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Gioia nelle Sofferenze - 1 Tessalonicesi 2:13-16

filename: 52-0213.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su 1 Tess 2:13-16, per RO, 15 luglio, 2001 predicato prima volta, 28/5/1995

Finora in questa lettera, Paolo ha illustrato vari esempi di evidenti frutti nella vita di questi credenti, dimostrando la realtà della loro salvezza. Poi, dato che erano state mosse delle false accuse contro di lui, ha dimostrato che il suo vangelo era veramente da Dio, e che il suo comportamento mostrava quanto fossero false quelle accuse.

Ora, arriviamo ad un punto in cui Paolo torna a ringraziare Dio per questi credenti.

La Parola opera efficacemente in loro

Siamo arrivati a 1 Tessalonicesi 2:13. Leggiamo i versi 13-16.

13 Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi l’accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. 14 Infatti, fratelli, voi siete diventati imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; poiché anche voi avete sofferto da parte dei vostri connazionali le stesse tribolazioni che quelle chiese hanno sofferto da parte dei Giudei, 15 i quali hanno ucciso il Signore Gesù e i profeti, e hanno cacciato noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini, 16 impedendoci di parlare agli stranieri perché siano salvati. Colmano così senza posa la misura dei loro peccati; ma ormai li ha raggiunti l’ira finale. (1 Tessalonicesi 2:13-16 NRV)

v.13 motivo di ringraziamento

Iniziamo col v.13, considerando perché Paolo poteva ringraziare Dio.

Tutto quello che abbiamo di buono è un dono da Dio. Perciò, è giusto ringraziare Dio per ogni benedizione. È importante capire che ci sono piccole benedizioni, e ci sono benedizioni grandi. È giusto ringraziare Dio per tutto, ma anche ringraziarlo di più per le benedizioni più grandi.

Alcune benedizioni cambiano poco la vita terrena, e per niente quella eterna. Altre, invece, trasformano sia la vita terrena che quella dell’eternità. Per tali benedizioni, vogliamo abbondare nel ringraziamento. In questo brano, Paolo parla di un motivo grandissimo per cui ringraziare Dio riguardo a questi credenti.

Ascoltiamo ancora il v.13.

Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi l’accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. (1 Tessalonicesi 2:13 NRV)

Paolo ringraziava sempre Dio per queste persone, perché avevano accettato la Parola di Dio come Parola di Dio, ovvero, avevano capito che non era Parola di uomini, ma era realmente da Dio.

Esiste il vero vangelo. Però, esistono anche tantissimi falsi vangeli, e falsi insegnamenti. Finché Cristo non ritornerà per giudicare il mondo, ci saranno tanti falsi insegnamenti sulle cose di Dio. Tutti questi insegnamenti hanno la loro origine nell’uomo, e non portano alla salvezza.

Nessun uomo può conoscere le verità di Dio all’infuori della rivelazione di Dio nella Sua Parola, la Bibbia.

Infatti Dio, il Creatore di tutto, non ha lasciato l’uomo senza la verità. Dio ha parlato ad Adamo e ad altri. Poi, iniziando con Mosè e proseguendo con gli altri profeti, Dio ha dato la sua rivelazione al mondo in forma scritta, nell’Antico Testamento. Poi, Dio stesso è diventato uomo, Gesù Cristo, per rivelarsi al mondo. Dopo l’ascensione di Cristo in cielo, ha mandato lo Spirito Santo per guidare gli autori del Nuovo Testamento. Perciò, nella Bibbia, gli uomini hanno la piena rivelazione di Dio agli uomini. La Bibbia contiene tutto ciò che serve sapere riguardo a Dio, il peccato e il giudizio, la salvezza, e la vita in Cristo.

Il Vangelo, la Parola della predicazione di cui Paolo parla, che oggi abbiamo nella Bibbia, non è parola d’uomo, ma è veramente Parola di Dio. Cioè, non è un messaggio fra tanti che vale quanto gli altri messaggi. Non è una Tradizione umana. È veramente Parola di Dio. Nessun altro messaggio o insegnamento o tradizione è minimamente paragonabile alla Parola di Dio, infatti, ogni altro insegnamento deve essere misurato con il metro della Parola di Dio.

Il Vangelo è da Dio, perciò, va conosciuto, accettato, creduto, ubbidito e seguito. Infatti, l’eterno destino di ogni persona dipende da come risponde al messaggio della Parola di Dio, il Vangelo. Chi non accetta il Vangelo sarà condannato eternamente.

Anche se il Vangelo fu dato tramite gli Apostoli, la sua autorità non dipende da loro, perché non ha origine in loro. Il Vangelo, la Parola di Dio, ha origine in Dio. L’autorità della Parola di Dio viene dal fatto che essa è Parola di Dio.

Questi Tessalonicesi avevano accettato la parola della predicazione di Paolo. Accettare in questo senso non vuol dire semplicemente riconoscere che essa è vera. Si può riconoscere una cosa, senza accettarla. Molte persone riconoscono tante verità intorno a Dio, ma queste verità, che più o meno sanno essere vere, non cambiano le loro vite, perché non hanno veramente accettato le verità. Una persona può sapere che il fumo fa male, eppure continua a fumare. Un ragazzo può credere che lo studio è importante, però, continua a studiare poco.

Accettare una verità vuol dire accoglierla veramente nella tua vita come la tua verità, vuol dire vivere in base a quella verità.

Uno che accetta come verità che la carriera è la cosa più importante della vita, trascura famiglia, amici, salute, tutto, per fare strada nella sua carriera. Quando deve scegliere, sceglie quello che può portare avanti la carriera.

Uno che accetta come verità che il divertimento è la cosa più importante della vita, organizza la vita intorno a quella realtà.

Uno che accetta come verità che la famiglia è la cosa più importante, ordina la sua vita intorno a quel pensiero. Trascura la carriera, per curare la famiglia.

Il problema con questi pensieri, e con tutti gli altri, è che vengono dagli uomini, e non sono la verità. La verità non viene dagli uomini, ma da Dio, e solo la Parola di Dio ci rivela la verità di Dio. Qualunque cosa contraria alla Parola di Dio non è verità.

Perciò, accettare veramente la Parola di Dio vuol dire accettarla completamente, vuol dire basare la propria vita intorno a questa parola, riconoscendo che essa è veramente da Dio, e non dagli uomini. Gli uomini possono annunciare questa parola, ma essa ha origine in Dio.

la Parola opera efficacemente

I Tessalonicesi avevano veramente accettato questa parola, e come risultato, quella parola operava efficacemente in loro.

Essendo la Parola di Dio veramente da Dio, quando una persona la accetta veramente, la Parola, ovvero, Dio, tramite la Sua Parola, comincia a operare veramente in quella persona.

La Parola di Dio è potente e efficace.

Ebrei 4:12 Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.
Romani 1:16,17 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: “Il giusto per fede vivrà”.

Vediamo cosa aveva operato la Parola di Dio nei Tessalonicesi, e cosa fa oggi in chiunque la accetta veramente nella propria vita. Innanzitutto, li aveva giustificati, cioè, aveva tolto la loro condanna. Ora erano perdonati. Erano stati anche adottati come figli di Dio. Erano diventati coeredi di Cristo. Tramite la Parola, erano stati liberati dal potere del peccato. La Parola di Dio aveva illuminato le loro menti, li aveva convinti del loro peccato, aveva dato loro il conforto di sapere che erano salvati e perdonati. E continuava a insegnare, riprendere, correggere ed educare ciascuno di loro alla giustizia. 2 Tim 3:16;

Il fatto che i Tessalonicesi avevano accettato la Parola di Dio, e che Dio, tramite la sua Parola, aveva già operato efficacemente in loro, era una cosa ben visibile per loro. Ricordiamo i versi 1:3,6,9,10 Ciò serviva come ulteriore prova a dimostrazione del fatto che le accuse dei falsi insegnanti non erano vere, e mostrava la potenza di Dio che opera tramite la Parola della predicazione.

Chi accetta veramente la Parola di Dio oggi, troverà che la Parola di Dio opera efficacemente nella propria vita.

un esempio dell’opera della Parola di Dio in loro

Ora leggiamo il v.14, per vedere un esempio dell’opera della Parola di Dio in loro.

Infatti, fratelli, voi siete diventati imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; poiché anche voi avete sofferto da parte dei vostri connazionali le stesse tribolazioni che quelle chiese hanno sofferto da parte dei Giudei,

Questi credenti erano diventati imitatori delle chiese di Dio nella Giudea. In altre parole, come Dio aveva operato potentemente nelle chiese in Giudea, in mezzo alla sofferenza, così Dio aveva operato in questi credenti tramite la sofferenza. La potenza di Dio era stata grandemente manifestata nelle chiesa in Giudea, e ora, era stata grandemente manifestata anche in questa chiesa a Tessalonica.

Nel capitolo 1 abbiamo già visto un brano che parlava di come questi credenti erano diventati imitatori di altri credenti.

1Tess 1:6 Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo,

La potenza di Dio era visibile in questi credenti perché in mezzo alle sofferenze, venute a causa della Parola di Dio in loro, avevano la gioia che lo Spirito Santo dà. Dobbiamo chiederci se la gioia del Signore è visibile in noi quando ci troviamo in mezzo alla sofferenza.

la sofferenza fa parte della vita in Cristo

È molto importante capire che la sofferenza a motivo della fede in Cristo fa parte della vera vita cristiana. Chiunque è veramente un figlio di Dio soffrirà in qualche modo per la sua fede.

La sofferenza in sé non ci porta ad avere una ricompensa da Dio. Invece, la sofferenza per la fede, quando la sopportiamo pazientemente, porta ad una grande ricompensa da Dio. Ciò è motivo di grande gioia, come lo è anche sapere che soffriamo perché siamo realmente salvati in Cristo Gesù.

sofferenza da fuori

La sofferenza che possiamo avere a causa della fede in Cristo può essere di tanti tipi. In certi casi, la sofferenza può essere una sofferenza fisica. Fino a pochi anni fa, tanti credenti nei paesi dell’Europa dell’est sono stati aggrediti o messi in prigione per la loro fede. Questo succede ancora nei paesi arabi. In Cina, tanti credenti soffrono molto per la loro fede. In Messico, Egitto e Sudan, in questi anni, molti credenti sono stati attaccati, ad alcuni hanno bruciato la casa, altri sono stati uccisi, a causa della loro fede in Cristo.

In altri casi, la sofferenza può essere economica. Anche in Italia, ci sono vari casi di veri credenti che hanno perso il lavoro, oppure gli è stato rifiutato un impiego, a causa della loro fede. In una società in cui l’economia è fondata sulla menzogna, dire sempre la verità e pagare sempre l’IVA, in qualche caso può portare a qualche sofferenza economica.

Però, la più comune sofferenza per la fede non è né fisica né economica. È la sofferenza di subire false accuse ed altre ingiustizie. Questa sofferenza è causata dall’opposizione verbale e dal cattivo comportamento di chi è contrario alla nostra fede. Molto spesso, la sofferenza è causata dalla propria famiglia e dagli amici.

Matt. 10:32-38

La ragione per cui spesso è la propria famiglia a creare i problemi maggiori è che la luce di Cristo in un credente è più visibile a coloro che sono vicini al credente che ad altri. Le persone che ti conoscono poco non sempre vedono i cambiamenti che Dio produce tramite la salvezza. Invece, per quelli della tua famiglia, che ti vedono giorno per giorno, è più facile vedere Cristo in te. È raro che la religione in sé dia fastidio. Invece, la luce di Cristo in una persona spesso crea grande fastidio in quelli intorno che vivono nelle tenebre. Perciò, spesso, la persecuzione più dura viene dalla propria famiglia. Chiaramente, ciò causa una notevole sofferenza.

In Atti 17 leggiamo nella nascita della chiesa a Tessalonica. Il v.4 spiega che fra quelli che Dio aveva salvato, c’erano “non poche donne delle famiglie più importanti.” Evidentemente, tante donne furono salvate, ma i loro mariti avevano rifiutato il vangelo. Molto probabilmente, diversi di questi mariti avevano cominciato a prendere una posizione molto duro verso le loro mogli a causa della loro fede in Cristo.

Leggiamo Matteo 10:32-38, e poi il verso 19:29, per ascoltare l’insegnamento di Cristo riguardo a questo tipo di sofferenza.

32 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. 33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. 34 Non pensate che io sia venuto a metter pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. 35 Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; 36 e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. 37 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. 38 Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. (Matteo 10:32-38)

Quando Gesù dice che è venuto “per dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera, e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua”, non sta dicendo che noi come credenti dobbiamo cercare di essere nemici di quelli della nostra famiglia. Anzi, la Parola di Dio ci insegna ad amare, ed a comportarci con bontà e benevolenza verso gli altri, anche quando ci trattano male. Il punto di Gesù è che quando camminiamo nella luce, in modo che Cristo è visibile in noi, la luce di Cristo in noi darà un gran fastidio ad alcune persone.

Anche se non abbiamo fatto nulla per meritare critiche da loro, possono reagire duramente contro di noi. Questo può portare ad una divisione. L’unico modo di evitare la divisione in questo caso sarebbe smettere di camminare nella verità, in modo che la luce di Cristo non sia più visibile in noi. Questo sarebbe terribilmente sbagliato, perché oltre a perdere le benedizioni di Dio in noi, toglieremmo quella luce che serve loro per potere vedere la gloria di Cristo ed essere salvati.

L’opposizione della propria famiglia non è facile da sopportare. Però, se Dio permette questa prova, accettiamola, fidandoci della cura di Dio.

altri esempi di sofferenza

Ci sono tanti altri esempi nella Bibbia di come la nostra fede in Cristo può produrre sofferenza in noi. Ascoltiamo qualche brano.

1 Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato, 2 per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio. 3 Basta con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche. 4 Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi. 5 Ne renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. (1 Pietro 4:1-5 NRV)

Questo brano spiega che spesso, le nostre vecchie compagnìe parleranno male di noi credenti, perché non partecipiamo più con loro nel peccato. Quando dei vecchi amici parlano male di noi, ovviamente in modo falso, anche questo crea un tipo di sofferenza.

Gesù ci ha avvertito di non essere sorpresi quando siamo perseguitati.

Ricordatevi della parola che vi ho detta: “Il servo non è più grande del suo signore”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. (Giovanni 15:20 NRV)
Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo». (Giovanni 16:33 NRV)

Chi segue Gesù sarà perseguitato. Nel mondo, ci sarà tribolazione, che ovviamente produce sofferenza. La sofferenza causata dalla persecuzione fa parte della vita cristiana.

Infine, un altro brano:

Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. (2 Timoteo 3:12 NRV)

TUTTI quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Chi non vuole vivere piamente in Cristo non è salvato, perché chiunque è stato veramente salvato ha ricevuto un nuovo cuore che desidera seguire Dio. Perciò, questo versetto vuol dire che tutti i veri figli di Dio saranno perseguitati. Chi in un modo, chi in un altro, ma ogni vero credente sarà perseguitato.

la sofferenza paragonata alla gloria eterna

Per vedere la sofferenza in modo equilibrato, dobbiamo considerarla in confronto con la gloria eterna. Ascoltiamo Romani 8:15-18. Notiamo che la sofferenza fa parte della vita cristiana, però, ne fa parte anche la gloria eterna.

16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. 18 Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata a nostro riguardo. (Romani 8:16-18 NRV)

La sofferenza di questa vita non è paragonabile alla gloria eterna che dev’essere manifestata a nostro riguardo. Fissare i nostri pensieri sulla sofferenza è sbagliato, perché ci fa ignorare la meravigliosa gloria che dev’essere manifestata al nostro riguardo, per tutta l’eternità.

Uno degli scopi della sofferenza

È anche importante ricordare che la sofferenza è uno strumento importante che Dio usa per trasformarci a immagine di Cristo. Ci prepara per l’eternità con Lui.

In 1 Pietro 1, leggiamo che la sofferenza serve per purificare la nostra fede. Parla prima della salvezza riservata per noi in cielo. Poi parla della sofferenza.

6 Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, 7 affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. (1 Pietro 1:3-7 NRV)

La sofferenza prova la nostra fede, ovvero, purifica la nostra fede, affinché porti tanti meravigliosi benefici nell’eternità.

Quindi

Quindi, questi credenti di Tessalonica avevano sofferto molto per la loro fede, non da parte di estranei, ma dai loro connazionali, probabilmente da quelli delle loro case, come avevano sofferto i credenti della Giudea. Avevano mostrato gioia in mezzo alla sofferenza. Questa gioia viene solamente dallo Spirito Santo. Questa era un’ulteriore conferma della loro salvezza.

Quando anche noi abbiamo da soffrire a causa della nostra fede in Cristo, non dobbiamo spaventarci. Invece, possiamo rallegrarci, sapendo che la sofferenza è uno strumento nelle mani di Dio, per il nostro bene, sapendo che dura poco, alla luce dell’eternità, e sapendo che produce per noi una grande ricompensa. Come Cristo, guardiamo oltre la sofferenza, alla gioia che ci aspetta nella presenza di Dio.

Qualche lezione per noi da questo

Fermandomi qui, quale insegnamento possiamo prendere per noi da questo brano?

Ricordiamo che abbiamo ricevuto la Parola di Dio. Non è solo uno fra i tanti insegnamenti, ma è proprio la Parola di Dio. Gli uomini possono negarlo, possono ignorarlo, possono cercare di cambiarlo, ma essa rimane, in eterno, la Parola di Dio. L’unica salvezza possibile è per chi accetta veramente la Parola di Dio, e così, per fede in Gesù Cristo, diventa un figlio di Dio.

Essendo la Parola di Dio l’unica fonte di salvezza, dobbiamo cercare di proclamarlo a tutti. Dobbiamo seguire Dio in ogni aspetto della nostra vita.

Ricordiamo che la Parola di Dio è potente ed opera in modo efficace. Perciò, non dobbiamo credere che saremo noi a convincere le persone a credere in Cristo. Sarà la Parola di Dio. Il nostro compito è comportarci in modo degno di Dio, secondo la Sua Parola, e proclamare la Parola. Chiaramente, chi non vuole sottomettersi a Dio non vorrà ascoltare la Sua Parola. Ma Dio preparerà dei cuori, e quando parleremo con quelle persone, daranno ascolto! Perciò, non dobbiamo mai scoraggiarci, ma dobbiamo continuare a proclamare questa Parola che è potente da salvare.

la sofferenza

Ricordiamo anche che vivere per Cristo implica sofferenza, ma che quando teniamo i nostri occhi fissi sul Cristo, possiamo avere gioia, anche nella sofferenza. Non dobbiamo lasciarci spaventare dalla sofferenza, ricordiamo che la sofferenza passa, ma la gloria che segue non passerà.

i Giudei

vv.14-17 Paolo parla duramente contro i Giudei.

I Giudei sono stati scelti da Dio come il suo popolo, non per merito loro, ma per la grazia e la libera scelta di Dio.

Avendo ricevuto molta luce, i Giudei che rifiutano Cristo sono molto colpevoli. Però, in ogni generazione, ci sono alcuni, come Paolo, che credono in Cristo Gesù e vengono salvati. Ma per il momento, la maggioranza di essi ha il cuore chiuso verso Cristo.

Dal tempo di Cristo, la maggior parte dei Giudei ha odiato Cristo, in quanto essi non lo accettano come Messia, e non possono ignorarlo.

Nel brano notiamo che anche nella zona di Tessalonica, i Giudei avevano ostacolato Paolo nella predicazione del Vangelo. Atti 17:5-9, 13.

1Tessalonicesi 2:15 attribuisce ai Giudei la colpa principale per la morte di Gesù. Avevano ucciso il Signore Gesù, come prima avevano ucciso i profeti che Dio aveva mandato loro. Poi avevano cacciato gli Apostoli e chi annunciava il Vangelo. Paolo stesso, prima della sua conversione, era un Giudeo che odiava i cristiani.

Non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini: nel senso che vogliono impedire che gli uomini ascoltino e credano il Vangelo.

v.16 l’ira è colmata nei loro riguardi. Il giudizio non è ancora arrivato, ma i Giudei che rifiutano Cristo, come tutti gli altri uomini che non si ravvedono e non credono in Cristo, stanno accumulando per sé un tesoro d’ira per il giorno del Giudizio.

Però, non dimentichiamo Rom. 11:1-5. C’è un residuo di Giudei che Dio salva in ogni generazione.

Dio salva alcuni Giudei in ogni generazione, poi, alla fine, quando sarà giunto il tempo del ritorno di Cristo, farà un’opera incredibile, che leggiamo in Rom. 11:25-29. I Giudei, come tutte le persone che vengono salvate, non sono salvati perché sono buoni e cercano Dio, ma per l’opera di Dio in loro, per la grazia di Dio.

E questo, affinché non crediamo di essere migliori. Noi siamo salvati per la grazia di Dio. Quelli di loro che saranno salvati, saranno salvati per la grazia di Dio. A DIO appartiene tutta la gloria.

Dio sta portando avanti il suo piano, e non sarà ostacolato. Oggi non è visibile ogni cosa, ma avverrà tutto come Egli ha stabilito. Possiamo fidarci completamente di Lui.

coloro che si oppongono

Finalmente, ricordiamo che ci sono tanti che si oppongono al Vangelo, sia Giudei che altri. Però, non possono ostacolare il piano di Dio. Non dobbiamo aver paura di loro. Ricordiamo che per coloro che non si ravvedono, la terribile ira di Dio li aspetta. Ma coloro che si ravvedono prima della morte, come noi, possono essere perdonati e possono diventare figli amati di Dio. O che questo sia per noi un motivo che ci spinga a parlare di Cristo, e a pregare per avere più porte aperte.