Aiuto Biblico

1 Tessalonicesi 2:17-20

filename: 52-0217.g01 di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su 1 Tess 2:17-20, per RO, 22-luglio-2001, predicato la prima volta 11/6/1995

Oggi vogliamo continuare la lettura di 1 Tessalonicesi. Il brano di oggi ci rivela di più del cuore di Paolo verso questi credenti. Questo ci serve, sia perché anche noi dovremmo avere un cuore come lo aveva Paolo, sia perché tramite il cuore di Paolo possiamo vedere il cuore di Cristo verso di noi, e questo può incoraggiarci. Infatti, mentre consideriamo Paolo, esaminiamo il nostro cuore. Abbiamo vero amore l’uno verso l’altro? E poi, dove stiamo cercando la nostra gioia?

v.17,18 il cuore di Paolo nei loro riguardi.

Iniziamo leggendo 1 Tessalonicesi 2:17-18.

17 Quanto a noi, fratelli, privati di voi per breve tempo, di persona ma non di cuore, abbiamo tanto più cercato, con grande desiderio, di vedere il vostro volto. 18 Perciò più volte abbiamo voluto, almeno io, Paolo, venire da voi; ma Satana ce lo ha impedito. (1 Tessalonicesi 2:17-18)

In questi versetti, vediamo ancora di più l’amore di Paolo per questi credenti. Capire l’amore di Paolo per loro ci aiuta a capire l’amore di Cristo per noi. Ricordiamo che l’amore di Paolo è basato sull’amore di Cristo.

L’amore di Paolo, pur essendo grande, era limitato. Invece l’amore di Cristo è senza limiti.

Dal contesto, sembra che un’altra accusa che i falsi insegnanti avevano fatto contro Paolo era che egli si fosse allontanato dai Tessalonicesi perché non gli importava nulla di loro, e non aveva nessun desiderio di ritornare a vederli ancora. Nei vv.17 e 18, Paolo dichiara la realtà del suo amore e l’impegno verso i Tessalonicesi. Paolo è un esempio di Cristo in questo, in quanto Gesù è il Buon Pastore che ama e cura le sue pecore. Noi siamo pecore di Gesù: perciò, Gesù ama e cura noi.

Paolo era stato costretto a lasciare la Tessalonica, non l’aveva lasciata di sua volontà. La parola al v.17 “privati di voi" è una parola greca che vuol dire strappare via, diventare orfano. Cioè, parla di una separazione molto difficile e forzata. Quindi, per Paolo, il fatto di essere separato dai Tessalonicesi era qualcosa di estremamente grave e doloroso.

Però, anche se era separato da loro geograficamente, li aveva sempre nel cuore. Non si era dimenticato di loro.

Dio ha questo tipo di amore per noi, però il suo amore è infinitamente più grande. Dio non si dimentica di noi, neppure per un secondo.

Salmo 33:18 Ecco, l’occhio del SIGNORE è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benevolenza.
Zaccaria 2:8 Infatti così parla il SIGNORE degli eserciti: «È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell’occhio suo.
Salmo 34:15 Gli occhi del SIGNORE sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti al loro grido.

Cosa significa la frase: “gli occhi del SIGNORE sono sui giusti?” Vuol dire che Dio si cura attentamente dei giusti, cioè di quelli che sono stati giustificati in Cristo.

Ci sono momenti nella vita quando le prove possono essere talmente difficili che ci spingono a invocare aiuto. Chi è in Cristo, chi è giustificato, può sapere che il Signore è attento al suo grido. Chi non ha il Signore, non ha un vero aiuto, non ha a chi gridare. Invece, chi ha il Signore, può avere la certezza che Dio ascolta il suo grido, che gli occhi del Signore sono su di lui.

Paolo era stato privato di questi credenti. Invece, nulla può separarci da Dio.

Il Cantico “No non temere”; viene da Isaia 43. 1 Ma ora così parla il SIGNORE, il tuo Creatore, o Giacobbe, colui che ti ha formato, o Israele! Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! 2 Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti som"mergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, 3 perché io sono il SIGNORE, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore; io ho dato l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba al tuo posto. 4 Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo, io do degli uomini al tuo posto, e dei popoli in cambio della tua vita. 5 Non temere, perché io sono con te; io ricondurrò la tua discendenza da oriente, e ti raccoglierò da occidente. (Isaia 43:1-5)

Queste non sono solamente belle parole: sono una verità sulla quale possiamo fondare la nostra vita. Siamo preziosi per Dio. Il fatto che siamo in Cristo vuole dire che Dio è con noi ogni momento di ogni giorno della nostra vita.

Dio è con noi: il Creatore dell’Universo, il grande Giudice, l’Iddio di ogni cosa, il Sovrano, il Signore dei signori, il Re dei re, è con noi. Dio è con noi. Letteralmente con noi. Presente con noi, ogni secondo di ogni ora di ogni giorno, per tutta la vita. Sa tutto di noi, ci conosce a fondo, conosce ogni nostro problema e difficoltà, sa esattamente ciò che ci serve, sa curarci, sa sempre cos’è meglio per noi. E più di quello, Dio, che è con noi, ci ama. Dio è con noi come Padre pieno di amore e premura e cura per noi, suoi figli.

Che motivo di ringraziamento, che motivo di gioia eneffabile, che motivo di essere colmo di ringraziamento!

impedito da Satana

Ritorniamo a parlare di Paolo e i Tessalonicesi. Paolo aveva un grande amore per i Tessalonicesi. Era stato strappato da loro, però, non si era dimenticato di loro. Anzi, voleva tanto ritornare a vederli.

Più volte, aveva voluto andare a trovarli, ma era stato ostacolato da Satana. La Bibbia non ci spiega tutto dell’opera di Satana. Sappiamo che Dio permette a Satana di essere il principe del mondo per il momento. (Giov. 12:31; 14:30) Tutti coloro che non sono salvati sono nel regno di Satana. Anche noi, prima che Dio ci salvasse, eravamo sotto l’influenza di Satana. Efe. 2:1-3. Però, quando siamo stati salvati, siamo stati liberati dal suo regno.

Essendo principe del mondo, Satana esercita una grande influenza sull’andazzo del mondo. Si oppone in modo specifico all’opera di Dio, e perciò si oppone a coloro che vivono per Dio, spesso usando dei peccatori per ostacolarci. Dio ci insegna a pregare per la protezione contro gli uomini malvagi. Ascoltiamo da 2 Tess. 3:1,2

1 Per il resto, fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata come lo è tra di voi, 2 e perché noi siamo liberati dagli uomini molesti e malvagi, poiché non tutti hanno la fede. (2 Tessalonicesi 3:1-2)

Paolo chiedeva di pregare affinché fossero liberati dagli uomini molesti e malvagi. Anche noi dobbiamo pregare.

È importante ricordare che nonostante il male che Satana fa, Dio rimane sovrano, e Dio si serve anche del male di Satana. Ricordiamo come Satana spinse gli uomini a uccidere Gesù, ma anziché essere una sconfitta per Dio, faceva parte del piano di Dio per poter salvare un popolo. Quindi, Dio aveva permesso a Satana di ostacolare Paolo nei suoi tentativi di tornare a questi credenti. Dobbiamo pregare.

v.19,20 la gioia, speranza, corona

Ritorniamo al discorso su Paolo. Leggiamo i vv. 19,20, e notiamo ancora quanto questi credenti erano preziosi per lui.

vv.19,20 Qual è infatti la nostra speranza, o la nostra gioia, o la corona di cui siamo fieri? Non siete forse voi, davanti al nostro Signore Gesù quand’egli verrà? 20 Sì, certo, voi siete il nostro vanto e la nostra gioia.

la gioia, speranza e corona di Paolo

Qual era la speranza e la gioia di Paolo? Di cosa era fiero Paolo? Per Paolo, e per Sila e Timoteo, i credenti di Tessalonica erano la loro speranza, gioia, e corona di cui erano fieri. Consideriamo questo più a fondo.

Di solito, gli uomini cercano la loro gioia e la loro speranza in qualcosa di questa vita, qualcosa di questo mondo. Può essere in qualcosa di palesemente sbagliato; per esempio, c’è chi cerca gioia nei soldi, e nel divertimento, o nella carriera.

Però, può essere qualcosa che appare meno sbagliato. Per esempio, tanti genitori cercano la loro gioia e pongono le loro speranza nei figli. Vogliamo vedere i figli con un buon lavoro e una bella casa. Questa diventa la grande speranza di tanti genitori.

Pur essendo molto diverso dal cercare la gioia nei soldi o nel divertimento, in fin dei conti, c’è poca differenza, in quanto, equivale sempre a cercare la gioia e porre le speranze in qualcosa di terreno.

Chiunque pone le speranze in qualcosa di questa terra sarà privato del suo tesoro per tutta l’eternità, perché non si può portare nulla da questa vita con sé quando si muore.

In contrasto con quello che fa la maggior parte della gente, Paolo trovava la sua gioia, la sua speranza, e la sua corona, nella salvezza e nella crescita spirituale dei credenti di Tessalonica. Cioè, non nel loro successo terreno, ma nella loro condizione eterna.

Ricordiamo le parole di Cristo:

19 «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; 20 ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. 21 Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore. (Matteo 6:19-21)

Paolo faceva il suo tesoro in cielo. Si impegnava a vivere per la gloria di Dio, e così facendo, accumulava un tesoro in cielo, basato sulla salvezza e sulla crescita di questi credenti.

È importante capire che accumulare un tesoro in cielo non è una cosa che riguarda solamente gli Apostoli! Ogni credente può farsi un tesoro in cielo. In Matteo 6 Gesù parla a tutti i suoi seguaci, non solo a pochi. È una questione di tenere Dio al primo posto in tutto quello che facciamo. Chiaramente, vivere per un tesoro eterno cambierà il nostro modo di vivere.

La gioia di Paolo, perciò, non era di avere ricchezze, non era di essere stimato o importante agli occhi del mondo, né di avere un ministerio piacevole o comodo. La gioia di Paolo era di vedere persone salvate e sempre più fortificate nel Signore. Questo rispecchia il desiderio di Dio, perché Dio ha grande gioia nel salvare le persone.

1 Tutti i pubblicani e i «peccatori» si avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 3 Ed egli disse loro questa parabola: 4 «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova? 5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; 6 e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta”. 7 Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento. (Luca 15:1-7)

C’è gioia in cielo per ogni persona che viene salvata. Paolo aveva imparato a trovare anche lui gioia nella salvezza e nella crescita dei credenti. Non possiamo anche noi trovare gioia, nell’unica cosa che veramente dura per sempre?

davanti al nostro Signore Gesù Cristo quando egli verrà

Ora vogliamo considerare: QUANDO sarà rivelata questa meravigliosa gioia? Leggiamo ancora 2:19, notando la seconda parte del versetto.

Qual è infatti la nostra speranza, o la nostra gioia, o la corona di cui siamo fieri? Non siete forse voi, davanti al nostro Signore Gesù quand’egli verrà? (1 Tess 2:19)

Attenzione: La grande gioia che durerà per tutta l’eternità sarà rivelata alla venuta di Gesù Cristo. Per chi non sarà stato salvato, la venuta di Cristo sarà il giorno più terribile dell’eternità. Per chi sarà stato salvato, sarà il giorno più meraviglioso dell’eternità.

La parola per verrà qui è parousia. Viene usata quasi 20 volte nel NT per parlare del ritorno di Cristo. Ascoltiamo alcuni di questi versetti. Notiamo quanto dovrebbe essere importante il ritorno di Cristo per un vero credente.

Matteo 24:3 Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?»
Matteo 24:27 infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
Matteo 24:37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo.
Matteo 24:39 e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell’uomo.
1 Tessalonicesi 3:13 per rendere i vostri cuori saldi, irreprensibili in santità davanti a Dio nostro Padre, quando il nostro Signore Gesù verrà con tutti i suoi santi.
1 Tessalonicesi 4:15 Poiché vi diciamo questo fondandoci sulla parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati;
1 Tessalonicesi 5:23 Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
2 Tess 2:8 E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta.
Giacomo 5:7 Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate come l’agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. 8 Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
2 Pietro 1:16 Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà.
2 Pietro 3:4 e diranno: «Dov’è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».
2 Pietro 3:12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!
1 Giovanni 2:28 E ora, figlioli, rimanete in lui affinché, quand’egli apparirà, possiamo aver fiducia e alla sua venuta non siamo costretti a ritirarci da lui, coperti di vergogna.

IMPORTANTE: La cosa più importante di tutta la vita e di tutta l’eternità è essere pronti per la venuta di Gesù Cristo. La prima volta, Gesù venne come uomo, con umiltà. Ma questa volta, Gesù verrà nella sua gloria, nella sua potenza, in un fuoco fiammeggiante. Dobbiamo essere pronti.

Non ci sarà alcuno scampo quando Gesù verrà. Chiunque avrà trascurato la propria salvezza, chiunque avrà rimandato la sua ricerca di Dio, chiunque avrà trascurato la cura del proprio rapporto con Dio, si troverà sotto il terribile giudizio del Dio vivente e Santo.

In quel giorno, sarà rivelata la terribile ira di Dio. Solo nel NT, l’ira di Dio viene menzionata ben 33 volte. L’ira di Dio è troppo terribile da comprendere. Porterà ad un tormento che durerà giorno e notte per i secoli dei secoli, e da cui non ci sarà mai sollievo.

Ogni persona nasce sotto l’ira di Dio. Ognuno di noi merita questo, perché abbiamo peccato contro il nostro Creatore. Abbiamo disprezzato il Re di tutto. Abbiamo trascurato i Suoi comandamenti. Abbiamo dubitato della sua parola. Ogni persona, compreso ciascuno di noi, ha gravemente offeso il Dio di tutto, e per questo, il giusto giudizio di Dio contro ogni peccatore è l’inferno, il lago di zolfo e fuoco, un luogo di eterno tormento, lontano dalla presenza di Dio.

Ma nella sua grande misericordia e amore, Dio ha provveduto un modo affinché l’uomo non debba subire il giudizio meritato. Infatti, se uno pensasse veramente alla giustizia di Dio, e alla sua Santità, sembrerebbe impossibile trovare una soluzione che portasse alla salvezza. Quello che dicono le religioni, cioè che tramite le buone opere, e non facendo tanto male, uno può entrare nella presenza di Dio in paradiso, è un’offesa tremenda alla Santità di Dio. La Santità di Dio è troppo severa e pura per permettere a un peccatore di entrare nella sua presenza. Chi dice di non fare del male non capisce nulla della santità di Dio.

Perciò, l’uomo è condannato, senza speranza per quanto può compiere o meritare per conto proprio. Però, oltre alla Sua grande Santità, Dio è anche un Dio di Amore e di misericordia. Ciò che era totalmente impossibile all’uomo, ottenere la salvezza, Dio l’ha provveduto. La Santità di Dio richiede la punizione. Però nella sua bontà, Dio stesso ha provveduto il suo Figlio, Gesù Cristo, per subire la condanna che doveva cadere sull’uomo peccatore. Gesù Cristo è diventato uomo, ed è morto per subire l’ira di Dio al posto degli uomini. Ciò che era impossibile agli uomini, Dio lo ha fatto. Così, la sua Santità e Giustizia sono state soddisfatte, tramite la sua misericordia e il suo amore.

Dio stesso ha provveduto la salvezza. È un dono gratuito per chiunque si rivolge a Dio con fede e umiltà. Per essere salvata, una persona deve cercare Dio con tutto il suo cuore. Deve umiliarsi davanti al suo Creatore. Deve ammettere il suo peccato, e riconoscere di meritare la condanna eterna. Ma chi si abbassa così, con fede in Gesù Cristo, sarà veramente perdonato.

Quando Gesù verrà, verrà per accogliere e ricevere nella sua presenza tutti coloro che avranno ricevuto il dono della vita eterna. Che giorno gioioso! Ma per tutti coloro che non sono figli di Dio, la venuta di Gesù sarà il giorno più terribile dell’eternità, perché sarà il giorno in cui sarà chiusa per sempre la porta della salvezza. Non sarà più possibile essere salvati, quando Gesù sarà ritornato.

Perciò, oggi è il giorno della salvezza. Dopo la morte, o dal momento del ritorno di Gesù, non ci sarà più possibilità di essere salvati. Non c’è tempo per rimandare, perché non sappiamo l’ora della nostra morte. La vita può finire in qualunque momento. Non dobbiamo rimandare di parlare di Cristo alle persone.

Dobbiamo riconoscere la verità che le persone intorno a noi sono perdute, sono peccatori. Se non si ravvedono veramente, se non riconoscono di essere veramente perduti, se non pongono veramente tutta la loro fede in Gesù Cristo, saranno eternamente perdute.

Invece, chi riconosce di essere perduto e crede veramente in Gesù, sarà salvato. Che gioia sarà per chi è salvato quando Cristo ritornerà. Che meravigliosa corona ci sarà per chi tiene gli occhi su Cristo. Nulla in questa vita è paragonabile alla salvezza che sarà manifestata al ritorno di Cristo. Perciò, chi veramente crede in Cristo ha ogni motivo di gioire adesso, sapendo quello che Dio ha riservato per i salvati.

Torniamo al brano di oggi. Paolo aveva una vita piena di difficoltà, di sofferenza, di persecuzione. Ma Paolo considerava tutto quello nulla in confronto alla gioia che lo aspettava alla presenza di Cristo. Che possiamo anche noi imparare da lui!

Conclusione

Lezioni da imparare da questi versetti:

1) l’amore di Dio per noi

Abbiamo visto il grande amore di Paolo per il credente. Questo ci aiuta a capire il grande amore di Dio per noi. Paolo poteva essere privato di loro, invece Dio sarà sempre con noi. Dio si cura di noi, non permette mai che siamo provati oltre le nostre forze. Possiamo confidare completamente in Dio, perché Egli è veramente un Padre per noi, siamo figli a Lui cari, figli amati.

2) troviamo la nostra gioia in cose eterne

Abbiamo visto che Paolo trovava la sua speranza e la sua gioia nelle cose eterne, non nelle cose di questo mondo. O fratelli, non sprechiamo la vita che abbiamo, sperando in cose di questo mondo. Investiamo la nostra vita nelle cose eterne. Viviamo per accumulare un tesoro eterno in cielo.

3) Ricordiamo che Gesù Cristo sta per ritornare.

Infine, ricordiamo che Gesù Cristo verrà presto. La cosa più importante della vita è essere pronti. Visto che non ci sarà alcuna possibilità di salvezza per chi non sarà già salvato al momento del ritorno di Cristo, non manchiamo di proclamare agli altri intorno a noi il Giudizio di Dio, affinché possano riconoscere la loro perdizione e cercare la salvezza in Gesù Cristo.