Aiuto Biblico

Dopo la morte...
1 Tessalonicesi 4:13-18

filename: 52-0413.i01 di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su 1 Tess 4:13-18, per RO, 23/9/2001, predicato originalmente 10/9/1995

La paura della morte

La maggior parte delle persone del mondo hanno visto le immagini dell’attacco terroristico contro il World Trade Center a New York l'undici settembre. I media ne hanno parlato ogni giorno. Per vari mesi dopo, le linee aeree hanno riscontrato un enorme calo di passeggeri. Tante aziende grandi e piccole hanno cancellato incontri importanti per non far viaggiare i loro dipendenti. Tantissime persone hanno cancellato le loro vacanze per non volare. Grandi avvenimenti sportivi sono stati cancellati. Persino la grande Boeing, che costruisce aerei, ha mandato a casa tanti operai perché prevede che il calo di passeggeri durerà per anni.

Cosa c’è dietro questo enorme calo di voli? La risposta è in una parola: la paura!

Le persone non vogliono prendere un volo per paura della morte. Quindi sono disposti a perdere i soldi, perdere le vacanze, perdere strada nella carriera, tutto perché hanno paura della morte.

Più vicino alla vita di tutti i giorni, abbiamo visto come le persone non vogliono dire a qualcuno malato di tumore che sta morendo. La ragione non è tanto per il bene dell’ammalato, ma perché i parenti stessi non vogliono pensare alla morte. Anche dopo la morte di una persona cara raramente le persone dicono che quel parente è morto. Invece, parlano di come quel parente è mancato. Le persone hanno paura di pensare seriamente alla morte degli altri, per non dover pensare seriamente alla loro morte.

La ragione è semplice: non hanno una speranza reale.

Oggi vogliamo continuare il nostro studio del libro di 1 Tessalonicesi, per conoscere alcune verità che ci aiutano a capire cosa succede dopo la morte, affinché possiamo avere pace quando ci troviamo ad affrontare la morte, sia la nostra che quella dei nostri cari.

Allora, leggiamo insieme 1 Tessalonicesi 4:13-18

13 Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. 14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. 15 Poiché vi diciamo questo fondandoci sulla parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. 18 Incoraggiatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. (1 Tessalonicesi 4:13-18)

v.13 l’ignoranza fa male

All’inizio di questo brano, Paolo dichiara che non vuole che i credenti rimangano nell’ignoranza per quanto riguarda la fine dei credenti che erano morti. Ovviamente, questi credenti non conoscevano la verità, ed erano molto tristi, credendo che coloro che erano morti prima del ritorno di Cristo fossero perduti.

Il Signore, il creatore di tutto, ha dato la Bibbia all’uomo per fargli conoscere tutto ciò che gli serve per quanto riguarda Dio, la vita, se stesso, e l’eternità. Ci sono tante cose che la Bibbia non ci spiega. Ad esempio non ci spiega tanti dettagli di come sarà in cielo. Non ci spiega molto per quanto riguarda gli angeli. Non ci spiega nulla della vita di Gesù quando era ragazzo, tranne quell’unico avvenimento quando aveva dodici anni.

Non ci spiega tutte queste cose perché non ci servono. Invece ci spiega ciò che ci serve sapere. Se rimaniamo nell’ignoranza riguardo alle cose che la Bibbia ci insegna, affronteremo grandi problemi che avremmo potuto evitare. Per esempio, l’ignoranza può portarci a cadere nel peccato, a credere alle eresie, ad avere paura o a mancare della gioia e della pace che si trova in Cristo.

Come possiamo non essere nell’ignoranza? Dobbiamo impegnarci a conoscere la Bibbia. Per fare questo, dobbiamo avere come priorità della nostra vita l’impegno di crescere nella conoscenza di Dio e della sua parola. Questo impegno deve manifestarsi in un impegno quotidiano. Dobbiamo anche studiare la parola con ordine. Dobbiamo utilizzare i vari mezzi che Dio ci ha dato per crescere nella conoscenza della verità, come ad esempio, gli insegnamenti della chiesa.

Solo con un vero impegno, usando i mezzi che Dio ci ha dato, possiamo non rimanere nell’ignoranza.

Per quanto riguarda la morte e quello che viene dopo la morte, Dio ci ha dato tutte le informazioni che ci servono per non essere tristi. Il credente che rimane nell’ignoranza riguardo a queste cose sarà inutilmente triste. Visto che la morte è comune a tutti gli uomini, è molto importante che anche noi conosciamo bene quello che la Bibbia dice a questo proposito. Perciò ascoltiamo bene mentre consideriamo questo brano.

Si è soliti dividere le persone del mondo in tanti modi diversi, per esempio maschi e femmine, ricchi e poveri, bianchi e neri, cittadini e stranieri, giovani e vecchi. Però se consideriamo l’eternità esiste solamente una vera divisione: coloro che sono veramente salvati, e coloro che sono perduti. Si potrebbe definirli: coloro che hanno speranza, e coloro che non hanno speranza.

Paolo inizia questo brano dichiarando “fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.” È molto importante che non rimaniamo nell’ignoranza riguardo alle verità che Dio ci insegna sulla morte. Se siamo ignoranti dell’insegnamento biblico riguardante la morte, avremo tristezza e paura inutilmente.

Ho già menzionato che gli uomini si dividono in due gruppi: quelli che hanno vera speranza, e quelli che non hanno vera speranza. Quando si tratta della morte, quelli che non hanno vera speranza sono tristi. Però anche quelli che hanno la vera speranza possono essere tristi, se non conoscono le verità che Dio ci insegna nella Bibbia.

In questo brano, Paolo parla solamente di quello che succederà a coloro che sono salvati quando muoiono. Questo brano non dice cosa succederà a coloro che non sono salvati. Ci sono altri brani che parlano della loro fine. Quindi oggi vogliamo concentrarci su quale sarà la fine di coloro che sono salvati.

Quelli che sono salvati, ovvero, i veri credenti, si dividono in due gruppi. Ci sono quelli che saranno ancora in vita quando Cristo ritornerà, e quelli che moriranno prima del suo ritorno.

Questo brano, come altri brani nella Bibbia, usa il termine “coloro che dormono” per descrivere i credenti che muoiono fisicamente. Quando un credente muore, lascia il suo corpo e va con il Signore in cielo. Il suo corpo dorme, e sarà risorto al ritorno di Cristo. Perciò la Bibbia parla di “quelli che dormono.”

v.14

Vari brani ci mostrano che i credenti che muoiono vanno con Cristo quando lasciano i loro corpi. Vediamo questa verità nel v.14, dove leggiamo: “Se crediamo che Gesù morì e risuscitò crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati." Gesù Cristo ricondurrà con Sé quelli che sono morti quando ritornerà. In altre parole, queste persone saranno già con Cristo in cielo, e poi quando Egli ritornerà sulla terra, verranno con Lui.

La frase: “Se crediamo che Gesù morì e risuscitò..." richiede una risposta affermativa in greco: cioè, chiunque è un vero figlio di Dio deve credere che Gesù morì e risuscitò. Chi non crede questo non può essere salvato. Ascoltiamo Rom. 10:9 “se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato." È essenziale che una persona creda nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo per essere salvata. Gesù è morto per pagare la condanna per i peccati, ed è risuscitato per giustificare coloro che credono.

Allora, potremmo anche tradurre questa frase: “VISTO CHE crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.” In altre parole, visto che crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Chiaramente, per poter ritornare CON Gesù, queste persone devono essere con Lui prima del suo ritorno. Infatti, vanno ad essere con Cristo al momento della morte, finché Egli non ritornerà sulla terra.

Alcuni altri brani rendono ancora più chiaro il fatto che quando un credente muore, va subito a stare con Cristo.

39 Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» 40 Ma l’altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? 41 Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». 42 E diceva: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» 43 Gesù gli disse: «Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso». (Luca 23:39-43)
1 Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. 2 Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, 3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 4 Poiché noi che siamo in questa tenda, gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 5 Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito. 6 Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore 7 camminiamo per fede e non per visione); 8 ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore. 9 Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. (2 Corinzi 5:1-9)
21 Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno. 22 Ma se il vivere nella carne porta frutto all’opera mia, non saprei che cosa preferire. 23 Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio; 24 ma, dall’altra, il mio rimanere nel corpo è più necessario per voi. (Filippesi 1:21-24)

Allora, è chiaro che alla morte, una persona salvata va subito a essere con Cristo, mentre il suo corpo dorme. Quando Cristo ritornerà, quella persona ritornerà con Lui.

i corpi di coloro che ritornano con Cristo

Abbiamo visto che i credenti che muoiono lasciano i loro corpi sulla terra e vanno ad essere con Cristo. Quando Cristo ritornerà, verranno insieme a Lui. Cosa succederà a quel punto?

I vv. 15,16 spiegano cosa succederà ai corpi di questi credenti che ritorneranno con Cristo, e poi il v.17 descrive cosa succederà ai credenti che saranno ancora in vita quando Cristo ritornerà.

15 Poiché vi diciamo questo fondandoci sulla parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; (1 Tessalonicesi 4:15-16)

Per quanto riguarda i morti in Cristo, che al suo ritorno saranno con Lui, Cristo darà un ordine, e i corpi dei morti risusciteranno, per poi essere riuniti con loro. Da altri brani, che vedremo, apprendiamo che i loro corpi saranno trasformati e resi conformi a Cristo, ovvero, saranno resi simili al corpo risorto di Gesù Cristo.

v.17 i viventi

Prima di vedere alcuni altri brani che spiegano come i corpi saranno trasformati, notiamo che cosa succederà ai credenti che saranno ancora viventi quando Cristo ritornerà. In questo brano, essi vengono chiamati “i viventi”.

Leggiamo il v.17.

“poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore.” (1 Tessalonicesi 4:17)

Le persone ancora in vita quando Cristo ritornerà saranno rapite su nell’aria, e mentre saliranno, i loro corpi saranno trasformati. Così, sia quelli che erano già morti e con il Signore, sia quelli che saranno ancora in vita, saranno per sempre con il Signore avendo corpi trasformati.

Questo brano non spiega che i corpi di tutti i credenti saranno trasformati in quel momento. Troviamo quella verità in 1 Corinzi 15. Vi incoraggio a leggere tutto il capitolo in questi giorni. Per ora, leggiamo soltanto i vv. 51-53. Questi versetti parlano solamente di cosa succederà ai credenti nel momento in cui Cristo apparirà nell’aria sopra la terra.

51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. 53 Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità. (1 Corinzi 15:51-53)

Questo brano, insieme al nostro brano di oggi in 1 Tessalonicesi 4, ci danno un quadro abbastanza chiaro. Quando Cristo ritornerà, i corpi di quelli che saranno già morti risusciteranno incorruttibili. Coloro che saranno ancora in vita saranno rapiti su nell’aria, e anche i loro corpi saranno trasformati e resi incorruttibili. A quel punto, tutti i credenti saranno con Cristo nell’aria e avranno corpi immortali.

Altri brani ci spiegano che i nostri nuovi corpi saranno simili al corpo di Cristo. Leggiamo alcuni di questi brani.

Colossesi 3:4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. Saremo manifestati in gloria.
Romani 8:18 Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata a nostro riguardo.
Filippesi 3:20-21 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.

Mettendo insieme tutti questo brani, vediamo che quando Cristo ritornerà, i corpi di tutti i credenti, quelli che si sono già addormentati, e quelli che sono ancora in vita, saranno trasformati e resi conformi al corpo di Cristo.

Com’è il corpo di Cristo? Sappiamo che quando Gesù risuscitò, ebbe un corpo fisico ma trasformato. Si poteva vederLo e toccarLo. Ricordiamo che Tommaso volle toccarlo prima di credere che fosse Lui. Gesù mangiò assieme ai discepoli, sulla riva del lago di Galilea. Quindi, il suo era un corpo fisico. Però, era anche un corpo diverso da quello di prima. Egli poteva apparire e scomparire a volontà, e apparentamente spostarsi senza viaggiare. Entrò nella stanza nonostante la porta fosse chiusa a chiave. Non possiamo capire tutti i dettagli, ma possiamo sapere che sarà meraviglioso stare nella presenza di Cristo ed essere conformi alla sua immagine. Il nostro nuovo corpo sarà un corpo fisico, ma anche adatto a vivere per sempre nella presenza di Dio. Sappiamo dal libro dell’Apocalisse che avremo corpi che non conosceranno alcuna malattia. Saranno senza difetti. Avremo corpi gloriosi.

Incoraggiatevi dunque... con queste parole

Le meravigliose verità che abbiamo visto spingono Paolo a dichiarare nel v.18: (leggere)

Incoraggiatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. (1 Tessalonicesi 4:18)

Il discorso della morte è solitamente un discorso triste, difficile e doloroso. Invece noi che siamo credenti, possiamo veramente incoraggiarci con queste parole, ovvero, con le verità bibliche che riguardano la morte e quello che succederà dopo per i salvati.

Nel mondo, si cerca di incoraggiarsi l’un l’altro con tante parole che, purtroppo, molto spesso, sono parole vuote che non hanno fondamento.

Per esempio: una persona sta molto male e ha una grave malattia. I parenti gli dicono: coraggio, andrà meglio quando in realtà, da quello che gli medici hanno detto, non andrà meglio.

Tanti dicono “speriamo bene”, quando non esiste fondamento per quella speranza. Altri dicono “buona fortuna”, quando in realtà, non esiste la fortuna. Non si può veramente incoraggiare senza un fondamento di verità.

Molto spesso nel mondo, si augurano cose migliori a qualcuno che sta attraversando un periodo difficile, ma è un augurio senza fondamento, perché non c’è alcuna certezza che le cose andranno veramente meglio. Infatti, a dire il vero, a lunga scadenza, per chi non ha Cristo, le cose diventeranno peggio di quanto possono sembrare.

il pericolo di incoraggiare qualcuno senza fondamento

Forse quello che sto per dire sembrerà duro, ma non dobbiamo mai cercare di rassicurare o incoraggiare un non credente, tranne che per aiutarlo a capire che l’unica speranza vera è in Dio.

Per esempio: se un tuo amico sta passando un momento molto brutto, per esempio, perde il lavoro, o muore qualcuno a lui vicino, o la ragazza lo lascia, sarebbe sbagliato se tu gli dicessi che le cose andranno meglio. Primo, perché se lui non è figlio di Dio, non possiamo saperlo. Tutte le cose NON cooperano al bene per i non credenti, ma per i credenti. Poi, anche se le cose dovessero andare meglio temporaneamente, cioè, durante questa vita, al momento della sua morte tutto andrà terribilmente male, e si troverà in tormento eterno, senza speranza.

Quindi, per quanto potrebbe sembrare duro, quando un non credente passa un periodo difficile, vogliamo essere di appoggio, vogliamo mostrargli l’amore di Dio, ma vogliamo anche aiutarlo a capire che senza Dio, eventualmente, le cose andranno molto peggio! Questa è la vera amicizia, questo è il vero amore. Ciò che serve veramente a quella persona in mezzo alle prove non è qualche falsa speranza, ma capire qual è l’unica vera speranza in Cristo Gesù.

la speranza per i credenti

Grazie a Dio, quanto è diverso quando dobbiamo incoraggiarci gli uni gli altri! Possiamo fondare il nostro incoraggiamento sulla verità di Dio, anziché su parole vuote.

Quando la prova che ci sta davanti è la morte di un credente, o la nostra morte, o la morte di qualcuno a noi caro, possiamo incoraggiarci con le verità che abbiamo considerato oggi. Quando un credente sta affrontando la morte, che meraviglioso incoraggiamento sarà per lui sapere e ricordare che al momento della morte, lascerà il suo corpo e andrà subito con Cristo. Poi, quando Cristo ritornerà nell’aria, il credente verrà con Cristo, e il suo corpo sarà risuscitato e trasformato, e lui sarà per sempre con Cristo.

Quando un credente perde una persona cara che è salvata, questa stessa verità può essere un grande incoraggiamento. Non dobbiamo mai pensare che il credente che è morto abbia mancato qualche benedizione sulla terra, perché ha già la benedizione più grande di tutte, quella di essere già con Cristo.

Grazie a Dio che abbiamo le verità che servono a darci gioia e pace anche nei momenti più tristi, e ci permettono di incoraggiarci gli uni gli altri. Abbiamo la vera speranza.

conclusione

Oggi questo brano ci ha ricordato l’importanza di non rimanere nell’ignoranza riguardo alle verità di Dio. L’ignoranza delle verità bibliche ci farà del male. Può portarci ad essere tristi, o a mancare la gioia e la pace, o può spingerci a cadere nel peccato e in qualche eresia. Possiamo evitare tutte queste cose con un impegno di crescere sempre nella conoscenza della verità, usando i mezzi che Dio ci ha dato, e poi camminare in quella verità.

Per quanto riguarda la morte di un credente, è triste per le persone vicine a lui, perché sentiranno la sua mancanza. Però il credente che muore non avrà alcuna tristezza. Avrà l’immensa gioia di essere con Cristo per sempre.

La mia preghiera è che ognuno di noi possa impegnarsi a conoscere sempre di più le verità che Dio ci rivela nella sua parola, e che poi possiamo veramente vivere alla luce di quelle verità. Dio sarà glorificato, e noi avremo la gioia della nostra salvezza.