la necessità della preghiera
Nella vita, molte situazioni sono troppo difficili per noi. Dio le permette per spingerci a trovare in Lui la nostra forza. La lotta più difficile è la lotta contro il peccato in noi.
La settimana scorsa abbiamo parlato della malattia in quanto disciplina da parte di Dio. Abbiamo visto che la persona che di trova sotto la disciplina di Dio è chiamata a chiedere aiuto e preghiere agli altri.
Leggiamo i vv.13-16.
C’è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Canti degli inni. 14 C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore: 15 la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. 16 Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia.
Avete notato quanto sono importanti le preghiere dei giusti?
Oggi, vogliamo considerare la verità che leggiamo alla fine del v.16 la preghiera del giusto ha una grande efficacia Vogliamo considerare chi è un giusto, per essere tali, se possibile, affinché anche le nostre preghiere possano avere molta efficacia.
Chi è un giusto
Prima di tutto, cosa significa essere giusto? Dalla Bibbia, sappiamo che essere giusti non è qualcosa a cui si arriva da soli. Leggiamo Romani 3:10 com’è scritto:
«Non c’è nessun giusto, neppure uno.
Allo stesso tempo, ci sono tanti esempi di persone che vengono chiamate giuste. Ascoltiamo alcuni versi.
Matteo 1:19 Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente.
Matteo 10:41 Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto.
Luca 2:25 Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d’Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui;
Luca 23:50 C’era un uomo, di nome Giuseppe, che era membro del Consiglio, uomo giusto e buono,
Atti 10:22 Essi risposero: «Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, del quale rende buona testimonianza tutto il popolo dei Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e di ascoltare quello che avrai da dirgli».
Romani 1:17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Galati 3:11 E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede.
Tito 1:8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante,
1 Pietro 4:18 E se il giusto è salvato a stento, dove finiranno l’empio e il peccatore?
1 Giovanni 3:7 Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, com’egli è giusto.
Dunque, è chiaro che nessuno è giusto per conto proprio, ma mediante la fede si può diventare un giusto. Le persone giuste che abbiamo viste elencate nei versetti che ho appena letto, sono considerati giusti per mezzo della fede. Vivevano per fede ogni giorno, e tenevano gli occhi su Dio. La loro fede in Dio era centrale in ogni aspetto della loro vita. Dio chiama tutti noi a vivere così, perciò, anche noi possiamo essere dei giusti, se veramente viviamo per fede giorno per giorno.
Allora, questo brano in Giacomo serve per stimolarci a vivere da giusti, in modo che anche le nostre preghiere possano veramente essere potenti.
L’esempio di Elia
Per incoraggiarci nella preghiera, Giacomo ci ricorda dell’esempio di Elia. Ascoltiamo quello che ha da dirci.
17 Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. 18 Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto. (Giacomo 5:17-18)
era un uomo come noi
Dio vuole incoraggiarci a lottare tramite la preghiera. Allora, ci ricorda di Elia. Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni. In altre parole, Elia era un uomo comune. Non aveva delle qualità speciali, che lo rendevano superiore a noi, oppure meno soggetto alle debolezze della carne. Egli era come noi, sottoposto alle nostre stesse passioni. Era sottoposto alle stesse tentazioni e alle stesse debolezze di noi tutti.
Nonostante questo, Elia era un uomo giusto, perché anche lui, come ogni uomo giusto, viveva per fede. Egli non aveva fede in se stesso, ma in Dio. Egli aveva un santo timore di Dio. Per questo, le preghiere di Elia erano molto efficaci. Questo è un modello per noi.
La fede che aveva Elia, possiamo averla anche noi, perché Elia era un uomo comune, come noi. Anche noi possiamo pregare con molta efficacia, come Elia.
il contenuto della preghiera di Elia
Notiamo il contenuto della preghiera di Elia. Leggiamo ancora il versetto.
17 Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. 18 Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto. (Giacomo 5:17-18)
Elia pregò intensamente che non piovesse, e Dio esaudì la sua preghiera, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi, Elia pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto.
Come mai Elia aveva pregato che non piovesse? Cosa impariamo da questo esempio? A quel tempo, Israele era pieno di idolatria. Elia era un profeta di Dio. Dio gli aveva rivelato che era nella Sua volontà punire Israele per la loro idolatria. Perciò, Elia pregò che non piovesse. Pregò intensamente. Quello che Elia chiedeva non era per se stesso. Egli non ne aveva alcun vantaggio. Cercava solamente la gloria di Dio.
Infatti, questo è molto importante da notare e da ricordare. Elia non cercava un vantaggio per sé, cercava solamente la gloria di Dio. Quando Gesù ci insegna a pregare, nel Padre Nostro, ci insegna a dire: “Padre nostro, sia fatta la tua volontà”. La preghiera di Elia era la stessa cosa. Nonostante Elia avesse tanti problemi e fosse duramente perseguitato, non pregava per se stesso, ma per la gloria di Dio. Allora, se vogliamo che anche le nostre preghiere siano molto efficaci, dobbiamo anche noi pregare per ciò che glorifica Dio.
Quando Elia pregò di nuovo, dopo quei tre anni e mezzo di siccità, questa volta pregò che potesse piovere. Di nuovo, questo serviva a mostrare la gloria di Dio ad Israele.
Allora, il chiaro esempio che possiamo trarre da Elia è che il contenuto delle nostre preghiere deve essere alla gloria di Dio. Dio esaudisce quel tipo di preghiera.
Aspetti della preghiera che Dio esaudisce
Questo brano non serve solo per insegnarci qualche avvenimento storico. Serve per stimolarci a pregare di più, e per aiutarci a capire quanto la preghiera è potente, quando è fatta secondo le condizioni che Dio stabilisce. Allora, consideriamo cosa serve affinché anche noi possiamo vedere grandi risposte alle nostre preghiere.
essere un giusto
Se vogliamo avere risposte alle nostre preghiere, dobbiamo essere dei giusti. Dio è un Dio Santo. Ogni nostro peccato ci separa da Lui.
1 Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; 2 ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto. Isaia 59:1,2
Chiaramente, se uno non è salvato, non ha diritto di pregare Dio, non è un giusto. Però, anche un credente, se ha un peccato non confessato, non ha il privilegio nella preghiera come chi cammina con rettitudine. Perciò, per essere un giusto, bisogna essere salvati, e bisogna anche aver confessato i propri peccati a Dio.
la motivazione della preghiera
Se vogliamo avere efficacia nelle nostre preghiere, come Elia, dobbiamo pregare per quello che glorifica Dio. Non dobbiamo pregare per il nostro proprio vantaggio o per la nostra preferenza. Ricordiamo che Elia non pregava per se stesso, ma pregava affinché il popolo di Israele conoscesse di più Dio.
Se guardiamo l’esempio in questo capitolo di Giacomo, vediamo che le persone che pregano per gli altri, pregano in base alla volontà che Dio ha già rivelato, cioè quella che Egli può guarire le persone quando esse si ravvedono dai loro peccati.
Guardiamo di nuovo Giacomo 4:1-3 per ricordarci delle preghiere che Dio non esaudiva.
1 Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra? 2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.
Allora, ricordiamo che la preghiera non serve per avere tutto quello che vogliamo. Una condizione basilare per una preghiera efficace è che stiamo cercando la gloria di Dio, non il nostro piacere o la nostra comodità.
il contenuto della preghiera che Dio esaudisce
La preghiera del giusto è molto efficace. Abbiamo visto che la motivazione della preghiera efficace dev’essere alla gloria di Dio. Allora, qual è il contenuto della preghiera del giusto? Per che cosa possiamo pregare se vogliamo avere risposte alle nostre preghiere?
Abbiamo appena detto che la preghiera di un giusto è una preghiera che desidera che Dio sia glorificato. Gesù ci insegna, nella preghiera modello del Padre Nostro, a pregare che non la nostra volontà sia fatta, ma la volontà di Dio. Quando vediamo Gesù nel Giardino, la notte che fu arrestato, avrebbe voluto non dover soffrire la sofferenza della croce, ma nella sua preghiera, chiedeva che non la sua, ma la volontà del Padre fosse fatta.
Questo è il modo di pregare dei giusti, e la preghiera del giusto è molto efficace.
Facciamo un esempio: se qualcuno che amo è nel peccato, e Dio gli manda una disciplina, per esempio, una malattia, o qualche altra afflizione, ma la persona ancora non abbandona il suo peccato, posso pregare per la sua guarigione? No! Non sarebbe la preghiera di un giusto, cioè, se la persona vuole restare nel peccato, non posso pregare che Dio tolga la disciplina. Invece, posso pregare che Dio sia glorificato nella situazione. Posso pregare che la disciplina sia così pesante che la persona si arrenda al più presto a Dio.
Se ho problemi economici, la preghiera giusta non è che Dio mi dia i soldi che mancano. Invece, dovrei pregare che io possa imparare più da Dio tramite questa prova, e che Dio possa essere glorificato tramite questa prova. Forse questo avverrà tramite un aiuto che ci è stato palesemente mandato da Dio. Forse avverrà quando gli altri vedranno la mia pace nonostante le mie difficoltà economiche. La cosa importante non è quella di avere i soldi che servono, la cosa importante è che Dio sia glorificato.
Se ho una situazione difficile da sopportare, per esempio, un problema con un parente, o una persona molto difficile da sopportare al lavoro, la preghiera di un giusto non è che Dio possa togliermi il problema, ma che io possa agire e comportarmi in modo da glorificare Dio e mostrare la presenza e la potenza di Dio nella mia vita finché Egli consentirà quella prova.
Infatti, se Dio dovesse togliermi tutte le prove, non sarebbe possibile mostrare la sua presenza nella mia vita. Non sarebbe possibile mostrare la sua pace, perché anche i non credenti, quando i loro problemi sono tutti risolti, mostrano una forma di pace. Invece, quando Dio permette le prove, allora, posso glorificare Lui mostrando la sua potenza in me.
Allora, la preghiera del giusto, ovvero, la preghiera che ha grande efficacia, è una preghiera che cerca la gloria di Dio.
la condizione della preghiera efficace
Devo dire un’altra cosa sulla preghiera efficace. La preghiera efficace è una preghiera perseverante. Cioè, Dio ci insegna l’importanza di pregare con perseveranza. Ricordiamo come Giacomo descrive la preghiera di Elia:
17 Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.
Ascoltiamo le parole di Gesù in Luca 11.9,10
9 Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.
Ci sono tanti altri esempi in cui siamo esortati a pregare con perseveranza. Allora, la preghiera efficace è una preghiera perseverante. Significa insistere nel pregare spesso, perché gli occhi sono rivolti a Cristo. Per fare un esempio, pensiamo a un cane che vuole mangiare, e sa che l’unica speranza che ha è nel suo padrone; non va in giro cercando cibo altrove, ma resta davanti alla porta di casa, aspettando con perseveranza il suo padrone. Invece, quando arriva un cane che non conosce il padrone, cercherà del cibo, ma se non lo trova subito, resta un poco e poi se ne va, per cercare altrove. Quel secondo cane non ha fiducia nel padrone. Il cane che ha fiducia invece resta sempre là, convinto che solo il padrone gli darà quello che gli serve.
Così Dio ci insegna a guardare solamente a Lui, e a cercare solo in Lui la risposta alle nostre preghiere. Ciò richiede perseveranza nella preghiera. Questo fa parte di una preghiera efficace.
vv.19,20 salvare l’anima del peccatore
A questo punto, andiamo avanti per considerare gli ultimi due versetti del brano.
19 Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità e uno lo riconduce indietro, 20 costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall’errore della sua via salverà l’anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran quantità di peccati. (Giacomo 5:19-20)
chi è questa persona
Per capire questo brano, prima di tutto, dobbiamo capire chi è la persona che viene salvata. Il v.19 dice “se uno di voi”. In v.20 dice “un peccatore”. Nella Bibbia, il termine “un peccatore” non viene mai usato per uno che è salvato. Perciò, ovviamente, qui si tratta di una persona non salvata che frequenta la chiesa. Infatti, abbiamo letto in Giacomo 4 che c’erano delle persone in mezzo alla chiesa che non erano salvate. Allora, qui, Giacomo sta parlando di una di queste persone, cioè, una persona che conosce gli insegnamenti della Bibbia, in quanto frequenta la chiesa, ma non è veramente salvata ancora.
Allora, il brano dice:
19 Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità e uno lo riconduce indietro, 20 costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall’errore della sua via salverà l’anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran quantità di peccati.
Ecco la situazione di questo brano. C’è una persona, non credente, che sta seguendo l’insegnamento di Dio. Frequenta la chiesa, forse legge la Bibbia, sta sulla via che porta alla salvezza. Ad un certo punto, questa persona si svia dalla verità. Smette di cercare il Signore.
Se ci pensiamo, ci sono state varie persone così negli ultimi anni così. Contatti che leggevano molto la Bibbia, forse frequentavano qualche studio. Poi, si sono sviati.
Torniamo al brano:
19 Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità e uno lo riconduce indietro, 20 costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall’errore della sua via salverà l’anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran quantità di peccati.
Allora, uno che sta con noi e ci ascolta si svia dalla verità. A questo punto, Giacomo parla di un credente che lo riconduce indietro, cioè, indietro dall’errore, per aiutarlo a ritornare sulla via della verità.
Come si può ricondurre indietro una persona? Si fa questo ammonendola, si fa spiegando le verità di Dio, e ricordando alla persona del giudizio di Dio, e dell’eternità. Si parla del peccato, e dell’ira di Dio, e della salvezza che esiste solamente per mezzo di Gesù Cristo. Cioè, quando una persona si svia dalla verità, vuol dire che comincia a non pensare alle cose di Dio, viene attirata dalle cose del mondo, comincia a non vedere più l’importanza delle verità di Dio. Quello che possiamo fare in quella situazione è di parlare delle verità di Dio.
Non è detto che la persona ci ascolterà. Però, se non ne parliamo, non sentirà l’unica cosa che può riportarla in dietro. Perciò, il nostro incarico è di parlare chiaramente delle verità di Dio.
Se la persona ci ascolta, e ritorna indietro, cosa abbiamo compiuto?
19 Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità e uno lo riconduce indietro, 20 costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall’errore della sua via salverà l’anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran quantità di peccati.
Se la persona ci ascolta, vuol dire che abbiamo riportato indietro un peccatore, e avremo salvato l’anima del peccatore dalla morte.
La morte di cui si parla qua è la morte eterna, la separazione eterna da Dio nel lago di fuoco. Noi, annunciando chiaramente la Parola di Dio, ammonendo, esortando e insegnando, possiamo essere gli strumenti tramite cui Dio salva un peccatore dalla morte eterna. Questo è incredibile, ma vero.
Il versetto continua: “coprirà una gran quantità di peccati.” Coprire questi peccati va inteso nel senso che ammonendola, la persona ci ascolta, e si rivolge a Dio per chiedere perdono, e viene perdonata. Così, i suoi peccati vengono perdonati, o, come dice qua, vengono coperti, nel senso che vengono coperti dal sangue di Cristo, e non saranno più visibili a Dio.
Se ci pensiamo, è incredibile che noi possiamo avere un ruolo così eternamente importante.
Nel mondo, si innalza questa o quell’altra persona perché ha fatto qualcosa di buono per l’umanità. Per esempio, se un scienziato scopre una nuova medicina, o se qualcuno lascia in dono dei soldi per aiutare i poveri, o se qualcuno inventa qualcosa di molto utile, viene riconosciuto dal mondo. Ma cosa potrebbe esserci di più importante che aiutare qualcuno ad essere salvato eternamente? Non esiste nulla di più importante. Questo è l’unico impegno i cui risultati durano per tutta l’eternità, e sono infinitamente più importanti di qualsiasi altra cosa che si potrebbe fare.
O che possiamo capire ancora di più che la vita è breve, che ogni persona morirà, e che dopo la morte c’è il giudizio. Chi non sarà salvato in questa vita ha davanti a sé un’eternità di tormento. Chi non sarà salvato sarà per sempre separato da Dio, senza più la possibilità di essere salvato.
Fratelli, Dio ci insegna, in Galati 6:9
Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.
Dio ci insegna a non stancarci di fare del bene, e a non scoraggiarci. È chiaro che posso ammonire una persona, ed esortarla, e ciò nonostante quella persona può continuare sulla via sbagliata. Infatti, il più delle volte, di solito, le persone non ci ascoltano, perché non vogliono ascoltare Dio. Però, è importante non stancarsi.
Conclusione
In conclusione, il mio desiderio è che possiamo comprendere di più la potenza della preghiera di un uomo giusto, cioè, un uomo che vive veramente per fede. Dio ascolta e risponde veramente quando un giusto prega. Gesù insegnò che con la fede, possiamo spostare le montagne. Non ci sono limiti a quello che possiamo compiere con la preghiera. Quello che dobbiamo ricordare è che dobbiamo essere dei giusti, cioè, uomini e donne di fede, che camminano in ubbidienza. Poi, dobbiamo ricordare che la preghiera efficace di un giusto non è una preghiera in cui si chiede per se stessi, ma si chiede per quello che porterà gloria a Dio. Quando noi comprendiamo sempre di più che la nostra vita è nascosta in Cristo, cioè, che Cristo è la nostra vita, allora, possiamo comprendere che quello che glorifica Dio porta più gioia a noi.
O che possiamo anche ricordare che abbiamo un privilegio, e anche una responsabilità enorme, cioè, quello di ammonire ed esortare chi si svia dalla verità, cioè, chi inizia ad ascoltare le cose di Dio, e poi viene sviato. Certo, ci saranno tanti che non ci ascolteranno, ma grazie a Dio, quando qualcuno ci dà retta, Dio salverà quella persona eternamente.
Allora, noi abbiamo il privilegio di compiere potenti opere per mezzo della preghiera, e abbiamo il privilegio di compiere una grande opera tramite l’esortazione. O che possiamo investire la nostra vita in questo. O che possiamo vivere da giusti, ogni giorno, vivendo per fede, affinché Dio operi tramite noi, alla sua gloria.