L'uomo può fare tante cose, ma non può benedire se stesso. Solo Dio può benedire! Quindi, se vuoi una vita benedetta, cerca Dio, cammina nelle sue vie, cammina per fede!
Ma per poter camminare nella via del Signore, bisogna conoscerla. Dio ci ha dato la sua Parola, la Bibbia, per mostrarci la salvezza e per insegnarci la via in cui dobbiamo camminare per godere le benedizioni di Dio.
Stiamo studiando l'Epistola di 1Pietro, in cui Dio ci insegna come dobbiamo vivere mentre aspettiamo il ritorno di Gesù Cristo. Pietro ci dà degli insegnamenti che valgono per tutti i credenti, e poi, ci dà anche delle istruzioni sul modo in cui dobbiamo comportarci nei vari ruoli della vita: per esempio come cittadini, come servi, come mariti e come mogli.
Nell'ultimo sermone, abbiamo considerato 1Pietro 5:1-4, in cui Pietro esorta gli anziani della chiesa a pascere i credenti, e mostra loro con quale cuore dovrebbero farlo.
Nel brano successivo, che vogliamo considerare oggi, Pietro esorta i membri della chiesa a sottomettersi agli anziani. Inoltre parla di quella qualità che deve essere alla base della nostra vita, se vogliamo ricevere le benedizioni di Dio: l'umiltà.
Sottomettetevi agli anziani
Iniziamo leggendo ancora una volta l'esortazione che Pietro fa agli anziani nei primi versetti del capitolo 5, e poi proseguiamo leggendo dal v.5 l'esortazione rivolta ai membri della chiesa, che qui Pietro identifica con la parola “giovani”.
“1 Esorto gli anziani che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev’essere rivelata: 2 pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, 3 e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge. 4 E quando apparirà il sommo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce. 5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.” (1Pi 5:1-5 LND)
Il v. 5 inizia con la parola “similmente”, che Pietro usa altrove quando vuole confrontare un gruppo con un altro. Per esempio, nel capitolo 2, dà istruzioni ai servi, e poi in 3:1, iniziando a parlare con le mogli, scrive “similmente, voi mogli”, e dà loro delle istruzioni su come comportarsi. Ancora nel 3:7, egli inizia con “similmente, voi mariti”, e dà loro delle istruzioni su come comportarsi con le proprie mogli.
Anche nel nostro brano di oggi Pietro, dopo aver esortato gli anziani su come comportarsi con i membri, si rivolge ai membri della chiesa, e inizia con “similmente, voi giovani”.
La parola Greca tradotta con “giovani” letteralmente vuol dire “nuovo o che esiste da poco”. Per esempio questa parola è stata tradotta con “nuovo”, quando Gesù parlò di mettere vino nuovo in otri nuovi. Quindi, anche se questa parola potrebbe indicare quei membri di chiesa che sono di giovane età, alla luce del contesto, è più probabile che Pietro stia facendo un contrasto fra gli anziani, che solitamente sono credenti da molti anni, e i membri della chiesa, che spesso sono credenti da meno tempo degli anziani.
Poi, per quanto riguarda la parola “anziani”, visto che Pietro ha appena usato questo termine parlando alle guide della chiesa, sembra ovvio che voglia indicare sempre loro, e non gli uomini vecchi.
Allora, se consideriamo questi due termini in questo modo, potremmo leggere questo versetto così:
“similmente, voi membri della chiesa, siate sottomessi agli anziani, ovvero ai pastori della chiesa.”
I membri della chiesa devono essere sottomessi agli anziani. Pietro aveva appena esortato gli anziani a non signoreggiare sui membri di chiesa. Ora, per evitare che i membri usino questa sua esortazione contro di loro affermando che gli anziani non devono esercitare autorità, Pietro aggiunge questo comandamento rivolto ai membri di essere sottomessi agli anziani. Quindi anche se gli anziani non devono signoreggiare, essi devono però esercitare autorità per guidare la chiesa. Perciò, i membri di chiesa devono capire la loro necessità di essere sottomessi agli anziani.
Ebrei 13:17 dichiara la stessa cosa.
“Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio.” (Eb 13:17 LND)
Dio comanda ai membri di chiesa di ubbidire ai loro conduttori, ovvero, ai loro anziani, e di essere loro sottomessi. Chiaramente, gli anziani non saranno perfetti. Però, hanno da Dio la responsabilità di curare la chiesa, di provvedere il cibo spirituale per i credenti, di proteggerli, di guidarli e rinforzarli.
Chiaramente, se i credenti non si sottomettono a loro, mancheranno la cura che Dio ha riservato per loro tramite gli anziani.
È quasi inevitabile che a volte i credenti non capiranno qualche decisione, non vedranno il pericolo di cui vengono avvertiti, non avranno voglia di fare come dicono gli anziani.
È importante, in questi casi, ricordare che gli anziani hanno cura della chiesa. La cura di Dio arriva principalmente tramite loro. Nello stesso modo che un paziente deve sottomettersi al suo medico per essere curato, così i membri di chiesa devono sottomettersi ai loro anziani per ricevere la cura che Dio ha per loro.
In che cosa consiste la sottomissione
In che cosa consiste la sottomissione agli anziani? Ricordiamoci che gli anziani hanno la responsabilità di pascere i credenti. Perciò provvedono insegnamento e danno guida.
Quindi, i credenti si sottomettono agli anziani quando ricevono tutto il loro insegnamento, in quanto è conforme alle Scritture. Si sottomettono ascoltando i loro consigli, e prendendo seriamente ogni esortazione, ogni ammonimento, e ogni rimprovero. Accettano le decisioni degli anziani per la conduzione della chiesa.
Detto in modo semplice, i credenti devono lasciare la guida della chiesa agli anziani, e devono seguire quella guida. Beata quella chiesa i cui anziani seguono le esortazioni indirizzate loro, e i cui membri quelle rivolte loro! Quella chiesa sarà benedetta come quella famiglia il cui marito si concentra sulle sue responsabilità davanti a Dio, e la moglie sulle sue.
Quindi, come gli anziani devono impegnarsi a pascere bene i membri della chiesa, così i membri devono impegnarsi a sottomettersi agli anziani.
Sottomissione gli uni agli altri
Ora, avendo parlato di come dobbiamo comportarci nei vari ruoli che possiamo avere nella vita ed avendo concluso questo discorso parlando dei ruoli di anziani e di membri, Pietro prosegue dandoci un comandamento generale che riguarda tutti i ruoli della vita. Leggo l'inizio del v.5:
“Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.” (1Pi 5:5 LND)
Notate la frase: Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri
Dobbiamo sottometterci gli uni agli altri, in tutti i vari ruoli e rapporti che abbiamo. Per esempio: la moglie è chiamata a sottomettersi a suo marito. Però, il marito è chiamato a sacrificarsi per sua moglie. Ognuno dovrebbe sottomettersi all'altro, nei ruoli in cui è stato chiamato da Dio. I servi sono chiamati ad ubbidire ai loro padroni, i padroni sono chiamati a trattare i servi in modo equo e giusto. Ognuno dovrebbe sottomettersi ai comandamenti di Dio che riguardano i suoi rapporti con gli altri.
Un altro aspetto di sottomettersi gli uni agli altri è di stimare gli altri superiori a noi stessi, come leggiamo in Filippesi 2:2,3
“2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente 3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso.” (Fil 2:2-3 LND)
“Stimare gli altri più di noi stessi” è un aspetto importante del sottometterci gli uni agli altri.
Abbiamo visto nell'ultimo sermone che coloro che sono le guide devono servire tutti, e anche in questo, i grandi si devono sottomettere ai bisogni dei piccoli.
Detto in modo semplice: ognuno dovrebbe concentrarsi sulla propria responsabilità nei confronti degli altri, non vivendo ognuno per se stesso, ma vivendo per il bene degli altri. Ognuno di noi dovrebbe svolgere il ruolo che Dio ci ha dato con umiltà e fedelmente. E così facendo ci sottometteremo gli uni agli altri.
Rivestitevi di umiltà
Il v.5 continua con una comandamento che è fondamentale nella vita di un vero credente.
“Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.” (1Pi 5:5 LND)
Dio ci comanda di rivestirci di umiltà. Consideriamo il senso di questo comandamento.
Quando Dio ci salva, ci comanda di spogliarci del vecchio uomo, del vecchio modo di pensare e di vivere, e di rivestirci con il nuovo.
Per camminare come credenti, per rendere visibile la vera salvezza in noi, dobbiamo rivestirci di umiltà. L'umiltà non è solamente una qualità fra tante. Per un vero credente l'essere umili non è facoltativo: l'umiltà è un frutto della vera salvezza, che riveste tutte le altre qualità. L'umiltà è come una veste, che copre tutto il carattere del credente.
La parola “rivestirci” è una parola che si usava per indicare il modo in cui i servi si vestivano e che metteva in risalto proprio il fatto che erano servi, e quindi, era un segno di umiltà. Molto probabilmente, quando Pietro scrisse questa lettera, si ricordò della sera dell'ultima cena, quando Gesù si vestì da servo, e lavò i suoi piedi e quelli degli altri apostoli. Un credente deve vestirsi di umiltà, ed essere disposto ad accettare qualsiasi ruolo o incarico o servizio che può onorare Dio.
Consideriamo che cos'è l'umiltà. L'umiltà è soprattutto considerarsi in modo onesto. Solitamente, ci consideriamo in modo falso, credendo di avere qualche merito, di essere superiori agli altri, e non riconoscendo la profondità del nostro peccato.
L'umiltà consiste nel vedere il meglio degli altri, e il peggio di noi stessi. Umiltà è essere contenti della posizione più bassa, ed è sopportare con tranquillità ogni disprezzo. Essere umile consiste nel non aspirare a cose alte, e nel riconoscere che ogni nostro bene, ogni nostra capacità, ogni nostro successo, sono tutti dovuti alla grazia di Dio.
L'umiltà non è ciò che salva un credente, anzi, è impossibile avere vera umiltà prima della salvezza. La salvezza è totalmente per merito del sacrificio di Cristo Gesù.
Però, in quella persona salvata, l'umiltà è alla base della sua santificazione. Non c'è santificazione se non c'è umiltà.
In realtà, essere umile vuol dire assomigliare a Cristo.
Per crescere nell'umiltà, dobbiamo combattere contro il nostro orgoglio, che è il peccato più radicato nel cuore dell'uomo.
Ricordate come il serpente tentò Eva quella prima volta? Le disse che se avesse mangiato il frutto sarebbe diventata come Dio. Il nostro orgoglio è la radice del peccato che è in noi!
Perciò, per rivestirci di umiltà, dobbiamo combattere il nostro orgoglio, ma non nella nostra forza. Anzi, dobbiamo umilmente riconoscere il nostro bisogno di Dio, e rivolgerci a Lui giorno per giorno, per ricevere le forze che ci servono per aver vittoria sul nostro orgoglio. Solo così potremo rivestirci di umiltà!
È rischioso essere umile?
Potremmo però immaginare che l'essere umili, in un mondo come il nostro, ci esporrà al rischio di essere calpestati. Infatti, tanti pensano proprio così.
Questo modo di pensare è falso, perché è fondato su un concetto della vita che non capisce la potenza e l'opera di Dio, e il suo controllo sul mondo, e non capisce che è Dio che benedice.
Certamente, se le benedizioni che uno riceve dovessero dipendere dalle sue capacità, allora sì che l'umiliarsi lo potrebbe esporre ad una vita povera di benedizioni!
Ma le benedizioni NON dipendono dalla capacità dell'uomo! Ogni benedizione, ogni bene di qualsiasi tipo, è un dono di Dio. Ogni bene che gli uomini hanno, viene dalla grazia di Dio. Solo Dio può benedire. Ricordiamoci di questa verità, mentre leggiamo e consideriamo l'ultima parte del v.5. Lo leggo ancora.
“Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.” (1Pi 5:5 LND)
Dobbiamo rivestirci di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili! Carissimi, oh che possiamo capire che le vere benedizioni sono riservate agli umili! Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
Dio resiste ai superbi
Consideriamo questa forte dichiarazione, che Dio resiste ai superbi. Dio resiste ai superbi. Dio è contro i superbi!
La parola “resistere” vuol dire “opporsi” o “combattere contro”! Dio combatte contro i superbi! Dio, il sovrano Signore dell'universo, combatte contro i superbi!
Che terribile, avere Dio contro di te! Non c'è nulla di più terribile in tutta la vita. Quanto si dovrebbe temere Dio! Eppure, solitamente, gli uomini non temono Dio, ma temono gli uomini. Infatti di natura, gli uomini temono i problemi della vita, ma non temono Dio..
Che stoltezza! Il principio della sapienza è il timore di Dio, come leggiamo in Proverbi 1:7
“Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza, ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’ammaestramento.” (Prov 1:7 LND)
Il primo passo della saggezza è di temere Dio, non gli uomini, e così camminare in ubbidienza, per fede. Bisogna temere Dio, perché se Dio ti è contro, non hai speranza, né in questa vita, né nell'eternità.
Gesù parla di questo in Luca 12. Vi leggo le sue parole.
“4 "Or dico a voi, amici miei, non temete coloro che uccidono il corpo, ma dopo questo non possono far niente di più. 5 Io vi mostrerò chi dovete temere: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna; sì, vi dico, temete lui.” (Luca 12:4-5 LND)
Gli uomini possono farci poco male. Dio invece può mandarci nel tormento eterno. Perciò, poco importa se gli uomini ci resistono, se gli uomini combattono contro di noi. Ciò che importa è di non avere Dio contro di noi! Se Dio resiste ad un uomo, non esisterà nascondiglio per quell'uomo, come leggiamo in Ebrei 4:13.
“E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.” (Ebrei 4:13 LND)
Se Dio resiste ad una persona, non ci sarà scampo per lei al giorno del giudizio: quella persona sarà condannata ad un'eternità di tormento.
Allora, la cosa più terribile in tutta la vita è avere Dio contro, ovvero avere l'opposizione di Dio verso qualcuno.
Perciò, dobbiamo capire: chi sono coloro ai quali Dio resiste? A chi si oppone Dio?
Dio resiste ai superbi. Dio abbatterà coloro che si innalzano. Dio combatterà contro quelle persone che credono di avere qualche loro merito, che vogliono innalzarsi sopra gli altri, o in modo palese o in modo subdolo.
In realtà, esistono solo due tipi di persone: o una persona è umile o è superba. Dio resiste ai superbi.
Alla luce di questo, vediamo la bontà di Dio nel fatto che ripetutamente Egli ci comanda di umiliarci. Ci sta mostrando la via delle benedizioni: chi Gli ubbidisce sarà benedetto da Dio per tutta l'eternità, chi rifiuta di ubbidirGli, chi rifiuta di umiliarsi, chi continua nella sua superbia, conoscerà l'ira di Dio, perché Dio resiste ai superbi.
Dio dà grazia agli umili
Nello stesso modo che è oltremodo terribile avere Dio contro, è oltremodo meraviglioso ricevere la grazia di Dio.
La grazia di Dio! Non siamo capaci di afferrare veramente neanche una piccola parte della grandezza e della profondità della grazia di Dio. La grazia di Dio è la sua bontà immeritata, che Lo spinge a benedire chi meriterebbe la condanna eterna. Tutta la meraviglioso bontà di Dio che l'uomo riceve, la riceve per grazia di Dio.
Chi è che riceve la meravigliosa grazia di Dio? Abbiamo letto che Dio resiste ai superbi, ovvero, riserva la sua ira per loro.
Allora, chi è che riceve la grazia di Dio? Leggo ancora il v.5
“Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.” (1Pi 5:5 LND)
Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Dio dà grazia, la sua preziosa, immensa, eterna grazia, agli umili.
La grazia di Dio è la fonte di ogni bene. In che misura Dio dà la sua grazia? Leggo da Efesini 1:5-9.
“5 avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà, 6 a lode della gloria della sua grazia mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo Figlio, 7 in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, 8 che egli ha fatto abbondare verso di noi con ogni sapienza e intelligenza, 9 facendoci conoscere il mistero della sua volontà secondo il suo beneplacito che egli aveva determinato in se stesso,” (Ef 1:5-9 LND)
Avete sentito? La nostra salvezza, il perdono, l'adozione come figli e tutte le altre benedizioni, sono per mezzo della ricchezza della grazia, che Egli ha fatto abbondare verso di noi!
Il Sovrano di tutto l'universo ha fatto abbondare la sua grazia su di noi. La ricchezza della grazia di Dio è troppo grande da capire.
Eppure, è vero: Dio dà la sua grazia, in abbondanza, agli umili!
Quando ci umiliamo davanti a Dio, che è un aspetto della vera salvezza, Dio fa abbondare la sua grazia verso di noi, ora, e per tutta l'eternità!
In Romani 5:15 e 20, leggiamo dell'abbondante grazia di Dio.
“La grazia però non è come la trasgressione; se infatti per la trasgressione di uno solo quei molti sono morti, molto più la grazia di Dio e il dono per la grazia di un uomo, Gesù Cristo, hanno abbondato verso molti altri.” (Ro 5:15 LND)
La grazia di Dio, per mezzo di Gesù Cristo, ha abbondato verso coloro che Dio salva. Anche il v.20 descrive come Dio dà la sua grazia.
“Or la legge intervenne affinché la trasgressione abbondasse; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata,” (Ro 5:20 LND)
La grazia di Dio sovrabbonda nella vita di quella persona che si umilia davanti a Dio, ora e per l'eternità.
Applicazione
Non abbiamo finito di considerare quello che Pietro insegna su questo argomento, ma dobbiamo aspettare la prossima volta per considerare i vv.6,7, Dio volendo.
Per ora, vorrei ripassare le verità che abbiamo considerato finora nel v. 5, in modo che potremo tenerle bene in mente e meditarle fino al prossimo sermone.
I membri dovrebbero sottomettersi agli anziani
Abbiamo visto per prima cosa che Dio comanda ai membri di chiesa di sottomettersi agli anziani della chiesa, cioè a quegli uomini a cui Dio ha affidato la cura dei membri di chiesa.
Non è sempre facile sottomettersi agli anziani, come non è sempre facile per un dipendente o servo sottomettersi al suo datore, e non è sempre facile per una moglie sottomettersi a suo marito, come non è sempre facile per un figlio sottomettersi ai suoi genitori. Però, in realtà, ogni ubbidienza significa dire “no” alla carne e “sì” a Dio, ed è proprio per questo motivo che la carne non accetta mai la via della fede senza una battaglia. Però, la via della fede in Dio, che è la via dell'ubbidienza, è l'unica via in cui saremo benedetti.
Anziché combattere contro gli anziani, i membri della chiesa dovrebbero pregare per loro, incoraggiarli ed aiutarli a trovare gioia nel loro ministero, ed aiutarli a vedere sempre più di Cristo.
Oh che possiamo essere una chiesa in cui gli anziani curano i credenti come Dio comanda, e in cui i credenti seguono la loro guida, come Dio comanda!
Tutti dovrebbero sottomettersi gli uni agli altri
Abbiamo anche visto oggi che Dio comanda a tutti di sottomettersi gli uni agli altri. Questo significa che tutti devono sottomettersi ai ruoli che Dio ha dato loro. Chi ha una posizione di autorità, in realtà sarà il servo di tutti. Il marito si sottometterà ai bisogni della moglie. I genitori si sottometteranno ai bisogni dei figli. Inoltre, questo comandamento vuol dire che dobbiamo stimare gli altri e cercare i loro interessi, e non solo i nostri. Questo comandamento esclude l'egoismo.
Rivestitevi di umiltà
L'ultimo comandamento nel v.5 è di rivestirci di umiltà. Questo va molto oltre al compiere qualche atto umile, ma piuttosto riguarda il carattere che dobbiamo avere. In realtà, vuol dire assomigliare a Gesù Cristo. Dio volendo, avrò molto più da dire di questo nel prossimo sermone.
Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili
Pietro conclude questo versetto con l'importantissima verità che Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
Dio resiste ai superbi. Egli combatte contro di loro. Nulla è più terribile dell'avere Dio che combatte contro di te! E Dio fa proprio questo contro i superbi.
Al contrario, Dio dà grazia agli umili. Abbiamo menzionato, molto brevemente, che cos'è la grazia di Dio. Ci vorrà tutta l'eternità per gustare la ricchezza della grazia di Dio. Nessuno potrebbe mai meritare la minima parte della grazia di Dio. Però, Dio dà la sua grazia, non ai grandi ma agli umili. Quindi, ciò significa che la ricchezza della grazia di Dio è disponibile anche per te, se ti umili davanti a Dio.
Infatti, Dio volendo, parleremo molto più di questo argomento nel prossimo sermone.
Conclusione
Per ora, ringrazio Dio che non solo ci salva, ma ci mostra la via in cui dobbiamo camminare, mentre aspettiamo il ritorno di Cristo.
Camminate nella via stabilita da Dio, o cari, perché solo in quella via troverete le benedizioni della meravigliosa grazia di Dio!