Aiuto Biblico

Efesini 4:7-10 - Cristo cura la Chiesa

sermoni di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 6 dicembre, 2009
parole chiave: Cristo Gesù, la grazia, i doni spirituali, il corpo di Cristo

Audio:

Per la prossima ora, mettiamo da parte le cose di tutti i giorni, cose che saranno dimenticate per sempre, per considerare le cose eterne. Continuiamo a scoprire delle verità eterne nell'Epistola agli Efesini.

Finora, in questa Epistola, Paolo è stato guidato da Dio per aiutarci a comprendere di più la salvezza come opera di Dio stabilita nell'eternità passata e come essa è stata adempiuta in noi per mezzo di Gesù Cristo. Abbiamo capito di più dell'amore di Dio per noi. Nell'ultimo sermone su Efesini, abbiamo visto che esiste un'unica salvezza, per tutti, giudei e gentili, ed è la salvezza per mezzo della fede in Gesù Cristo. Ogni credente fa parte dello stesso corpo, ha lo stesso Spirito, è chiamato alla stessa speranza, ha lo stesso Signore, la stessa fede e lo stesso Dio e Padre.

Alla luce di questo, dobbiamo impegnarci a conservare l'unità dello Spirito perché facciamo parte dello stesso corpo. Siamo eternamente legati gli uni agli altri, con Gesù Cristo come capo del corpo.

Il brano che vogliamo esaminare oggi, Efesini 4:7-10, inizia a spiegarci che, pur essendo tutti membra dello stesso corpo, abbiamo doni, ruoli e ministeri diversi.

In breve, esiste un' unica salvezza, proprio come leggiamo nei vv. 4-6, però i salvati hanno una varietà di ruoli, ministeri e doni spirituali. Quindi esiste una fede sola, un Signore e un battesimo però c'è una varietà di grazia per quanto riguarda i doni e i ruoli.

Il nostro brano di oggi inizia a spiegarci come Cristo dà a ciascun credente una misura diversa di grazia. Egli dà a ciascuno la grazia giusta per le prove e l'incarico che quel credente riceverà durante la vita. Tu, o credente, ricevi da Cristo esattamente ciò che ti serve per vivere vittoriosamente la vita che Dio ti dà. Grazie a Dio per questo!

Leggiamo ora il nostro brano per oggi, Efesini 4:7-10:

“7 Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8 Per la qual cosa la Scrittura dice: "Essendo salito in alto, egli ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri e ha dato dei doni agli uomini". 9 Or questo: "È salito" che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli per riempire tutte le cose.” (Efesini 4:7-10 LND).

Valutiamo per bene questo brano importante.

A ciascuno una misura diversa

Pur avendo la salvezza in comune, ci sono cose nella vita cristiana in cui ciascuno di noi riceve qualcosa di diverso da Dio, secondo la Sua perfetta saggezza e volontà.

Il versetto 7 dichiara che riceviamo una misura di grazia diversa ed altri brani ci aiuteranno a capire il senso di questo. Leggo di nuovo il v.7:

“Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.” (Efesini 4:7 LND).

A ciascun credente Cristo dà una misura diversa di grazia. La misura è diversa per ogni credente ed è la misura perfetta alla luce del ministero e delle prove che Dio darà a ciascuno. Gesù dichiara che, a chi è stato dato molto, molto sarà richiesto.

Vediamo un chiaro esempio di questo in come Paolo descrive il suo ministero in confronto a quello degli altri apostoli. Egli dichiara che si è affaticato più di loro ma che ciò è avvenuto per la grazia di Dio. Leggo 1Corinzi 15:9,10:

“9 Io infatti sono il minimo degli apostoli e non sono neppure degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. 10 Ma per la grazia di Dio sono quello che sono; e la sua grazia verso di me non è stata vana, anzi ho faticato più di tutti loro non io però, ma la grazia di Dio che è con me.” (1Corinzi 15:9-10 LND).

Dio ha dato a Paolo un ministero in cui doveva soffrire e affaticarsi più degli altri apostoli. Però Paolo ricevette anche una grazia maggiore, una grazia perfettamente sufficiente a quello che Dio gli dava da fare.

Ricordate, perciò, che Dio vi darà sempre la grazia sufficiente per superare ogni prova che giungerà nella vostra vita. Ricordate le parole di Cristo a Paolo, quando Paolo aveva pregato per ben tre volte che una dura prova gli fosse tolta, una prova che a lui sembrava troppo difficile. Ecco come Gesù rispose a Paolo secondo quanto egli stesso testimonia:

“9 Ma egli mi ha detto: "La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza". Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. ” (2Corinzi 12:9 LND).

Cristo dà a ciascuno la quantità di grazia perfetta. Quindi, dà a TE la quantità di grazia giusta al momento giusto.

Ci sono tanti brani che ci aiutano a capire che Dio dà a ciascuno dei Suoi figli la quantità di grazia giusta. Tutta questa grazia viene da Gesù Cristo. È dalla SUA pienezza che riceviamo la grazia, proprio come dichiara l'Apostolo Giovanni in Giovanni 1:16:

“E noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza grazia sopra grazia.” (Giovanni 1:16 LND).

Riceviamo abbondante grazia dalla pienezza di Cristo. Questa grazia serve per superare le prove ed anche per curare gli uni gli altri.

Passando a Romani 12, impariamo che Dio ha dato una misura diversa di grazia a ciascuno e ognuno dovrebbe riconoscere la grazia che ha ricevuto. Leggo Romani 12.3; qui si parla della misura della fede, che è un altro modo di parlare di una misura della grazia:

“Infatti, per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno che si trovi fra voi di non avere alcun concetto più alto di quello che conviene avere, ma di avere un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha distribuito a ciascuno.” (Romani 12:3 LND).

In 1Corinzi 12:7, la grazia viene chiamata “la manifestazione dello Spirito” e impariamo che viene data per l'utilità comune:

“Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune.” (1Co 12:7 LND).

La grazia che riceviamo serve per il bene degli altri membri del corpo. Ogni membra del corpo è importante ed ha una sua certa utilità. I ruoli sono molto diversi però tutte le membra sono importanti per avere un corpo sano e capace di compiere le opere che Dio gli dà da fare.

Un altro brano che parla dei doni in base alla grazia che ci è stata data è Romani 12:3-6. Ve lo leggo:

“3 Infatti, per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno che si trovi fra voi di non avere alcun concetto più alto di quello che conviene avere, ma di avere un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha distribuito a ciascuno. 4 Infatti, come in uno stesso corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno la medesima funzione, 5 così noi, che siamo molti, siamo un medesimo corpo in Cristo, e ciascuno siamo membra l’uno dell’altro. 6 Ora, avendo noi doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo profezia, profetizziamo secondo la proporzione della fede;” (Romani 12:3-6 LND).

Abbiamo doni diversi secondo la grazia che ci è stata data. Questi doni servono per l'utilità comune.

In 1Pietro 4 leggiamo di come la grazia viene data in forme diverse. È importante notare che essa viene data per il bene degli altri, quella che in 1Corinzi 12 è chiamata “l'utilità comune”. Leggo 1Pietro 4:10,11:

“10 Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11 Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.” (1Pietro 4:10-11 LND).

Ciascuno ha ricevuto un dono diverso in base alla grazia di Dio che è stata data a ciascun credente. Quel brano dichiara che siamo amministratori di questa grazia. In altre parole, Dio dà a ciascuno una certa quantità di grazia e ognuno è responsabile di adoperare quella grazia per la gloria di Dio, mettendo al servizio degli altri il dono che ha ricevuto.

APPLICAZIONE: Se tu sei salvato, TU hai un ruolo importante, TU hai ricevuto la grazia giusta da Dio che serve sia per farti superare le prove, sia per l'utilità comune, ovvero, per edificare la Chiesa, gli altri credenti. Quindi, ti chiedo, stai adoperando attivamente i tuoi doni per l'utilità comune? Gli altri hanno bisogno di te per crescere come anche tu hai bisogno di loro. Non dimentichiamo che siamo membra dello stesso corpo.

Disceso e Salito (vv.8-10)

La grazia che riceviamo è un dono di Cristo, così come leggiamo nel v.7:

“Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.” (Efesini4:7 LND).

Cristo è il donatore, Colui che dà a ciascun credente il dono della grazia!

Chi è questo Gesù Cristo che è capace di dare la Sua grazia a tutti i credenti in tutto il mondo in tutta la storia? Chi è? Nessun uomo in tutta la storia è stato mai capace di donare a persone in tutto il mondo, quanto di meno di donare qualcosa a persone in tutti i secoli. Allora chi è Gesù Cristo, che è capace di fare questo?

Troviamo la risposta nei versetti 8-10, che ci parlano di Gesù Cristo e ci rivelano su quale base Egli è capace di dare doni in modo sovrano. Leggiamo questi versetti e poi consideriamo più a fondo il loro significato e come esso riguarda la nostra vita, perché Cristo ha dato anche a noi la Sua grazia. Leggo i vv.8-10:

“8 Per la qual cosa la Scrittura dice: "Essendo salito in alto, egli ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri e ha dato dei doni agli uomini". 9 Or questo: "È salito" che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli per riempire tutte le cose.” (Efesini 4:7-10 LND).

Di che cosa trattano questi versetti? In che senso Cristo è salito in alto? E cosa vuol dire che ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri, che ha dato doni agli uomini, e, infine, che era pure disceso nelle parti più basse della terra?

Questi versetti stessi spiegano il senso di “Essendo salito in alto”, quando nel v.9 dichiara: Or questo: “È salito" che cosa vuol dire se non che prima era pure disceso nelle parti più basse della terra?”

Gesù è salito perché prima di salire era disceso. Era disceso nelle parti più basse della terra. Da dove è disceso e qual è il senso di “le parti più basse della terra?”

Gesù Cristo è sceso in terra dal cielo, dove era pieno di gloria. Cioè, Gesù è Dio, è sempre stato in cielo con il Padre, pieno di gloria come il Padre. Leggiamo di questo in Giovanni 17 in cui Gesù parla al Padre:

“4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare, 5 Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.” (Giovanni 17:4-5 LND).

Dall'Eternità passata Gesù è stato da sempre glorificato in cielo. Poi, al momento stabilito da Dio, si è spogliato della Sua gloria per prendere la forma di servo e la forma di un uomo al fine di compiere la salvezza, che è l'opera che il Padre gli aveva dato da fare. Leggiamo di questa Sua umiliazione che lo portò al ruolo più basso, cioè alla morte di croce. Questo sembra essere il significato delle parole “disceso nelle parti più basse della terra”. Leggo Filippesi 2:5-11 che è parallelo al nostro brano in quanto parla sia dell'umiliazione di Gesù Cristo, sia del fatto che dopo è stato esaltato, ovvero glorificato. Leggo:

“5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù, 6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l’essere uguale a Dio, 7 ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature (o cose) celesti, terrestri e sotterranee, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.” (Filippesi 2:5-11 LND).

Gesù non solo ha lasciato la Sua gloria in cielo per venire sulla terra, ma è venuto nel ruolo più basso, umiliandosi al punto di essere ubbidiente fino alla morte, alla morte di croce, coperto con il nostro peccato. A causa del nostro peccato, Egli ha subito l'ira di Dio contro il peccato. Gesù è stato abbandonato da Dio ed ha gustato la morte affinché noi potessimo gustare la vera vita.

Quindi, per poterci salvare, Gesù ha lasciato la Sua gloria ed è disceso nelle parti più basse della terra, nell'umiliazione più profonda!

Avendo compiuto la salvezza, fu sovranamente innalzato al di sopra di ogni nome, di ogni regno e di ogni creatura.

A questo punto dobbiamo fermarci per ragionare con attenzione sulla risposta da dare ad una domanda importantissima. Per chi è disceso Gesù Cristo? Per chi ha lasciato la Sua gloria per venire sulla terra e potersi offrire come sacrificio per il peccato? Pensate alla profondità della Sua umiliazione alla luce di quello che era stata sempre la Sua gloria in cielo. È un sacrificio così immenso che non riusciamo a comprenderne che la minima parte. Di nuovo, vi chiedo, per chi è disceso Gesù?

Gesù Cristo è venuto sulla terra dal cielo per compiere la salvezza per i peccatori, proprio come Egli stesso dichiara in Matteo 20:28, usando il titolo Figlio dell'uomo per descrivere se stesso. Leggo:

“Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti".” (Matteo 20:28 LND).

Quindi, o peccatore, se tu cerchi Gesù Cristo, se tu ti ravvedi e poni la tua fede in Lui, allora potrai realizzare che Gesù Cristo è disceso per te! Quell'immenso sacrificio è per chiunque si rivolge di cuore a Gesù Cristo per la salvezza. Quindi, Gesù è venuto per chi Lo cercherà e per chi Lo ha già fatto Suo per fede.

Dopo aver compiuto la salvezza, quando ha subito l'ira di Dio sulla croce, il che ha rappresentato il punto più basso della Sua incarnazione, il punto più basso della terra, Gesù è risuscitato e poi è salito in cielo. In Filippesi 2 leggiamo che Dio lo ha sovranamente innalzato e Gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome.

A Gesù è stata data ogni autorità in terra e in cielo, come Egli dichiara ai discepoli prima di tornare in cielo in Matteo 28. Leggo:

“18 Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen".” (Matteo 28:18-20 LND).

Quindi, quando il nostro brano dichiara che Cristo è disceso e salito, si riferisce a quella che è la base della nostra salvezza: che Gesù Cristo è venuto dal cielo alla terra per compiere la salvezza e acquistarsi un popolo.

Ha condotto in cattività prigionieri (v.8)

Il v.8 dichiara che, quando è salito, ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri e ha dato dei doni agli uomini. Qual è il senso della frase “ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri”? Leggo ancora il v.8:

“8 Per la qual cosa la Scrittura dice: "Essendo salito in alto, egli ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri e ha dato dei doni agli uomini".” (Efesini 4:8 LND).

Condurre in cattività dei prigionieri descrive la pratica che, al tempo della Bibbia, era tipica della fine di una guerra. In tante antiche culture, quando un generale tornava vittorioso dopo una guerra, entrava nella sua città con una grande processione in cui c'erano i prigionieri che egli aveva sconfitto. Questa processione serviva per mostrare a tutti la sua vittoria su questi prigionieri che spesso erano stati re e uomini potenti prima che egli li avesse sconfitti.

Quindi, la frase “Egli ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri” descrive la vittoria di Cristo su quello che prima aveva potere sull'uomo peccatore. Infatti, nella Sua risurrezione, per liberarci, Cristo trionfò sul peccato, sul mondo, su Satana e sulla morte.

Per esempio, in Colossesi 2, leggiamo che, quando Cristo risuscitò, trionfò su Satana e le potestà spirituali. Leggo Colossesi 2:14,15:

“14 Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l’ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; 15 avendo quindi spogliato le potestà e i principati, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro in lui.” (Colossesi 2:14-15 LND).

In Ebrei 2:14-15 leggiamo della vittoria che Gesù ha riportato per noi sulla morte. Ve lo leggo:

“14 Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo, 15 e liberare tutti quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la loro vita.” (Ebrei 2:14-15 LND).

Gesù ci ha liberato anche dalla schiavitù del peccato, come leggiamo in Romani:

“12 Non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze. 13 Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti d’iniquità, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. 14 Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.” (Romani 6:12-14 LND).

Anche in Romani 8 ritroviamo con chiarezza il fatto che Cristo ci ha liberati dal peccato e dalla morte. Leggiamo assieme anche questo brano:

“1 Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito, 2 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.” (Romani 8:1-2 LND)

Gesù Cristo ci ha liberato! Con la sua risurrezione, Cristo ha ottenuto per noi libertà dalla prigionia della morte, dal peccato, dall'essere soggetti a Satana e dal potere del mondo.

Quindi Cristo ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri, ovvero Egli ha trionfato su tutte le cose che ci tenevano schiavi. Ora, in Cristo, abbiamo la vera libertà!

Cristo dona uomini alla Chiesa

Non solo Cristo ci ha comprato la vera libertà con la Sua risurrezione, avendo pagato la condanna con la Sua morte ma, come liberatore, Egli ha dato dei doni agli uomini che Egli salva. Leggo ancora i vv.7,8:

“7 Ma a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8 Per la qual cosa la Scrittura dice: "Essendo salito in alto, egli ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri e ha dato dei doni agli uomini". (Efesini 4:7-8 LND).

Gesù Cristo è il Donatore che cura la Sua Chiesa dando i doni che servono alla Sua crescita.

Quali sono i doni che Gesù ha dato alla Chiesa, ovvero al Suo popolo?

Ci sono due tipi di doni:

----- Abbiamo già parlato del fatto che a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Qui si fa riferimento soprattutto ai doni spirituali che Dio dà a ciascun credente e alla grazia che serve per superare le prove.

----- In secondo luogo, Cristo ha dato e continua a dare uomini scelti da Lui come dono alla Chiesa, al fine di curarla. Leggiamo di questi uomini nel v.11:

“11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo,” (Efesini 4:11-12 LND).

Questi uomini svolgono ministeri particolari per curare la Chiesa. Cristo è il Capo della Chiesa ed è Cristo a scegliere gli uomini che Egli vuole come apostoli e profeti, ruoli che ormai non ci sono più, ed anche evangelisti e pastori-dottori.

Questi uomini sono un dono da parte di Cristo alla Sua Chiesa. Dio volendo, avremo molto di più da dire a loro riguardo nel prossimo sermone. Per ora fermiamoci a quanto detto per riconoscere che Gesù Cristo cura la Sua Chiesa, ovvero, Gesù Cristo cura noi se siamo salvati. Egli non ci salva per poi lasciarci crescere da soli. Piuttosto, Gesù Cristo cura la Sua Chiesa e quindi cura ogni credente, sia tramite gli uomini che Egli stabilisce nelle chiese che tramite i doni spirituali degli altri credenti.

Infatti i prossimi versetti parlano molto di come la Chiesa cresce sia tramite questi uomini, dati come pastori-dottori, sia tramite il ministero di ogni singolo credente. Dio volendo vogliamo vedere quel brano nel prossimo sermone. Però, già da quanto detto, notiamo il cuore immenso che Cristo ha per noi!

Riempire tutte le cose

Prima di lasciare questo brano, vogliamo considerare la grandezza della verità che è contenuta alla fine del v.10 dove dice che Gesù Cristo riempie tutte le cose. Leggo:

“Colui che è disceso è lo stesso che è anche salito al di sopra di tutti i cieli per riempire tutte le cose.” (Efesini 4:10 LND).

Gesù Cristo è salito al di sopra di tutti i cieli per riempire tutte le cose.

Quando Gesù Cristo era sulla terra, si limitava ad essere in un posto alla volta. Ora, pur essendo in cielo nel Suo corpo glorificato, Egli è presente qui sulla terra in Spirito. Infatti, in Matteo 18, Gesù dichiara:

“Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro".” (Matteo 18:20 LND).

Gesù riempie la Chiesa, riempie l'universo, riempie tutto ciò che Dio gli ha dato da fare. In questo vediamo la divinità di Gesù Cristo. Solo Dio può riempire tutte le cose. Gesù Cristo è con noi! Alleluia!

Conclusione

Ora che siamo arrivati alla fine di questo brano, cosa possiamo dire?

Gesù Cristo ha lasciato la Sua gloria in cielo per venire in terra per pagare il prezzo per il peccato e salvarsi un popolo. Ha lasciato la Sua gloria per vivere da uomo, umiliandosi fino alla morte di croce. Tutto questo Egli l'ha fatto per amore, amore per gli uomini peccatori che Egli doveva salvare. Amore per te e per me! O grandezza e potenza dell'amore divino!

Però Gesù, dopo aver offerto Se stesso in sacrificio per i peccati, non è rimasto nella tomba. Egli è risuscitato in gloria, poi è salito in cielo ed è stato glorificato sopra ogni cosa in tutto l'universo.

Ora, regnando in cielo, Gesù Cristo cura la Sua Chiesa, cura te e me, se siamo salvati, soprattutto dandoci quella misura di grazia giusta per ciascuno di noi. Egli ci dà la perfetta quantità di grazia che ci serve per farci crescere.

Gesù dà anche la Sua grazia nella forma di doni spirituali che servono per curare ed edificare gli uni gli altri, per l'utilità comune. Inoltre Cristo cura la Chiesa dando uomini che hanno ricevuto da Cristo il ruolo di curarla. Avremo molto di più da dire a loro riguardo nel prossimo sermone.

Ora Gesù Cristo è in cielo dove Egli riempie tutte le cose. Gesù Cristo è in tutto il mondo e guida e cura la Sua Chiesa. Quindi Gesù Cristo stesso è con noi. Quando cantiamo e preghiamo, cantiamo e preghiamo a Cristo che è presente in mezzo a noi.

Alla luce di tutto questo, ti chiedo: stai ringraziando Dio profondamente per il fatto che Cristo ha lasciato il cielo per venire sulla terra per compiere la tua salvezza?

Stai ringraziando Dio che Cristo ti dà la grazia che ti occorre per superare ogni prova? Ringrazi Dio che la grazia di Cristo ti basta in ogni situazione?

Stai usando i tuoi doni per il bene della Chiesa?

E se Gesù non è il tuo Signore e Salvatore, ti dico: non rifiutare un Salvatore così grande! Vieni a Gesù oggi stesso!

Amen!