Aiuto Biblico

L'Eterno porterà a compimento - Filippesi 1:6

Studio di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 5 agosto, 2009 ---- cmd dv-----
parole chiavi: salvezza, pace in Dio, promessa

Audio:

Non c'è nulla più importante della salvezza. La salvezza cambia il nostro destino eterno. Però, Gesù dichiara chiaramente che non tutti saranno salvati. Allora, è giusto chiederci: Chi sarà salvato? In Luca 13, Gesù dichiara:

“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno.” (Luca 13:24 LND)

In questa esortazione, vediamo che per essere salvati, uno deve sforzarsi. In tanti altri brani, troviamo esortazioni a ravvedersi e a credere.

Gesù comanda a tutti di andare a Lui per la salvezza.

Quindi, sembra chiaro che noi dobbiamo raggiungere la salvezza.

E, da un certo punto di vista, è così.

Tuttavia, nella Bibbia, Dio ci rivela la realtà che sta dietro le quinte, ed è una realtà meravigliosa e incredibile.

Oggi, vogliamo considerare qualcosa di questa realtà, una realtà divina che l'uomo non avrebbe mai potuto conoscere, se non gli fosse stata rivelata da Dio.

Leggiamo insieme Filippesi 1:6. Per capirne il contesto, iniziamo dal v.1.

“1 Paolo e Timoteo, servi di Gesù Cristo, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi: 2 grazia a voi e pace a da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 3 Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi, 4 pregando sempre con gioia per voi tutti in ogni mia orazione, 5 per la vostra collaborazione nell’evangelo dal primo giorno fino ad ora, 6 essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:1-6 LND)

Paolo sta parlando a dei credenti, figli di Dio, “i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi”.

“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)

Un'opera buona

Qual è quest'opera buona? È la salvezza, la vita eterna.

Chi ha cominciato quest'opera?

Il brano seguente insegna che è stato Dio a cominciare quest'opera.

Efesini 1:3-7.

“3 Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, 4 allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore, 5 avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà, 6 a lode della gloria della sua grazia mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo Figlio, 7 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia” (Efesini 1:3-7)

Questo passo rivela una verità che nessun uomo potrebbe arrivare a conoscere da sé: la nostra salvezza era nel piano di Dio fin dall'eternità passata.

Notiamo a che cosa Egli ci ha eletti: rileggo il v.4.

“allorché in lui (in Cristo) ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore” (Efesini 1:4 LND)

Dio ci ha eletti per un traguardo eterno: affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell'amore.

L'obiettivo finale dell'elezione non è la salvezza sulla terra, la quale è solamente il mezzo per raggiungerlo. Il traguardo finale è quello di essere per tutta l'eternità nella presenza di Dio stesso - e questo è il senso delle parole “davanti a lui”- e di essere nella sua presenza santi e irreprensibili, per godere il suo amore per sempre.

Prima di creare il mondo, Dio ha scelto di salvare certe persone, con lo scopo di santificarle affinché fossero idonee a passare tutta l'eternità nella sua presenza e potessero godere il suo amore.

Allora, alla domanda: “chi ha iniziato quest'opera buona?”, la risposta è chiaramente che è stato Dio ad iniziare l'opera della nostra salvezza. Tutto questo è iniziato quando Dio ha scelto di salvarci per concederci di stare nell'eternità con Lui.

Certamente, per essere salvata, una persona deve andare a Cristo. Però, l'uomo naturale non può andare a Cristo, perché ciò va contro la sua natura. Per natura, nessuno vuole Cristo.

Come si può dunque andare a Cristo? Gesù Cristo stesso ce lo spiega in Giovanni 6:44.

“Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.” (Giovanni 6:44 LND)

Il Padre attira coloro che Egli ha predestinati. Egli li attira perché, per natura, essi non vorrebbero mai andare a Cristo.

Non solo, ma Dio manda lo Spirito Santo, per convincerli dei loro peccati.

“7 Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. 8 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. 9 Di peccato, perché non credono in me; 10 di giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più” (Giovanni 16:6-10)

Dio concede la fede (Efesini 2:8,9), e concede anche il ravvedimento.

Anche in Atti 11:18 vediamo che è Dio che concede il ravvedimento. Si tratta dei credenti a Gerusalemme, quando sentono che Cornelio ed altri gentili avevano creduto in Gesù Cristo per la salvezza. Ve lo leggo:

“Udite queste cose, essi si calmarono e glorificavano Dio, dicendo: "Dio dunque ha concesso il ravvedimento anche ai gentili per ottenere la vita!".” (Atti 11:18 LND)

Giovanni 1:13 parla del fatto che la nuova nascita viene da Dio, e non dagli uomini. nati da Dio. Ve leggo Giovanni 1:12,13:

“12 ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, 13 i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio.” (Giov 1:12-13 LND)

La nuova nascita proviene da Dio, non è un'opera dell'uomo. Quindi, una persona che cerca Dio non deve pensare a quello che deve fare, ma deve piuttosto riconoscere il suo bisogno, e vedere in Cristo Gesù l'unico Salvatore.

Compimento

Il passo di Filippesi che stiamo studiando dichiara che Dio porterà a compimento l'opera buona che ha iniziato in noi.

Consideriamo un termine importante, ossia: “compimento”.

Nel greco, incontriamo un verbo. Quindi, una versione più letterale del versetto potrebbe essere la seguente:

“che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la completerà fino al giorno di Cristo Gesù.” (Fil 1:6 LND)

Il verbo greco significa: completare totalmente, portare a termine, fare completamente una cosa.

Troviamo questo verbo in vari brani.

“Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.” (2Corinzi 7:1 LND)
“Siete così insensati che, avendo cominciato nello Spirito, vorreste finire nella carne?” (Galati 3:3 LND)

Finire significa “completare, portare a compimento”.

“Resistetegli, stando fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo.” (1Pietro 5:9 LND)

Il verbo greco che qui viene tradotto con il termine “compiersi” è un verbo in forma passiva. Perciò, la fratellanza subisce queste sofferenze, le quali si compiono in loro.

Alla luce di tutto ciò, il verbo greco “completare totalmente” di Filippesi 1:6 vuol dire, in modo categorico, che Dio stesso porterà a compimento quello che ha cominciato.

Dio porta sempre a termine quello che dichiara di fare, come leggiamo in Isaia 55:8-11.

“8 "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie," dice l’Eterno. 9 "Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. 10 Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, in modo da dare il seme al seminatore e pane da mangiare, 11 così sarà la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l’ho mandata.” (Isaia 55:8-11 LND)

Gli uomini vengono ostacolati da tante cose, ma nulla può ostacolare Dio. Per esempio, leggiamo il Salmo 2:

“1 Perché tumultuano le nazioni, e i popoli tramano cose vane? 2 I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano insieme contro l’Eterno e contro il suo Unto, 3 dicendo: "Rompiamo i loro legami e sbarazziamoci delle loro funi". 4 Colui che siede nei cieli riderà, il Signore si farà beffe di loro. 5 Allora parlerà loro nella sua ira, e nel suo grande sdegno li spaventerà, 6 e dirà: "Ho insediato il mio re sopra Sion, il mio santo monte. 7 Dichiarerò il decreto dell’Eterno. Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio oggi io ti ho generato. 8 Chiedimi, e io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra per tua possessione. 9 Tu le spezzerai con una verga di ferro, le frantumerai come un vaso d’argilla"". 10 Ora dunque, o re, siate savi, accettate la correzione, o giudici della terra. 11 Servite l’Eterno con timore e gioite con tremore. 12 Sottomettetevi al Figlio, perché non si adiri e non periate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento. Beati tutti coloro che si rifugiano in lui.” (Salmi 2:1-12 LND)

Avete notato che nemmeno gli uomini potenti possono ostacolare Dio?

Nulla e nessuno può togliere una pecora dalla mano di Gesù Cristo. In altre parole, quando Dio prende qualcuno per farne una sua pecora, non c'è nulla che possa strappare quella persona dalla mano di Dio. Leggo le parole di Gesù Cristo in Giovanni 10:27-30.

“27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio. 30 Io e il Padre siamo uno".” (Giovanni 10:27-30 LND)

Fino al giorno di Cristo Gesù

Vediamo ancora Filippesi 1:6.

“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)

Qual è il significato dell'espressione “il giorno di Cristo Gesù”?

Il giorno di Cristo Gesù è il giorno in cui Gesù Cristo apparirà nel cielo per giudicare il mondo.

Nella Bibbia quel giorno è chiamato “il giorno di Cristo”, “quel giorno” e anche “il giorno del Signore”. Sarà il giorno in cui Gesù Cristo ritornerà per giudicare il mondo.

“5 Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all’esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e fu formata mediante l’acqua, 6 a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì, 7 mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi. 8 Ora, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno. 9 Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento. 10 Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse.” (2Pietro 3:5-10 LND)
“Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino; sì, verrà come una devastazione dall’Onnipotente.” (Giole 1:15 LND)
“Suonate la tromba in Sion e date l’allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno dell’Eterno viene, perché è vicino.” (Giole 2:1 LND)
“Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno.” (Giole 2:31 LND)
“ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù.” (1Co 5:5 LND)
“Egli ha pure rinchiuso nelle tenebre dell’inferno con catene eterne, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non conservarono il loro primiero stato ma che lasciarono la loro propria dimora.” (Giuda 1:6 LND)
“poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.” (1Tessalonicesi 5:2 LND)

Leggiamo del giorno di Cristo in 2Tessalonicesi 1. Quanto sarà terribile per coloro che non hanno la salvezza, mentre quanto sarà meraviglioso per coloro che sono stati salvati e aspettano Cristo! Leggiamo 2Tessalonicesi 1:7-10:

“7 e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. 9 Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, 10 quando egli verrà, in quel giorno, per essere glorificato nei suoi santi, per essere ammirato in mezzo a quelli che hanno creduto, poiché la nostra testimonianza presso di voi è stata creduta.” (2Tessalonicesi 1:7-10 LND)

Allora, che cosa implica per noi?

Dobbiamo impegnarci con tutto il cuore a camminare in santità. Chi non si impegna mostra un chiaro frutto di non essere veramente salvato. Questo è il chiaro significato di 2Timoteo 2:19:

“Tuttavia il saldo fondamento di Dio rimane fermo, avendo questo sigillo: "Il Signore conosce quelli che sono suoi," e: "Si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome di Cristo".” (2Timoteo 2:19 LND)

Dio sa chi sono coloro che ha salvato, noi lo sappiamo quando ci ritraiamo dall'iniquità, dal peccato.

Chi continua a praticare il peccato dimostra di non appartenere a Dio, come leggiamo in 1Giovanni 3:6-10:

“6 Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto. 7 Figlioletti, nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia è giusto, come egli è giusto. 8 Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. 9 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio. 10 Da questo si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il proprio fratello.” (1Giovanni 3:6-10 LND)

Da questo, risulta chiaro che un vero credente non può continuare a vivere nel peccato come faceva prima della sua salvezza.

Tuttavia, pur avendo una vita drasticamente diversa, ogni vero credente sa che ancora si cade. Non pecchiamo come prima, certi peccati vengono eliminati completamente, però, ancora pecchiamo.

Quando pecchiamo, abbiamo accesso al perdono di Dio, come leggiamo in 1Giovanni 1, dal v.7.

“7 ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. 8 Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. 2:1 Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo il giusto. 2 Egli è l’espiazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.” (1Giovanni 1:7-2:2 LND)

Alla luce di tutto quello che abbiamo visto oggi, che cosa possiamo dire?

Possiamo dire che se la nostra salvezza dipendesse da noi, nessuno sarebbe salvato e che, se Dio ci salvasse, lasciando poi dipendere la nostra crescita solo da noi nessuno rimarrebbe salvato.

Tutti i credenti conoscono momenti e stagioni di scoraggiamento, e rimangono molto delusi di se stessi.

Inoltre, quasi tutti i veri credenti hanno periodi in cui dubitano della propria salvezza. Perché avviene questo?

Ciò accade perché vedono la santità di Dio e la propria debolezza, e capiscono che è impossibile camminare come vorrebbero. Guardando alla loro incapacità di camminare senza cadere, anziché guardare alla potenza di Dio nel completare la sua opera in loro, dubitano della loro salvezza.

Allora in quei momenti, bisogna ricordare loro le verità in Filippesi 1:6:

“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” (Filippesi 1:6 LND)

Ad ogni credente, ad ogni figlio di Dio, dico: non guardare a te stesso, guarda a Cristo, e ricorda: Dio ha iniziato la Sua opera buona in te, e sarà Dio a portarla a compimento, nonostante la tua debolezza.

Ad ogni persona che non ha ancora Cristo, dico: cerca Dio, però sappi che non potrai mai arrivare a Lui per conto tuo. Invece, riconosci che sei un peccatore, riconosci che il salario del peccato è la morte, e credi nell'opera compiuta da Cristo Gesù per salvarti.

Grazie a Dio, arriveremo davanti a Dio santi e immacolati, non perché siamo noi ad essere bravi, ma perché è Dio che completerà in noi l'opera buona che ha iniziato!