Aiuto Biblico

Prima ed ora - Efesini 2:11-15

di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per domenica, 9 agosto, 2009
parole chiave: salvezza, vita senza Cristo, Gentili, come Dio ci ha salvati, Benefici della salvezza

Audio:

Immaginate con me un uomo che ha commesso dei gravi reati e, in seguito, viene condannato all' ergastolo. Egli vive in un paese in cui le carceri sono veramente terribili, in condizioni atroci. In più, in questo paese, come pratica, chi riceve la sentenza dell' ergastolo deve restare là per tutta la vita. Perciò quest' uomo ha davanti a sé una vita terribile di sofferenze, senza alcuna speranza di uscirne, il che è dovuto alla sua scelta di aver commesso quei reati.

Un giorno, per nessun merito da parte di quell'uomo, il re del paese lo condona e, come se non bastasse, gli dà una pensione affinché possa vivere una vita tranquilla, godendo la libertà con la sua famiglia.

Che cosa pensereste se, in seguito, quell'uomo cominciasse a brontolare perché il suo appartamento, provveduto dal re, pur avendo tutto, non fosse il migliore e se fosse scontento perché la macchina che il re gli aveva provveduto gratuitamente non era nuova?

Egli meritava solo il male, è stato liberato da quel male e, al posto del male, gli è stato dato il bene. Che cosa terribile da parte sua lamentarsi per non aver trovato tutto di suo gradimento. Se quell'uomo ricordasse e meditasse sulla sua condizione precedente, avrebbe tanta gioia!

Similmente, per noi che siamo stati salvati, nel nostro cammino verso il cielo, come pellegrini, ora che siamo salvati, è tanto importante che ricordiamo da che cosa siamo stati salvati e anche l'immensità dell'opera della salvezza. Ricordare quella che era la nostra condizione e il nostro destino ci porterà ad avere grande gioia in quella che è adesso la nostra condizione, in Cristo Gesù.

Perciò, oggi, vogliamo considerare insieme un brano che ci aiuti a ricordare quella che era la nostra condizione e il modo in cui siamo stati trasferiti da quel destino ad una condizione e ad un destino infinitamente migliore. Il brano è Efesini 2 dal v.11 al v.22. Oggi vedremo fino al v.15.

Il fatto di essere Gentili

Per comprendere questo brano, è importante tener conto a chi è stato scritto.

Paolo sta scrivendo specificamente a quei credenti, persone salvate per fede, che erano Gentili, ovvero che non erano Giudei. Perciò, visto che nessuno di noi è Giudeo per razza, questo brano parla anche a noi che siamo salvati.

Per capire chi sono i Gentili, dobbiamo capire chi sono i Giudei. Ricordate che Dio ha scelto di creare, dalla discendenza che avrebbe dato ad Abrahamo, un popolo numeroso che non esisteva prima. Questo popolo viene chiamato Giudei ed anche Israeliti. Inoltre ha dato ad Abrahamo un patto e delle promesse e, poi, al tempo di Mosè, ha dato ai Giudei un nuovo patto, la Sua legge ed altre promesse. Quindi i Giudei erano legati a Dio con dei patti ed anche con delle promesse. Invece i Gentili non avevano nulla di tutto questo.

Nel brano che stiamo per considerare, Paolo parla a noi credenti che eravamo Gentili. Questo brano è un ricordo della nostra condizione prima della salvezza e serve per aiutarci a comprendere meglio quanto è immensa la nostra salvezza. Leggiamo Efesini 2:11-22:

“11 Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono stati fatti nella carne per mano d’uomo, 12 eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo. 13 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo. 14 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, 15 avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace, 16 e per riconciliare a ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in se stesso. 17 Ed egli venne per annunziare la pace a voi che eravate lontani e a quelli che erano vicini, 18 poiché per mezzo di lui abbiamo entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito. 19 Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, 20 edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, 21 su cui tutto l’edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore, 22 nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.” (Efesini 2:11-22 LND)

Capire e ricordare attivamente le verità presenti in questo brano può darci un'immensa gioia e fortificare la nostra fede, anche nelle prove più profonde della vita.

Ricordate che finora, in questa epistola, Paolo ha parlato della nostra salvezza dal punto di vista di Dio, spiegando la scelta di Dio di salvarci nell'eternità passata e, poi, dell'opera di Dio quando ci ha vivificati in Cristo Gesù. La nostra salvezza è stata totalmente un'opera della grazia di Dio. Ora, tenendo in mente quella verità come base, consideriamo le verità che Dio ha per noi in questo brano. Leggiamo ancora il v.11:

“Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono stati fatti nella carne per mano d’uomo,” (Efesini 2:11 LND)

Paolo inizia con la parola “ricordatevi” che è un imperativo. Dio ci comanda, per il nostro bene, di ricordare quella che era la nostra condizione passata, quando eravamo nelle tenebre. Non basta solamente sapere intellettualmente quale era la nostra condizione, ma bisogna attivamente ricordare e tenere a mente quello che era il nostro passato.

Eravamo Gentili di nascita, quindi non eravamo il popolo di Dio come invece lo erano i Giudei.

Eravamo pagani, senza rendercene conto. Eravamo quelli che la Bibbia chiama incirconcisi e così eravamo visti dai Giudei che sono i circoncisi, in quanto hanno avuto quel rito nella carne per mano d'uomo. I Giudei avevano le promesse e i patti di Dio, ma noi non avevamo niente.

La nostra precedente condizione

Ricordandoci che eravamo Gentili, Paolo continua a ricordarci qual era veramente la nostra condizione prima della salvezza. Nel v.12 dichiara:

“eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo.” (Efesini 2:12 LND)

Prego che possiamo afferrare quanto fosse terribile la nostra condizione.

Senza Cristo

Eravamo senza Cristo in quel tempo. In altre parole, prima della salvezza, vivevamo totalmente senza Cristo nella nostra vita.

Essere senza Cristo vuol dire essere senza il Salvatore e, perciò, perduti eternamente. Vuol dire essere senza accesso al trono di Dio e, quindi, senza diritto di pregare e chiedere aiuto a Dio nelle prove della vita. Vuol dire essere senza un Mediatore, il che ci tiene fuori per sempre dalla presenza di Dio, senza un grande Sommo Sacerdote che ci comprende, senza l'Acqua Viva e, perciò, con l'anima sempre assetata, senza la Vera Vita, senza tutte le benedizioni spirituali perché tutte le benedizioni spirituali sono in Cristo.

Eravamo ciechi e non ci rendevamo conto della gravità della nostra condizione, ma eravamo in una grave condizione perché eravamo senza Cristo Gesù.

estranei alla cittadinanza d’Israele

Inoltre, eravamo estranei alla cittadinanza d'Israele. I Giudei, il popolo d'Israele, era il popolo di Dio, l'unico popolo di Dio prima di Cristo, ma noi no, eravamo estranei a quella cittadinanza. Perciò non avevamo alcun diritto né modo di arrivare a Dio.

ed estranei ai patti della promessa,

In più, come dichiara il versetto, eravamo estranei ai patti della promessa. I Giudei avevano i patti della promessa, perciò avevano delle meravigliose promesse da parte di Dio nei loro confronti. Invece noi non avevamo alcun patto con Dio e, quindi, non avevamo le promesse di Dio. Fra noi e Dio c'era solamente inimicizia. Eravamo peccatori, sotto giudizio, in attesa della condanna eterna.

non avendo speranza

In quella condizione, anche se non lo sapevamo, eravamo veramente, totalmente, assolutamente ed eternamente senza speranza.

Pensate a questo. Cosa potrebbe essere più terribile del fatto di essere letteralmente senza speranza? Essere senza speranza vuol dire che è impossibile che le cose possano giammai migliorare o che ci sia modo di scappare dal tormento eterno. Vuol dire vivere sotto l'ira di Dio e non avere alcun modo di cambiare la situazione.

Eravamo sotto la condanna eterna, senza alcuna speranza e non lo sapevamo. Però, anche se lo avessimo saputo, non avevamo alcuna capacità in noi stessi di cambiare la nostra condizione. Eravamo veramente nelle tenebre e così saremmo rimasti per sempre per merito nostro.

Il brano continua e ci spiega ancora di più della nostra condizione, una condizione che ci era impossibile cambiare.

ed essendo senza Dio nel mondo

In quel tempo, non avevamo speranze e, peggio di ogni cosa, eravamo senza Dio nel mondo.

Essendo senza vera speranza, senza Cristo e senza le promesse, eravamo completamente senza Dio. Godevamo quei benefici che Dio manda a tutti gli uomini indistintamente, ma individualmente eravamo senza Dio, senza il nostro Creatore, senza il Suo favore.

Eravamo totalmente separati da Dio e impariamo altrove che questo era a causa del nostro peccato. Dio è assolutamente santo, noi di natura siamo peccatori e i nostri peccati ci tengono eternamente separati da Dio. Perciò, anche se eravamo ciechi e non lo sapevamo, eravamo senza Dio nel mondo. Dio non era dalla parte nostra, piuttosto, Dio era contro di noi.

Riassunto della nostra condizione

Abbiamo appena preso pochi minuti per descrivere con pochissime parole una condizione eternamente terribile più di quanto è possibile comprendere veramente da un punto di vista umano. Nessun problema nella vita è minimamente paragonabile a quella che era la nostra condizione. Eravamo totalmente separati da Dio, senza Cristo, senza le promesse di Dio e non eravamo il popolo di Dio, piuttosto eravamo i Suoi nemici. Non avevamo alcun diritto di chiedere nulla da Dio. Senza saperlo, avevamo davanti a noi il tormento eterno.

Eravamo totalmente senza alcuna speranza, perché l'impegno umano più grande non avrebbe cambiato niente.

Non sapevamo della nostra condizione perché eravamo spiritualmente morti nei nostri peccati, in attesa del tormento eterno. Questa era la nostra condizione in quel tempo. O che Dio ci aiuti a comprendere sempre di più quanto era oltremodo terribile la nostra condizione in quel tempo!

Condizione ora in Cristo Gesù

Il versetto 13 inizia con cinque parole eternamente importanti! Inizia con le parole “ma ora, in Cristo Gesù”.

13 Ma ora, in Cristo Gesù, (Efesini 2:13 LND)

Il versetto 12 dichiara “in quel tempo” e parla dalla nostra condizione prima della salvezza. Nel v. 13 troviamo la parola meravigliosa “ora”, “ora in Cristo Gesù”. Ora, in Cristo Gesù, le cose non sono come prima, proprio perché ora siamo in Cristo Gesù!

Essere in Cristo Gesù totalmente ed eternamente cambia tutto. “In quel tempo” vuol dire nel tempo prima di essere in Cristo Gesù. Ora, in Cristo Gesù, tutto è cambiato! Gesù Cristo è la salvezza, Gesù Cristo è la verità, Gesù Cristo è la vita.

Gesù Cristo è la fonte di ogni benedizione, proprio come abbiamo letto in Efesini 1:3:

“Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo,” (Efesini 1:3 LND)

Chi è salvato ha ogni benedizione spirituale in Cristo. Gesù Cristo è la fonte e il mezzo di ogni benedizione che abbiamo. La vita senza speranza e senza Dio era la vita senza Cristo. Ora, in Cristo Gesù, tutto è cambiato, ora ed eternamente, come spiegano i prossimi versetti. Leggo il v.13:

“Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo.” (Efesini 2:13 LND)

Prima di parlare della nostra condizione in Cristo Gesù, ancora una volta Paolo ci ricorda qual era la nostra condizione passata. Più ricordiamo la realtà della vita senza Cristo, più vedremo la grandezza della nostra salvezza. Perciò Paolo inizia ricordandoci che un tempo eravamo lontani, lontani da Dio.

Notate la grammatica: siamo stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo Gesù. Non ci siamo avvicinati da soli, non ci siamo avvicinati con le nostre forze o con la nostra presunta bontà o con il nostro merito. Non avevamo alcun modo di avvicinarci da soli. Invece, siamo stati avvicinati in Cristo. È stato Gesù Cristo che ci ha avvicinati a Dio.

Noi eravamo lontani e, come abbiamo letto nel v.12, questo vuol dire che noi eravamo senza Dio, eternamente separati da Lui. Ora siamo stati avvicinati a Dio in Cristo Gesù.

In che modo siamo stati avvicinati a Dio in Cristo? Siamo stati avvicinati a Dio per mezzo del sangue di Cristo. In altre parole, siamo stati avvicinati a Dio per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo come pagamento per il nostro peccato. Egli ha pagato la nostra condanna, rendendo possibile per noi l' essere avvicinati a Dio.

Per mezzo del sangue di Cristo

Il brano dichiara che siamo stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo. È giusto fermarci a considerare il significato delle parole “del sangue di Cristo”.

Nella Bibbia, la frase “il sangue di Cristo” rappresenta la sua morte sulla croce, quando Gesù ha deposto la Sua vita per subire la condanna del peccato per tutti coloro che sarebbero stati salvati nella storia. Rappresenta quella morte in cui Gesù subì l'odio degli uomini e l'ira di Dio. Per pagare la condanna del peccato, Gesù, il Figlio, fu abbandonato dal Padre mentre era sulla croce. Sapendo tutto questo in anticipo, quando pregava nel giardino prima del Suo arresto, aveva timore ed angoscia ed era rattristato fino alla morte. Ma andò volontariamente alla croce comunque, per soffrire tutto questo al fine di poter salvare le Sue pecore. Quindi, le parole “il suo sangue” non rappresentano solamente la morte fisica in sé, ma comprendono tutta la sofferenza che Gesù subì al posto dei peccatori.

Perciò, siamo stati avvicinati a Dio per mezzo del sangue di Cristo. Gesù, che era in comunione col Padre da tutta l'eternità, è stato allontanato dal Padre per avvicinare noi che eravamo lontani.

Gesù, che è la vita, ha subito la morte, per dare vita ai morti. Gesù, che è l'adempimento di ogni promessa di Dio, è stato abbandonato da Dio, per dare a noi le promesse di Dio.

Noi che non avevamo alcun diritto di avere accesso al Padre, siamo stati avvicinati al Padre per mezzo di Colui che è Uno con il Padre.

Cristo Gesù, il Giusto, è diventato peccato, affinché i peccatori potessero essere giustificati e stare per sempre nella presenza di Dio.

Grazie a Dio che siamo stati avvicinati a Dio per mezzo del sangue di Gesù Cristo!

Che cosa ha fatto Gesù Cristo

Il brano continua e spiega ancora di più ciò che Gesù Cristo ha fatto morendo sulla croce e risuscitando. Leggiamo i vv. 14-16:

“14 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, 15 avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace, 16 e per riconciliare a ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in se stesso.” (Efesini 2:14-16 LND).

Gesù è la nostra pace

Questi versetti iniziano con una verità preziosa e meravigliosa. Egli, Gesù Cristo, è la nostra pace. Eravamo senza Dio, eravamo lontani da Dio, senza saperlo eravamo nemici di Dio, non c'era pace fra noi e Dio, piuttosto c'era inimicizia.

Noi eravamo nemici di Dio a causa dei nostri peccati e quindi ci aspettava l'ira di Dio per tutta l'eternità. Ma ora, per mezzo del Suo sacrificio, Gesù ci ha avvicinati a Dio Padre e Gesù è la nostra pace con Dio.

Quando consideriamo realmente ciò che vuol dire la verità di avere Gesù Cristo come la nostra pace, questa verità ci riempie di gioia. Un altro brano che parla della pace che abbiamo con Dio per mezzo di Gesù Cristo è Romani 5:1,2. Ve lo leggo:

“1 Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore... ” (Romani 5:1-2 LND)

Nel mondo, il termine “pace” può significare solamente l'assenza di guerra. Invece, nella Bibbia, “pace” è uno stato d' animo in cui uno è libero da turbamenti, paure e agitazione. Avere pace con Dio vuol dire che non c'è più nulla di negativo nel rapporto con Lui, ma piuttosto godiamo di un rapporto di amore e benevolenza da parte di Dio verso di noi.

Se abbiamo pace con Dio, possiamo essere tranquilli anche in mezzo alle tempeste più profonde della vita. La pace di Dio supera l'intelligenza, così come leggiamo in Filippesi 4:6,7:

“6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. 7 E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:6-7 LND)

Che meraviglioso dono è la pace con Dio ed è ancora più grande quando consideriamo che eravamo nemici di Dio! Ringraziamo Dio che Gesù Cristo è la nostra pace. Avendo Cristo, abbiamo vera pace con Dio, ora e per l'eternità.

Ha fatto un popolo nuovo

Ora, leggiamo ancora i vv.14-15:

“14 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, 15 avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace, 16 e per riconciliare a ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in se stesso.” (Efesini 2:14-16 LND)

Gesù ha fatto dei due popoli uno. Prima di Cristo, c'erano i Giudei che avevano le promesse e i patti da Dio e c'erano i Gentili che erano lontani da Dio. Essi erano dunque due popoli separati.

Ora, per mezzo dell'opera di Gesù Cristo, tutti coloro che sono salvati fanno parte di un popolo solo, perché esiste un solo modo per entrare nella presenza di Dio, quello di avere Gesù Cristo come Salvatore e Signore. Un giudeo deve avere Gesù Cristo come anche un Gentile deve avere Gesù Cristo. Chi entra in rapporto con Dio, vi entra per mezzo di Gesù Cristo e, così, dei due popoli, ora ne esiste uno solo, composto da tutti coloro che sono salvati per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo.

Questa stessa verità viene ripetuta alle fine del v.15. Leggo ancora i vv. 14,15:

“14 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, 15 avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace,” (Efesini 2:14-15 LND)

Gesù ha fatto dei due popoli un solo popolo; poi Paolo dichiara:

per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, (Efesini 2:15 LND)

Con il suo sacrificio, Cristo ha compiuto la salvezza, affinché, per mezzo di Gesù Cristo, chiunque, sia Giudeo che Gentile, si ravvede e crede nell'offerta di Gesù Cristo, sarà salvato, riconciliato con Dio e riceve una vita nuova.

Esiste un solo nuovo uomo, ovvero esiste un solo modo per essere perdonati e salvati per poter diventare un figlio di Dio e avere l'eternità con Dio anziché nel tormento eterno. Questa unica via è Gesù Cristo che è la nostra pace.

Chiunque viene salvato, viene salvato per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. Quindi, in Cristo, siamo uguali, non c'è più né Giudeo né Greco, che è un altro modo di dire Gentile. Esiste un solo popolo, il popolo di Dio in Cristo.

Vi leggo alcuni brani che dichiarano questa meravigliosa verità.

La notte prima di andare alla croce, Gesù dichiarò ai suoi discepoli le parole che troviamo in Giovanni 14:6:

“Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6 LND)

Gesù è l'unica via che porta al Padre, non esiste una via per i Giudei e un'altra via per i Gentili. Esiste solamente l'unica via di Gesù Cristo.

In Romani 3, viene dichiarato che nessuno sarà salvato per mezzo delle opere della legge, ovvero per ubbidienza alla legge di Dio. Leggo Romani 3:20:

“perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato.” (Romani 3:20 LND)

Poi, nei vv. 23-25, Paolo spiega che la salvezza è per fede in Gesù Cristo:

“23 poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 25 Lui ha Dio preordinato per far l’espiazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio,” (Romani 3:23-25 LND).

Il versetto 29 di quel capitolo rende chiaro che questo vale sia per i Giudei che per i Gentili.

“Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non lo è anche dei gentili? Certo, è anche il Dio dei gentili.” (Romani 3:29 LND)

In Romani 10, dopo aver dichiarato che la salvezza è per mezzo di Gesù Cristo, Paolo dichiara nel versetto 12:

“Poiché non c’è distinzione fra il Giudeo e il Greco, perché uno stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano.” (Romani 10:12 LND)

In 1Corinzi 12, troviamo un'altra chiara dichiarazione che esiste una sola salvezza per tutti, quella in cui lo Spirito di Dio ci battezza nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo. Ve lo leggo:

“Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito.” (1Corinzi 12:13 LND)

Infine, due brani che dichiarano categoricamente che in Cristo non c'è più la divisione fra Giudeo e Greco sono Colossesi 3:11 e Galati 3:28. Leggiamoli assieme:

“Qui non c’è più Greco e Giudeo circonciso, e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo è tutto e in tutti.” (Colossesi 3:11 LND)
“Non c’è né Giudeo né Greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù.” (Galati 3:28 LND)

Durante tutto il tempo dall'Antico Testamento, c'era una distinzione fra i Giudei e i Gentili. Ora, in Cristo Gesù, i due sono diventati un solo popolo nuovo, in Cristo Gesù. Tutti coloro che arrivano alla salvezza fanno parte di un unico popolo, il popolo di Dio in Gesù Cristo. E quindi, anche noi che eravamo senza il patto delle promesse e senza Dio, siamo un unico popolo con quei Giudei che hanno anche loro ricevuto la salvezza in Gesù Cristo.

Quanto è chiara questa verità! Esiste solamente un modo per essere salvati ed è per mezzo di Cristo Gesù. Quindi, in Cristo, siamo tutti uguali, salvati per fede per mezzo del sacrificio di Cristo.

Applicazione

Ci sono ancora altre verità meravigliose da considerare in questo brano. Ma, per ora, fermiamoci qui affinché possiamo meditare su quello che abbiamo già visto.

Questo brano non ci insegna come comportarci, ci insegna delle verità da meditare. Certamente un vero credente deve impegnarsi per il Signore, però è ancora più importante tenere bene in mente le verità della salvezza.

Molto spesso tendiamo a concentrare i nostri pensieri sulla situazione del momento. Però, vivendo così, ci troviamo spesso scoraggiati. Questo brano ci insegna a ricordare e meditare su quale era la nostra condizione prima della salvezza.

Di natura gli uomini pensano ai tanti problemi e alle tante difficoltà legate alla vita terrena. Però nessun problema terreno è minimamente paragonabile a quella che era la nostra condizione prima della salvezza.

Noi che siamo Gentili, in quel tempo eravamo completamente senza Cristo, eravamo senza le promesse di Dio, senza i patti, non eravamo il popolo di Dio e perciò eravamo senza speranza e senza Dio.

È impossibile per noi salvare noi stessi e perciò avevamo davanti a noi solamente la condanna eterna.

Ma ora, in Cristo Gesù, tutto è cambiato. Per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, la Sua morte sulla croce, il Suo sangue, noi, che eravamo lontani da Dio, siamo stati avvicinati a Dio. Noi, che eravamo nemici di Dio, ora abbiamo pace con Dio. Noi, che eravamo senza speranza, ora abbiamo una speranza viva.

Se pensiamo a queste verità, possiamo gioire in qualunque circostanza nella quale ci troviamo.

Perciò, anche se c'è molto ancora da considerare in questo brano, vi invito, nei prossimi giorni e finché siete su questa terra, a valutare quale era la vostra condizione prima della salvezza e qual è la vostra condizione ora in Cristo Gesù.

Prima di chiudere, una parola per voi che non avete Cristo Gesù come Signore e Salvatore. Quella che questo brano dichiara essere stata la condizione dei credenti prima della salvezza, è la vostra condizione tuttora. Perciò vi esorto nel nome di Gesù Cristo a ravvedervi e a credere in Gesù Cristo come Salvatore e Signore. Fatelo oggi, finché c'è tempo.

O grazie a Dio che ci ha provveduto un così grande Salvatore!