Aiuto Biblico

La Religione Pura, parte 2 - Giacomo 1:27

filename: 59-01g.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Giacomo. Parte di una serie di Sermoni. Per Rovigo, 23/maggio/1999, di Marco deFelice >

Introduzione

Nelle ultime settimane, abbiamo visto in Giacomo quanto è importante ascoltare quello che Dio ci dichiara nella Parola. Abbiamo considerato che molto spesso, Dio ci mostra cose in cui dobbiamo crescere, tramite la Parola di Dio. Questi insegnamenti possono arrivarci tramite la nostra lettura personale, tramite un sermone o uno studio, o tramite un fratello o una sorella che ci parla personalmente. Quanto è importante ascoltare sinceramente quello che ci viene detto. Dobbiamo essere pronti ad ascoltare, e lenti a rispondere. Dobbiamo concentrarci su quello che riguarda noi.

Poi, la settimana scorsa, abbiamo parlato dell’importanza di tenere a freno la nostra lingua. Abbiamo considerato che per natura, diciamo tante cose sbagliate, parliamo senza pensare, seguiamo il modo di parlare del mondo, e parliamo con un atteggiamento sbagliato. Abbiamo bisogno di esaminare il nostro modo di parlare, perché una lingua non tenuta a freno non è compatibile con la religione pura.

Infatti, se uno crede di essere religioso, ma non tiene a freno la propria lingua, si inganna, e la sua religione è vana.

La religione pura

Giacomo non solo ci parla della religione vana, ma anche della religione pura davanti a Dio. La settimana scorsa, abbiamo iniziato a considerare il versetto 27, che parla di due frutti della religione pura agli occhi di Dio. Leggiamo ancora questo versetto.

Giacomo 1:27 La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.

Questa non è una descrizione completa della religione pura e senza macchia, ma è un esempio di alcuni frutti della religione pura. Cioè, sono due frutti fondamentali della religione che è gradita da Dio.

Soccorrere gli orfani e le vedove

Questi due frutti sono: soccorrere i bisognosi, e conservarsi puri dal mondo. Consideriamo prima quello di soccorrere i bisognosi.

La settimana scorsa, ho spiegato che orfani e vedove rappresentano qualsiasi persona bisognosa. Un chiaro esempio di questo è l’insegnamento di Gesù, quando ci ha spiegato il comandamento più grande. Per spiegare cosa significa amare il nostro prossimo, Gesù diede l’esempio del buon samaritano, che aiutò un uomo che era stato derubato e lasciato mezzo morto. L’uomo per strada non era né un orfano, né una vedova, però, era nel bisogno. Gesù parlava di aiutare chi, come quell’uomo, è nel bisogno. Allora, è chiaro che quando ci viene detto genericamente di aiutare orfani e vedove ci si riferisce a chiunque è nel bisogno.

Altri esempi li troviamo in 1 Giovanni 3:16,17

Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede suo fratello nel bisogno e non ha pietà di lui, come potrebbe l’amore di Dio essere in lui?

La Bibbia parla dell’importanza di aiutare chi è afflitto, chi è nel bisogno.

Chiaramente, per potere aiutare chi è afflitto, e chi è nel bisogno, dobbiamo notare la loro condizione. È tanto facile essere talmente presi con i nostri impegni che non notiamo i bisogni intorno a noi. Dobbiamo impengarci ad essere più sensibili nel notare le necessità intorno a noi. Dobbiamo mirare a pensare più agli altri che a noi stessi. Così possiamo notare i bisogni intorno a noi, senza che qualcuno debba venire a chiederci aiuto. Questo è fondamentale, per potere nella nostra vita soccorrere quelli che sono afflitti intorno a noi.

Ringrazio Dio che come chiesa, quando qualcuno comunica una richiesta di aiuto, c’è una grande disponibilità. Quando fu detto che una sorella aveva bisogno di un posto per dormire, subito ci sono state delle offerte. Questa è una cosa molto buona. Il mio discorso era inteso a stimolarci ad imparare a riconoscere le cose da soli. Questo fa parte dell’amare veramente il nostro prossimo come noi stessi.

Ci sono tanti esempi bibilci di persone che notano il bisogno altrui, senza che vi sia una esplicita richiesta d’aiuto. Vediamone qualcuno.

Rut 2

In Rut 2, vediamo Rut, la giovane vedova Moabita, entrata in Giuda con sua suocera Naomi. Rut e Naomi erano povere. Per avere da mangiare, Rut andò nei campi per spigolare dietro a coloro che raccoglievano il grano. Notiamo attentamente cosa fece Boaz. È importante capire che qui Boaz è un tipo di Cristo, cioè, il suo rapporto con Rut rappresenta il rapporto di Cristo con noi. Allo stesso tempo, è un esempio da imitare.

Leggiamo Rut 2:1-16.

Avete notato che fu Boaz a notare Rut, a informarsi di lei, e ad agire in modo che lei potesse avere da mangiare e da portare qualcosa a casa? Cioè, Boaz non aspettò una richiesta da parte sua. Egli si mosse per notare un bisogno e per agire, entro le sue possibilità, per aiutare a risolvere quel bisogno. In questo, e in tanti altri modi, Boaz è un tipo di Cristo, cioè, rappresenta Cristo. Egli è anche un esempio da imitare per noi.

Come in ogni cosa, troviamo un esempio di come dovremmo essere in questo in Gesù. Per esempio, pensiamo alla volta che si in un luogo deserto con una grande folla che Lo aveva ascoltato tutto il giorno? Ascoltiamo ciò che accadde.

Marco 8:1-9 In quei giorni c’era di nuovo una folla grandissima, e poiché non avevano da mangiare, Gesù, chiamati a sé i discepoli, disse loro: 2 «Io ho pietà di questa gente; poiché da tre giorni sta con me e non ha da mangiare. 3 Se li rimando a casa digiuni, verranno meno per via; perché alcuni di loro sono venuti da lontano». 4 I suoi discepoli gli risposero: «Come si potrebbe mai saziarli di pane qui, in un deserto?» 5 Egli domandò loro: «Quanti pani avete?» Essi dissero: «Sette». 6 Egli ordinò alla folla di accomodarsi per terra; e presi i sette pani, dopo aver reso grazie, li spezzò e diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla; ed essi li distribuirono. 7 Avevano anche pochi pesciolini; ed egli, dopo aver detto la benedizione, comandò di distribuire anche quelli. 8 Tutti mangiarono e furono saziati; e dei pezzi avanzati si raccolsero sette panieri. 9 Erano circa quattromila persone. Poi Gesù li congedò.

È stato Gesù a notare la condizione delle persone. Non sono venute loro a lui, chiedendo del cibo. Egli le ha notate per conto suo.

Questo è un principio molto importante. È importante essere disposti ad aiutare quelli che sono nel bisogno quando ci viene chiesto. Però, è anche importante vivere in modo da notare le necessità per conto nostro, anche quando non ci viene chiesto aiuto.

Quando parliamo di afflizioni, non dobbiamo limitarci solamente alle afflizioni fisiche. Per esempio, purtroppo, abbiamo conosciuto tante coppie di credenti che si sono separate. Tristamente, in tanti casi, non avevano mai chiesto aiuto a nessuno per aggiustare la loro situazione matrimoniale. Però, è anche vero che nonostante che per arrivare al punto di volersi separare ci vogliano mesi e mesi di problemi, nessuno dei credenti che li incontravano ogni settimana è stato sensibile a notare che avevano dei problemi. Nessuno notava che erano nell’afflizione. Con un po’ di sensibilitià, era facile notare che stavano male, ma nessuno prendeva in considerazione il problema. Questo è triste.

Grazie a Dio, conosciamo altri casi in cui ci sono state persone sensibili, che hanno aiutato altre coppie, mentre c’era ancora tempo, e i loro matrimoni sono stati salvati e fortificati.

Tutto questo per spiegare l’importanza di impegnarci attivamente a notare i bisogni intorno a noi. Questo è un aspetto molto importante della vita cristiana. Solo così possiamo soccorrere veramente le persone che si trovano nel bisogno. Infatti, seguire veramente le orme di Cristo vuol dire vivere una vita in cui abbiamo gli altri veramente a cuore.

Conservarsi puri dal mondo

Adesso, arriviamo alla seconda parte del versetto. Notiamo qual è l’altro frutto menzionato che dimostra una religione gradita da Dio.

La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.

Oltre a soccorrere coloro che sono nell’afflizione, la vera religione vuol dire conservarsi puri dal mondo, cioè dal mondo senza Dio. Gesù ci dichiara che Satana è il principe del mondo.

Giovanni 12:31 Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo
Giovanni 14:30 Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me
Giovanni 16:11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

Dio ci ha lasciati nel mondo, ma non dobbiamo essere DEL mondo. Cioè, viviamo nel mondo, ma non dobbiamo vivere come il mondo. Non dobbiamo avere i nostri pensieri sulle cose del mondo.

Giovanni 17:11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi.
Giovanni 17:14-18 Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo

Il mondo è pieno di peccato. Il metro del mondo è totalmente diverso dal metro di Dio. Quando valutiamo come vivere, come agire, come parlare, come vestirci, cosa guardare, e come fare qualcosa, non possiamo guardare intorno a noi per stabilire quello che è giusto.

Colossesi 3:1-4 1 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; 3 poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria.
Giacomo 4:4 O gente adultera, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.

L’unico modo di crescere veramente come figli di Dio è conservarci puri dal mondo. Non possiamo accettare alcun compromesso con il mondo!

Dobbiamo capire quanto la vita intorno a noi è lontana dalla santità che Dio richiede. Dio è totalmente santo, e ci chiama ad essere santi. La vera religione è conservarsi puri da tutto quello che è impuro. Quando si conserva qualcosa, si tiene quella cosa separata dalle altre cose.

Dio ci chiama a separarci da tutto quello che è contaminato.

2 Corinzi 6:14 —7:1 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? 15 E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? 16 E che armonia c’è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo». 17 «Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò». 18 E «sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente». 1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

Il tempo del verbo “conservarsi” indica un’azione continua. Cioè, non è solamente qualcosa che si fa una volta, ma è un’azione continua, che va fatta giorno per giorno. È un vero e proprio modo di vivere.

Vediamo altri due brani tra i tanti che parlano della necessità di conservarci puri dal mondo.

Efesini 4:17-24 17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, 18 con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell’ignoranza che è in loro, a motivo dell’indurimento del loro cuore. 19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. 20 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo. 21 Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, 22 avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente 24 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
1 Pietro 4:1-3 Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato, 2 per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio. 3 Basta con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche.

esempi

Dobbiamo capire che il mondo è contaminato in mille modi. Tante cose che sono considerate normali nel mondo sono impure agli occhi di Dio. Consideriamo il modo di parlare nel mondo; è considerato assolutamente normale dire menzogne in certe situazioni. Non è visto come un male. Per Dio, invece, è un terribile peccato. Nel mondo, per una donna, seguire la moda spesso vuol dire vestirsi in modo immodesto. Però, non è visto come un peccato. Dio invece comanda alla donna di vestirsi modestamente. Perciò, spesso, la moda è impura. Se parliamo di materialismo, Dio ci comanda di non amare le cose del mondo. In tanti casi, quello che il mondo considera normale è impuro. Allora, dobbiamo valutare quello che guardiamo, il nostro modo di agire, di parlare, di vestirci, di passare il nostro tempo. Dobbiamo usare il metro di Dio in tutto.

In tutto questo, possiamo capire che conservarci puri dal mondo vuol dire vivere una vita diversa da quella delle persone intorno a noi. Non è una cosa esteriore, ma principalmente interiore, che porta però ad un comportamento esteriore coerente.

Conservarsi puri dal mondo non è facoltativo. È l’unico modo per camminare veramente con Dio. Dio è Santo, e solo una vita di santità è gradita da Dio. Il peccato ci ostacola dall’avere comunione con Dio. Dio ci chiama alla santità, per poter godere comunione con Lui.

Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. Tito 2:11-13

Questa è la nostra chiamata. Dio ci chiama a rinunciare all’empietà di cui è permeato il mondo intorno a noi, e per il quale essa è ormai considerata la normalità. Dio ci chiama a rinunciare alle passioni mondane, vivendo moderatamente, giustamente e in modo santo. Moderatamente vuol dire secondo il metro di Dio, non secondo il metro degli uomini. Giustamente vuol dire secondo la giustizia di Dio. In modo santo vuol dire secondo la santità di Dio. Questa è la nostra chiamata. Questo è un frutto fondamentale della vera religione.

Allora, dobbiamo chiederci: la nostra religione è una religione vera, gradita da Dio, che veramente ci porta ad avere la salvezza e la comunione con Dio? Oppure, è una religione come quelle del mondo, che esteriormente sembra a posto, ma in realtà, non è quello che Dio richiede? La nostra religione dev’essere il risultato di una vita trasformata dallo Spirito Santo.

Conclusione

Come possiamo riassumere l’insegnamento di questo versetto?

La vera religione è una vita in cui abbiamo gli occhi aperti per notare i bisogni intorno a noi, e abbiamo i cuori aperti per soccorrere coloro che vediamo nell’afflizione. La vera religione vuol dire non vivere nel nostro piccolo guscio comodamente, ma vivere una vita in cui stiamo attenti ai bisogni degli altri. Questa è la vita che segue le orme di Cristo e l’insegnamento della Parola di Dio.

In più, abbiamo visto che la vera religione è quella di conservarci puri dal mondo. Visto che il mondo è pieno di peccato, questo vuol dire vivere una vita diversa da quella delle persone intorno a noi. Conservarsi puri dal mondo vuol dire tenere gli occhi su Cristo, e imitare la santità di Dio. Questa è la vera vita cristiana. Questa è la via che Dio ci chiama a percorrere finché non ci chiamerà a Sé.

Fratelli e sorelle, impegniamoci a vivere per servire, e a conservarci puri. Questa è la religione pura e senza macchia davanti a Dio. Questa è la nostra chiamata. Ricordiamo che questa vita è molto breve. Prepariamoci per la nostra eternità con Dio.