Un privilegio è un diritto o una facoltà che altri non hanno, che viene concesso, perché non lo si può meritare. In un certo senso, ogni privilegio comporta anche delle responsabilità. Per esempio, una coppia che riceve da Dio il privilegio di diventare genitori, riceve anche la responsabilità di allevare i propri figli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore.
Poi, se pensate alla stazione spaziale Internazionale, lì ci sono tantissimi astronauti, ma solo pochissimi ricevono il privilegio di essere scelti per una missione. Chi riceve questo privilegio, riceve anche la responsabilità di prepararsi per quella missione e di svolgere i vari compiti di quella mansione.
Più grande è il privilegio, più grandi sono le responsabilità che ne fanno parte.
Il più grande privilegio in assoluto è quello di ricevere il dono della salvezza.
Stiamo studiando l'Epistola di 1Pietro. Nei primi sermoni di questa serie, abbiamo considerato gli stupendi e meravigliosi privilegi che abbiamo ricevuto da Dio in Cristo.
Poi, negli ultimi sermoni, abbiamo iniziato a considerare le varie responsabilità che sono incluse nel privilegio della salvezza. Riprendiamo questo discorso oggi, leggendo dal v.13 fino al v.21.
“13 Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all’azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo. 14 Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza; 15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, 16 poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo». 17 E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; 18 sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, 19 ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. 20 Già designato prima della creazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; 21 per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.” (1Pi 1:13-21 NRV)
Come abbiamo considerato precedentemente, alla luce della salvezza che abbiamo ricevuto, noi credenti siamo chiamati ad essere sobri, e ad avere piena speranza nella grazia che ci sarà recata al ritorno di Cristo. Inoltre, essendo nuove creature, figli di Dio, per mezzo della rinascita, non dobbiamo più conformarci alle passioni del tempo passato. Invece, visto che siamo stati chiamati dalla morte alla vita, dobbiamo essere santi in tutta la nostra condotta, seguendo l'esempio della santità di Dio.
A questo punto dell'Epistola, Pietro ci spiega il perché dobbiamo comportarci in totale santità. Il prima motivo è che saremo giudicati da Dio, senza alcun favoritismo da parte Sua. Perciò, dobbiamo comportarci con timore durante il nostro soggiorno qui sulla terra, ovvero, dobbiamo comportarci in modo da non aver di che vergognarci quando compariremo davanti a Dio.
Pensando alla nostra redenzione
Oggi, continuiamo ad esaminare questo brano, e consideriamo un altro motivo per cui dobbiamo comportarci con santità in tutto la nostra condotta. Dobbiamo comportarci con santità totale in ogni campo della vita a causa della nostra redenzione, cioè alla luce della meravigliosa verità che noi siamo stati riscattati a caro prezzo. Leggiamo ancora i vv. 17-19
“17 E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; 18 sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, 19 ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.” (1Pi 1:17-19 NRV)
Una delle più grandi motivazioni per riuscire a condurre una vita di santità è di meditare spesso sulla grandezza della nostra redenzione in Cristo Gesù!
Questo brano ci spiega da cosa siamo stati riscattati, ci indica ciò che risultava insufficiente per pagare il prezzo della nostra redenzione, e poi, ci spiega il prezzo che Dio ha pagato per riscattarci.
Che cos'è la redenzione
Iniziamo considerando che cos'è la redenzione, cioè, cosa significa essere riscattato.
La parola “riscattare” descrive l'atto per mezzo del quale qualcuno che è condannato a morte, o è uno schiavo, viene liberato grazie al pagamento del suo debito.
Nell'Antico Testamento, Dio comandò ai Giudei di consacrare ogni primogenito al Signore, ovvero, ogni primogenito doveva essere messo a morte, sacrificato al Signore. Questa pratica serviva per ricordare ai Giudei sia che tutto apparteneva a Dio, sia che la condanna per il peccato era la morte.
I primogeniti degli animali puri, come agnelli, vitelli e capri, dovevano essere realmente sacrificati al Signore. Invece quelli degli animali impuri, come gli asini, che non si potevano sacrificare al Signore, dovevano essere riscattati, uccidendo al posto loro dei primogeniti di altri animali puri. Il riscatto consisteva perciò nella morte di un animale puro al posto di quello impuro.
Similmente, ogni primogenito fra i Giudei doveva essere riscattato, sacrificando un animale puro al suo posto. Così, il primo figlio nato da una coppia giudea veniva riscattato con la vita di un agnello.
Esisteva il riscatto anche nei casi in cui un giudeo, per problemi economici, doveva vendersi come schiavo ad uno straniero. In quei casi un parente ricco poteva riscattarlo pagando tutto il suo debito. In questo modo, lo schiavo era liberato, tramite il pagamento del prezzo del riscatto.
Quindi, il riscatto è l'atto di pagare il prezzo dovuto per la liberazione di un condannato o di un prigioniero, un prezzo che egli non avrebbe mai potuto pagare.
1Pietro ci ricorda che noi siamo stati riscattati!
Da che cosa siamo stati riscattati
Noi siamo stati riscattati. Ma da che cosa?
Leggiamo ancora il v.18.
“sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri,” (1Pietro 1:18)
Siamo stati riscattati dal vano modo di vivere che ci era stato tramandato dai nostri padri. La parola che viene tradotta con “vana” è una parola che significa “senza utilità” o “senza beneficio”. Quando qualcosa non porta alcun beneficio, si può dire che è inutile o vano.
Notiamo alcuni altri brani in cui troviamo questa stessa parola.
In Romani 1, Paolo spiega che coloro che rifiutano di glorificare Dio come Dio arrivano ad avere vani ragionamenti, cioè, hanno ragionamenti che non portano alcun beneficio, non portano alla salvezza, e perciò quelle persone restano sotto la condanna di Dio. Vi leggo Romani 1:21
“perché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato.” (Rom 1:21 NRV)
In Efesini 4, Paolo ci esorta a non comportarci più come i pagani, come noi tutti lo eravamo nella vanità dei nostri pensieri. Quei pensieri pagani promettono di dare qualche beneficio, ma, in realtà, sono solo vanità, cioè inutili, perché procurano solamente la condanna eterna. Vi leggo
“Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri,” (Efe 4:17 NRV)
In 1Corinzi 3, impariamo che i pensieri di coloro che il mondo considera sapienti sono vani, non portano alcun beneficio. Vi leggo.
“Il Signore conosce i pensieri dei sapienti; sa che sono vani.” (1Cor 3:20)
Sono vani, perché portano alla morte eterna.
Un altro brano che tratta le stesse verità che stiamo esaminando, è Marco 7. In questo brano i farisei criticarono Gesù, in modo indiretto, perché non seguiva le tradizioni tramandate dai padri come invece facevano loro. Gesù li riprese severamente spiegando che, seguendo le tradizioni tramandate dai padri, la loro adorazione di Dio era del tutto invano. Vi leggo Marco 7:7
“5 I farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?» 6 E Gesù disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com’è scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". 8 Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini». 9 Diceva loro ancora: «Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!” (Marco 7:5-9 NRV)
Il nostro brano in 1Pietro, dichiara che siamo stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatoci dai nostri padri. In realtà, qualunque modo di vivere che non è secondo la verità di Dio è vanità, perché porta alla morte eterna. Però, molto probabilmente, considerando il contesto, questo brano sta parlando principalmente di quelle tradizioni religiose che non sono fedeli alla Parola di Dio che ci sono state tramandate. Tutte le religione degli uomini, per quanto possano sembrare di assomigliare alla verità, per quanto possano promuovere una vita morale con tante buone opere, per quanto riguardino il giudizio finale, sono tutte vane. Tutti i nostri tentativi di arrivare a Dio grazie ai nostri sforzi e alle nostre opere sono inutili, sono vani.
Prima della salvezza, prima che Dio ci avesse chiamati, prima che ci avesse fatti rinascere ad una speranza viva, eravamo morti nei nostri peccati, e tutto il nostro impegno nella vita, compreso qualsiasi impegno religioso, era tutto inutile, era tutto vano, era tutto uno spreco.
Eravamo morti nei nostri peccati senza saperlo, eravamo nelle tenebre credendo di camminare nella luce. Ci impegnavamo ma era tutto inutile. Eravamo senza alcuna vera speranza. Eravamo peccatori, sotto la condanna eterna.
In quella condizione, Dio è intervenuto per salvarci. Egli ci ha riscattati, ha pagato la nostra condanna, ci ha liberati dalla condanna eterna.
La parola che descrive lo stato di una persona che è stata riscattata è la redenzione. Siamo stati riscatti, siamo stati redenti. Grazie a Dio!
Il prezzo che non bastava
Qual è stato il prezzo perla nostra redenzione? Quanto doveva pagare Dio per riscattarci?
Il v.18 inizia spiegando quello che NON bastava come prezzo.
“sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri,” (1Piet 1:18)
Non siamo stati riscattati con oro o argento. L'oro e l'argento rappresentano le cose più preziose del mondo.
Però, il nostro debito era così grande che tutto l'oro e tutto l'argento del mondo non sarebbero bastati. Il meglio che il mondo potrebbe offrire non basterebbe. Leggo dal Salmo 49.
“7 ma nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. 8 Il riscatto dell’anima sua è troppo alto, e il denaro sarà sempre insufficiente, 9 perché essa viva in eterno ed eviti di veder la tomba. 10 Infatti la vedrà: i sapienti muoiono; lo stolto e l’ignorante periscono tutti e lasciano ad altri le loro ricchezze.” (Sal 49:7-10 NRV)
Per quanto uno possa essere ricco, anche se possedesse tutte le ricchezze del mondo, quelle ricchezze non basterebbero per pagare a Dio il prezzo del riscatto! Il salario del nostro peccato è la morte, la condanna eterna, e perciò, non potremmo mai pagarla per conto nostro. Quindi, ci era totalmente impossibile riscattare noi stessi.
Infatti, chi pensa di poter pagare Dio per ottenere il perdono offende Dio gravemente. Ripeto questa verità, perché è importante. Chi pensa di poter pagare Dio per ottenere il perdono offende Dio. Consideriamo il perché è così. Ogni peccato è un'offesa contro la santità di Dio. Il prezzo del riscatto richiesto deve avere lo stesso valore della della santità di Dio che è stata offesa. Se cerchiamo di comprare la salvezza con oro o con argento, oppure con le buone opere, o con qualche atto religioso, questo modo di fare implica che, secondo il nostro metro, la santità di Dio vale poco, In questo caso, quella persona sta cercando di pagare un debito di immenso valore con un prezzo estremamente inferiore di quello che realmente vale. Questo è un terribile disprezzo della santità di Dio.
In realtà, ogni offesa contro la santità di Dio è talmente grande che richiede la separazione totale da Dio per tutta l'eternità. Qualunque prezzo inferiore alla morte eterna è un'offesa contro Dio. Ecco perché il salario del peccato è la morte.
E quindi, non siamo stati riscattati con oro o con argento. Tutte le ricchezze del mondo non sarebbero bastate per riscattarci.
Il prezzo che è stato pagato per riscattarci
Allora, se tutti i tesori del mondo non sarebbero potuti bastare per riscattarci, con che cosa siamo stati riscattati? Leggiamo ancora dal v.18
“18 sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, 19 ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.” (1Pietro 1:18-19 NRV)
Oh cari, chi fra di noi è salvato, lo è perché è stato riscattato con il prezioso sangue di Gesù Cristo!
Serviva il sangue, perché il sangue rappresenta la vita. Non sarebbe bastato nulla di inferiore alla vita di Gesù. Solo la vita sacrificata, ovvero, la morte, poteva pagare la condanna del nostro peccato. Leggo da Ebrei 9.
“22 Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c’è perdono.” (Ebrei 9:22)
Non c'è perdono senza lo spargimento di sangue, perché la condanna del peccato è la morte, e solo la morte può pagare quella condanna. Il sangue rappresenta la vita che è offerta come sacrificio per pagare la condanna, come il SIGNORE dichiara in Levitico 17.
“Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, per mezzo della vita.” (Lev 17:11 NRV)
I sacrifici di animali, nel periodo da Mosè a Cristo, servivano come simboli, per indicare come Dio avrebbe provveduto la salvezza in Cristo. Però, quei sacrifici erano solamente dei simboli, compiuti sulla terra. Era necessario il vero sacrificio, presentato a Dio in cielo. Questo è ciò che ha fatto Gesù, morendo sulla croce, e poi presentandosi al Padre in cielo. Leggo ancora da Ebrei 9 che spiega questa stupenda verità.
“22 Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c’è perdono. 23 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere purificate con sacrifici più eccellenti di questi. 24 Infatti Cristo non è entrato in un luogo santissimo fatto da mano d’uomo, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi; 25 non per offrire sé stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel luogo santissimo con sangue non suo. 26 In questo caso, egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla creazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare il peccato con il suo sacrificio.” (Ebrei 9:22-26 NRV)
Siamo stati riscattati con il sangue di Gesù! Gesù ci ha riscattati, dando la sua vita al posto nostro, separandosi dal Padre per pagare il nostro debito. Ha dato tutto per riscattarci!
Il suo sangue era prezioso. La parola “prezioso” descrive l'immenso valore della vita di Gesù Cristo. La vita di qualsiasi persona è di grande valore, ma la vita di Gesù è di un valore infinito. Gesù è Dio stesso, diventato uomo. Il Creatore di tutto, Colui che sostiene tutto l'universo, è diventato uomo, rimanendo pienamente Dio, e ha dato la sua vita. Perciò, il suo sangue era prezioso. Siamo stati riscattati con il prezioso sangue di Cristo.
Il versetto continua, e ci spiega che questo sangue era come quello di un agnello senza difetto né macchia. La parola “difetto” descrive le imperfezioni che sono interne, nel proprio intimo, difetti inerenti alla persona stessa. Gesù era totalmente senza peccato, e quindi, era senza difetto. La parola “macchia” invece descrive ciò che è una contaminazione esterna. Gesù ha vissuto in mezzo agli uomini peccatori, ma non fu mai contaminato da loro, tale era la sua purezza e santità. Quindi, era senza macchia.
Solo un sacrificio così prezioso, senza difetto né macchia, poteva pagare la condanna per il nostro peccato, e così riscattarci dalla morte eterna!
Oh che ci possiamo meravigliare della grandezza del sacrificio di Cristo!
v.20,21 designato prima della fondazione del mondo
Il v.20 ci rivela un'altra verità stupenda che riguarda la nostra redenzione, compiuta da Cristo Gesù. Leggiamo.
“Già designato prima della creazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi;” (1Piet 1:20 NRV)
La Nuova Riveduta traduce meglio dal Greco:
“preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi,” (1Pie 1:20 LND)
Vogliamo capire questa dichiarazione, perché ci aiuta a comprendere ancora di più la grazia che ci è stata data.
Il verbo Greco qui è “preconosciuto”, ed è tradotto nella Nuova Riveduta con “designato”. Troviamo il sostantivo di questa parola, che in Greco è “preconoscenza”, in 1Pietro 1:2, dove viene tradotto con “preordinazione” nella Nuova Diodati e con “prescienza”nella NRV.
Troviamo lo stesso verbo Greco in Romani 8:29, ed anche in Romani 11:2
“Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli;” (Rom 8:29 NRV)
“Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha riconosciuto già da prima.” (Rom 11:2 NRV)
Questo versetto è tradotto meglio nella Nuova Diodati:
“Dio non ha rigettato il suo popolo, che ha preconosciuto.” (Rom 11:2 LND)
In Atti 2:23, troviamo ancora il sostantivo Greco “preconoscenza”, quella stessa parola che troviamo in 1Pietro 1:2. Sia nella NRV che nella LND viene tradotta con “prescienza”.
“quest’uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste;” (Atti 2:23)
Ricordatevi che quando si dice Dio preconosce, o ha preconoscenza, come in questi brani, non si parla semplicemente di conoscere qualcosa in anticipo, ma descrive qualcosa che era già la volontà e la scelta di Dio in anticipo.
Perciò, 1Pietro 1:2 dichiara che siamo stati eletti secondo la preconoscenza di Dio, cioè, dice che Dio aveva già scelto di amarci e di salvarci. In Romani 8:29, quelli che Dio aveva già preconosciuti, quindi, coloro che Dio aveva scelto di amare, Dio li ha pure predestinati. In Romani 11:2, Dio non ha rigettato il suo popolo, i Giudei, perché li aveva già scelti, ovvero preconosciuti,prima.
Tornando ora al nostro brano di oggi, Cristo era già preconosciuto prima della creazione del mondo come prezzo di riscatto, ma è stato manifestato solo negli ultimi tempi per noi.
Cristo è stato preconosciuto, è stato la scelta e il piano di Dio di salvarsi un popolo per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. Dio aveva già stabilito questo piano prima di aver creato il mondo.
Quindi, il piano di Dio di salvarci per mezzo del sacrificio di Cristo non è qualcosa che Dio decise dopo che l'uomo cadde nel peccato, cioè, non fu una reazione di Dio all'esistenza del peccato. Dio non reagisce mai. Ogni cosa che Dio fa, la fa secondo il suo proponimento eterno.
Perciò, prima che esistesse il peccato, prima della creazione, Dio aveva già stabilito che Gesù Cristo compisse la salvezza per mezzo del suo sacrificio e della sua risurrezione.
Per secoli, questo piano di Dio fu nascosto agli uomini. Abbiamo letto nei vv. 10-12 che i profeti, e perfino gli angeli, desideravano capire il piano di Dio, ma non fu loro permesso. Invece a noi, che viviamo in quel periodo della storia che la Bibbia chiama “gli ultimi tempi”, il v.20 dichiara:
“Già designato prima della creazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi;” (1Pi 1:20 NRV)
Cristo è stato manifestato per noi. Noi siamo i beneficiari della sua opera. Noi abbiamo ricevuto la grazia di avere la rivelazione della sua opera di salvezza, della sua opera di riscattarci dalla condanna eterna, per mezzo del suo sacrificio sulla croce e della sua risurrezione. Che grazia insondabile!
Questo è un motivo per comportarci in santità
Quando consideriamo l'immensità del privilegio della nostra salvezza, che siamo stati riscatti al prezzo del sacrificio di Gesù Cristo, che questa salvezza fu il piano di Dio già prima di creare il mondo, che è stato nascosto per secoli, ma rivelato a noi, tutto questo diventa un motivo ulteriore per noi di comportarci in santità in tutta la nostra condotta.
Siamo stati salvati, e come dichiara il brano di oggi, riscattati, a caro prezzo, a prezzo altissimo. Siamo stati salvati DAL nostro peccato. Perciò, viviamo in santità in tutto il nostro comportamento.
Crediamo in Dio per mezzo di Cristo
Il v. 21 ci spiega un altro beneficio della nostra salvezza che abbiamo per mezzo di Cristo. Leggo dal v.20
“20 Già designato prima della creazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; 21 per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio.” (1Piet 1:20-21 NRV)
Per mezzo di Cristo crediamo in Dio! Per mezzo di Cristo la nostra fede è in Dio. Per mezzo di Cristo, la nostra speranza è in Dio!
Dio ha manifestato il suo potere nel risuscitare Gesù Cristo dai morti, e nel darGli gloria. Quando lo Spirito Santo ha operato nei nostri cuori, per darci la fede, quella fede fu una fede in Dio, affinché potessimo credere in Dio.
Ora, se siamo salvati, la nostra fede e la nostra speranza sono in Dio. Prima della salvezza avevamo fede nelle nostre opere buone, o in qualche altro mediatore, o in qualcos'altro, ma era una fede vana, che portava alla morte eterna. Ora, la nostra fede è in Dio, per mezzo dell'opera di Cristo sulla croce.
Ora, la nostra speranza è in Dio. La nostra speranza è la nostra eredità conservata per noi in cielo, cioè, il privilegio di poter passare tutta l'eternità nella presenza di Dio! La nostra gioia in cielo, per tutta l'eternità, sarà la gioia che troveremo in Dio stesso! Quindi, la nostra speranza è in Dio, come la nostra fede è in Dio. Tutto questo per mezzo di quello che Dio ha fatto per noi in Cristo Gesù.
Allora, come dobbiamo vivere
Abbiamo ricevuto il privilegio della salvezza eterna! Siamo stati riscattati dal nostro vano modo di vivere, a caro prezzo, con il prezioso sangue di Gesù Cristo. Questo era il piano di Dio, già prima di aver creato il mondo. Tutto questo ci è stato rivelato. Cristo è morto, è risuscitato, ed è stato glorificato, affinché la nostra fede e la nostra speranza siano in Dio.
Avendo ricevuto questo immenso ed eterno privilegio, impegniamoci ad adempiere alle responsabilità che ne fanno parte. Comportiamoci con santità in tutta la nostra condotta.
Eravamo condannati a causa del nostro peccato, destinati alla condanna eterna. Il nostro modo di vivere era totalmente vano, e ci portava alla morte eterna. Era impossibile per noi riuscire a pagare il nostro debito, anzi tutto l'oro e l'argento del mondo non sarebbero bastati a pagare il nostro debito.
Quello che ci era impossibile pagare, Dio stesso lo ha pagato, mandando Gesù Cristo a riscattarci per mezzo del suo sacrificio.
Perciò, carissimi, camminiamo per fede. Viviamo con i nostri occhi in avanti, con la speranza viva di stare nella presenza di Dio per tutta l'eternità. Comportiamoci in modo degno della salvezza che abbiamo ricevuta in Cristo.
Se riflettiamo, e dovremmo rifletterci tutti i giorni, sulla grandezza del prezzo che Dio ha pagato per riscattarci, se riflettiamo su quale era il modo totalmente vano in cui vivevamo, se riflettiamo sulla speranza che abbiamo riservata per noi, non possiamo fare altro che essere santi in tutta la nostra condotta.
Viviamo così, per poter glorificare il nostro grande Dio e Salvatore, Gesù Cristo! Amen!
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