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Come dobbiamo usare il nostro tempo - Romani 12:11

filename: 45-12-11.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - sermone su Romani 12:11, per RO, 08/6/2003

La fede in Cristo tocca e trasforma ogni aspetto della vita. In altre parole, nella vita di un vero credente, non esiste alcun aspetto della vita che non deve essere sottomesso a Cristo, e quindi ai suoi insegnamenti nella Bibbia.

Due settimane fa, abbiamo considerato Romani 12:9-10, che parla dei rapporti che dobbiamo avere gli uni con gli altri. Oggi, vogliamo continuare in Romani 12, e considerare attentamente il v.11, per capire meglio come dobbiamo impegnarci in tutto quello che facciamo ogni giorno. Questo versetto parla di come dobbiamo usare il tempo che Dio ci dà ogni giorno, e con quale spirito dobbiamo fare tutto quello che facciamo.

v.11

Leggiamo questo versetto, e che Dio ci apra gli occhi a vedere la saggezza che ha per noi in esso.

“Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore;” (Romani 12:11 NRV)

Consideriamo attentamente la frase: “Quanto allo zelo, non siate pigri.” Il Greco dell’originale è un po’ difficile da rendere esattamente. La parola che in Italiano viene tradotta “zelo” è una parola Greca che vuole dire, come radice, sbrigarsi, e viene usato in Greco per indicare diligenza, senza indugiare, dall’idea di uno che si mette a fare e lavora velocemente. Quindi, dà l’idea di chi si mette a fare, senza sprecare tempo. Vuol dire uno che è diligente in quello che fa.

Per capire meglio questa parola, ecco un elenco di come viene tradotto in Italiano in altri versetti in cui viene usata nel Nuovo Testamento.

Viene tradotto come “fretta” due volte, “diligenza” due volte, “sollecitudine” due volte, “premura” quattro volte, e “zelo” questa volta, e anche una volta in Ebrei, dove in altre lingue usano “diligenza”. In Inglese, non traducono questa parola mai come zelo, in quanto, c’è un’altra parola Greca che viene tradotta come “zelo”.

Quindi, il senso di questa parola non è tanto “zelo”, come pensiamo solitamente, ma è diligenza o premura, nel senso di uno che si impegna con diligenza in quello che sta facendo, ovvero, uno che ha premura di fare bene quello che fa.

Questo termine descrive una diligenza a fare quello che c’è da fare, senza sprecare tempo. Descrive una persona che si tiene impegnato in quello che importa nella vita. Dà l’idea di chi si impegna con diligenza in qualsiasi cosa che fa.

Quindi, il versetto sta dicendo che per quanto riguarda la diligenza, non dobbiamo essere pigri. In altre parole è importante essere diligente in tutto quello che facciamo. Non c’è spazio nella vita di un vero figlio di Dio di essere pigro in qualunque cosa.

Dobbiamo essere diligenti in tutto, non solo nelle cose spirituali, ma in ogni campo della vita. Un credente dovrebbe essere diligente come casalinga, come operaio, come dipendente, come studente, come marito o moglie. Dio ci chiama ad essere diligente in tutto, a non essere mai pigri nella diligenza.

Troviamo questo principio ripetutamente nella Bibbia. Per esempio,

“Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene.” (2 Tessalonicesi 3:13 NRV)

Dovremmo essere diligenti a fare del bene. Un altro versetto che insegna questo è in Galati 6.

“Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede.” (Galati 6:10 NRV)

In Ebrei 6, c’è un brano che parla dell’opera d’amore che i credenti avevano compiuto. Notiamo che non dovevano smettere ad agire così. In questo versetto, la parola tradotta come “zelo” è la stessa parola che troviamo in Romani 12.11.

“10 Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e l’amore che avete dimostrato per il suo nome con i servizi che avete resi e che rendete tuttora ai santi. 11 Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri sino alla fine il medesimo zelo per giungere alla pienezza della speranza, 12 affinché non diventiate indolenti ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse.” (Ebrei 6:10-12 NRV)

Un versetto molto conosciuto che parla di come dobbiamo fare tutto con tutto il nostro cuore è in Ecclesiaste 9:10.

“Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza.” (Ecclesiaste 9:10 NRV)

Il contrario delle diligenza è la pigrizia. Nei Proverbi, troviamo un versetto che ci spiega che la pigrizia è legata alla malvagità. Il dissipatore è un uomo malvagio.

“Anche colui che è sfaticato nel suo lavoro è fratello del dissipatore.” (Proverbi 18:9 NRV)

Dobbiamo riconoscere la pigrizia per quello che è: un brutto peccato, che ci ostacola a servire il Signore.

Una delle ragioni per cui è così importante essere diligenti in tutto quello che facciamo è perché abbiamo così poco tempo su questa terra. Vogliamo ricuperare il tempo che abbiamo, e non agire con leggerezza. Leggiamo Efesini 5:15

“15 Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; 16 ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. 17 Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore.” (Efesini 5:15-17 NRV)

Un vero credente dovrebbe essere una persona seria, che valuta molto bene come usa il suo tempo, perché sa che ogni ora è un’ora che sta investendo per l’eternità, o in modo saggio, o in modo sprecato. Quindi, un credente dovrebbe evitare ogni forma di pigrizia, e invece essere una persona diligente, che lavora con diligenza, e sa quello che vuole compiere per il Signore. Non divide la sua vita in due categorie, quello che fa per Dio, e quello che fa per se stesso. Egli fa tutto per la gloria di Dio.

Anche questo è un principio di Dio:

“Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui.” (Colossesi 3:17 NRV)
“7 Nessuno di noi infatti vive per sé stesso, e nessuno muore per sé stesso; 8 perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore.” (Romani 14:7-8 NRV)
“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.” (1 Corinzi 10:31 NRV)

Chiunque dichiara di essere un figlio di Dio, salvato per grazia per mezzo della fede in Gesù Cristo, è chiamato a dedicare tutta la sua vita alla gloria del Signore, e perciò, dovrebbe essere diligente in tutto quello che fa.

applicazione pratica

Cosa vuol dire questo a livello pratico per noi che siamo credenti, salvati per grazia, che dobbiamo vivere, al livello quotidiano, per non essere pigri nella diligenza, o come è stato tradotto nella nostra Bibbia Italiana, nello zelo?

Per una cosa, vivere così vuol dire impegnarci a capire sempre di più la volontà del Signore. Non possiamo essere diligenti nelle cose giuste se non sappiamo quello che il Signore vuole da noi. Quindi, per poter vivere con diligenza, dobbiamo avere un impegno costante, per tutta la vita, nella lettura e nello studio della Bibbia, ad ascoltare attentamente gli insegnamenti, per capire, in modo sempre più profondo, qual è la volontà di Dio in ogni campo della nostra vita.

Per vivere come Dio ci insegna in questo versetto, dobbiamo renderci conto quanto il tempo che abbiamo ogni giorno è un dono prezioso, e perciò, dobbiamo stare molto attenti a non sprecare tempo. Dobbiamo capire che anche i minuti sono importanti, e non solo le ore o le giornate.

Infatti, per non sprecare tempo, dobbiamo impegnarci a diventare sempre più bravi ad organizzare il nostro tempo. Dobbiamo tenere a mente che ogni ora che risparmiamo, possiamo investirla per la gloria di Dio e il bene degli altri. Perciò, impegniamoci ad imparare a lavorare in modo più sveglio, per poter avere più tempo disponibile di prima. Ricordiamo che la parola Greca tradotta in Italiano come “zelo” è una parola che ha come senso l’idea di sbrigarsi. Quindi, una parte importante di essere diligente è di imparare ad organizzare bene il vostro tempo, e di lavorare in modo sbrigativo, per non sprecare tempo.

Per aiutarci a capire che cosa vuol dire organizzare il nostro tempo, ed essere diligente in tutto quello che facciamo, vi do un esempio di come NON fare questo. Probabilmente chi è stato studente sa cosa vuol dire passare ore alla scrivania per fare i compiti, quando in realtà, ci si concentra poco, e perciò, in realtà, mentre il corpo sta alla scrivania, con i libri davanti, la mente spesso sta altrove. In questo caso, gli stessi studi si sarebbero potuti fare in molto meno tempo, se ci fosse stata la concentrazione, o meglio, quella diligenza di cui parla questo versetto.

Questo è un esempio di come possiamo fare qualcosa con meno di tutto il nostro cuore. Infatti tante volte nella vita, abbiamo la tendenza di fare qualcosa per dovere, senza veramente farlo con il cuore. Questo è sbagliato. Tutto quello che facciamo, dovremmo farlo con il cuore, per dare gloria a Dio. Se una donna è moglie e mamma, dovrebbe cambiare pannolini, e pulire la casa, e preparare i pasti, e ogni altra cosa, alla gloria di Dio. Chi ha un lavoro fuori casa dovrebbe farlo alla gloria di Dio. Questo vuol dire fare il proprio meglio, qualsiasi sia il lavoro.

Ricordiamo che questo principio vale in tutto quello che facciamo, e non solo nelle cose spirituali. Dovremmo essere diligenti in tutto quello che facciamo.

Questo ci porta a ricordare un altro principio, che ho menzionato prima, che vediamo nel insegnamento in Efesini 5.

“15 Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; 16 ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. 17 Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore.” (Efesini 5:15-17 NRV)

Dobbiamo capire qual’è la volontà di Dio per noi. Non dobbiamo passare i nostri giorni come una nave senza timone, che va prima in una direzione, e poi in un’altra. Invece, dobbiamo conoscere la via del Signore, e in base a quella, valutare le scelte che abbiamo, e avere chiari traguardi, in modo che sappiamo come investire ogni giorno. L’Apostolo Paolo descrive questo modo da vivere, facendo dei paragoni con lo sport:

“Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria;” (1 Corinzi 9:26 NRV)

Nello sport, non basta correre forte, bisogna capire dove stai correndo. Non basta dare forti pugni nell’aria, bisogna farli arrivare al bersaglio. Similmente, nella vita, non basta impegnarsi tanto. Bisogna sapere dove stiamo andando, bisogna sapere quale sia il bersaglio. Bisogna capire il traguardo giusto, ed il modo migliore per arrivarci. Bisogna far si che ogni passo ci porti più verso il traguardo di assomigliare a Cristo.

Tutto questo ci aiuta a capire l’importanza di essere organizzati, e di capire dove stiamo andando nella vita. Dobbiamo capire il grande quadro, e puoi gestire i piccoli passi di ogni giorno in modo di andare sempre di più in quella direzione.

Come esempio, consideriamo un padre che decide di educare e di disciplinare suo figlio. Se considera solamente oggi, e vuole una serata tranquilla, allora, fa quello che serve per tenere il figlio buono, ovvero, per farlo smettere di chiedere questo o quel altro con insistenza. Lo vizia, gli dà quello che vuole, perché non considera il grande quando. Non è diligente nel suo ruolo come padre.

Invece, se i genitori considerano il grande quadro, e tengono in mente come vogliono che il figlio sarà come adulto, basandosi non sulle loro preferenze, ma sugli insegnamenti della Parola di Dio, cambia totalmente come educano il figlio. Cambia come e quando disciplinano, cambia come passano tempo con il figlio, cambia quanto tempo passano con lui.

Similmente, se una persona non ha un traguardo ben chiaro di come vuole crescere come credente, non avrà un chiaro traguardo per quanto riguarda se dovrebbe leggere un libro o no, e se sì, quale libro. Prenderà le sue decisioni in base alla sua voglia del momento, e a lunga scadenza, questo sarà un grande ostacolo alla sua crescita.

Se voglio costruire una casa, e non ho un chiaro progetto, e non valuto l’ordine giusto a fare i lavori, sarà un disastro, e probabilmente, non finirò mai la casa. Sarebbe molto difficile essere diligente. Anche se dovesse finire quella casa, non sarebbe una casa molto utile.

Perciò, è estremamente importante impegnarci a crescere, sempre di più, ad avere un chiaro traguardo per la nostra vita, un traguardo fondato sul conoscere sempre di più la volontà di Dio tramite la Bibbia. Essere diligenti, o come dice in questa traduzione, zelanti, vuol dire non prendere le nostre decisioni in base alle nostre voglie. Invece, come l’atleta che segue fedelmente il suo regime di allentamento, come l’agricoltore che segue precisamente i passi e i momenti giusti per curare al meglio i suoi campi, facciamo tutto tenendo a mente il grande quadro, quello di non aver di che vergognarci quando ci presentiamo davanti al Signore per essere giudicati per quello che avremo fatto durante la nostra vita di credenti.

siate ferventi nello spirito

Ora, passiamo alla prossima frase in questo versetto. Questa seconda frase ci spiega la forza che ci permette di essere diligenti in tutto quello che facciamo.

“Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito,” (Romani 12:11 NRV)

“Siate ferventi nello spirito”. Nel Greco, la frase letteralmente dice: bollendo nello spirito. Cioè, il nostro spirito, in tutto quello che facciamo, dovrebbe essere caldo, ovvero, pieno di vita, ardente. Questa diventa la forza che ci permette di essere sempre diligente. Non dobbiamo fare le cose meccanicamente, invece, dobbiamo fare tutto di cuore, con tutto il nostro cuore, con uno spirito ardente.

In altre parole, dobbiamo fare tutto quello che facciamo con zelo. Chiaramente, non dobbiamo bollire nel senso di uscire dalla pentola, ovvero, è importante avere un cuore ardente, però, allo stesso tempo, dobbiamo anche usare la testa, e mirare bene in tutto quello che facciamo.

Leggiamo qualche versetto che parla di uno che aveva zelo, ma non mirava bene.

“24 Ora un ebreo di nome Apollo, oriundo di Alessandria, uomo eloquente e versato nelle Scritture, arrivò a Efeso. 25 Egli era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunziava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni.” (Atti 18:24-25 NRV)

A questo punto della sua vita, Apollo aveva tanto zelo, era molto fervente nello spirito. Però, non conosceva ancora tutte le verità, e così, il suo insegnamento era difettoso. Aveva bisogno di informarsi meglio, prima di insegnare. Il suo zelo andava molto bene, però serviva anche più attenzione alla verità.

Abbiamo già letto il commento di Paolo in 1Corinzi 9.

“Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria;” (1 Corinzi 9:26 NRV)

È estremamente importante essere fervente nello spirito, perché quello che facciamo, dobbiamo farlo di cuore. Però, è anche importante legare il nostro zelo alla conoscenza, e non correre in modo incerto. Quindi, vogliamo conoscere la volontà del Signore, e allo stesso tempo, fare tutto con fervore e zelo.

servite il Signore

Cari amici, riconosco molto bene che potrebbe essere molto difficile essere diligente e fervente nello spirito in tutto quello che facciamo. Magari se devo fare qualcosa che mi piace, e che a me sembra importante, per esempio, evangelizzare, mi è abbastanza facile essere fervente nello spirito. Però, come posso essere fervente nello spirito se devo pulire il bagno, e fare un lavoro noioso in fabbrica, o fare qualcos’altro che sembra di avere poco valore, o non è interessante? In altre parole, come posso essere fervente nello spirito in ogni cosa che facciamo?

Troviamo la risposta a questo domanda in questo versetto stesso. Leggiamolo ancora.

“Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore;” (Romani 12:11 NRV)

Avete notato l’ultima frase? Questo è il segreto di come possiamo essere ferventi nello spirito in tutto quello che facciamo. La chiave sta nel servire il Signore in tutto.

Che possiamo capire questa importante verità. Tutto quello che facciamo, dobbiamo farlo per il Signore. Questo vuol dire TUTTO. Non dovremmo fare nulla che non possiamo veramente fare alla gloria di Dio. Se trattiamo del nostro lavoro, o il modo che passiamo il nostro tempo libero, o come ci impegniamo in famiglia, o quello che facciamo per promuovere il regno di Dio, non dovremmo fare nulla che non possiamo fare veramente alla gloria di Dio, servendo LUI.

Ci sono tanti versetti che parlano di questo principio. Leggiamone qualcuno. Prima, due versetti che parlano specificamente dei nostri lavori. In questo versetto, parla di come servi devono lavorare. Questo è il principio valido per ogni dipendente.

“Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo,” (Efesini 6:5 NRV)
“22 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. 23 Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, 24 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore!” (Colossesi 3:22-24 NRV)

Ora, vi leggo alcuni versetti che ci insegnano che dovremmo fare tutto quello che facciamo alla gloria di Dio.

“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.” (1 Corinzi 10:31 NRV)
“Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui.” (Colossesi 3:17 NRV)
“Se uno parla, lo faccia come si annunziano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (1 Pietro 4:11 NRV)

Questo principio è chiaro. In tutto quello che facciamo, dobbiamo servire il Signore. Questo ci porta ad un altro principio: dobbiamo evitare qualunque attività che non può veramente glorificare il Signore. Cioè, io posso glorificare il mio Signore lavorando in un lavoro onesto, di qualsiasi tipo, per provvedere per la mia famiglia. Una donna può glorificare Dio curando la propria famiglia. Posso glorificare Dio insegnando cose utili ai miei figli. Posso glorificare Dio imparando cose che possono essere utili ad altri e promuovono il regno di Dio.

Invece, tantissime delle attività che riempiono la vita di tante persone oggi, soprattutto quelle che riguardano divertimento e il tempo libero, non glorificano Dio affatto. Un credente deve evitare qualsiasi cosa che non glorifica Dio.

Voglio fermarmi solo un attimo qui e riflettere su questo. Dobbiamo glorificare Dio in tutto quello che facciamo. Quindi, è ovvio che dobbiamo evitare ogni attività che non glorifica Dio. Questo principio cambia radicalmente il metro che alcuni usano per determinare se dovrebbero fare una certa attività. La domanda giusta non è se l’attività è peccato o no, e tutto quello che non è chiaro peccato lecito. No, la domanda giusta piuttosto è se la cosa veramente glorifica Dio. Anziché fare quello che vogliamo, finché qualcuno non riesce a convincerci che è peccato, dovremmo mirare a sempre fare quello che glorifica Dio di più. Quindi, la domanda da fare, quando devo valutare un’attività è: questa veramente glorifica Dio?

via la pigrizia

Questo versetto è un importante insegnamento, che ci aiuta a capire come dobbiamo vivere giorno per giorno, non solo nelle grandi cose, ma anche nelle piccole cose. Ci aiuta a capire che dobbiamo essere persone impegnate, persone che non sprecano tempo, persone diligenti, ferventi in tutto quello che facciamo, perché serviamo il SIGNORE in tutto quello che facciamo, facendo solamente quello che può glorificare Dio.

Vivere veramente così, ed essere diligenti in tutto, vuol dire vivere in modo da non sprecare tempo, e da non essere pigri. Certamente, come famiglia, possiamo giocare con i nostri figli, perché fa parte del curarli. È bello per una coppia di fare una camminata per parlare insieme. Però, tante delle attività che fanno quelli intorno a noi non sono giuste per un credente, non perché sono tutte cose sbagliate in sé, ma perché facendo quelle cose, non c’è tempo per dedicarci a buone opere e ad essere diligenti e a servire il Signore.

Un credente dovrebbe essere una persona che ha un chiaro traguardo in tutto quello che fa, che è zelante in tutto, e fa tutto per il Signore. Un credente dovrebbe essere una persona che si organizza bene, perché sa che il tempo è uno dei doni più preziosi che il SIGNORE gli dà. Sa che se impara a risparmiare anche solo un’ora al giorno, gli dà 365 ore in più all’anno per promuovere il regno di Dio. Quello è come nove settimane di lavoro a tempo pieno. Tutto quello che fa, lo fa con un serio impegno. È fervente nel suo spirito in tutto quello che fa. Genitori, quanto è importante insegnare ai vostri figli che fare un lavoro o qualsiasi cosa con muso lungo è un peccato. Però, per insegnare questo a loro, dobbiamo noi per primi imparare a non avere mai il muso lungo. Facciamo solamente quello che possiamo fare alla gloria di Dio, e poi, facciamo tutto con gioia e con fervore. Evitiamo ogni tipo o forma di pigrizia. Impegniamoci a conoscere sempre di più quella che è la volontà di Dio, in modo da capire sempre meglio come investire il tempo che Egli ci lascia sulla terra.

Se volete sapere come decidere di usare il tempo che avete a disposizione oggi, basta considerare, seriamente, fra la varie possibilità che ci sono, per capire quale porterà più gloria a Dio. Se nessuno delle cose che avete considerato porta gloria a Dio, allora, scegliete qualcosa altro da fare. Impariamo a capire meglio come possiamo impegnare il tempo che c’è nel modo migliore.

la gioia di vivere così

Uno che non conosce Dio, oppure, un credente che non sta guardando a Dio, potrebbe immaginare che una vita vissuta come ho descritto oggi sia una vita pesante, una vita con pochi piaceri, una vita poco felice. Chi pensa così non capisce la benedizione di essere in Cristo.

Faccio un paragone: ci sono uomini che non capiscono per niente le benedizioni del matrimonio. Per loro, più donne possono conoscere, meglio è. Non capiscono minimamente la gioia di avere un impegno per tutta la vita verso una persona. Non capiscono la gioia di avere il sorriso di Dio sopra la coppia. Pensano di avere più di quell’uomo che è sempre fedele alla propria moglie, quando in realtà, hanno infinitamente meno. Sono poveri, e non si rendono conto.

Similmente, quando qualcuno vive per i piaceri del mondo, quando agisce con una certa pigrizia, magari solo nel tempo libero, ma fa quello che ha voglia di fare, potrebbe sembrargli che la persona che segue gli insegnamenti che abbiamo considerato oggi, abbia una vita più pesante e meno piacevole.

Invece, la persona che si dedica con tutto il suo cuore a servire il Signore, che quindi agisce con grande diligenza in tutto quello che fa, che impara a gestire il suo tempo in modo di fare il più possibile per il Signore, quella persona ha una gioia infinitamente più profonda e più duratura di colui che fa quello che vuole nella carne.

La persona che vive nel suo piccolo, pensando solamente a se stessa, vive male, e ha solo piccolissimi piaceri. Invece, la persona che fa parte di qualcosa di più grande di sé e si impegna molto per quello, trova una soddisfazione molto più profonda. Vediamo questo nello sport, vediamo questo quando un esercito vince una guerra, vediamo questo in tanti campi della vita. Quanto di più è vero quando viviamo per qualcosa che dura per tutta l’eternità.

Concludiamo leggendo quello che l’Apostolo Paolo dichiara in Filippesi 3. Egli aveva capito l’immenso valore di dedicarsi completamente a vivere alla gloria di Dio. Tutto quello che era importante per lui prima della salvezza, lo ha considerato spazzatura, per l’eccellenza di conoscere sempre di più Gesù Cristo. Leggiamo:

“4 benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; 5 io, circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d’Ebrei; quanto alla legge, fariseo; 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato come un danno, a causa di Cristo. 8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo 9 e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. 12 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14 corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù. 15 Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. 16 Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.” (Filippesi 3:4-16 NRV)

Che Dio ci aiuti a conoscere sempre di più l’eccellenza di Cristo, essendo diligenti in tutto quello che facciamo, alla sua gloria.