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La Lingua - parte 3 - Giacomo 3:6

filename: lingua03.doc adattamento di un sermone di John MacArthur, di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org
Parole-chiave: lingua: contamina, distrugge, corrompe; opera sovrana di Dio e responsabilità dell’uomo; geenna.

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Dio ha dato a ciascuno di noi uno strumento potentissimo, capace di fare tanto, sia nel bene che nel male. Questo strumento è la nostra lingua. In queste settimane, stiamo considerando dal libro di Giacomo cinque motivi per i quali è essenziale che controlliamo la nostra lingua.

Tanti anni fa, nella società si dava molta più enfasi al buon uso della lingua di quanto se ne dia oggi. Per esempio, una volta in tante famiglie ai bambini non era permesso rispondere indietro, o alzare la voce, o dire parole cattive. Invece oggi perfino i bambini piccoli dicono tante parole cattive e brutte, perfino volgari senza ricevere alcuna disciplina. Non hanno timore di rispondere indietro ai genitori. E purtroppo solitamente queste brutte abitudini durano tutta la vita.

Quando Dio salva una persona, la fa diventare una nuova creatura. Quindi, ogni credente dovrebbe avere un nuovo modo di parlare. Però, il parlare in modo nuovo richiede un grande impegno, e senza di esso si continua a parlare come se si fosse ancora nelle tenebre. Perciò, la Bibbia contiene molti insegnamenti che riguardano l’uso della nostra lingua, e ci spiega che saremo giudicati dalle nostre parole.

La nuova nascita, la rigenerazione, la salvezza e la santificazione, ci rendono una nuova creatura. I veri cristiani parleranno diversamente dalle altre persone, non parleranno perfettamente, ma certamente in modo diverso. Ascoltiamo quello che l’apostolo Paolo dichiara ai Colossesi capitolo 3:1-3:

se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra, poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.

Paolo ci ricorda che siamo morti, e abbiamo una nuova vita nascosta con Cristo in Dio. Perciò, con la nostra nuova vita dobbiamo pensare alle cose di lassù, non alle cose che sono sulla terra. Dobbiamo abbandonare ogni peccato. Paolo continua:

Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Per queste cose viene l’ira di Dio sui figli ribelli. E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse.

Chi è una nuova creatura, ha una nuova natura e, come conseguenza, avrà un nuovo comportamento e un nuovo modo di parlare.

Poi Paolo dice in versetto 8:

ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia, e non vi escano di bocca parole oscene.

Dobbiamo deporre tutte queste cose, perché non rispecchiano un cuore veramente cambiato da Dio. Paolo aggiunge in v.9:

non mentite gli uni agli altri.

Gesù Cristo è la verità, e chi è in Cristo deve parlare con verità. Paolo continua: perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato.

Se siamo veramente salvati, abbiamo un cuore nuovo. Avendo un cuore nuovo, dobbiamo avere un comportamento nuovo, che comprende anche avere un nuovo modo di parlare. Questo nuovo modo di parlare viene descritto in Colossesi 3:16:

la parole di Cristo abitino in voi abbondantemente, istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza; cantate di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa del nome del Signore Gesù ringraziando Dio padre per mezzo di lui.

Un vero credente parlerà in modo da glorificare Dio. Un uomo nuovo avrà una lingua nuova, e quindi un nuovo modo di parlare.

Quindi, il nostro modo di parlare ci permette di riconoscere la vera condizione del nostro cuore. Questo è ciò che ci dice in Giacomo 1:26:

Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna se stesso, la sua religione è vana.

Se uno dice di essere salvato ma non ha un nuovo modo di parlare, in verità, è molto probabile che quella persona non sia veramente salvata. Ricordiamo l’insegnamento di Giacomo 2, che spiega che la vera fede produce vere opere. Una delle opere della vera fede è un modo nuovo di parlare. La vera fede produce un modo di parlare che onora Dio.

C’è una verità importante che dobbiamo capire, che riguarda il nostro modo di vivere e di parlare.

Un vero credente, e voglio specificare un vero credente, avrà una lingua santificata. Avete capito? Un vero credente, un vero cristiano, una persona trasformata da Dio, uno che è stato fatto nuovo in Cristo, avrà una lingua santificata. Avrà una lingua santificata. A questa verità voglio aggiungerne un’altra. Un vero credente deve avere una lingua santificata. Avete capito la distinzione? Un vero credente avrà una lingua santificata, e un vero credente deve avere una lingua santificata.

Potreste chiedermi: aspetta, se un vero credente avrà una nuova lingua santificata, perché dici che deve avere una nuova lingua santificata?

È molto importante capire che la Bibbia parla sia dell’opera sovrana di Dio, che Egli compie in ogni persona che salva, sia della responsabilità umana che Dio dà ad ogni persona che salva. Questa verità è come una moneta con due facciate: c’è il lato che riguarda il ruolo di Dio, e c’è il lato che parla della responsabilità dell’uomo.

A causa del nostro ragionamento molto limitato, questo principio ci sembra un incredibile paradosso, ma è solo apparente. Se siamo veramente nuove creature in Cristo, ovvero se siamo veramente salvati, avremo un modo nuovo di parlare, perché fa parte dell’opera di Dio in noi. Allo stesso tempo, se siamo veramente nuove creature in Cristo, avremo un grande impegno di parlare in un modo nuovo.

Troviamo questo apparente paradosso volta dopo volta nella Bibbia. Ma comprendere questo principio ci aiuterà a capire tante altre cose nella Bibbia.

Cerchiamo di capire meglio questa verità. Siamo salvati per mezzo della sovrana grazia di Dio. Siamo stati scelti da Lui prima della fondazione del mondo. Nonostante questo siamo noi che dobbiamo porre la nostra fede in Gesù Cristo. La nostra salvezza è sicura in base al Suo sovrano eterno decreto, eppure siamo noi che dobbiamo perseverare.

In Galati 2:20 leggiamo:

“Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me.” (Gal 2:20 NRV)

Noi che siamo salvati non viviamo più nella nostra carne, ma è Cristo che vive in noi. Quindi, viviamo per la sovrana potenza di Dio.

Se applichiamo questo principio a quello che leggiamo in Giacomo, riconosceremo che da un lato un vero credente riceverà la Parola ed ubbidirà alla Parola, e dall’altro deve ricevere la Parola e deve ubbidire ad Essa.

Un vero credente mostrerà amore ai bisognosi senza favoritismo, e deve mostrare amore ai bisognosi senza favoritismo. Un vero credente compirà buone opere, e deve compiere buone opere.

Non siamo capaci a comprendere a fondo come possiamo mettere insieme queste due verità, cioè che quello che Dio dichiara è vero, ma che abbiamo anche noi il dovere di renderlo vero. Il fatto che Dio dichiara qualcosa, non vuol dire che possiamo solo sederci comodi e aspettare che quella cosa succederà senza un impegno da parte nostra. Questo è il mistero dall’apparente paradosso della vita cristiana. Quando esiste una fede vivente genuina, e quando c’è la vera rigenerazione e trasformazione, questi cambiamenti ci saranno, e allo stesso tempo devono esserci. Dio compie queste cose in noi, ma Egli le compie tramite il nostro impegno. Dobbiamo capire questo.

Allora, in Giacomo 3, egli spiega come la lingua rivela la condizione del nostro cuore, ma allo stesso tempo ci esorta ad impegnarci a parlare in un modo nuovo. Perciò non possiamo solo sederci e dire: “Dio dice che sono una nuova creatura, e allora diventerò perfetto nel mio modo di parlare.”senza però fare nulla. È vero che Dio ci ha fatto diventare una nuova creatura, ed è vero anche che ci trasformerà, però non succederà senza il nostro impegno che sarà fortificato dallo Spirito Santo. Questa è una verità fondamentale nella vita cristiana.

Ripasso

In questi sermoni, stiamo considerando i cinque motivi che troviamo in Giacomo 3 per cui dobbiamo controllare la nostra lingua. Ricordate i primi due? Il primo è perché la lingua può condannarci. In Giacomo 3:1 leggiamo:

“fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che nel subiremo un più severo giudizio, poiché manchiamo tutti in molte cose.”

Abbiamo visto che la lingua può condannarci se parliamo in modo sbagliato delle cose di Dio. Perciò, non dobbiamo avere fretta di diventare maestri. Insegnare può essere una buona cosa, ma solamente se Dio ti ha chiamato ad insegnare, e se viene fatto con un grande impegno, in modo da trasmettere fedelmente le verità di Dio, per la gloria di Dio.

Un secondo motivo per cui dobbiamo controllare la nostra lingua è perché se non controlliamo la nostra lingua, sarà la nostra lingua a controllare noi. Giacomo 3:2-5 dichiara:

2 Se uno non sbaglia dal parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3 Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi possiamo guidare anche tutto il loro corpo. 4 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e siano spinte da venti impetuosi, sono guidate da un piccolo timone, dovunque vuole il timoniere. 5 Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose.”

La lingua è molto potente, e dirige tutta la persona, come il freno dirige il cavallo, e come il timone dirige la nave. La lingua si vanta di grandi cose, perché è veramente capace di compiere grandi cose, sia nel bene che nel male. Perciò, è essenziale controllare la lingua, affinché non sia usata per fare il male.

Abbiamo visto che se controlliamo la nostra lingua, possiamo controllare anche tutto il resto del corpo. L’unico modo di controllare la lingua è di farlo tramite la potenza dello Spirito Santo che opera in noi. Quando ci sottomettiamo a Dio, e Gli confessiamo ogni nostro peccato, cercando di piacere a Lui e non a noi stessi, la Sua potenza opererà in noi permettendoci di controllare la nostra lingua.

la lingua può corrompere

Allora oggi vogliamo considerare il terzo motivo per cui dobbiamo controllare la nostra lingua. Dobbiamo controllare la nostra lingua perché la lingua non controllata può corrompere. La lingua non controllata può corrompere.

Abbiamo già visto che la lingua controlla la direzione della vita, o nel bene o nel male. Quando controlla nel male, allora, può fare molto danno. La lingua può corrompere sia la persona stessa, sia gli altri.

Leggiamo ancora il versetto 5:

così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose.

Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta!

La parola “Osservate!” vuol dire “Guardate, attenzione!”. Un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta. La lingua ha una potenzialità di creare danni enormi. Un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta. Una sigaretta gettata nel posto sbagliato può incendiare migliaia di ettari di foresta. Un fuoco è capace di fare enormi danni. Una piccolissima fiamma può accendere tutta una città o tutta una grande foresta.

Un motivo per cui il fuoco è così pericoloso è perché il fuoco può crescere e moltiplicarsi. L’acqua non può moltiplicarsi. Se si versa un secchio di acqua per terra, non può diventare un torrente. Invece una piccola fiamma può incendiare tutta una foresta, o tutta una città, proprio perché il fuoco può moltiplicarsi. La lingua umana è come il fuoco: una piccola parola può provocare grandi danni, moltiplicandosi moltissimo.

Giacomo abitava in Israele, una zona molto arida, e quindi conosceva la capacità distruttiva che poteva avere un piccolo fuoco. Troviamo questo concetto anche in altri brani.

Nel Salmo 83 leggiamo:

Dio mio, prendere simile al turbine, a stoppia portata via dal vento. Come il fuoco brucia la foresta e come la fiamma incendia i monti.

In questo versetto il Salmista descrive come una fiamma può incendiare tante montagne.

Negli anni, tanti fuochi hanno fatto enormi danni. Per esempio nel 1871, un piccolo fuoco, che iniziò in un quartiere di Chicago, creò un incendio che distrusse 17.500 edifici. Nel 1903, un fuoco, iniziato in un forno in Corea, crebbe al punto che distrusse totalmente 3.000 edifici. Chiaramente, anche qui in sud Europa, ci sono stati incendi che hanno distrutto migliaia di ettari di alberi e di case.

Tutti questi esempi possono aiutarci a capire la potenza del fuoco. Questo è il principio che Giacomo ci vuole insegnare nel versetto 5: come un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta, così la lingua è un fuoco che può fare grandi danni.

Proverbi 15:28 “la bocca degli empi scorga cose malvagie.”
Proverbi 16:27 “l’uomo cattivo va scavando il male ad altri; sulle sue labbra c’è come un fuoco consumante.”

Chi va in giro dicendo cose sbagliate, per esempio parole malvagie, pettegolezzi, lamenti, menzogne, sta accendendo dei fuochi che consumano e compiono molto, molto male.

Nel Salmo 52 leggiamo:

la tua lingua medita rovine, essa è simile a un rasoio affilato, artefice di inganni.

La lingua è come un rasoio affilato, che può fare un terribile taglio in un attimo. La lingua può danneggiare molto in poco tempo.

Il Salmo 57 usa delle metafore per descrive quanto la lingua può fare del male:

“l’anima mia è in mezzo a leoni, dimoro tra gente che vomita fiamme, in mezzo a uomini i cui denti sono lance e frecce, e la cui lingua è una spada affilata.”

La lingua non controllata può ferire terribilmente.

Nell’ultimo sermone ho menzionato che la lingua può distruggere delle persone, può distruggere una reputazione, può distruggere una famiglia, e può distruggere una chiesa. Una lingua non controllata è un fuoco che può incendiare e distruggere molto.

Oh fratelli, dobbiamo renderci conto che se non controlliamo la nostra lingua, essa può essere uno strumento usato da Satana per fare molto male.

Quattro aspetti di come la lingua è potente

In Giacomo 3:6, Giacomo spiega quattro altri aspetti di quanto pericolosa sia la lingua non controllata. Vi leggo Giacomo 3:6

“anche la lingua è un fuoco, è il mondo delle iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita.”

Consideriamo ognuno di questi quattro aspetti, che ci aiutano a capire quanto male può fare una lingua non controllata.

la lingua è il mondo dell’iniquità

Primo fra tutti, Giacomo dichiara che la lingua è il mondo dell’iniquità. Nella Bibbia, la parola “mondo” viene usata, fra l’altro, per indicare un sistema di male. Allora il senso di questa frase è che la lingua è al centro della malvagità della vita.

Il comportamento malvagio dell’uomo spesso si manifesta con l’uso errato della lingua. Non solo la lingua stessa fa del male, ma è un fuoco che riesce a incitare il resto del corpo a commettere il male. Nessun altro membro del corpo può fare del male e incitare altri a farlo, quanto lo sa fare la lingua.

La lingua contamina

Il secondo aspetto di questo paragrafo è: posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo. Non solo la lingua è malvagia in sé, ma contamina tutto il corpo. È come il fumo di un fuoco. Anche ciò che è solamente vicino al fuoco prende l’odore del fumo. Infatti il fumo penetra dentro la stoffa di un abito, ed è quasi impossibile liberare quell’abito dall’odore del fumo. Così anche la lingua, posta fra le nostre membra, contamina e inquina tutto il resto del corpo.

In Giuda 1:23, leggiamo:

“salvateli, strappandoli dal fuoco; e degli altri abbiate pietà mista a timore, odiando perfino la veste contaminata dalla carne.”

Nello stesso modo che le vesti vengono contaminate dal fumo di un fuoco, così anche i peccati della carne contaminano altre cose con cui hanno contatto.

Dobbiamo odiare, e quindi evitare, qualsiasi cosa che è contaminata dalla carne.

I Giudei credevano che potevano essere contaminati spiritualmente da cibi impuri e da ciò che veniva da fuori del corpo. Gesù dichiarò, piuttosto, che l’uomo è contaminato da quello che viene dal di dentro. In Marco 7:20-22, notiamo che varie cose dell’elenco che Gesù dà riguardano l’uso della lingua.

“20 Diceva inoltre: «È quello che esce dall’uomo che contamina l’uomo; 21 perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo invidioso, calunnia, superbia, stoltezza.” (Marco 7:20-22 NRV)

La lingua contaminata contamina tutto l’uomo.

infiammata dalla geenna

Vi leggo Giacomo 3:6 per notare il terzo aspetto della lingua.

“Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita.”

La lingua non controllata corrompe perché è infiammata dalla geenna. Oltre ai Vangeli, questo è l’unico posto in tutto il Nuovo Testamento in cui viene usata la parola “geenna”. Che cos’è la geenna? Gesù usava la parola “geenna” per descrivere il luogo di tormento eterno, dove il verme non muore e non ci sarà mai fine al tormento.

Da dove deriva questo uso della parola “geenna”?

Durante il periodo dell’Antico Testamento, c’era una valle appena fuori Gerusalemme chiamata Geenna, ovvero, la Valle di Innom. Durante i regni di Acaz e di Manasse, i Giudei erano così malvagi che in quella valle bruciavano vivi i loro figli su un altare dedicato al falso dio Molec. Vi leggo un brano che parla di questo episodio:

“1 Acaz aveva vent’anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre; 2 ma seguì la via dei re d’Israele, e fece perfino delle immagini di metallo fuso per i Baali, 3 bruciò dei profumi nella valle di Ben-Innom, e fece passare per il fuoco i suoi figli, seguendo le pratiche abominevoli delle nazioni che il SIGNORE aveva scacciate davanti ai figli d’Israele;” (2Cron 28:1-3 NRV)

Il re Giosia distrusse l’altare dedicato a Molec, e rendeva contaminata la valle, in modo che non fosse più possibile farvi altri sacrifici umani.

Tramite Geremia, Dio dichiarò che il nome della valle sarebbe diventato “Valle del massacro”, perché sarebbe stata un simbolo del giudizio di Dio sui Giudei malvagi. Vi leggo da Geremia 7:30

“30 I figli di Giuda hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, dice il SIGNORE; hanno collocato le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome, per contaminarla. 31 Hanno costruito gli alti luoghi di Tofet nella valle del figlio di Innom, per bruciarvi nel fuoco i loro figli e le loro figlie; cosa che io non avevo comandata e che non mi era venuta in mente. 32 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice il SIGNORE, che non si dirà più Tofet né la valle del figlio di Innom, ma la valle del massacro, e, per mancanza di spazio, si seppelliranno i morti a Tofet. 33 I cadaveri di questo popolo serviranno di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; e non ci sarà nessuno che li scacci.” (Ger 7:30-33 NRV)

Dopo il re Giosia, la valle diventò il luogo nel quale si bruciavano le immondizie di Gerusalemme e anche gli animali morti. Il fuoco là non si spegneva mai. Cominciò così a simboleggiare il luogo eterno di tormento, che è anche chiamato il lago di fuoco.

Perciò, la geenna è un simbolo di quello che solitamente viene chiamato oggi l’inferno. Giacomo 3:6 dichiara che la lingua è infiammata dalla geenna. La lingua malvagia è un fuoco che brucia sempre, e contamina sempre. Da dove viene il fuoco della lingua? Viene dalla Geenna, ovvero, viene da Satana.

La lingua che non è controllata, sarà uno strumento usato da Satana per fare molto male. La lingua non controllata sarà usata da Satana per contaminare tutta la persona, e tutto quello che gira intorno a essa, e porterà all’inferno.

dà fuoco al ciclo della vita

Infine, Giacomo 3:6 dichiara: “la lingua dà fuoco al ciclo della vita!”

La frase “il ciclo della vita” parla di tutti gli aspetti della vita. Il fuoco della lingua non solo brucia qualche parte della vita, ma arriverà a bruciarne tutti gli aspetti. Contamina la persona stessa, e tramite la persona, contamina anche altri. Quindi, non dobbiamo mai credere che le parole cattive non siano tanto importanti.

Questa verità riguarda tutti noi, però, voglio dire una parola speciale a voi che siete genitori. Se il vostro modo di parlare è sbagliato, state certi che contaminerà i vostri figli. A causa della natura peccaminosa, un figlio imita i peccati di un genitore molto prima di quanto imiti le cose buone che il genitore fa. Quindi, ogni genitore deve tener conto dell’immensa importanza che hanno le sue parole. E questo vale per tutti noi, perché le parole sbagliate contaminano gli altri.

Perciò

Riassumendo quello che abbiamo visto finora, riconosciamo che la lingua può essere veramente malvagia, e può contaminare moltissimo. Una lingua non controllata, non sottomessa a Dio, sarà usata da Satana per contaminare tutta la vita. Diventerà un fuoco che consumerà la persona stessa, e quelli intorno a lei. Contaminerà tutta la vita.

Considerando tutto questo, diventa chiaro il perché Dio ha guidato Giacomo a mettere così tanta enfasi sull’importanza di controllare la nostra lingua. Una lingua non controllata può condannarci, può controllarci, e come abbiamo visto oggi, una lingua non controllata può contaminare sia noi che quelli intorno a noi. Una lingua non controllata è un fuoco di distruzione e di malvagità.

Una lingua non controllata semina così tanto male che produrrà un raccolto terribile. Perciò, dobbiamo, assolutamente, controllare le nostre lingue. Dobbiamo capire che le parole di orgoglio, le parole di ira, le critiche, i pettegolezzi, le esagerazioni e le menzogne, le parole cattive, le calunnie, e gli altri modi malvagi di parlare, sono strumenti di Satana per corrompere. Dobbiamo parlare in modo nuovo.

Conclusione

Quindi, carissimi, dobbiamo controllare la nostra lingua. Questo non è un semplice suggerimento. Non è solo un buon consiglio. È un comandamento di Dio, che è assolutamente fondamentale per ogni vero credente.

Come abbiamo visto l’ultima volta, l’unico modo per poter controllare la nostra lingua è per mezzo della potenza di Dio che opera in noi.

Cambiare il nostro modo di parlare non è facile, non avviene senza un grande impegno, molta preghiera, e senza un cuore veramente arreso a Dio.

Per avere la vittoria sul nostro modo di parlare dobbiamo umiliarci, dobbiamo essere pronti a ricevere ammonimenti, dobbiamo essere pronti a confessare il nostro peccato, e fidarci della potenza di Dio che opera in noi.

Per parlare diversamente, dobbiamo trasformare il nostro modo di pensare. Quindi, dobbiamo rinnovare la nostre mente, pensando alle cose pure, buone, e degne di lode. Dobbiamo evitare la compagnia sbagliata, sia che si tratti di persone, sia che si tratti della tivù, o di Internet o di una lettura che contamina.

Chiediamo a Dio di farci riconoscere quanto sia un grave peccato usare qualsiasi parola sbagliata, affinché possiamo confessare ogni nostro peccato a Dio, e vivere in novità di vita. Presentiamo le nostre lingue a Dio, come strumenti di giustizia. Usiamo la nostra lingua per la gloria di Dio.