16.

“Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.” (Matteo 12:40 NRV)
“Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, e segno non le sarà dato se non quello di Giona». E, lasciatili, se ne andò.” (Matteo 16:4 NRV)

Questi capi religiosi avevano visto i miracoli di Gesù, avevano sentito il suo insegnamento, e capivano che egli aveva dichiarato di risuscitare dopo tre giorni. È stata la poca fede dei discepoli ad ostacolarli da capire le chiare parole di Gesù Cristo. Delle volte, anche noi abbiamo poca fede, che ci ostacola dal riconoscere le chiare promesse della cura di Dio verso di noi. Che Dio ci aiuti ad avere sempre più fede. Dio farà tutto quello che ha promesso di fare, anche se a noi sembra impossibile.

Comunque, questi capi e i farisei volevano a tutti i costi ostacolare la risurrezione di Gesù, o almeno, evitare che i discepoli rubassero il suo corpo dicendo che era risuscitato. Perciò, chiesero a Pilato che il sepolcro fosse sicuramente custodito.

Pilato diede loro un corpo di guardia, composto da soldati romani. Inoltre, misero un sigillo sulla grossa pietra che chiudeva il sepolcro. Quindi, teniamo in mente che c’era una pietra grande davanti al sepolcro, c’erano i soldati romani come guardie, e c’era il sigillo ufficiale affinché nessuno potesse aprire il sepolcro. I capi e i farisei credevano che facendo così, Gesù non potesse risuscitare.

Fermiamoci qua a considerare quello che questi uomini stavano facendo. Stavano cercando di opporsi a Dio! Come risponde Dio in questi casi? Leggiamo le parole del Salmo 2.

“1 Perché questo tumulto fra le nazioni, e perché meditano i popoli cose vane? 2 I re della terra si danno convegno e i prìncipi congiurano insieme contro il SIGNORE e contro il suo Unto, dicendo: 3 «Spezziamo i loro legami, e liberiamoci dalle loro catene». 4 Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro. 5 Egli parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti: 6 «Sono io», dirà, «che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo».” (Salmi 2:1-6 NRV)

Questi uomini malvagi congiuravano insieme per cercare di ostacolare la risurrezione di Gesù Cristo. Che assurdità! Che stoltezza! Il Signore ride di queste cose, e poi parla nella sua ira, cioè, scatena la sua terribile ira contro chi si oppone a Lui. Gli uomini non potranno mai fermare la mano di Dio. Cercare di opporsi a Dio fa cadere in un giudizio molto severo. Ora, proseguiamo col brano.

La tomba vuota

Leggiamo ora Matteo 28:1-10. L’avvenimento descritto in questi versetti è così incredibile e potente che dovrebbe colpirci tantissimo. Invece, dato che conosciamo questo avvenimento tanto bene, spesso, non veniamo colpiti da quanto esso è incredibile e stupendo. Insieme alla morte di Gesù, la sua risurrezione è l’avvenimento più grande della storia. Cerchiamo di leggere questo brano come se fosse la prima volta nella vita. Se stessimo ascoltando la storia di Gesù per la prima volta, a questo punto, sembrerebbe che i malvagi abbiano vinto, uccidendo Gesù. A questo punto, vediamo Gesù morto, il suo corpo nella tomba. Il nostro cuore ora sarebbe pesante, pensando alla morte di Gesù. Leggiamo questo brano da quel punto di vista.

“1 Nella notte del sabato, verso l’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a vedere il sepolcro. 2 Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. 3 Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. 4 E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. 5 Ma l’angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. 6 Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. 7 E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, ve l’ho detto». 8 E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunziarlo ai suoi discepoli. 9 Quand’ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. 10 Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno».” (Matteo 28:1-10 NRV)

Questi avvenimenti accaddero la domenica, dopo la crocifissione di Gesù il venerdì. Queste donne partirono per andare al sepolcro mentre era ancora molto buio. Nel Vangelo di Marco, leggiamo che esse si chiedevano come avrebbero spostato la pietra, perché era molto grande e pesante. Leggo da Marco 16.

“3 E dicevano tra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro?» 4 Ma, alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pure molto grande.” (Marco 16:3-4 NRV)

consideriamo gli angeli

Dio ha sposato la pietra per loro, come abbiamo letto in Matteo, che ci spiega inoltre che Dio mandò un gran terremoto, e un angelo del cielo, che rotolò la pietra e vi sedette sopra. Fermiamoci brevemente per considerare gli angeli. Spesso, gli angeli vengono rappresentati come se fossero quasi identici agli uomini, o peggio ancora, come se fossero simili a dei bambini paffuti con delle alette. Entrambi questi concetti sono sbagliati.

Ci sono volte in cui gli angeli si presentano in forma di uomini, e in quei casi, assomigliano agli uomini. Però in altri casi, come questo, si presentano nella loro potenza. In questo brano, l’aspetto dell’angelo era come di folgore, e la sua veste era bianca come neve. Come altre volte nella Bibbia, gli uomini reagiscono con grande timore.

Le guardie, pur essendo soldati romani, uomini forti e duri, ebbero tanto spavento che tremarono e rimasero come morti! Quindi, non dobbiamo mai immaginare gli angeli come dei bambini grassocci alati.

Per quanto riguarda il ruolo degli angeli, sappiamo da tanti brani biblici che essi servono e adorano Dio. Inoltre, in Ebrei 1:14, dove si parla degli angeli, leggiamo:

“Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?” (Ebrei 1:14 NRV)

Gli angeli sono totalmente ubbidienti a Dio, e vengono mandati da Dio per servire in favore dei figli di Dio. Notiamo che non sono mai i credenti che chiamano gli angeli, ma è Dio che li manda.

la tomba vuota

Torniamo agli avvenimenti al sepolcro. Prima il sepolcro era sigillato, c’era una grandissima pietra che bloccava l’entrata, e c’erano le guardie romane. Ora, il sigillo era rotto, la pietra era rotolata via, e le guardie erano così spaventate da essere come morte! In un attimo, tutte le misure che gli uomini avevano preso per ostacolare Dio furono tolte di mezzo. È impossibile ostacolare Dio!

È importante notare che l’angelo non aprì la tomba per permettere a Gesù di uscire, ma piuttosto per permettere alle donne e poi più tardi ai discepoli di entrare, affinché potessero vedere che Gesù non era più sepolto, perché era già risuscitato.

Quando l’angelo parla con le donne, le riprende, pur con molta dolcezza, e poi fortifica la loro fede, annunciando la strepitosa notizia che Gesù era risuscitato, e mostrando il luogo dove Egli giaceva prima. Leggiamo i versi 5-7.

“5 Ma l’angelo si rivolse alle donne e disse: «Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. 6 Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. 7 E andate presto a dire ai suoi discepoli: “Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, ve l’ho detto».” (Matteo 28:5-7 NRV)

L’angelo disse loro: “voi cercate Gesù, ma non è qui, perché è risuscitato come aveva detto.” In altre parole, le donne, come anche i discepoli, avrebbero dovuto sapere che Gesù sarebbe risuscitato, perché Egli lo aveva annunciato loro più volte! L’angelo ricordò alle donne questo fatto, ma poi annunciò la buona notizia: Gesù è risuscitato! Venite a vedere il sepolcro vuoto! E poi, andate presto ad annunciare questa incredibile e meravigliosa notizia ai suoi discepoli!

Nel vangelo di Marco, troviamo un altro dettaglio. Dalle informazioni che abbiamo, crediamo che Marco fosse l’assistente di Pietro, e il suo vangelo viene principalmente da Pietro. Allora, notiamo un dettaglio di quello che l’angelo dichiarò, e che Marco aggiunge per noi. Leggo da Marco 16:6,7, in cui sono citate le parole dell’angelo alle donne.

“6 Ma egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l’avevano messo. 7 Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea; là lo vedrete, come vi ha detto».” (Marco 16:6-7 NRV)

Marco aggiunge il dettaglio che l’angelo disse: “andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro”. Pietro avrebbe potuto pensare di non poter essere più un discepolo, perché aveva negato di conoscere Gesù. Però qua, vediamo che fu ristabilito come discepolo. Quanto grande è il perdono di Dio, quando uno si è veramente ravveduto!

Le donne dovevano annunciare ai discepoli che Gesù li avrebbe preceduti in Galilea. Gesù stesso aveva pure annunciato questo ai discepoli poco prima della sua crocifissione, come leggiamo in Matteo 26:32.

“30 Dopo che ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. 31 Allora Gesù disse loro: «Questa notte voi tutti avrete in me un’occasione di caduta; perché è scritto: “Io percoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse”. 32 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea».” (Matteo 26:30-32 NRV)

Qui vediamo la tenera cura di Gesù, e come tutto era secondo il suo piano perfetto. Egli aveva annunciato ai discepoli la sua morte, e il fatto che tutti loro sarebbero scappati, ma aveva anche annunciato la sua resurrezione, e che si sarebbero ritrovati insieme a Lui in Galilea! In altre parole, Gesù aveva annunciato loro che dopo la notte delle difficoltà e la croce, ci sarebbe stata la luce brillante di stare di nuovo con Lui.

Grazie a Dio, Gesù fa la stessa cosa con noi oggi. Ci annuncia che ci saranno le prove nella nostra vita, e dobbiamo passare perfino per la valle della morte fisica. Però, dopo, andremo al luogo dove Gesù ci ha preceduto. Dopo la notte delle difficoltà di questo vita, ci sarà il giorno in cui saremo insieme a Lui, e durerà per tutta l’eternità, e Dio stesso sarà la nostra luce. La notte dei problemi può sembrare molto buia, però, noi che siamo in Cristo non dobbiamo mai dimenticare che è sicuro che arriverà la luce della mattina. E non solo questo, Gesù aveva guidato le cose affinché le difficoltà dei discepoli non fossero oltre le loro forze. La sua cura è perfetta. Questo è vero anche oggi, Gesù dirige ogni dettaglio delle nostre prove, per il nostro bene.

Voglio chiedervi: in questi giorni, in queste settimane, avete guardato solo ai problemi, o state ricordando che Dio ci ha già annunciato del dopo, quando saremo per sempre nella sua luce? Amici, il nostro Signore ha promesso di non abbandonarci mai. Ci ha promesso che ci precederà in cielo, per prepararci un posto, e che poi, verrà a prenderci, e saremo sempre con Lui. Dio mantiene sempre le sue promesse. Perciò, possiamo avere grande gioia, anche in mezzo alle prove, perché sappiamo che le difficoltà passeranno, e che non possono separarci dall’amore di Dio per noi in Cristo Gesù.

conclusione

C’è molto altro da dire, ma per ora, lasciamo questo brano. Ricordiamo alcuni dei punti che abbiamo visto. I capi dei Giudei cercavano di ostacolare l’opera di Dio, e umanamente, sembravano avere la capacità di farlo. Ma Dio ride di queste cose, perché è impossibile che gli uomini possano mai ostacolarLo.

Anche nella nostra vita, gli uomini non possono ostacolare quello che Dio vuole compiere in noi. Rallegriamoci di questo. Dio è sovranamente in controllo di tutto. La sua volontà sarà fatta. Possiamo risposarci in Lui.

Ricordiamo che Gesù aveva annunciato ai discepoli che si sarebbe riunito a loro in Galilea, però prima dovevano passare la prova della sua morte sulla croce. Sapere che dopo la prova ci sarà sicuramente la vittoria, cambia tutto. Anche noi abbiamo una parola certa dal Signore, sappiamo che Gesù è andato avanti per prepararci un posto con Sé in cielo. Perciò, non scoraggiamoci, qualsiasi sia la difficoltà. Confidiamo in Cristo, e non fissiamo i nostri occhi sulla prova di oggi, ma sulla gioia che ci è posta dinanzi.

Dio è più grande di ogni nostro nemico e di ogni nostro problema. Non dobbiamo temere. Certamente, nel piano di Dio ci saranno le notti delle difficoltà, però, dobbiamo sempre ricordare che ci aspetta la mattina, e che passeremo l’eternità nella luce della presenza di Dio. Alleluia. Il nostro Signore vive!