Aiuto Biblico

Efesini 5:25-27 – Mariti, parte 1

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 7 febbraio 2016, – mdf na –
Parole chiave: marito, mariti, matrimonio, sposa, moglie, come amare la moglie, Cristo e la Chiesa.

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Oggi vorrei parlare ai mariti, attuali e futuri. Come credenti ed uomini, abbiamo tanti ruoli nella vita, ma quello di essere marito è estremamente importante. Esso, infatti, determina molto del nostro cammino cristiano e sarà fonte di gioia o di dolore.

Qual è la responsabilità più grande di un marito nei confronti di sua moglie, secondo il piano perfetto di Dio? La risposta non dipende da noi, cioè, da quello che noi pensiamo in merito a tale quesito, ma dipende esclusivamente da quello che Dio afferma a riguardo nella Bibbia.

Nel mondo, si pensa che il ruolo principale del marito è di provvedere alle necessità della famiglia ed è vero che, secondo Dio, questo fa parte delle sue responsabilità.

Oggi, continuando il nostro studio di Efesini, scopriamo, però, che questa non è la sua responsabilità principale. Piuttosto, Dio ha dato all'uomo una responsibilità immensa e di eterna importanza.

Abbiamo visto che i primi tre capitoli di Efesini spiegano la salvezza come opera di Dio. Poi, nei capitoli che vanno da quattro a sei, troviamo i comandamenti di come vivere in modo degno di questa preziosa salvezza.

Siamo, dunque, arrivati al Capitolo 5, capitolo nel quale Paolo ci insegna la volontà di Dio per quanto riguarda i nostri ruoli in famiglia. Negli ultimi sermoni, abbiamo considerato l'insegnamento che riguarda il ruolo della moglie. Abbiamo visto che la moglie è chiamata ad essere sottomessa a suo marito, come a Cristo. In realtà, essere veramente sottomessa al marito è, per la moglie, un atto di fede in Cristo e di sottomissione a Cristo. Una moglie che veramente ha fede in Cristo vivrà secondo il ruolo che Cristo le ha stabilito, sapendo che è il ruolo perfetto per lei.

Similmente, per un marito, fidarsi di Cristo e sottomettersi a Lui, significa vivere come Dio comanda ai mariti in questo capitolo. Solo così il matrimonio sarà benedetto.

Leggo Efesini 5:22-33. Oggi, vogliamo iniziare a studiare la parte di questo brano che riguarda il ruolo del marito. Seguitemi mentre leggo, iniziando da Efesini 5:22:

“22 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti come al Signore, 23 poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, ed egli stesso è Salvatore del corpo. 24 Perciò come la chiesa è sottomessa a Cristo, così le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. 25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per santificarla, avendola purificata col lavacro dell’acqua per mezzo della parola, 27 per farla comparire davanti a sé una chiesa gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile. 28 Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente, come anche il Signore fa con la chiesa, 30 poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa. 31 “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne.” 32 Questo mistero è grande; or lo dico in riferimento a Cristo e alla chiesa. 33 Ma, ciascuno di voi individualmente così ami la propria moglie, come se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito.” (Efesini 5:22-33 LND)

Il comandamento

Abbiamo visto che, per la moglie, l'insegnamento principale è che deve sottomettersi a suo marito. Notate che, per il marito, il comandamento principale è che deve amare sua moglie. Il marito ha tante responsabilità nei confronti di sua moglie, ma possiamo riassumerle tutte con il comandamento di amarla. Questa è la responsabilità più grande del marito! Il marito deve amare sua moglie.

Se ricordate, in Greco ci sono tre parole che vengono tradotte con “amore” in Italiano. La parola usata in questo brano è “agapao”, che è la parola che esprime la forma più grande e potente dell'amore. Questo è, infatti, il termine designato per descrivere l'amore che Dio ha per noi. È un amore profondo, un amore che va molto oltre l'essere un mero sentimento ed infatti descrive un immenso impegno per il bene dell'altro. Questo amore è un amore che non si fonda su alcun merito insito in chi lo riceve e, quindi, non viene meno se il comportamento dell'altro è mancante.

L'agape è una tipologia d'amore che non si adopera per se stesso, ma piuttosto si impegna per il vero e più profondo bene dell'altro.

Come Paolo fa spesso in questa epistola, prima di tutto, egli dà un comandamento e poi ci spiega più a fondo quel comandamento stesso. Ed anche qui avviene così : prima comanda ai mariti di amare le loro mogli e poi, nel resto del brano, spiega questo amore, descrivendo i suoi vari aspetti. Quindi, tenete a mente che il resto del brano è una descrizione dell'amore che un marito deve avere per sua moglie.

Questo comandamento di amare la propria moglie viene spiegato con due grande paragoni. Prima di tutto, nei versetti 25-27, troviamo il paragone con l'amore di Cristo per la Chiesa. Poi, nei versetti 28-30, vediamo il paragone con l'amore per il proprio corpo, cioè con l'amore per se stesso. Infine, nei vv. 31-33, Paolo conclude il suo discorso.

Iniziamo ad analizzare i versetti 25-27 e consideriamo come il marito dovrebbe amare la propria moglie nello stesso modo in cui Cristo ama la Chiesa. In questo sermone vedremo solo questo aspetto della questione e prego che ogni marito possa riflettere molto sull'amore che deve avere per la proprio moglie. Prego che saremo tutti pronti a crescere e a cambiare per avere sempre più di questo amore.

Prego che ogni uomo non sposato valuterà se sta crescendo, in modo da poter amare un'eventuale moglie in questo modo. E prego che possiamo vedere sempre di più l'amore di Cristo per noi.

Amore come quello di Cristo verso la Chiesa

Consideriamo più a fondo l'amore con il quale il marito deve amare sua moglie. Il brano ci spiega con parole semplici che il marito deve amare sua moglie come Gesù Cristo ama la Chiesa. Leggo ancora il v.25:

25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, (Efesini 6:25 LND)

Il marito deve amare sua moglie come Gesù Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei!

Pertanto, per caratterizzare e quantificare l'amore che il marito deve avere, il metro che Dio usa è l'amore di Gesù Cristo stesso!

Prima ancora di considerare l'amore di Gesù Cristo per la Chiesa, possiamo già dire, senza ombra di dubbio, che quello qui raffigurato è un metro di paragone altissimo. Ed è, quindi, un metro che nessun uomo potrebbe mai raggiungere con le proprie forze.

Eppure, non dobbiamo vedere questo come un comandamento gravoso, perché nessun comandamento di Dio è gravoso. Piuttosto, dobbiamo ricordare che la potenza di Dio è all'opera in noi e, perciò, grazie a Dio, è possibile ubbidire a questo comandamento! Se tu sei un vero credente, puoi veramente amare tua moglie così, per mezzo della potenza di Dio all'opera in te.

L'ubbidienza a questo comandamento porterà del buon frutto nei nostri matrimoni e nelle nostre vite e porterà gloria a Dio. Perciò, impegniamoci a capire bene il modo in cui Cristo ama la Chiesa, affinché possiamo amare in ugual maniera le nostre mogli.

Quindi, consideriamo com'è l'amore di Cristo per la Chiesa poiché esso è, per noi, l'esempio da imitare.

Cristo ha dato se stesso

Dobbiamo, dunque, comprendere com'era e com'è tuttora l'amore di Gesù Cristo per la Chiesa, per Colei, cioè, che la Bibbia chiama la Sua Sposa. Il versetto 25 ci aiuta a capire quanto profondo sia questo amore. Leggo ancora il v. 25:

25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, (Efesini 6:25 LND)

Il versetto dichiara, quindi, che Cristo ha amato la Chiesa e ha dato Se stesso per lei. L'amore di Cristo per la Chiesa è un amore totale, così immenso che Lo ha spinto a dare Se stesso per Lei. Più che un sentimento, quello di Cristo si è manifestato come un impegno totale per il bene della Chiesa.

In altre parole, l'amore di Cristo è un amore di sacrificio. È un amore in cui si dà tutto per il vero bene dell'altro, senza tener conto del costo. Non è principalmente un sentimento. Certo, un amore così crea un forte sentimento, però, nella sua essenza più profonda, non è un sentimento, ma è un profondo desiderio di adoperarsi per il vero bene di qualcuno che, di conseguenza, crea un impegno conforme per realizzare quel bene.

Di natura, noi non amiamo così. Di solito, quando diciamo di amare qualcuno, abbiamo un sentimento per quella persona, perché ci fa star bene. Magari ci impegniamo fino ad un certo punto per il bene di quella persona, però, effettivamente, stiamo cercando di stare bene noi. Spesso facciamo quello che ci crea meno problemi, anziché quello che porta un maggiore e vero bene alla persona amata. È per questo che i genitori viziano i loro figli ed è per questo che non parliamo con altri dei loro peccati, perché vogliamo evitare situazioni difficili per noi.

Di natura, cerchiamo quello che porta al nostro bene e quello che ci fa evitare problemi. Questo non è il vero amore.

L'amore di Cristo per la Chiesa non era così e non è così. Cristo non pensa e non pensava a Sé. Quando diede Se stesso, Cristo non tenne conto del costo del Suo amore. Cristo si impegna totalmente per il vero bene della Chiesa e questo lo si può vedere, sia prima della croce, che poi, quando è andato alla croce per salvare dei peccatori e, come se non bastasse, anche tuttora che è in cielo alla destra del Padre, intercedendo per la Chiesa.

Vorrei sottolineare il fatto che, quando parliamo della Chiesa, intendiamo tutti i veri salvati in tutta la storia. La Chiesa non è un'istituzione umana, ma è l'insieme dei veri credenti. Quindi, se tu sei un vero credente, allora l'amore di Cristo per la Chiesa è anche una amore per te.

Vari brani ci aiutano a capire che Cristo ha dato Se stesso per gli altri durante tutto il tempo del Suo ministero terreno. Per esempio, in Matteo 8 Gesù dichiara:

“E Gesù gli disse: "le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il figlio dell’uomo non ha neppure dove posare il capo".” (Matteo 8:20 LND)

In Matteo 20, Gesù dice di Se stesso:

“poiché anche il figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti".” (Matteo 20:28 LND)

Nonostante il fatto che Gesù Cristo è il Signore e merita di essere servito da tutti, il Suo amore Lo ha spinto a venire al mondo per servire gli altri. L'amore di Cristo per la Chiesa è così grande che Egli si è sempre dato per il bene della Chiesa.

O fratelli, voi che siete mariti e voi che un domani diventerete mariti, alla luce di quanto stiamo vedendo, tenete viva nella vostra mente l'idea che questo è il modello che Dio ci dà da imitare!

L'Eterno ci chiama a dare noi stessi, a sacrificarci per il vero bene delle nostre mogli. Questo modo di amare è radicale, non è naturale e non è possibile amare così con la sola nostra forza umana. Però, come gli altri comandamenti, è possibile vivere così, per chi è un figlio di Dio, per mezzo della potenza di Dio stesso che opera in noi. Ubbidire a Dio per fede porta grandi benedizioni!

Lo SCOPO dell'amore di Cristo per la Chiesa

L'amore di Cristo per la Chiesa Lo ha spinto a sacrificarSi per Lei, a darSi completamente per Lei. Mariti, noi dobbiamo amare le nostre mogli così! Però, per poterlo fare, è fondamentale capire lo scopo dell'amore di Cristo per la Chiesa. Cosa voleva compiere Gesù sacrificandoSi per Essa?

Ricordate che il vero amore ha sempre uno scopo chiaro. L'amore vero è quello che promuove il bene dell'altro ed il vero amore ha sempre ben in mente qual è quel bene. Il vero amore sa qual è lo scopo per cui si impegna.

Qual era, e qual è, lo scopo dell'amore di Cristo per la Chiesa? Troviamo la risposta nei versetti 26-27. Leggo dal v.25 per avere chiaro il contesto del discorso:

“25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per santificarla, avendola purificata col lavacro dell’acqua per mezzo della parola, 27 per farla comparire davanti a sé una chiesa gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile.”(Efesini 6:25-27 LND)

Lo scopo di Cristo per la Chiesa non era quello di provvedere per i credenti una vita comoda e facile sulla terra. Piuttosto, lo scopo di Cristo per la Chiesa era, e rimane tuttora, qualcosa di molto più grande. È uno scopo eterno, immenso e meraviglioso. Cristo vuole dare alla Chiesa il più grande dono possibile e vuole per Lei il più grande bene.

Lo scopo di Cristo è di santificare la Chiesa per poi farla comparire davanti a Sé, ovvero, in cielo, gloriosa, senza macchia e ruga, ma piuttosto santa e irreprensibile. Questo è uno scopo immenso, uno scopo che porterà vero bene alla Chiesa, ovvero ai credenti, per tutta l'eternità.

Cristo non può presentare la Chiesa davanti a Sé in cielo se la Chiesa non è santa. Dio è santissimo e non può permetterci di entrare nella Sua presenza se siamo ancora con i nostri peccati.

I vv. 26 e 27 ci spiegano che, per poter rendere la Chiesa idonea a stare nella presenza di Dio per tutta l'eternità, Cristo deve santificarLa, per mezzo della Parola, per renderLa gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma piuttosto santa ed irreprensibile.

Troviamo questa verità anche in altri brani. Per esempio, in Efesini 1:3,4, leggiamo che Dio ci ha eletti per lo scopo che fossimo santi ed irreprensibili davanti a Lui, nell'amore. Vi leggo quel brano:

“3 Benedetto sia Dio, padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, 4 allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore,” (Efesini 1:3-4 LND)

E allora, dal nostro brano in Efesini 5, ed anche da questo brano in Efesini 1, comprendiamo che l'amore di Cristo per la Chiesa ha lo scopo di produrre il più grande bene possibile per i credenti, quello di prepararli ad essere in grado di poter passare l'eternità in cielo, coperti con l'amore di Dio.

L'amore di Cristo per la Chiesa ha come scopo quello di portare la Chiesa con Sé, in cielo, per tutta l'eternità, come sposa, affinché la Chiesa possa gioire nella Sua presenza, glorificarLo per tutta l'eternità e godere del Suo amore per Lei. Però, affinché questo sia possibile, Gesù Cristo deve purificarLa e santificarLa. Per amore, Cristo si impegna a fare questo.

Per santificare la Chiesa, Cristo deve santificare ogni credente individualmente, perché la Chiesa è l'insieme dei credenti. Cristo santifica con il lavacro dell'acqua per mezzo della Parola.

Quest'opera di santificazione è il cuore dell'amore di Cristo per la Chiesa. L'amore di Cristo Lo spinge ad impegnarSi per santificare i credenti, affinché possiamo stare nella Sua presenza per sempre, santi ed immacolati.

Quindi, l'amore di Cristo non si soddisfa con nulla di meno che darci la benedizione più grande, quella di prepararci per l'eternità in cielo con Lui.

Se noi pensiamo alle richieste che facciamo nelle nostre preghiere, quanto spesso noi cerchiamo benedizioni che sono molto piccole in confronto alla benedizione più grande. Grazie a Dio che Cristo ci ama così tanto da impegnarSi per il bene più grande per noi!

Lo scopo dell'amore di un marito

Allora, avendo compreso meglio lo scopo dell'amore di Cristo per la Chiesa, possiamo adesso capire meglio come un marito deve amare la propria moglie.

Il vero amore di un marito verso sua moglie è un suo profondo impegno, un impegno che lo spinge a dare se stesso, anche al punto di sacrificarsi per lei, con uno scopo ben chiaro, quello di aiutare sua moglie a conoscere sempre di più Cristo e poi di crescere in santità.

Questo è il vero amore che Dio comanda ad ogni marito di avere per la proprio moglie.

Infatti, un marito che veramente ama sua moglie si impegnerà per aiutarla ad arrivare alla salvezza e poi a crescere sempre di più in santità e ad essere sempre più conformata all'immagine di Cristo.

Questo, nonostante il fatto che siamo deboli

Mariti, avere la responsibilità di aiutare vostra moglie a crescere in santità non vuol dire necessariamente che voi siete avanti a loro nel vostro cammino verso il cielo!

Anzi, spesso accade che noi mariti non siamo avanti rispetto alle nostre mogli. E, in ogni caso e a prescindere da ciò, anche tutti noi abbiamo molto in cui crescere. Nonostante, però, il fatto che noi stessi siamo deboli, nonostante che noi stessi abbiamo molto bisogno di crescere, nonostante che manchiamo, nonostante che, spesso, le nostre mogli possono assomigliare a Cristo più di noi, Gesù Cristo ci chiama, come mariti, ad impegnarci nella santificazione delle nostre mogli!

Questo è il vero amore che un marito deve avere per sua moglie! Qualunque altro amore è un amore mancante e non rispecchia il piano di Dio per noi mariti.

Prego che ogni marito possa capire meglio l'immensità della sua chiamata, ma anche il privilegio di impegnarsi in qualcosa che porterà frutto per tutta l'eternità! Dio vuole che amiamo le nostre mogli al punto da impegnarci con grande zelo e costanza per il loro bene eterno.

Chiaramente, questo tipo di amore non può coesistere con il nostro egoismo. Questo tipo di amore non può coesistere con il nostro orgoglio. Questo tipo di amore non può coesistere con una mente tutta presa alle cose della terra.

Voglio ripetere quest'ultimo punto. Se riempiamo i nostri pensieri con le cose di questa terra, non possiamo veramente amare le nostre mogli. Perciò, l'esortazione che leggiamo in Colossesi 3:1-3 è assolutamente necessaria per poter amare le nostre mogli come Cristo ama la Chiesa. Leggo questo brano:

“1 Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra,” (Colossesi 3:1-2 LND)

Mariti, l'unico modo di poter amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa è se fissiamo i nostri pensieri ed i nostri cuori sulle cose di lassù, sulle cose di Dio, anziché sulle cose del mondo.

Mariti, per poter amare la nostra propria moglie così, dobbiamo anche confessare i nostri peccati. Solamente se confessiamo il nostro orgoglio, il nostro egoismo ed ogni altro peccato, giorno dopo giorno, possiamo veramente amare le nostre mogli come Cristo ama la Chiesa!

Solo così possiamo essere strumenti nelle mani del nostro Dio per portare del vero bene nella vita delle nostre mogli.

Beato quell'uomo che riconosce la chiamata di amare la propria moglie come Gesù Cristo ama la Chiesa e, perciò, vive guardando a Gesù Cristo, vive confessando i propri peccati e non vive più per se stesso.

Beato quell'uomo che, per amore della moglie, si dedica ad aiutare la moglie a crescere in Cristo, impegnandosi a crescere anche lui!

Se tuo vuoi gioia

Prima che vada avanti, vorrei prendere qualche momento per menzionare un falso ragionamento che facilmente entra nella mente di un marito che ascolta questo insegnamento. Nella nostra carne, potremmo pensare che, l'impegnarsi così tanto per il bene delle nostre mogli, sacrificandoci per loro in questo modo, dando noi stessi per produrre questo bene in loro, ci porterebbe ad avere una vita arida, una vita di sacrifici senza gioia. Nella carne, un marito potrebbe immaginare che, l'amare la moglie così tanto da darsi a lei in questo modo, lo porterebbe a sacrificare delle cose importanti e, così, avere meno per sé.

Si potrebbe, in parole povere, pensare che amare la moglie così sia un giogo pesante, un giogo che, per come si presenta, fa rinunciare, di conseguenza, ad una vita bella e gioiosa.

Sappiate che tale ragionamento è totalmente falso! Infatti, basta guardare alla vita di Gesù Cristo e vediamo che Egli aveva la più grande gioia che si possa provare. Infatti, a tal proposito, in Giovanni 15:11 Egli prega che noi possiamo avere la Sua gioia, affinché la nostra gioia sia completa:

“vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.” (Giovanni 15:11 LND)

Gesù ci insegna come vivere affinché la Sua gioia dimori in noi e, così, la nostra gioia possa essere veramente piena. Il fatto che Gesù Cristo ha dato Se stesso per la Chiesa, il fatto che Gesù si è sacrificato totalmente per amore della Chiesa, non Lo portava a mancare di avere gioia. Al contrario, l'amore di Cristo per la Chiesa, ovvero per noi, che è un amore dedito al sacrificio, Lo portò ad avere una gioia completa.

È Gesù stesso che ci insegna come vivere in modo che anche noi possiamo avere una gioia completa. Quindi, a ciascun marito dico: “Se a te sembra che amare tua moglie come Cristo ama la Chiesa ti porterà a perdere o a dover rinunciare alle cose più buone della vita, sappi che il tuo ragionamento è falso! Sappi che la realtà delle cose è esattamente quella contraria. Sappi che solamente imitando Cristo, cioè, sacrificandoti per amare veramente tua moglie, puoi avere la gioia completa di Gesù Cristo”.

Nella preghiera di Gesù al Padre, preghiera che Egli innalzò poco prima della croce e che troviamo in Giovanni 17, vediamo che Gesù vuole che abbiamo la Sua gioia. Questa preghiera era per i credenti di allora ed è valida anche per noi. Notate quello che Gesù prega per noi:

“ma ora io vengo a te e dico queste cose nel mondo, affinché la mia gioia giunga a compimento in loro.” (Giovanni 17:13 LND)

Gesù prega che la Sua gioia possa giungere a compimento in noi che siamo credenti. Gesù prega che possiamo avere la Sua gioia, che è una gioia completa. L'unico modo di avere questa gioia è di dimorare in Cristo, camminando in ubbidienza ai Suoi comandamenti per fede. Perciò, voi che siete mariti, sappiate che amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa, sacrificandosi per Lei, non vi ostacola dall'avere la vera gioia, piuttosto, è la via che porta ad avere la vera gioia.

Perciò, riassumendo questo primo punto, vediamo che un marito deve amare sua moglie come Cristo ama la Chiesa, il che vuol dire che ogni marito deve porsi come preciso impegno quello d'aiutare la propria moglie a crescere nella santità.

Applichiamo quanto detto

Quindi, la domanda: “Qual è la più grande responsabilità del marito nei confronti della moglie?”, ha come risposta la seguente affermazione: “La più grande responsabilità di un marito verso sua moglie consiste nell'amarLa come Cristo ama la Chiesa, il che vuol dire che ogni marito deve aiutare la propria moglie a crescere in santità”.

A livello pratico, questo cambia il come viviamo giorno per giorno.

Cambia la vita, perché il primo passo fondamentale, che è necessario per aiutare la moglie a crescere in santità, è, per il marito, di crescere egli stesso in santità nella propria vita.

Pertanto, ogni giorno, noi mariti dobbiamo, per primi, guardare a Cristo, riconoscere i nostri peccati ed essere pronti ad ascoltare esortazioni ed ammonimenti. Dobbiamo, noi per primi, essere un esempio di quello che le nostre mogli dovrebbero essere.

Il più grande amore che un marito può avere per sua moglie consiste nell'impegnarsi in prima persona a crescere nella santità. Solo così un marito può veramente aiutare sua moglie a crescere in santità, che è poi il vero amore che può nutrire per lei.

Mariti, impegnatevi in quello che è più importante e più duraturo! Non lasciatevi prendere dagli impegni quotidiani. Certamente il lavoro è importante, certamente bisogna curare la casa, il giardino, l'orto e la macchina. Certamente bisogna guadagnare abbastanza per vivere.

Però, tutto questo non è la cosa più importante. La cosa più importante è di amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa, dandosi per il suo vero bene, che è quello di aiutarla a crescere in santità.

Quindi, o uomini, impegniamoci a camminare in umiltà, riconoscendo e confessando i nostri peccati. Impegniamoci ad avvalerci dei mezzi di grazia che il nostro Padre celeste ci dà: non manchiamo di cibarci della Parola. Cresciamo nella preghiera. Non manchiamo nella comunione, non solo nel senso dello stare insieme, ma anche parlando delle cose di Dio assieme. Dedichiamoci a promuovere il Regno di Dio. Utilizziamo i nostri doni spirituali. Soprattutto, guardiamo a Cristo, sempre e in ogni campo della vita.

E, in tutto questo, impegniamoci a far sì che il nostro rapporto con Cristo sia al centro del nostro rapporto con nostra moglie. Parlate spesso con vostra moglie delle cose di Dio. Pregate insieme. Servite Dio insieme. Così, conoscerete le vere benedizioni di Dio in casa vostra.

Sarebbe importante menzionare un fatto: Il marito deve aiutare la moglie a crescere in santità, perché crescere in santità è la cosa più importante nella vita. E, quindi, ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a crescere in santità nella propria vita e dovremmo aiutarci gli uni gli altri in questo.

Inoltre, vorrei dire a chi non ha Cristo che tutto quello in cui stai fondando i tuoi sogni di questa terra ti sarà tolto. Davanti a noi c'è il Giudizio. Se non hai Gesù Cristo come Signore e Salvatore, hai davanti a te il tormento eterno nel lago di fuoco. Solo Gesù può salvarti. Quindi, se non hai Cristo, ti esorto: “Corri a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Ravvediti e credi in Gesù Cristo come Signore e Salvatore!”.

Dio volendo, la prossima volta vogliamo considerare alcuni modi pratici che il marito può utilizzare per promuovere la santificazione della moglie e di se stesso. Per ora, prego che ogni marito possa avere ben in mente qual è il vero amore che può e deve coltivare per sua moglie!

Grazie a Dio che Gesù Cristo ci ama ed ha questo scopo per noi, Sua Sposa! Imitiamo Cristo, in attesa di arrivare in cielo con Lui!