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Alla Chiesa di Tiatiri - Apocalisse 2:18-29

filename: 66-02-18.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Apocalisse 2:18-29, parte di una serie su Apocalisse, per RO, 22 novembre, 1998, di Marco deFelice>Lettera alla chiesa di Tiatiri

Introduzione

In queste settimane, stiamo studiando le lettere che Cristo ha mandato, tramite Giovanni, alle sette chiese dell’Asia. Abbiamo notato, all’inizio, che queste sette chiese erano vere chiese esistenti all’epoca, ma anche che rappresentano tutte le vere chiese durante la storia. Allora, quello che Cristo dichiara a loro è anche valido per noi.

Oggi, ci sono tante voci diverse che parlando di Dio. Ci sono tanti pareri diversi che riguardano la religione, ognuno diverso dall’altro. In più, è molto diffuso l’atteggiamento di poter avere una fede personalizzata, cioè, molti pensano che ognuno può credere come vuole.

Cari fratelli, questo modo di pensare è molto sbagliato e molto pericoloso. Esiste solo una Via che porta a Dio, ed è una strada stretta. Non dipende da quello che pensano gli uomini, ma dipende totalmente da quello che Cristo dichiara. Solo Cristo, il Capo della chiesa, può stabilire la verità. Allora, è molto importante che ascoltiamo attentamente quello che Cristo dichiara a queste sette chiese e anche noi, in queste lettere. Chi cerca di vivere la vita cristiana secondo il proprio parere, anziché sottomettersi totalmente a Cristo, si troverà lontano da Dio. Quella chiesa che cerca di fare le cose come sembra meglio a loro anziché seguire attentamente la guida di Cristo, si troverà lontano dalla Sua presenza. Perciò, ascoltiamo attentamente quello che Cristo dichiara nella lettera di oggi.

Tanto di positivo

Allora oggi, vogliamo considerare il messaggio che Cristo ha per la chiesa di Tiatiri. Iniziamo notando le lodi che Cristo esprime a questa chiesa. Non spetta a noi decidere quale priorità dovremmo avere come chiesa. Dobbiamo avere, invece, come priorità quelle cose che sono importanti secondo Cristo. Possiamo capire quali sono queste cose, tramite queste sette lettere. Allora, consideriamo le lodi che Cristo fa a questa chiesa.

Apocalisse 2:18,19 18 «All’angelo della chiesa di Tiatiri scrivi: Queste cose dice il Figlio di Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco, e i piedi simili a bronzo incandescente: Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio, la tua costanza; so che le tue ultime opere sono più numerose delle prime.

Tranne l’amore, che alla chiesa di Efeso mancava, Cristo lodava Efeso e Tiatiri per molte qualità comuni. Leggiamo ancora quello per cui Cristo lodava Efeso.

2 Io conosco le tue opere, la tua fatica, la tua costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati bugiardi. 3 So che hai costanza, hai sopportato molte cose per amor del mio nome e non ti sei stancato. 6 Tuttavia hai questo, che detesti le opere dei Nicolaiti, che anch’io detesto.

Confrontando le due lettere che Cristo mandò a queste chiese, possiamo capire che nella volontà di Cristo, per le chiese di oggi, c’è un desiderio estremamente importante: che ogni chiesa abbia un serio impegno nell’operare e faticare per Cristo, e che questo sia fatto con costanza. Infatti, notiamo che entrambi queste chiese furono lodate da Cristo per le loro opere, fatiche o servizio e per la loro costanza.

Da queste due lettere, allora, comprendiamo quanto è una priorità per Cristo che ogni chiesa, perciò anche noi e anche ogni credente, siamo tutti impegnati a compiere opere per Dio. La vera vita cristiana, a cui siamo chiamati, è una vita alla quale siamo chiamati a faticare nel servizio per Dio.

Però è importante capire che faticare non è negativo. Per esempio, è impossibile vincere una gara ciclistica senza fatica, ma gli atleti la fanno volentieri. Fare una bella gita in montagna può essere molto faticoso, spesso però si passano le ferie affaticandosi in questa maniera. È importante ricordare che tutto quello che vale veramente ci costa fatica. Cristo ci insegna, tramite queste lettere, che Egli vuole figli di Dio che si affaticano nell’opera Sua.

Spesso, nella religione fatta dagli uomini, si crede che se si offre a Dio qualche ora alla settimana, il resto del tempo si può usare come uno vuole. Oggi, c’è un incredibile impegno verso il divertimento, anche fra i credenti. Una grande parte della economia dipende dal divertimento: dallo sport allo spettacolo, la televisione, il cinema, discoteche, e tanti altri tipi di divertimenti.

Però, quando leggiamo la Bibbia, sia queste lettere di Cristo che il resto della Bibbia, diventa molto chiaro che riempire la nostra vita con il divertimento non è quello che Dio vuole per noi. Dio vuole che siamo impegnati in buone opere per Lui. Vuole che noi, come la chiesa di Efeso e di Tiatiri, siamo costanti nell’ impegnarci fino a faticare per Lui, non solo qualche ora alla settimana, ma ogni giorno.

spiegazione delle opere per Dio

È importante qui fermarci e considerare una cosa: Cosa vuol dire compiere opere per Dio? Cioè, come possiamo impegnarci ogni giorno per il Signore, se già siamo molto indaffarati con gli impegni di lavoro, famiglia e casa? Ci lascia poco tempo! Dove troviamo qualche ora alla settimana in più da dedicare al Signore?

Prima, dobbiamo riconoscere che Dio ci insegna a vivere in modo che ogni cosa che facciamo sia per il Signore. Per esempio, leggiamo in Colossesi 3:17, 22,23

17 Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui. 22 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. 23 Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, 24 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore!

Allora, la prima cosa che dobbiamo capire per poterci impegnare totalmente per Dio è che dobbiamo fare tutto quello che facciamo, per il Signore, cioè, dobbiamo fare ogni cosa nel nome del Signore. Fare qualcosa nel nome di Gesù Cristo vuol dire secondo la Sua volontà.

Allora, secondo questo insegnamento, non solo dobbiamo fare i nostri lavori nel nome di Gesù, cioè, secondo la Sua volontà, ma dobbiamo fare tutto nel Suo nome. Tutto quello che facciamo: il nostro lavoro, quello che facciamo a casa, quello che facciamo nel tempo libero, dobbiamo fare tutto nel nome del Signore Gesù Cristo, cioè, tutto secondo la Sua volontà, tutto in un modo che onora Lui.

Allora, questo vuol dire che dobbiamo valutare tutto quello che noi facciamo, e riconoscere se è qualcosa che possiamo fare nel nome di Gesù Cristo. Posso, nel nome di Gesù Cristo, guardare un film per tivù che contiene immoralità? Posso, nel nome di Gesù Cristo, stare in compagnia di amici che parlano in modo peccaminoso, stare là ascoltando loro? Posso, nel nome di Gesù Cristo, arrabbiarmi e litigare senza amore? Posso, nel nome di Gesù Cristo, partecipare a qualunque forma di falsa religione o idolatria o falsi insegnamenti nel nome di Gesù?

Posso, nel nome di Gesù Cristo, scegliere di mancare agli incontri di Chiesa per motivi miei? Posso, nel nome di Gesù Cristo, scegliere di usare il mio tempo in modo da non avere tempo per leggere la Parola di Dio?

Chiaramente, la risposta a tutte queste domande è no. Non possiamo vivere nelle tenebre e farlo nel nome di Gesù Cristo.

Però, per quanto riguarda i nostri impegni giornalieri, nel nome di Gesù Cristo possiamo lavorare a qualsiasi lavoro, purché sia un lavoro onesto che non porta né noi né altri a peccare. Nel brano in Colossesi, Dio comanda ai servi di servire i loro padroni, non lavorando per i padroni, ma lavorando per il Signore. Allora, grazie a Dio, possiamo lavorare in fabbrica, in ufficio, come casalinghe o in qualsiasi altro settore, purché onesto e farlo per il Signore. Possiamo fare ogni lavoro onesto alla gloria di Dio. Questo fa parte del concetto di Cristo in questa lettera, ma il concetto va molto oltre a come lavoriamo nei nostri lavori.

Infatti, per poter essere una chiesa impegnata ad operare per Cristo, come furono Efeso e Tiatiri, come dobbiamo impegnarci nel tempo che ci rimane dopo i nostri lavori quotidiani?

Qui arriviamo al cuore di questo principio. Come abbiamo detto prima, nel mondo d’oggi, come sempre, le persone vivono per loro stesse. Le persone s’impegnano per quello che piace a loro o quello che porta beneficio a loro. Si può dire che si fa quasi tutto per interesse.

Al contrario di questo, Dio ci insegna a vivere completamente per Lui. Egli ci insegna a dedicarci a buone opere. Questo vuol dire che oltre a fare il nostro lavoro per la gloria di Dio, nel tempo che ci rimane dopo il lavoro e dopo gli impegni di famiglia, anziché seguire l’andazzo di questo mondo e dedicarci a quello che vogliamo noi, Dio ci chiama a dedicarci al Suo regno. Questo può essere realizzato in tanti modi. Per esempio, alcuni credenti avranno il dono di insegnamento e possono impegnarsi nell’ insegnare ad altri di Dio. Una famiglia potrebbe avere l’impegno a tenere la casa aperta, per poter spesso ospitare, per evangelizzare e per aiutare i credenti ad avere un posto per incontrarsi per parlare insieme delle cose di Dio.

Uno potrebbe avere il dono di aiutare in modo pratico. Uno potrebbe avere il dono di dare e dare via molto di quello che guadagna. Ci sono tanti modi di avere un ministerio per Dio. Si potrebbe andare a visitare i carcerati. Si potrebbe andare spesso a visitare le persone in ospedale o le persone in casa di riposo, per parlare loro di Cristo. Abbiamo conosciuto famiglie qui in Italia che hanno invitato ragazze madri a vivere con loro, per permettere a questo ragazze di non abortire e poter allevare i propri figli in un ambiente cristiano.

La cosa importante da capire è questa: Vivere una vita dedicata alle opere buone può variare molto, da persona a persona, secondo la situazione familiare, secondo l’età, secondo le possibilità. La cosa importante non è solo quello che uno fa, in quanto ognuno dovrebbe cercare la guida di Dio, ma è anche tanto importante fare tutto con lo scopo di glorificare Dio e portare avanti il regno di Dio. Chi vive veramente così, si impegna fino al punto di affaticarsi e non solo, ma è costante. Gesù menziona, sia a Efeso, sia a Tiatiri la loro costanza. Quindi, non è un impegno di qualche settimana o per qualche mese, ma è proprio un stile di vita. Questa è la vita che Cristo vuole per noi. Questa è lo stiledi vita che Cristo ha lodato prima alla chiesa di Efeso poi anche alla chiesa di Tiatiri. È importante anche, che tutto sia fatto con amore per Dio e amore gli uni per gl’altri

Questo è un punto importante:

Il punto importante da notare, quando consideriamo quello che Cristo aveva da dire a queste due chiese è, che Dio vuol che noi, come chiunque sia un vero figlio di Dio, ci impegniamo a compiere opere per il Signore. Cioè, vuol che la vita di ogni credente sia totalmente dedicata a vivere alla gloria Sua. Questo è molto diverso da come si vive di solito.

Allora, dobbiamo esaminarci e chiederci se veramente cerchiamo di usare il nostro tempo per noi stessi o per il Signore. Viviamo per noi stessi, o per il Signore?

la critica che faceva Cristo

Allora, Cristo aveva varie lodi da fare per la chiesa di Tiatiri. Però, come per certe altre chiese, Cristo aveva anche una critica molto seria per loro.

come Cristo si identifica

Prima di notare la critica che Cristo faceva, notiamo come Cristo si era identificato alla chiesa:

v.18 «All’angelo della chiesa di Tiatiri scrivi: Queste cose dice il Figlio di Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco, e i piedi simili a bronzo incandescente:

Gesù si descrive come il Figlio di Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco e i piedi simili a bronzo incandescente.

Se ricordate, quando abbiamo studiato Apocalisse 1, abbiamo visto che il titolo “Figlio di Dio” mostra la Deità di Cristo, Egli è il Dio Sovrano. Egli è Sovrano sulla vera chiesa. In più, Egli si descrive come Colui che ha occhi come fiamma di fuoco. Questo simbolo mette enfasi sulla fatto che Cristo vede tutto. È impossibile nascondere qualcosa a Cristo. Non solo, ma l’idea di occhi come fiamma di fuoco descrive come Cristo guarda con forte odio ogni peccato. Quando Cristo era sulla terra, Lui era il Salvatore. Adesso, Egli è il Capo della Sua chiesa, ed Egli è anche il grande Giudice. Allora, quando Lui vede il peccato, il Suo sguardo è pieno di fiamma, di furore. Cristo non tollera il peccato nella Sua chiesa.

L’immagine dei piedi simili a bronzo incandescente mostra che Cristo cammina in mezzo alla Sua chiesa, pronto a giudicare. Egli è sempre presente con la Sua chiesa, Lui sa tutto quello che succede ed Egli è pronto a giudicare ogni peccato per rendere la Sua chiesa pura.

la critica che Cristo faceva a questa chiesa

Allora, tenendo in mente questa immagine di Cristo, che aveva dato a questa chiesa, leggiamo la critica che Cristo faceva a loro.

Apocalisse 2:20 Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli.

Qual’ è la critica severa che Cristo fa a questa chiesa? Egli critica loro perché accettavano in mezzo a loro, una donna che si presentava come profetessa anche se non lo era, che insegnava e induceva vari credenti a commettere fornicazione ed a partecipare a riti idolatri.

Questa è molto simile alla critica che Cristo faceva alla chiesa di Pergamo, perché anche quella chiesa accettava, fra di loro, dei falsi insegnanti. Dobbiamo capire quanto è importante per Cristo, affinché noi viviamo bene, di non tollerare in mezzo a noi coloro che non seguono veramente la Parola di Dio, sia dottrinalmente che praticamente.

Al contrario della chiesa di Tiatiri, se ricordiamo bene, una lode che Cristo aveva per la chiesa di Efeso era che quella chiesa metteva alla prova coloro che dichiaravano di essere apostoli e aveva riconosciuto che in realtà erano bugiardi. In più, Cristo aveva lodato la chiesa di Efeso perché detestava le opere dei Nicolaiti.

Il chiaro messaggio che impariamo da queste lettere di Cristo alle varie chiese, è che Cristo insiste che ogni vera chiesa sia molto attenta a non permettere che chiunque in mezzo a noi, insegni dottrine sbagliate, né chiunque vive una vita di peccato faccia altrettanto. Cristo è santo e puro, ed Egli non accetta una chiesa che non è santa e pura, sia in dottrina che in pratica.

Nel mondo d’oggi c’è la tendenza a non voler giudicare gl’altri. Anche se una persona non si comporta in un certo modo, non ci si sente di giudicare quel comportamento. Anche se una persona non crede ad una certa dottrina, nel mondo di oggi, non ci sentiamo di criticare le dottrine degl’altri. Questo è il pensiero molto diffuso oggi.

Quanto è diversa la posizione che Cristo comanda alla Sua chiesa. Cristo vuole che ogni vera chiesa si tenga pura, sia dottrinalmente, che praticamente. Allora, per quanto riguarda la chiesa, anziché non giudicare gli altri, Cristo vuole che valutiamo ogni dottrina che sentiamo e il comportamento di chiunque si dichiara credente, affinché possiamo essere una chiesa pura.

l’avvertimento contro questa donna

Torniamo adesso a considerare quello che Cristo dichiara riguardo a questa donna.

20 Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli. 21 Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione. 22 Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie. 23 Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere.

Notiamo subito che questa donna si presentava come una profetessa, cioè come qualcuno che annunciava le cose di Dio. Dobbiamo riconoscere che il pericolo più grande che abbiamo come chiesa è quello di ascoltare coloro che si presentano come persone che insegnano le cose di Dio, quando in realtà non sono da Dio. Allora, il pericolo più grande che abbiamo come chiesa non viene da persone estranee alla chiesa, ma da coloro che si presentano come uomini o donne di Dio e che cercano di infiltrarsi dentro la chiesa.

Questa donna si dichiarava profetessa ed era riuscita ad insegnare e ad indurre alcuni credenti a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli.

Come abbiamo menzionato in altri sermoni, non è chiaro qui se questa fornicazione fosse una fornicazione fisica, cioè sessuale, oppure una fornicazione spirituale. Comunque, non cambia molto. La cosa importante è che la chiesa stava permettendo a questa donna di insegnare cose false. Il fatto stesso che permettevano ad una donna di insegnare era già contro l’insegnamento di Cristo. Visto che poi erano cose false diventa un doppio peccato.

Notiamo quello che Cristo dichiara:.

21 Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione. 22 Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie. 23 Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere

Ovviamente, Cristo aveva in qualche modo avvertito questa donna, probabilmente tramite qualche vero credente, di ravvedersi dalla sua fornicazione. Egli aveva dato a lei del tempo per ravvedersi. Ma, come tanti peccatori, lei non voleva ravvedersi. Allora, a questo punto, Cristo aveva già chiusa la porta per lei. Non era più possibile per lei il ravvedimento. Cristo annuncia il giudizio contro di lei: Egli stava per gettare lei sopra un letto di dolore.

Questo letto di dolore è un simbolo del giudizio che Cristo stava per versare su questa donna. La Bibbia c’insegna che un uomo mieterà quello che avrà seminato. Chiaramente, questo è in senso simbolico. Visto che lei aveva portato altri a commettere fornicazione, che può essere simboleggiato da portare altri a letto, Cristo simboleggia il suo giudizio ad un letto di dolore.

Non è chiaro se qui si intende una vera e proprio donna, o se questa donna è un simbolo per una falsa chiesa, visto che spesso, la chiesa viene rappresenta come una donna. Tanti studiosi pensano che questa donna rappresenta la falsa chiesa, cioè, la chiesa di Roma, che si presenta come se fosse da Dio, ma insegna e induce le persone a seguire l’idolatria, presentando tanti cosiddetti “santi” al posto dell’unico Salvatore e Signore Gesù Cristo. Tanti seguivano questa Iezebel e Cristo punirà severamente colei che trascinava molti lontano dalla vera vita.

Cristo non solo annunciava il giudizio contro la donna stessa, ma annunciava anche un giudizio contro quelli che venivano chiamati suoi figli, cioè coloro che seguono il suo insegnamento. Ascoltiamo ancora quel versetto: v.20-23.

21 Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione. 22 Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie. 23 Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere

Qui, dobbiamo notare che Cristo è molto geloso per la purezza della Sua chiesa, ed Egli punirà coloro che contaminano la chiesa, sia con dottrine false, che con false pratiche. Infatti, come Cristo dichiara qui, farà vedere alle vere chiese che Egli è il grande Giudice che mantiene pura la Sua chiesa. Egli giudicherà la Sua chiesa. Ecco la lezione per noi: è molto importante tenerci puri, sia in dottrina che in pratica, per poter restare vicini a Cristo e per evitare la Sua severa disciplina.

una Parola ai credenti fedeli

A questo punto, dopo questo duro avvertimento, Cristo si rivolge di nuovo a quelli nella chiesa che erano fedeli a Lui. Leggiamo insieme il v.24

24 Ma agli altri di voi, in Tiatiri, che non professate tale dottrina e non avete conosciuto le profondità di Satana (come le chiamano loro), io dico: Non vi impongo altro peso. 25 Soltanto, quello che avete, tenetelo fermamente finché io venga.

Qui, vediamo la tenera cura che Cristo ha per coloro che Lo seguono di vero cuore. Egli sa che quelli nella chiesa di Tiatiri che erano fedeli erano già molto impegnati per Lui, che avevano mantenuto il loro amore per Lui. Allora, Egli non aggiunge altro peso al loro impegno. Invece, Egli esorta loro semplicemente di rimanere fedeli fino alla fine, di ritenere quello che già avevano. In altre parole, Cristo non chiede più di quello che possiamo fare nella forza che Egli ci dà.

È importante ricordare che i comandamenti di Cristo non sono troppo pesanti. Sottometterci a Cristo non è un giogo pesante, anzi, Cristo dichiara che il Suo giogo è leggero e dolce. I suoi comandamenti non sono pesanti, infatti, leggiamo in 1Giovanni 5:3

Perché questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.

Se crediamo che è troppo difficile seguire Cristo, possiamo essere certi che noi sbagliamo il nostro giudizio, perché Cristo è un buon Pastore e il peso che Egli ci mette addosso non è mai troppo grande per la forza che Egli ci dà.

la ricompensa

Come in ognuno di queste sette lettere, Cristo ci incoraggia a perseverare nella vita cristiana, mostrandoci quale sarà il premio per chi persevera fino alla fine.

Leggiamo vv.26-29

26 A chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine, darò potere sulle nazioni, 27 ed egli le reggerà con una verga di ferro e le frantumerà come vasi d’argilla, 28 come anch’io ho ricevuto potere dal Padre mio; e gli darò la stella del mattino. 29 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.

Ricordiamo che vincere, in questo contesto, vuol dire essere veramente salvato. Chi è veramente salvato persevererà fino alla fine. Cioè, quando uno inizia il nuovo cammino e poi torna in dietro riprendendo la vecchia strada, dimostra di non aver ricevuto veramente la salvezza. La vera salvezza comporta anche la perseveranza. Per questo, volta dopo volta la Bibbia ci esorta a perseverare nella fede.

Chi vince riceverà come premio, di potere regnare con Cristo. Questo può avere vari significati. Uno è quello del potere del vangelo. Gli uomini del mondo sono sotto il potere delle tenebre. Satana lotta contro il regno di Dio. Quando uno riceve la salvezza veramente, riceve anche il privilegio e la responsabilità di annunciare il vangelo. Chi segue Cristo può annunciare il vangelo nella potenza dello Spirito Santo, in questo senso, avrà potere sulle nazioni e frantumerà il controllo che Satana aveva sulle persone. Un altro senso in cui questo è vero ha a che fare con il millennio, quando Cristo regnerà sulla terra per mille anni. Durante quel periodo, chi è veramente salvato avrà una posizione di autorità sotto l’autorità di Cristo. Questo è il concetto di regnare con Cristo.

Un altra parte del premio per chi è veramente salvato è quello di ricevere la stella del mattino. Cos’è la stella del mattino? Troviamo la spiegazione in Apocalisse 22:16

Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella del mattino».

Gesù Cristo è la stella del mattino. Chi riceve la salvezza, riceve Cristo stesso. Questo è lo stesso messaggio che Cristo diede alla chiesa di Pergamo, quando disse che chi vince riceverà la manna nascosta, che abbiamo visto rappresenta anche Cristo.

La benedizione più grande della salvezza è di ricevere Cristo stesso. Questo il mondo non lo riconosce. Se perdiamo ogni benedizione materiale, se perdiamo la salute, se abbiamo una prova dopo l’altra, rimaniamo grandemente benedetti, perché abbiamo Cristo Gesù! Oh! Che possiamo gioire nella grandezza della nostra benedizione in Cristo.

ultima esortazione

Come in ognuna di queste lettere, Cristo conclude con un’esortazione: chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.

Cioè, Cristo ci esorta ad ascoltare di cuore e di meditare su quello che Egli dichiara a noi, per mezzo di queste lettere. Che serve se leggiamo queste lettere e poi continuiamo a vivere come prima? La cosa importante è di prendere a cuore il messaggio di Cristo, esaminarci per riconoscere se siamo mancanti o se stiamo camminando bene, secondo il metro di Cristo. Beata la chiesa che cammina secondo il metro di Cristo.

Conclusione:

in poche parole: qual è il messaggio principale che abbiamo visto nelle parole di Cristo oggi? Vediamo due cose maggiormente:

1) Cristo vuole che ci impegniamo di tutto cuore, nell’opera di Dio. Una vita vissuta in ricerca di divertimento e piaceri o per interessi, è una vita sprecata eternamente. Cristo comanda di impegnarci al punto di faticare per la Sua gloria, in tutta la nostra vita. Questo è come dobbiamo vivere come chiesa e come individui.

2) la seconda lezione chiara che emerge da questo studio è che Cristo non tollera la chiesa che permette nel suo mezzo un falso insegnamento o il peccato. Cristo vuole che teniamo la chiesa pura, sia in dottrina, che in pratica. Allora, dobbiamo valutare e giudicare quello che ci viene presentato, per essere una chiesa pura.

Impegniamoci ad essere una chiesa come Cristo insegna, perché non abbiamo altro Capo che Cristo Gesù.

Grazie a Dio che abbiamo Cristo come Capo, perché ciò vuol dire che i nostri peccati sono stati perdonati. Allora, viviamo nella luce che abbiamo ricevuto!