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Alla Chiesa di Filadelfia - Apocalisse 3:7-13

filename: 66-03-c.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Apocalisse 3:7-13, parte di una serie su Apocalisse, per RO, 29 novembre, 1998, di Marco deFelice >Lettera alla chiesa di Filedelfia

Introduzione

In queste settimane, stiamo studiando le lettere che Cristo ha mandato, tramite Giovanni, alle sette chiese dell’Asia. Abbiamo notato, all’inizio, che queste sette chiese erano chiese realmente esistite, ma che rappresentano anche tutte le vere chiese nel corso della storia. Dunque, ciò che Cristo dichiara a loro è valido anche per noi. Dobbiamo esaminarci, per riconoscere a che punto assomigliamo alle qualità che Cristo menziona. Se non abbiamo le qualità positive di cui Egli parla, oppure, se siamo mancanti in una di queste qualità, allora, sappiamo dove dobbiamo impegnarci. Se invece riconosciamo di avere una o più delle qualità negative elencate, allora, dobbiamo ravvederci e cambiare direzione.

Oggi, vogliamo studiare quello che Cristo ha da dire alla chiesa di Filadelfia. La settimana scorsa, abbiamo considerato la chiesa di Sardi, e io prego che non possiamo mai diventare come loro. La chiesa che studieremo oggi, invece, è così fedele che prego che possiamo essere proprio come loro. Allora, consideriamo il messaggio di Cristo alla Chiesa di Filadelfia.

Come Cristo si identifica

Consideriamo prima come Cristo si identifica. Ricordiamo che, in ogni lettera, Cristo si identifica con qualità diverse, in base a quello che ha da dire a quella chiesa. Per poter fissare il nostro sguardo su Cristo, è importante meditare su queste meravigliose verità. Ascoltiamo ciò che dice:

Apocalisse 3:7 «All’angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: Queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre:

Oggi, prendiamoci vari minuti per riflettere sulle qualità che Cristo attribuisce a Se Stesso.

il Santo

La prima cosa che Cristo dichiara è che Egli è il Santo. Abbiamo visto altre volte che la qualità di Dio più menzionata nella Bibbia è la Santità. Dio è Santo. Dato che Gesù Cristo è Dio, Cristo è Santo. Un titolo di Cristo è il Santo d’Israele. In quanto Dio, Cristo è santo, ma lo è anche in quanto uomo. Come uomo, Cristo era libero dal peccato originale, perché fu concepito in modo miracoloso. Gesù ha vissuto come uomo, è stato soggetto a ogni tipo di tentazione e a ogni prova, senza però mai peccare, perché Gesù è perfettamente santo. Per questo Gesù può salvare.

L’insegnamento di Cristo è completamente santo e puro, non contiene alcun errore. Possiamo fidarci completamente di tutto quello che Cristo dichiara nella Sua Parola.

Come nostro Mediatore, Cristo è Colui che ci santifica. Ricordiamo quello che dichiara in Ebrei 12:14

Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore; La santificazione non è facoltativa per un vero credente. Chi non è santificato non vedrà il Signore.

Non è possibile essere veramente salvato e continuare a vivere nel peccato. Però, l’uomo non è capace di santificare se stesso. Ma possiamo rallegrarci che Gesù Cristo, il nostro Mediatore e Salvatore, è il Santo che ci santifica, mente noi ci impegniamo a camminare in santità, seguendo le sue orme. Se non avessimo la Santità di Cristo, non avremmo alcuna possibilità di arrivare nella presenza di Dio. Invece, Cristo ci copre con la sua Santità. Grazie a Dio che Cristo è Santo, e opera in noi per santificarci.

il Veritiero

Pensiamo anche al prezioso fatto che Cristo è Veritiero. Nel mondo di oggi, quanto spesso scopriamo che quello che sembrava vero non è la verità. Troppo spesso, possiamo scoprire che le persone intorno a noi non sono veritiere. Se guardiamo veramente a noi stessi, possiamo riconoscere che delle volte, anche noi non siamo veritieri verso noi stessi. Il cuore umano è tanto disposto a ingannare l’uomo. Invece, Cristo è completamente veritiero. Egli è verità in tutto quello che dichiara, Egli è veritiero in tutte le sue azioni, Egli è veritiero in tutto quello che rappresenta. Egli è la vera sostanza di cui tutte le profezie e le cerimonie dell’AT parlavano. Egli è la verità, non solo una verità, ma la verità assoluta e completa. In Colossesi 2:2,3 apprendiamo:

cioè Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti.

Cioè in Cristo vi è tutta la sapienza e tutta la conoscenza che esiste. Non esiste conoscenza o sapienza fuori di Cristo. L’unico modo perché noi possiamo camminare nella verità è camminare con Cristo. Grazie a Dio che il nostro Signore e Salvatore è Veritiero. Quando camminiamo con Cristo, possiamo camminare nella verità. Camminiamo con Cristo seguendo la Parola di Dio.

Colui che ha la chiave di Davide

Poi, Cristo ci dichiara che Egli è Colui che ha la chiave di Davide. Questa è una meravigliosa verità per noi. Dobbiamo ricordare che Davide, oltre ad essere un personaggio storico reale, era anche un tipo di Cristo. La parola “tipo” è una parola che qui viene usata per descrivere quelle persone e quei sacrifici e altri avvenimenti dell’AT che Dio diede per rappresentare simbolicamente Cristo. Cioè, la maggior parte di quello che troviamo nell’AT è un tipo di Cristo. Per esempio, Giuseppe in Egitto, Mosè, Davide, Boaz con Rut, tutti i Sacrifici che i Giudei dovevano fare, tutti sono stati stabiliti da Dio per mostrarci qualche aspetto di Cristo. Vengono chiamati “tipi” di Cristo.

Dunque, un importante tipo di Cristo era il re Davide. Dio ha preordinato la vita di Davide in modo che Davide potesse rappresentare Cristo in molti aspetti. Infatti, Dio stabilì che il Cristo promesso sarebbe stato un discendente di Davide, e si sarebbe seduto sul trono di Davide per l’eternità. Questo vuol dire che il Cristo è il Re sulla vera Casa Spirituale di Davide. La vera Casa Spirituale di Davide è la Chiesa, cioè, il Popolo salvato per il Vero Davide, Gesù Cristo.

Allora, quando Gesù dichiara che ha la chiave di Davide, questa chiave rappresenta la conoscenza della casa di Davide, e anche l’autorità e il potere sulla casa di Davide. In altre Parole, Cristo conosce tutto di ogni membro della Chiesa. Non puoi mai trovarti in una situazione o una difficoltà di cui Cristo non sa già tutto. Qual è la tua situazione attuale? Quali prove stai affrontando? Quali dubbi o paure hai, che nessuno altro sa? Cristo sa. Egli sa tutto di te. Spesso, ci sentiamo soli con i nostri problemi, ma non siamo mai soli. Cristo conosce ogni dettaglio della nostra vita, ed Egli è con noi. Questa sua conoscenza di tutti i credenti è uno dei sensi dell’avere la chiave di Davide.

Però, c’è un altro senso delle parole: avere le chiave di Davide. Avere le chiave indica anche avere autorità e potere. Cristo ha ogni autorità sulla casa di Davide, cioè, sulla Chiesa. In altre parole, Gesù Cristo è il nostro Sovrano Signore. Egli è il nostro Buon Pastore, e l’unico modo di stare vicino a Lui è seguirLo in tutto, cioè, ubbidirGli in tutto.

Prego che possiamo comprendere che benedizione abbiamo avendo Gesù Cristo come nostro Sovrano Buon Pastore. Prima della salvezza, eravamo sotto il potere del Peccato. Adesso, abbiamo un Buon Signore. Rallegriamo di questa benedizione.

Colui che apre e chiude

Poi, Cristo si presenta come Colui che apre, e nessuno chiude, e colui che chiude e nessuno apre. Cosa intende qui? Gesù è colui che apre e chiude tutto. Quale uomo, per contro proprio, può capire le Scritture? Leggiamo in 1 Corinzi 2:14,15

Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno.

Ricordiamo quando Cristo era con i due discepoli per la strada per Emmaus. Essi non avevano capite le profezie di Cristo. Fu Cristo ad aprire loro gli occhi affinché capissero le Scritture.

La situazione è uguale oggi. Cristo è Colui che ci apre le Scritture. Senza la sua opera nei nostri cuori, non potremmo capire veramente le Scritture.

Invece, quando una persona ha un cuore chiuso a Dio, Dio chiude la comprensione delle Scritture a quella persona. Allora, quello che può essere chiaro per un credente è pazzia per quella persona.

Grazie a Dio che Cristo ci ha aperto le Scritture.

Ci sono altri sensi in cui Cristo apre e chiude. Una delle cose più importanti è il modo in cui Cristo ci apre porte per la predicazione del Vangelo. Per esempio, pensiamo al libro degli Atti. Vediamo che in certi momenti, Dio ha aperto una porta larga per la predicazione del vangelo. Nonostante l’opposizione del Governo, nonostante tanti problemi, era impossibile fermare la crescita della chiesa. In altri momenti, Dio ha tenuto chiusa la porta.

Ci sono vari brani in cui Paolo parla di porte aperte.

1 Corinzi 16:9 Rimarrò ad Efeso fino a Pentecoste, perché qui una larga porta mi si è aperta a un lavoro efficace, e vi sono molti avversari.
2 Corinzi 2:12 Giunto a Troas per il vangelo di Cristo, una porta mi fu aperta dal Signore,
Colossesi 4:3 Pregate nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra una porta per la parola, perché possiamo annunziare il mistero di Cristo, a motivo del quale mi trovo prigioniero,

Anche oggi, Dio apre e chiude delle porte per proclamare il Vangelo. Per esempio, in certi paesi arabi, Dio non ha aperto una porta larga. In tanti anni di ministerio, un missionario può vedere pochissime persone salvate, e può avere pochissime opportunità di predicare il vangelo. Invece, in altri posti, per esempio, qualche paese in Africa, e certi paesi in Sud America, Dio apre una larga porta. Anche se c’è opposizione da parte dello Stato, anche se c’è la persecuzione, il Vangelo viene predicato grandemente, e vengono salvate tante persone. Non è una questione di metodi, è una questione di quando Cristo apre, e nessuno può chiudere, e quando Cristo chiude, e nessuno può aprire.

Quando noi predichiamo il vangelo, dobbiamo ricordarci che sarà Cristo ad aprirci le porte, e ad aprire i cuori di certe persone. Non dobbiamo scoraggiarci se la porta è chiusa, ma non dobbiamo nemmeno accettare quella situazione. Come abbiamo letto, Paolo chiedeva ai credenti di pregare per lui, affinché Dio gli desse delle porte aperte. Anche noi dobbiamo pregare per trovare delle porte aperte, perché le porte non si aprono da sé, è Cristo che le apre per consentirci di proclamare il vangelo.

Cristo è anche la porta della salvezza. Leggiamo in Giovanni 10:7,9-11

7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. 10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. 11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore.

Solo Cristo può aprire e chiudere la porta del cielo. Per il momento, la porta è aperta per coloro che si ravvedono e credono veramente in Cristo. Però, Cristo ci ha insegnato che al momento stabilito da Dio, la porta sarà chiusa per l’eternità.

Luca 13:23-28 il Padrone (Cristo) chiuderà la porta per sempre. Quando Egli avrà chiuso la porta, nessuno potrà più aprirla.

Allora, quando pensiamo a Cristo, dobbiamo ricordare che il nostro Signore è Colui che apre e chiude, e quando Egli apre, nessuno può chiudere, e quando Egli chiude, nessuno può aprire.

Questa verità è preziosa per un credente. Quando Egli ha aperto la porta di cielo ad una persona, nessuno può chiudere quella porta. Conosciamo il brano di Romani 8, quando leggiamo che nulla può separarci dall’amore di Dio in Cristo. Non esiste alcuna situazione o potere che può chiudere una delle porte che Cristo ha aperto.

Allora, per un breve resoconto, ricordiamo come Cristo si identifica a questa chiesa. Egli è il Santo e il Veritiero. Egli è totalmente Santo, e la nostra santità viene totalmente da Cristo. Egli è completamente veritiero, e solo in Cristo troviamo la verità. Egli ha la chiave di Davide, che rappresenta il suo potere e la sua autorità su noi come Chiesa. Egli è Colui che apre e chiude come vuole, e nessuno può chiudere quello che Egli apre, e nessuno può aprire quello che Egli chiude. Questa verità ci ricorda che è Cristo che ci apre la porta del cielo, ed è Cristo che ci apre la porta per proclamare il vangelo.

O che possiamo gioire nel nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.

Quello che Cristo trova in loro

Adesso, avendo considerato come Cristo si presenta alla chiesa di Filadelfia, consideriamo quello che Egli ha da dire a questa chiesa, e a qualsiasi chiesa simile ad essa. Cosa trova Cristo in questa chiesa? In ogni chiesa, Cristo menziona gli aspetti più importanti, in bene o in male. Cosa dichiara a Filadelfia?

Leggiamo Apocalisse 3:8,10-11

8 Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome . . . 10 Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch’io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. 11 Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona.

Da questi versetti, possiamo capire che questa era una chiesa molto fedele a Cristo. Infatti, questa è una delle due chiese a cui Cristo non aveva nulla da dire di negativo.

Cristo conosceva le loro opere. In altre parole, questa chiesa era fedelmente impegnata nel seguire Cristo e dedicarsi alle buone opere per Lui. Abbiamo già visto, nelle lettere alle altre chiese, che Cristo vuole che ogni chiesa, e ogni credente, si dedica a non vivere per se stessa, ma per Dio, e dunque che ogni chiesa sia impegnata a compiere buone opere per la gloria di Dio.

Un’altra qualità di questa chiesa era che essa aveva serbato la parola di Cristo, nonostante che aveva poca forza. In altre parole, questa chiesa era fedele alla Parola di Cristo. Erano fedeli alle dottrine della Parola di Dio, e anche ai comandamenti. Tante chiese di allora, e tante chiese di oggi, non sono fedeli alla Parola di Dio. Può darsi che siano attive, zelanti, e molto impegnate, ma non serbano veramente la Parola di Cristo. Invece questa chiesa era attenta a serbare tutto l’insegnamento di Cristo. Io prego che noi possiamo essere attenti, come chiesa, a conoscere e serbare tutto quello che Cristo ci insegna nella sua Parola. Se noi seguiamo solo quello che sembra importante a noi, se seguiamo quello che vogliamo noi, non saremo fedeli nel serbare quello che Cristo dichiara nella sua parola. O che possiamo essere come la chiesa di Filadelfia.

Oltre a serbare la Parola di Cristo, a Filadelfia erano zelanti a non rinnegare il nome di Cristo. Abbiamo anche parlato di ciò in queste settimane. Oggi, seguire veramente Cristo spesso vuol dire essere mal visti o considerati strani dagli altri. Una forte tentazione è quella di comportarsi e parlare in modo da non mettere in evidenza la propria posizione in Cristo. Questo significa vergognarsi di Cristo, e rinnegare Cristo. Cristo loda la chiesa di Filadelfia perché essa non Lo aveva rinnegato.

In più, questa chiesa era stata sempre costante. Cristo dichiara: Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch’io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra

Cristo esorta anche noi a essere costanti. Non è tanto difficile essere costanti quando tutto va bene, quando non c’è opposizione, quando seguire Cristo non ci crea tante difficoltà. Invece, quando seguire Cristo ci porta a soffrire, a essere disprezzati dagli altri, a soffrire, la costanza è molto difficile. Cristo loda questa chiesa, perché erano rimasti sempre costanti. Io prego che noi possiamo ricordare sempre che le prove e le difficoltà durano poco, ma l’eternità con Cristo dura per sempre. O che possiamo essere sempre costanti.

Finalmente, Cristo dichiara a questa chiesa: “Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona” Possiamo capire da questo che avevano qualcosa da tenere! Avevano fede in Cristo, avevano sana dottrina, avevano purezza. Cristo li esorta a tenere quello che hanno, perché a motivo alla loro fedeltà, Cristo ha una corona per loro. La cosa importante era non perdere quello che avevano. O che noi possiamo seguire il loro esempio, ed essere fedeli non solo ad arrivare ad avere queste cose, ma anche a tenere fermamente queste cose, finché Cristo non verrà.

Nella vita, possiamo essere tentati di tenere fermamente le cose importanti, ma poi, dopo qualche tempo, cominciare ad aggrapparci a queste cose con meno forza. Man mano, possiamo cominciare a guardare altrove, e poi, senza rendercene conto, scopriamo di avere abbandonato quello che prima avevamo tenuto così fermamente. O che possiamo stare sempre in guardia nel tenere fermamente le cose importanti, finché non vedremo Cristo.

Allora, questa chiesa era una chiesa fedele, costante, impegnata per Cristo, consacrata, pura, e fedele alla Parola di Cristo. O che noi possiamo diventare e rimanere sempre una chiesa così, e dunque, essere credenti così.

il comandamento di Cristo

Notiamo adesso il comandamento che Cristo aveva per questa chiesa. Ricordiamo che in quanto Signore e Capo della Chiesa, Cristo ha sempre una parola di esortazione per ogni chiesa, in base alla sua situazione.

Cristo ha poco da dire a questa chiesa, perché era una chiesa veramente fedele. Infatti, l’unica parola di esortazione la troviamo nel v.11:

Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona.

L’unica esortazione che Cristo ha è che essi tengano fermamente quello che hanno. Che gioia sentire questa esortazione da Cristo. In altre parole, Egli stava dicendo: voi siete quello che desidero, voi state camminando nella via giusta, allora, l’unica cosa che ho da dirvi è che continuiate a essere quello che siete, e a camminare come camminate. O che possiamo essere questo tipo di chiesa.

parole di incoraggiamento

Se Cristo aveva poco da dire a livello di esortazione, aveva tanto da dire a livello di incoraggiamento e di promesse. Ascoltiamo Cristo nei vv.8,9 e 10

8 Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. 9 Ecco, ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato. 10 Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch’io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra.

Quante cose meravigliose Cristo dichiara a questa chiesa. Che grandi benedizioni spirituali! Quando noi siamo totalmente dedicati a Cristo, scopriamo che le benedizioni spirituali di Cristo sono infinitamente più grandi di quanto erano le nostre benedizioni materiali.

Una Porta Aperta

Cristo dichiara di aver messo davanti a loro una porta aperta, che nessuno può chiudere. Questi credenti erano fedeli nel serbare la Parola di Cristo, senza vergognarsi di Lui. Nonostante avessero poca forza, Cristo stava dando loro una porta aperta. Quando dice che avevano poca forza, probabilmente parla del fatto che umanamente parlando, non erano forti. Non avevano grandi personalità, non avevano tanti soldi, non avevano tanti mezzi per dare forza umana all’opera di Dio. Ma visto che erano fedeli nel serbare la Parola di Cristo, Cristo aveva aperto per loro una porta per proclamare il vangelo.

Se dovessimo elencare quelle che consideriamo essere delle grandi benedizione da parte del Signore, forse penseremmo alla buona salute, e a una vita con poche prove e magari un bel lavoro che sia anche piacevole. Potremmo immaginare che una grande benedizione sia avere figli sani, e altre cose simili.

Invece, nel benedire grandemente questa chiesa, che Gli era molto fedele, Cristo dà qualcosa che vale molto più di tutte quelle cose. Egli apre una porta perché loro si potessero impegnare di più a proclamare Cristo.

Io prego che possiamo comprendere sempre di più quanto è una benedizione il fatto di poter parlare di Cristo. Anziché vederla come una responsabilità, forse una responsabilità anche pesante, dovremmo vederla per quello che è, una responsabilità che è anche un grandissimo privilegio e benedizione.

Siamo chiamati a proclamare Cristo a tutti. Ci sono tante volte che proclamiamo senza vedere risultati. In quei casi, dobbiamo continuare ad essere fedeli e parlare di Cristo. Però, quando Cristo ci apre una porta, allora, abbiamo la gioia di proclamare Cristo e di vedere l’opera di Dio mentre Egli salva chi ascolta.

Prego che possiamo essere fedeli nel proclamare, con porte aperte e con porte chiuse, ma prego anche che Dio ci darà la benedizione di avere tante porte aperte.

la sinagoga di Satana

Consideriamo brevemente il v.9

9 Ecco, ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato.

Abbiamo letto in altre di queste lettere di quelli che si chiamano Giudei che erano veramente una sinagoga di Satana. Ricordiamo che forse erano veramente Giudei, e forse questo rappresentava qualsiasi religione che dichiara di seguire Dio, quando in realtà non segue Dio.

Il mondo è pieno di religioni i cui aderenti si presentano come seguaci di Dio, ma in realtà, se confrontiamo il loro messaggio con il messaggio della Bibbia, vediamo che non seguono Dio. Era così al tempo del NT, e rimane così ancora oggi. Queste false religioni hanno molti aspetti che assomigliano alla vera fede, ma in realtà, appartengono a Satana.

Chiaramente, le false religioni non accettano chi segue veramente e pienamente Cristo. Allora, questi falsi credenti avrebbero disprezzato e criticato i credenti di Filadelfia.

Quello che Cristo promette a questa chiesa è che Cristo avrebbe dato loro alcuni di questi falsi credenti, che sarebbero venuti a prostrarsi ai loro piedi. In altre parole, questi falsi credenti si sarebbero convertiti a Cristo, e sarebbero venuti a riconoscere che i credenti di Filadelfia erano veramente di Cristo.

Pensa un po’ a quanto grande sarà questo avvenimento. Quando proprio quelli che più duramente ti accusavano di non appartenere a Cristo, si ravvedono, e con umiltà vengono ad adorare Cristo insieme a te, e riconoscono che tu veramente appartieni a Cristo e Egli ti ama, questo sì è un grande avvenimento.

Ricordiamo che un aspetto di questa promessa è vero per tutti i veri credenti: 1 Giovanni 3:1,2

Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è.

Non è stato ancora manifestato ciò che saremo, e non è ancora manifestato al mondo quello che siamo. Cioè, ancora non è visibile al mondo che siamo veramente figli di Dio, e che siamo amati da Dio. Ma quando Cristo ritornerà, sarà manifestato. Che grande gioia avremo! Non perdiamoci d’animo. Il grande giorno di Cristo arriverà, e noi saremmo glorificati insieme a Cristo.

Essere preservati

Tornando alla chiesa di Filadelfia, Cristo fa loro un’altra promessa meravigliosa.

10 Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch’io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra.

Questo versetto è molto importante. Cristo menziona “l’ora della tentazione” che sta per venire sul mondo intero. Cos’è questa ora, questo tempo di terribili prove per mettere alla prova gli abitanti della terra? Il libro dell’Apocalisse, al capitolo 6-19, parla di questo tempo. Viene chiamato “la Grande Tribolazione”. Sarà un tempo mai visto prima nel mondo. Le piaghe che Dio manderà sulla terra saranno molto, molto più terribili di tutte le piaghe che Dio ha mai mandato sulla terra. Sarà un periodo della durata di sette anni. Nessuno può sottrarsi a questo terribile periodo.

Da quello che leggiamo qua, Cristo dichiara che preserverà questa chiesa da quel tempo. Sembra chiaro che questa chiesa non dovrà passare quelle terribili prove.

Quanto è importante per noi tenere i nostri occhi su Cristo, per rendere chiara la nostra chiamata ed elezione. O che possiamo evitare il terribile pericolo di iniziare guardando a Cristo, e poi togliere gli occhi da Lui. Il mondo sta andando verso questa Grande Tribolazione, e poi, dopo un periodo in cui Cristo regnerà, ci sarà il Giudizio Finale. Vogliamo camminare rettamente, per godere le meravigliose benedizioni del Signore, come Egli ha promesso a questa chiesa.

la promessa

Come in ogni lettera, Cristo spiega quale sarà il premio per chi vince, cioè, per chi è veramente salvato e segue Cristo. Ascoltiamo i v.11, 12

11 Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona. 12 Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, e della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio nuovo nome.

Prima, la buona notizia: Cristo viene presto. Delle volte, a noi non sembra presto, ma dobbiamo ricordare che Cristo vede tutto dalla prospettiva eterna. Infatti, il suo arrivo è vicinissimo, molto più vicino adesso che prima. Cristo sta per arrivare. Non dimentichiamo questa importante verità.

Poi, Cristo dichiara che chi vince, Egli lo porrà come colonna nel tempio di Dio, e quella persona non uscirà mai più, e Cristo scriverà su quella persona il nome del Padre, e il nome della città di Dio, e il nuovo nome di Cristo.

Tutto questo è un modo simbolico di parlare dell’incredibile fatto che chi è veramente salvato sarà proprio nella presenza di Dio per tutta l’eternità. Non saprà di Dio solo a distanza, ma sarà nella presenza di Dio per sempre, il che è simbolizzato dalle parole: essere una colonna nel tempio di Dio. Avere il nome di Dio scritto su di te da Cristo vuol dire appartenere personalmente a Dio, come qualcosa di prezioso.

O che possiamo capire di più le gioie che avremmo nella presenza di Dio per tutta l’eternità. O che possiamo vivere alla luce di quella gioia, e non in base a qualche cosa che il mondo ci offre.

Chi ha orecchi

Come in tutte le altre lettere, Cristo conclude con l’avvertimento: Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.

Oggi, abbiamo considerato di più chi è Gesù Cristo. Egli è tutto quello che il nostro cuore potrebbe mai desiderare. Non cerchiamo altrove quello che possiamo trovare solo in Cristo. Egli è Santo, Egli è Veritiero, Egli ha ogni autorità, ed Egli è Colui che può aprire e chiudere. O che possiamo desiderare di più comunione con il nostro Signore.

Desideriamo le benedizioni che Cristo offre a questa chiesa. O che possiamo essere anche noi una chiesa come la chiesa di Filadelfia.