Aiuto Biblico

Efesini 4:12-13 - Come arriva la crescita

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 28 febbraio, 2010
Parole chiave: crescita spirituale, maturità, la cura di Cristo per la Chiesa, i doni spirituali.

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Se tu sei salvato, se Dio t'ha fatto diventare un Suo figliolo, allora tu appartieni alla Chiesa di Dio che comprende tutti i veri credenti in tutto il mondo. Dovresti anche appartenere ad una Chiesa locale che crede, insegna e vive le verità della Bibbia. Gesù Cristo stesso sta edificando la Sua Chiesa. Come Capo della Chiesa, Egli ha una cura perfetta per noi.

Oggi vogliamo riprendere il nostro studio della lettera di Paolo agli Efesini, notando specificamente il modo in cui Gesù edifica la Sua Chiesa, ovvero edifica noi.

In Efesini 4 abbiamo imparato che, quando Gesù è salito in cielo, affinché la Chiesa fosse curata, Egli ha dato dei doni alla Chiesa. Questi doni consistono in uomini, uomini scelti da Lui per stabilire e poi curare la Sua Chiesa.

Leggo Efesini 4:7-11, che parla di queste quattro classi di uomini:

“7 Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8 Per la qual cosa la Scrittura dice: "Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini". {*} 9 Or questo: "E’ salito" che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli per riempire tutte le cose. 11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori,” (Efesini 4:7-11 LND).

Nell'ultimo sermone abbiamo esaminato il v.11, considerando le quattro categorie di uomini che Cristo ha dato alla Chiesa. Abbiamo visto che gli apostoli e i profeti erano uomini che servivano nella prima generazione della stessa. Gli evangelisti e i pastori-dottori continuano ad essere usati da Cristo anche oggi e sono infatti gli strumenti principali che Gesù usa per curare la Sua Chiesa.

Oggi, con l'aiuto di Dio, vogliamo capire meglio quello che fanno questi uomini e poi come Cristo fa crescere la Chiesa, cioè noi credenti. È importante capire il mezzo che Cristo ha scelto di usare, affinché possiamo camminare nella via che Egli ha stabilito per noi. La Chiesa appartiene a Gesù Cristo e cercare una via diversa da quella stabilita da Cristo sarebbe ribellione.

Quindi, per capire il mezzo che Gesù Cristo ha stabilito, leggiamo Efesini 4:11-16:

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, 13 finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo 14 affinché non siamo più bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell’errore, 15 ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore.” (Efesini 4:11-16 LND).

Consideriamo insieme questo brano per capire meglio la cura che Gesù Cristo ha provveduto per noi e come possiamo crescere.

Il perfezionamento dei santi

Leggo di nuovo i versetti 11-12, notando quello che oggi fanno gli evangelisti, ovviamente laddove sono presenti e, principalmente, i pastori-dottori per curare la Chiesa.

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo,” (Efesini 4:11-12 LND).

Gli apostoli e profeti nella prima generazione della Chiesa e, oggi, gli evangelisti in certi posti e i pastori-dottori ovunque ci siano Chiese stabilite, vengono usati da Gesù Cristo per il perfezionamento dei santi. Questi uomini che Cristo ha stabilito si impegnano per il perfezionamento dei santi.

Che cos'è questo perfezionamento dei santi? È molto importante capire questo concetto perché esso riguarda la tua e la mia crescita.

Come sempre, anche in questo caso è importante capire correttamente le parole della Bibbia. Questa parola, “perfezionamento”, è una parola con una radice completamente diversa dalle parole che solitamente vengono tradotte come perfezione. La parola greca da cui viene questa parola è usata solamente in questo brano nel Nuovo Testamento. Troviamo una parola molto simile in 2Corinzi 13:9:

“Ora noi ci rallegriamo quando siamo deboli, e voi siete forti; e noi preghiamo anche per questo: per il vostro perfezionamento.” (2Corinzi 13:9 LND).

La parola perfezionamento è la traduzione di un sostantivo che viene dal verbo Greco che vuol dire “mettere a posto, allestire, corredare, equipaggiare”. In altri termini, questo verbo indica il fornire tutto il necessario per fare funzionare bene e mettere a posto ogni parte.

Due esempi di questo verbo ci aiutano a capire il suo significato. Il primo si trova in Matteo 4:21, dove questa parola viene tradotta come riassettare, con il qual termine si indica l'opera di mettere al loro posto tutti i fili della rete dei pescatori. Vi leggo questo brano:

“E, proseguendo il cammino, vide due altri fratelli: Giacomo, il figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello, nella barca con Zebedeo loro padre, i quali riassettavano le reti; e li chiamò.” (Matteo 4:21 LND).

In Galati 6:1, lo stesso verbo è tradotto come “rialzare” ed è quell'opera di aiutare un credente che è caduto nel peccato a ritornare a camminare bene. Leggo anche questo verso:

“Fratelli, se uno è sorpreso in qualche fallo, voi che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Ma bada bene a te stesso, affinché non sii tentato anche tu.” (Galati 6:1 LND).

I credenti che camminano bene devono aiutare colui che è caduto a rialzarsi, ovvero, devono aiutarlo a mettersi a posto nel cammino cristiano e devono aiutarlo a tornare ad essere sano nella fede.

Possiamo capire meglio l'idea del perfezionamento quando consideriamo una nazione o un regno in cui ogni parte si regge bene e così tutto il regno prospera perfettamente. Oppure possiamo comprenderla meglio se consideriamo l'esempio del corpo umano, quando ogni parte funziona bene e svolge correttamente la sua funzione, in modo che il corpo, nella sua totalità, può funzionare bene.

Perciò, nel piano di Dio, gli evangelisti e i pastori-dottori si impegnano per aiutare i credenti ad arrivare alla maturità, ad essere ben forniti in ogni campo della vita in modo da poter crescere bene e vivere per il Signore, esercitando i loro doni spirituali per il bene comune.

Applicazione: Mi fermo qua per riconoscere da quanto detto finora una verità importante. Nel piano di Gesù Cristo, il Capo della Chiesa, il nostro Signore, Tu, o credente, hai bisogno dei pastori-dottori per il tuo perfezionamento. Questo è il mezzo che Gesù Cristo ha stabilito per aiutarti ad essere pronto ad usare bene i tuoi doni spirituali. Stai usando il mezzo che Cristo stesso ha stabilito?

L'opera del ministero e l'edificazione del corpo

Tornando al nostro versetto, leggiamo il modo che Cristo ha stabilito per edificare la Chiesa, cioè l'insieme dei credenti: Cristo ha dato uomini...

“per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo,” (Efesini 4:12 LND).

In questo versetto, nella traduzione italiana troviamo tre volte scritta la preposizione “per”: “per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo,” (Efesini 4:12 LND).

Però, nel Greco, troviamo la preposizione “pros” prima di perfezionamento e poi due volte la preposizione “eis”.

Per questo ed altri fattori si comprende che i pastori e i dottori si dedicano al perfezionamento dei santi, con lo scopo che poi i santi saranno pronti per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo. Queste operazioni si sviluppano contemporaneamente e le seconde sono conseguenza della prima.

Cioè, il perfezionamento dei santi (che è la prima operazione) permette loro di compiere l'opera del ministero e l'edificazione del corpo di Cristo (che sono le seconde operazioni, conseguenza della prima).

Questo diventa molto chiaro quando consideriamo che ogni credente riceve dallo Spirito Santo uno o più doni spirituali, doni che servono per l'edificazione del corpo, chiamata anche l'utilità comune, proprio come leggiamo in 1Corinzi 12:7:

“Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune.” (1Corinzi 12:7 LND).

Ogni credente ha da Dio almeno un dono che serve per l'edificazione degli altri credenti. Come vedremo sempre più chiaramente in questo brano, il corpo cresce quando ogni membro sta al suo posto, utilizzando i suoi doni. E perciò i pastori-dottori si impegnano al perfezionamento dei santi, aiutando ogni credente ad essere al suo posto, preparato adeguatamente a svolgere il suo ministero per il bene comune.

Un'immagine che ci aiuta a capire un po' come funziona tutto questo è quella di una grande nave a vela, con tre alberi e centinaia di marinai. In una nave così, piena di vele, serve l'impegno di tutti i marinai per far funzionare e far proseguire bene la nave. Però, perché ciò accada, i marinai devono lavorare in modo coordinato, ognuno al suo posto. Ed è per questo che occorrono degli uomini che, a turno, gestiscano tutti i marinai ovvero degli uomini che assegnino a ciascuno il suo posto e coordinano tutti i lavori. Sono i marinai che fanno l'opera necessaria sulla nave affinché essa vada avanti, ma il loro operato dipende da quegli uomini che li dirigono e dirigono il tutto affinché i marinai stessi si trovino al posto giusto al momento giusto e compiano il lavoro giusto. Solo così la nave potrà proseguire bene verso il porto. Cristo ha stabilito la Chiesa in modo simile all'esempio che ho qui riportato.

I santi fanno l'opera del ministero

Capendo che gli evangelisti nelle Chiese nuove e, nelle chiese stabilite, i pastori e dottori si adoperano per il perfezionamento dei santi, consideriamo ora l'opera dei santi. Leggo ancora i versetti 11,12:

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo,” (Efesini 4:11-12 LND).

I santi, ovvero i credenti della Chiesa, essendo ben preparati ed attrezzati spiritualmente dai pastori-dottori, possono svolgere l'opera del ministero.

In che cosa consiste l'opera del ministero? Principalmente, l'opera del ministero è l'utilizzo dei doni spirituali per il bene comune, opera che poi dà i suoi frutti per l'edificazione del corpo. Infatti, il versetto 12 dichiara proprio questo.

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo,” (Efesini 4:11-12 LND).

Quando ognuno dei credenti adopera i suoi doni spirituali per il bene comune, questo porta all'edificazione del corpo di Cristo.

Consideriamo un po' più a fondo, prima di tutto, il concetto dell'opera del ministero.

La parola ministero che qui troviamo è la traduzione della parola greca “diakonia”, che vuol dire un servizio o un ministero che viene compiuto soprattutto da coloro che adempiono i comandamenti di un altro.

Quanto è importante riconoscere che noi siamo schiavi di Gesù Cristo. Nessuno è padrone di se stesso. Siamo stati salvati e liberati dalla schiavitù del peccato per diventare schiavi di Gesù Cristo. È Gesù che dirige la Sua Chiesa, è Gesù che mette ogni membro al posto che vuole Lui, nel ruolo che vuole Lui, svolgendo il ministero che vuole Lui.

L'opera del ministero occorre quando ogni credente sta utilizzando i suoi doni spirituali per il bene comune, sotto la guida di Cristo per mezzo dello Spirito Santo.

I doni spirituali sono manifestazioni dello Spirito Santo. Cioè, Egli opera per mezzo di noi credenti. Notate bene che lo scopo di questo è l'utilità comune. Lo scopo dei doni spirituali è di promuovere il bene di tutto il corpo. Tali doni non servono per farne un uso personale.

In 1Pietro 4, leggiamo che ci sono doni di parola e doni di opere, i quali vengono chiamato servizi. Leggo 1Pietro 4:10-11:

“10 Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11 Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.” (1Pietro 4:10-11 LND).

Dio ci comanda di mettere al servizio degli altri i doni che abbiamo ricevuto. Dio ci ha dato doni spirituali specificamente per servire gli uni gli altri. I tuoi doni spirituali non sono per il tuo uso personale, non sono da usare quando hai voglia, ma sono da considerare un'amministrazione affidatati da Dio e da usare con impegno per il bene degli altri.

Notate che ci sono due categorie di doni qui menzionate: doni di parola e doni di servizio. I doni di parola comprendono l'insegnare, il predicare, che possiamo anche chiamare profetizzare, l'esortare, l'incoraggiare e il parlare con sapienza. I servizi possono comprendere il dono di dare, il dono di adoperare misericordia, il dono di servire. Tutti i doni servono, tutti doni sono importanti.

L'edificazione del corpo

Infatti l'opera del ministero è quella che porta all'edificazione del corpo, come leggiamo alla fine del v.12. Leggo ancora i versetti 11-12:

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo,” (Efesini 4:11-12 LND).

Gli evangelisti e i pastori e dottori si impegnano per il perfezionamento dei santi, in modo che i santi compiano l'opera del ministero e quest'opera, consistente nell'uso dei doni spirituali per l'utile comune, produce l'edificazione del corpo di Cristo.

L'edificazione è quell'atto che rende forti, che fa crescere i credenti in santità ed in saggezza e li porta a conoscere di più Dio e ad assomigliare di più a Gesù Cristo. L'edificazione porta giovani credenti ad essere credenti maturi.

Applicazione

È fondamentale riconoscere che Gesù Cristo ha stabilito il perfezionamento dei credenti per mezzo degli uomini che Egli ha stabilito, oggi principalmente i pastori-dottori. L'edificazione viene da Cristo e viene attraverso il mezzo che Cristo ha stabilito. Non esiste altro modo di edificare la Chiesa, non esiste altro modo per un individuo di essere edificato e perfezionato se si rifiuta il mezzo stabilito da Cristo.

Traguardo: la vera maturità

Quando i credenti fanno l'opera del ministero, il corpo viene edificato. Che cosa produce l'edificazione? L'edificazione produce credenti maturi. Infatti, nel v.13, Paolo ci descrive che cos'è un credente maturo, menzionando tre aspetti della maturità. Leggo i vv. 11-13:

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, 13 finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo” (Efesini 4:11-13 LND).

Notate i vari componenti della vera maturità cristiana: l'unità della fede, l'unità della conoscenza del Figlio di Dio e il divenire un uomo perfetto alla misura della statura della pienezza di Cristo.

Consideriamo questi aspetti della vera maturità, quello che è il frutto e il risultato che si consegue quando tutti i membri stanno adoperando i loro doni spirituali per il bene comune, quel bene che edifica il corpo di Cristo.

Unità della fede:

Il primo aspetto della vera maturità è l'unità della fede. In questo contesto, come in altri, la parola fede si riferisce alle verità del Vangelo. Quindi un aspetto della maturità è di essere veramente uniti ad altri, legati insieme intorno alla verità del Vangelo. La Bibbia parla spesso di questa unità nella verità. Esiste una fede unica, ovvero, un Vangelo unico, come abbiamo letto già in Efesini 4:5:

“Vi è un unico Signore, un’unica fede, un unico battesimo,” (Efesini 4:5 LND)

Esiste un'unica fede, ovvero, un'unica verità. Un credente maturo è unito con tutti gli altri credenti che credono in quest'unica verità. Sono della stessa mente, hanno un unico modo di pensare.

Vi leggo alcuni altri brani che parlano di questa unità nell'unica fede. Spesso questo fatto viene descritto come avere un unico modo di pensare.

In Filippesi 2:2, Paolo dichiara ai credenti:

“rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente” (Filippesi 2:2 LND).

In Romani 15:5-6, Paolo scrive ai credenti dicendo:

“5 Ora il Dio della pazienza e della consolazione vi dia di avere gli uni verso gli altri gli stessi pensieri, secondo Cristo Gesù, 6 affinché con una sola mente e una sola bocca glorifichiate Dio, che è Padre del nostro Signore Gesù Cristo.” (Romani 15:5-6 LND).

Avete di certo notato che egli parla di essere perfettamente uniti in un unico modo di pensare. La maturità cristiana produce unità nella verità del Vangelo, la verità della salvezza per mezzo di Cristo Gesù!

Paolo esorta i credenti di Corinto a conseguire quest'unità, così come leggiamo in 1Corinzi 1:10:

“Ora, fratelli, vi esorto nel nome del nostro Signore Gesù Cristo ad avere tutti un medesimo parlare e a non avere divisioni tra di voi, ma ad essere perfettamente uniti in un medesimo modo di pensare e di volere.” (1Corinzi 1:10 LND).

La vera unità che viene da Dio è quell'unità fondata nella verità del Vangelo, la salvezza per la fede in Gesù Cristo.

Quindi, il primo aspetto dalla vera maturità è di essere veramente uniti con gli altri credenti nella verità del Vangelo. Non esiste la vera unità, né la vera maturità se non c'è l'unità della fede.

L'unità della conoscenza del Figlio di Dio

Un altro aspetto della vera maturità è l'unità della conoscenza del Figlio di Dio. Il cuore della vita cristiana è di conoscere veramente Gesù Cristo. La vera vita cristiana non è una dottrina, non è una religione, non è un servizio che uno rende; la vera vita cristiana consiste nel conoscere Gesù Cristo e di essere uniti a Lui.

L'apostolo Paolo, probabilmente il credente più maturo mai vissuto, considerava la conoscenza di Gesù Cristo come la cosa più importante in assoluto nella sua vita. Leggo le sue parole a proposito in Filippesi 3:7-14:

“7 Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. 8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 10 per conoscere lui, Cristo la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 11 se in qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. 12 Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Gesù Cristo. 13 Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, 14 proseguo il corso verso la méta verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù.” (Filippesi 3:7-14 LND).

La vera maturità cristiana consiste nel conoscere sempre di più Gesù Cristo, una conoscenza che avviene solamente quando riconosciamo e confessiamo i nostri peccati.

Più uno conosce Gesù Cristo, più è unito con altri credenti che Lo conoscono davvero.

Quindi la vera maturità consiste nell'unità della fede e nell'unità della conoscenza del figlio di Dio.

Divenire un uomo perfetto alla misura della statura della pienezza di Cristo

Terzo, la vera maturità consiste nel crescere sempre di più in modo da diventare un uomo perfetto, secondo quella perfezione che è conforme alla misura della statura della pienezza di Cristo. In altre parole, la vera maturità consiste nell'assomigliare sempre più a Gesù Cristo.

Chi conosce veramente Gesù Cristo, assomiglia sempre di più a Gesù Cristo. Infatti, Efesini 1:4 ci dichiara quale sarà il fine della salvezza, quando Dio avrà compiuto la Sua opera in tutti i credenti. Allora i credenti saranno nella presenza di Dio. Leggo Efesini 1:4, che descrive come saremo quel giorno:

“allorché in lui (in Cristo) ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore,” (Efesini 1:4 LND).

Quando Dio completerà la Sua opera in noi, saremo santi ed irreprensibili davanti a Lui nell'amore e, perciò, saremo come Gesù Cristo.

In 1Giovanni 3:2, leggiamo che, quando Gesù Cristo sarà manifestato, saremo simili a Lui:

“Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.” (1Giovanni 3:2 LND)

Il punto fondamentale da capire è che la maturità cristiana vuol dire assomigliare a Cristo.

Visto che la maturità è assomigliare a Cristo, vuol dire che la maturità in sé non consiste in quanto uno conosce la Bibbia, per quanto è importante conoscere la Bibbia. Ci sono persone che conoscono molto bene la Bibbia, ma non assomigliano a Gesù Cristo a causa dei peccati che caratterizzano la loro vita. Per quanto possono conoscere la Bibbia, se non assomigliano a Cristo, non sono maturi.

Inoltre, la maturità non è quanto uno è impegnato nel servire il Signore, né dipende dai risultati apparenti che uno ha nel suo ministero. Uno può essere molto impegnato nel servire il Signore per motivazioni sbagliate e non essere quindi un credente maturo.

Per esempio, in Matteo 7, Gesù parla di persone che avevano apparentemente fatto grandi opere per il Signore, ma non solo non erano mature, ma non erano neppure salvate veramente. Al contrario, ci sono uomini di Dio, come il profeta Geremia, i cui ministeri avevano poco frutto visibile. La maturità non dipende da quanto uno è impegnato a servire il Signore, né da quanto visibili sono i risultati che egli consegue nel suo ministero. La maturità dipende esclusivamente da quanto uno assomiglia a Cristo.

Inoltre, la maturità non dipende in sé nemmeno dalla valutazione e dalla approvazione degli altri, in quanto, uno potrebbe avere tante persone che lo seguono, ma per motivazioni sbagliate. Nel Nuovo Testamento leggiamo che ci saranno tanti falsi insegnanti e che molti seguiranno loro.

No, la maturità non dipende affatto da queste cose. La maturità è strettamente legata a quanto un credente assomiglia a Gesù Cristo nel suo carattere e nel suo cammino. Nel corpo di Cristo ci sono tanti ruoli e il ruolo che uno ricopre non lo rende maturo, né ostacola la maturità. Quello che importa è quanto un credente assomiglia sempre di più a Gesù Cristo.

Assomigliare sempre di più a Cristo vuol dire camminare in santità, vuol dire avere la gloria di Dio come desiderio principale nel proprio cuore e impegnarsi per essa.

Quindi, l'edificazione del corpo produce credenti sempre più maturi, credenti che assomigliano sempre di più a Cristo, alla misura della statura della pienezza di Cristo. Questa deve essere il traguardo di ogni vero credente! Infatti, se uno non sta diventando sempre più come Cristo, non ha il vero frutto di essere veramente salvato.

Conclusione

C'è ancora molto da vedere in questo brano ma, per ragioni di tempo, dobbiamo fermarci qui. Dio volendo, vedremo le altre verità contenute in questo brano nel prossimo sermone.

Per ora vogliamo ricordare le verità principali che abbiamo visto, affinché possiamo meditarci sopra in questi giorni e tenerle ben presenti nel nostro cuore per tutta la vita.

Ricordiamo che Gesù Cristo è il capo della Chiesa ed è Egli che ha stabilito il modo in cui farà crescere la Sua Chiesa. Non spetta a noi il cercare la crescita secondo come ci sembra giusto, perché questa rappresenterebbe una forma di ribellione. Piuttosto, al fine di crescere davvero, dobbiamo utilizzare il mezzo che Gesù Cristo ci dà per farlo.

Nella prima generazione della Chiesa, Gesù Cristo ha dato alla Chiesa apostoli e profeti, che sono stati usati per stabilire la Chiesa stessa, per darci la sana dottrina e per darci la Bibbia. Ora, dove non c'è una Chiesa, Cristo dà evangelisti per fondare nuove Chiese e poi, nelle Chiese che si formano, Egli provvede dei pastori-dottori per curare le Sue pecore. Cristo ha dato a questi uomini l'incarico del perfezionamento dei santi, aiutando così tramite essi ogni credente ad essere in grado di utilizzare i suoi doni spirituali e ad inserirsi nell'opera della Chiesa.

Ricevendo questa cura dai pastori-dottori, i credenti compiono l'opera del ministero, ovvero utilizzano i loro doni spirituali per l'edificazione del corpo di Cristo.

Alla luce di questo, chiedo a ciascuno di voi: tu stai accogliendo l'opera di perfezionamento da parte degli uomini che Cristo ha dato per curarti spiritualmente? Stai sottomettendoti a questi uomini e accogliendo la cura che essi ti hanno riservato?

E a coloro che sono evangelisti o pastori-dottori chiedo: ti rendi conto della grande responsabilità del tuo incarico? Comprendere davvero questo ruolo vuol dire restare strettamente attaccato a Cristo perché solamente in Lui si può essere pienamente sufficienti per adempiere a tale incarico.

Invece, a ciascuno chiedo: ti stai impegnando ad utilizzare i tuoi doni spirituali per l'utile comune? Ti rendi conto che la crescita della Chiesa è strettamente legata al fatto che tu ti adoperi con costanza per usare i tuoi doni spirituali per il bene degli altri?

Solamente quando tutti si danno da fare per il bene comune, ognuno usando i propri doni per il bene degli altri, la Chiesa sarà edificata e ci sarà la vera crescita spirituale che porterà alla vera maturità.

Ricordate che la vera maturità consiste nell'unità della fede, restando tutti attaccati alla verità del Vangelo e nell'unità della conoscenza del Figlio di Dio, perché l'unica vera unità è strettamente legata a Gesù Cristo. Questo porta ciascuno a crescere nell'assomigliare di più a Gesù Cristo.

Alla luce di tutto questo, quanto è chiaro che la vita cristiana non è un cammino solitario! Un credente non cresce per conto proprio, né una famiglia per conto suo. Gesù Cristo ha stabilito che siamo un corpo e ognuno cresce quando tutto il corpo cresce. Dio volendo, vedremo molto di più di questa verità quando continueremo a considerare questo brano nel mio prossimo sermone.

Per ora, teniamo in mente che la vita cristiana non deve essere una vita in cui ognuno pensa a sé e cerca di crescere per contro proprio. Piuttosto, siamo parte del corpo di Gesù Cristo, la Sua Chiesa. La nostra crescita individuale è strettamente legata alla crescita di tutto il corpo di cui facciamo parte. Quindi, il mezzo che Gesù Cristo ha stabilito per la nostra crescita, la guida della Chiesa e poi l'utile che traiamo gli uni dagli altri in base ai doni spirituali di ciascuno di noi, rappresenta la via giusta per arrivare ad una sempre crescente maturità in Cristo.

Ringraziamo Dio per la cura perfetta di Gesù Cristo. Egli ci provvede perfettamente ciò che ci serve per crescere. Camminiamo nella via che Egli ci ha stabilito, impegniamoci ad usare i nostri doni per l'edificazione del corpo e teniamo i nostri occhi su Cristo, in attesa del Suo ritorno per noi!