È vero che le cose brutte portano del bene? È vero che il male che Satana ci provoca, Dio lo converte in bene?
Grazie a Dio, è vero! Satana si impegna, tramite uomini malvagi, per ostacolare l'opera di Dio di salvare le persone. Dio è sovrano, e converte il male di Satana in bene.
Gesù Cristo dichiarò di edificare la sua Chiesa. Oggi, vogliamo riprendere il nostro studio del libro degli Atti, nel capitolo 8, per vedere qualche esempio in merito a questo argomento. Ringrazio Dio perché Cristo continua ad edificare la Chiesa oggi.
Come contesto del nostro brano, ricordate che Dio aveva salvato ormai migliaia di persone a Gerusalemme. Aveva anche permesso tanta opposizione e persecuzione. Però in questo capitolo, vedremo che Dio permette una persecuzione maggiore, perché questa persecuzione viene usata per far spandere la chiesa in più posti, proprio come Cristo aveva dichiarato.
Quindi, iniziamo, leggendo Atti 8:1-3. Ricordate che Stefano era appena stato ucciso dai Giudei nel Sinedrio.
“1 Or Saulo approvava la sua uccisione. in quel tempo ci fu grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme; e furono tutti dispersi per le contrade della giudea e della Samaria, ad eccezione degli apostoli. 2 E alcuni uomini pii portarono a seppellire Stefano e fecero grande cordoglio per lui.
3 ma Saulo devastava la chiesa entrando di casa in casa, trascinava via uomini e donne e li metteva in prigione. (Atti 8:1-3)
Per la prima volta, la persecuzione fu così grande che i credenti furono dispersi. Dovevano fuggire da Gerusalemme. Potrebbe sembrare che questa fosse una vittoria per Satana, però in realtà, questo era il piano di Dio, per far arrivare l'Evangelo in altri posti, in modo di salvare altri, e far nascere nuove chiese.
Notate che i credenti furono dispersi in Giudea e in Samaria. Che cosa facevano? Nonostante furono dispersi a causa della persecuzione, questi credenti andavano attorno annunciando la Parola di Cristo. Leggo il v.4.
4 Coloro dunque che furono dispersi andavano attorno, annunziando la parola
O che possiamo avere anche noi questo cuore di essere sempre pronti a parlare di Cristo, anche in momenti difficili. O che noi possiamo desiderare che il nome di Cristo sia più conosciuto.
In realtà, questa persecuzione faceva parte del piano di Dio, perché portava avanti l'adempimento di quello che Cristo aveva dichiarato in Atti 1:8.
“ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra".” (Atti 1:8 LND)
Gesù aveva dato il mandato di proclamare l'Evangelo ovunque. Finora, il messaggio aveva raggiunto solamente Gerusalemme e la Giudea. Fino a questo punto, Dio aveva fortificato molto la Chiesa, facendola crescere di numero, e anche fortificando i credenti. Ora era il momento stabilito da Dio perché la Chiesa raggiungesse più zone. Questa persecuzione manda i credenti nella Giudea e nella Samaria.
Quello che Satana intendeva per male, Dio lo usava per il bene! Dio vince sempre.
Notate che Saulo aveva approvato l'uccisione di Stefano, e ora, aveva un grande zelo contro Cristo, e si impegnava a distruggere la Chiesa. Tenete questo in mente, perché Dio lo userà per mostrare la sua potenza!
L'Evangelo Raggiunge la Samaria
Più volte in Atti abbiamo visto che Luca inizia con una dichiarazione generale, in questo caso, che i credenti dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria andavano attorno, annunciando la Parola. Poi ci dà un esempio specifico di questo.
Ora, iniziando con il versetto 5, Luca ci dà un esempio specifico e importante di questo, raccontando di quando Filippo andò a Samaria per predicare. Questa è la prima volta che i Samaritani sentono parlare dell'Evangelo. Leggo dal versetto 5 ad 8.
5 Or Filippo discese nella città di Samaria e predicò loro Cristo. 6 E le folle, con una sola mente, prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miracoli che egli faceva. 7 Gli spiriti immondi infatti uscivano da molti indemoniati, gridando ad alta voce; e molti paralitici e zoppi erano guariti. 8 E vi fu grande gioia in quella città.
Prima di tutto, notate il messaggio che Filippo predicò. Dice semplicemente: predicò Cristo. Il messaggio che dobbiamo predicare è il messaggio di Gesù Cristo.
Il messaggio di Gesù Cristo inizia con la realtà che siamo peccatori, e sotto la condanna di Dio. È impossibile per noi migliorare abbastanza per arrivare a Dio. Non possiamo salvare noi stessi. Non possiamo migliorare un po' alla volta. Non possiamo abbandonare un peccato alla volta. Gesù Cristo verrà per giudicare il mondo, e sarà un giudizio duro e senza misericordia per chi è ancora nei suoi peccati.
Però, Gesù Cristo è venuto per salvare i peccatori. La salvezza è un dono per mezzo del vero ravvedimento e della fede in Gesù Cristo. Gesù Cristo è la piena giustizia per chi crede veramente in Lui.
Questo è il messaggio che dobbiamo predicare. Dio non ci manda a predicare la moralità. Ci manda a predicare Gesù Cristo, il Salvatore dei peccatori.
Che cosa predichiamo noi?
Notiamo come le persone ascoltavano il messaggio di Gesù Cristo che Filippo predicò. Il versetto 6 dichiara:
6 E le folle, con una sola mente, prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miracoli che egli faceva.
Queste persone ascoltavano con una sola mente. In altre parole, ascoltavano con vera attenzione. Ascoltavano di cuore, ascoltavano per capire. Erano uniti nell'ascoltare.
Solo così uno arriva alla salvezza. Nessuno arriva a Cristo cercandoLo con un mezzo impegno. L'unico modo di arrivare a Cristo è di cercarLo con tutto il cuore. Vediamo che queste persone ascoltavano il messaggio di Gesù Cristo con una sola mente. Volevano la salvezza.
In realtà, anche per crescere dobbiamo ascoltare così, con una sola mente, concentrati, attenti, pronti a afferrare davvero le verità che ci vengono dichiarate.
Tornando al brano, notate che Dio operava con potenza, facendo miracoli tramite Filippo. Abbiamo già visto che in quei primi tempi in cui il messaggio di Gesù Cristo fu annunciato Dio confermava il messaggio con miracoli. Questa è la prima volta che l'Evangelo fu predicato nella Samaria, e perciò, Dio conferma il messaggio con miracoli. Così le persone capivano che il messaggio era veramente da Dio.
Ricordate che noi abbiamo molto più di quanto avevano quelle persone, in quanto abbiamo tutta la Bibbia, compreso il Nuovo Testamento, cosa che loro non avevano. Quindi, a noi non servono miracoli, perché abbiamo la piena rivelazione di Dio, che loro non avevano ancora.
Avendo ascoltato con una sola mente il messaggio di Filippo, tanti si sono ravveduti e hanno creduto in Gesù Cristo per la loro salvezza. Hanno creduto che Gesù è il Cristo, e che Egli era venuto per provvedere il perdono dei peccati. Avendo creduto, furono perdonati da Dio. Non esiste dono più grande.
Perciò, avendo questo perdono, queste persone erano piene di gioia. Il versetto 8 dichiara: “e vi fu grande gioia in quella città.”
Quando Dio salva una persona, e la persona riconosce quello che Dio ha fatto, ciò produce grande gioia in quella persona. Essendo in tanti, c'era grande gioia in quella città.
Preghiamo che ci possa essere grande gioia nella nostra città. Preghiamo che Dio salvi tante persone. Egli è pienamente capace. Dio vuole che noi preghiamo con perseveranza.
Satana opera per ostacolare
Quando Dio opera, Satana cerca di ostacolare l'opera di Dio. Dal versetto 9, Luca ci spiega una situazione in quella città che esisteva prima dell'arrivo di Filippo, tramite cui Satana aveva ingannato tante persone. Leggiamo dal versetto 9 ad 11.
Satana tiene legate le persone con le menzogne. A volte usa miracoli per far credere che la sua opera viene da Dio. Lo scopo dei miracoli che vengono fatti per la potenza di Satana è di ingannare le persone, e tenerle lontane da Cristo. Leggo dal v. 9.
9 Or in quella città vi era da tempo un uomo di nome Simone, il quale esercitava le arti magiche e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un grande uomo. 10 E tutti, dal maggiore al minore, gli davano ascolto, dicendo: "costui è la grande potenza di Dio". 11 E gli davano ascolto, perché già da molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue arti magiche.
Questo uomo, Simone, da tempo faceva opere grandi con le arti magiche, ovvero, con la potenza di Satana. Notate che la gente attribuiva questo a Dio, dichiarando che era “la grande potenza di Dio” che gli permetteva di fare quelle opere.
È importante capire che esistono miracoli che non vengono da Dio, che però le persone credono che vengano da Dio. Era così allora, ed è così anche oggi.
Il fatto che uno fa miracoli nel nome di Dio non vuol dire che vengono realmente da Dio. Bisogna valutare se il messaggio predicato è veramente conforme alla Parola di Dio. Se non lo è, allora, è un inganno, che serve per fare credere alla gente un messaggio falso.
Dio, nella sua misericordia, quel giorno ha liberato queste persone della Samaria dal potere di questa menzogna, con la verità predicata da Filippo. Leggo il versetto 12.
12 Quando però credettero a Filippo, che annunziava la buona novella delle cose concernenti il regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, uomini e donne si fecero battezzare.
La liberazione dalla menzogna è credere alla verità di Dio. Tanti credettero, e furono battezzati. Furono liberati dalla menzogna. Furono liberati dai loro peccati. Sono diventati figli di Dio, ricevendo Gesù Cristo come loro Signore e Salvatore.
Mentre Dio era all'opera, anche Satana era all'opera. Leggo il versetto 13.
13 Anche Simone credette e, dopo essere stato battezzato, stava del continuo con Filippo; e, vedendo le potenti operazioni e i segni che erano fatti, ne rimaneva stupito.
La Bibbia usa il termine “credere” sia per la vera fede che salva, sia per una fede umana che non salva. Vediamo in vari brani persone che sembravano fare parte dei salvati, ma in realtà non erano salvati. Per esempio, leggo 1Giovanni 2:19.
“sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.” (1Gv 2:19 LND)
Questo brano descrive persone che facevano parte della chiesa, ma non erano veramente salvati.
In 1Corinzi 5:11, troviamo che ci sono coloro che si chiamano fratelli, ovvero, salvati, ma che non mostrano il frutto di essere veramente salvati. Leggo 1Corinzi 511.
“ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare.” (1Corinzi 5:11 LND)
Quindi, il fatto che uno dice di credere in Cristo non vuol dire che ha la vera fede che salva.
Perciò, il fatto che questo Simone diceva di credere e il fatto che era u battezzato, non vuol dire che era veramente salvato. Tenete questo in mente mentre andiamo avanti nel brano.
Gli Apostoli Arrivano
È molto importante capire la prossima parte del brano. Per capire correttamente quello che stiamo per leggere, dobbiamo ricordare il contesto, cioè, che fino a questo punto, tutti coloro che erano stati salvati erano Giudei. Alcuni erano Giudei nati e cresciuti in Giudea, altri erano cresciuti all'estero, e parlavano anche altre lingue, ma di razza e di religione tutti erano Giudei. Ora, a Samaria, per la prima volta, l'Evangelo raggiunge i Samaritani, che non erano Giudei. Se ricordate, per i Giudei i Samaritani erano impuri. Quando Gesù era ancora sulla terra, i discepoli furono sorpresi quando Egli parlò con una donna samaritana, perché i Giudei non aveva rapporti con i Samaritani.
Quindi, come vedremo anche in Atti 10 e 11, i credenti Giudei, compresi gli apostoli, credevano impossibile che Dio salvasse persone che non erano Giudei. Non capivano ancora che l'Evangelo era per tutti. Quindi, in questo brano, vedremo come Dio opera per mostrare che aveva salvato i Samaritani proprio come aveva salvato Giudei.
Vedremo che Dio operò in modo che gli Apostoli fossero coinvolti nella salvezza di questi Samaritani, in modo che fosse chiaro che esiste una sola Chiesa, fatta sia di Giudei che di Samaritani. l'Evangelo che predicavano, era anche per i Samaritani, non solo per i Giudei. In Atti 10, vedremo che Dio aggiunse anche i Gentili a quell'unica Chiesa, sempre con la presenza di un Apostolo per la prima volta.
Quindi, tenete in mente che quello che sta per succedere mostra a tutti che questi Samaritani che Dio salva fanno parte della stessa chiesa di cui facevano parte i Giudei che erano già salvati.
Leggo dal versetto 14.
14 ora gli apostoli che erano a Gerusalemme, quando seppero che la Samaria aveva ricevuta la parola di Dio, mandarono loro Pietro e Giovanni.
15 giunti là, essi pregarono per loro, affinché ricevessero lo Spirito Santo, 16 perché non era ancora disceso su alcuno di loro, ma essi erano soltanto stati battezzati nel nome del Signore Gesù.
17 imposero quindi loro le mani ed essi ricevettero lo Spirito Santo.
Prima di tutto, notate che era una grande notizia che la Samaria aveva ricevuto la Parola di Dio. Non era una grande notizia che le contrade di Giudea avessero ricevuto la Parola, in quanto, erano Giudei. Però, che la Parola di Dio avesse raggiunto la Samaria? Questa era una grande notizia! Così, gli apostoli mandarono subito due apostoli, Pietro e Giovanni. Era importante che tutti i credenti fossero uniti insieme.
Notate anche che nella provvidenza di Dio, questi credenti Samaritani non ricevettero lo Spirito Santo, se non per l'imposizione delle mani degli apostoli. Notate che non vediamo altri esempi di questo, se non in Atti 19. A Gerusalemme, il giorno di Pentecoste, Dio ha dato lo Spirito Santo ai primi Giudei che erano salvati. Lo Spirito Santo arrivò quella prima volta in modo visibile, con un forte rumore come vento, e in una forma simile ad una fiamma di fuoco. Da quello che leggiamo, non successe mai più questo. Quindi, da quello che comprendiamo dalle Epistole, lo Spirito Santo arriva al momento della salvezza su ogni credente, senza segni visibili. Come leggiamo in Romani 8, se uno non ha lo Spirito, non è di Cristo.
Invece, in Samaria, finché non arrivarono gli apostoli Pietro e Giovanni, lo Spirito non discese su nessuno di questi nuovi credenti Samaritani. Sembra chiaro che Dio voleva che ci fosse un chiaro legame fra questi nuovi credenti Samaritani, e gli Apostoli.
Quando arrivarono Pietro e Giovanni, e imposero le mani, questi credenti Samaritani ricevettero lo Spirito Santo. Il brano non spiega come si seppe questo, ma visto che quando i primi gentili credettero, in Atti 10, nella casa di Cornelio, i nuovi credenti gentili parlarono in altre lingue, rendendo chiaro che avevano lo Spirito, è molto possibile che anche qua, nello stesso modo gli apostoli capirono che questi credenti avevano ricevuto lo Spirito Santo. Comunque, gli apostoli, e anche questi nuovi credenti, capivano che avevano ricevuto lo Spirito Santo tramite l'imposizione delle mani degli apostoli. Perciò, questi credenti samaritani sapevano di essere legati agli apostoli, e gli apostoli sapevano che Dio aveva salvato i Samaritani proprio come aveva salvato i Giudei. Era chiaro che esisteva una sola Chiesa, non due.
Simone vuole questo potere
A questo punto, mettiamo la nostra attenzione di nuovo su Simone, quel mago che aveva detto di credere ed era stato battezzato. Quando lui capisce che tramite l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, egli voleva il potere di dare lo Spirito Santo, e offrì dei soldi agli apostoli per aver quel potere.
Notate quanto severamente Pietro lo riprende per la sua malvagità. Leggo dal versetto 18 al 23.
18 Or Simone, vedendo che per l’imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, 19 dicendo: "date anche a me questo potere, affinché colui sul quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo". 20 Ma Pietro gli disse: "vada il tuo denaro in perdizione con te, perché tu hai pensato di poter acquistare il dono di Dio col denaro. 21 Tu non hai parte né sorte alcuna in questo, perché il tuo cuore non è diritto davanti a Dio. 22 Ravvediti dunque da questa tua malvagità e prega Dio che, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore. 23 Poiché io ti vedo essere nel fiele di amarezza e nei legami d’iniquità".
Che dura risposta, perché il peccato di Simone era molto grave! Egli pensava che fosse possibile comprare il dono di Dio. Tutta la ricchezza del mondo non potrebbe comprare il dono di Dio, che è stato comprato con il sacrificio di Gesù Cristo!
Simone vedeva l'opera di Dio come uan fonte di guadagno. Voleva questo potere per se stesso, non per la gloria di Dio.
Con questo peccato, Simone si rivela un falso credente. Simone voleva glorificare se stesso, anziché Dio. Perciò, Pietro lo avverte che sta andando verso la condanna eterna, se non si ravvede di cuore.
Non è solo Simone che desidera ricevere i doni da Dio per soddisfare i propri piaceri. Dio non risponde a questo tipo di preghiera.
Tristemente, anche oggi tante persone vogliono l'aiuto di Dio, senza però veramente voler essere riconciliati con Dio.
Infatti, andando avanti al brano, vediamo che Simone non si è ravveduto. Leggo il versetto 24.
24 E Simone, rispondendo, disse: "pregate voi il Signore per me, affinché nulla di ciò che avete detto mi accada".
Simone non vuole la punizione, ma non si ravvede. E perciò, chiede a Pietro e Giovanni di pregare per lui. Non si ravvede per conto suo. Grande è la colpa di chi ascolta la verità di Dio ma non si ravvede.
Qui finisce la triste storia di questo Simone. Torniamo ora agli apostoli. Leggo il versetto 25, che parla di Pietro e Giovanni.
25 essi dunque, dopo aver testimoniato e annunziato la parola del Signore, ritornarono a Gerusalemme, dopo aver evangelizzato molti villaggi dei Samaritani.
Per un certo tempo, essi sono rimasero in Samaria, dove testimoniavano e annunciavano la parola del Signore. Poi prima di tornare a Gerusalemme, evangelizzarono molti villaggi dei Samaritani. Quindi, oltre a questo primo gruppo che Filippo aveva evangelizzato, gli apostoli evangelizzarono altri villaggi. E quindi, si formò un forte legame fra questi credenti e gli apostoli. Dio aveva reso chiaro che esiste una sola Chiesa, formata sia da Giudei che da Samaritani. In Atti 10, la salvezza raggiunge anche i Gentili.
Grazie a Dio per il suo piano. Tutti i salvati sono uno in Cristo, come leggiamo in Colossesi 3:11
“qui non c’è più greco e giudeo circonciso, e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo è tutto e in tutti.” (Colossesi 3:11 LND)
Più in avanti, tramite l'Apostolo Paolo, Cristo avrebbe rivelato che tutti coloro che sono in Cristo, sia Giudei che Gentili, sono progenie di Abrahamo. Leggo Galati 3:27-29.
“27 poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c’è né giudeo né greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù. 29 Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abrahamo ed eredi secondo la promessa.” (Galati 3:27-29 LND)
Questi brani spiegano meglio la verità che abbiamo visto in Atti 8. Chi è in Cristo è un'erede delle fede di Abrahamo. Non esistono distinzioni nella Chiesa, tutti coloro che sono salvati, siano essi Giudei, Samaritani o Gentili, sono tutti uno in Cristo. Cristo è tutto ed è in tutti.
Cari fratelli e sorelle, noi che siamo gentili, ovvero, non Giudei, eravamo senza Dio e senza le promesse. Gesù Cristo ha abolito il muro di separazione, come leggiamo in Efesini 2:11-22, che spiega qual era la nostra condizione prima della salvezza. I Gentili erano separati dai Giudei, non avevano i vantaggi che avevano i Giudei.
Ora invece, in Cristo Gesù, non c'è distinzione. Dei due, i Giudei e i Gentili, Cristo ha fatto un uomo nuovo. Ora Cristo Gesù ci ha salvato, e ci ha riconciliati con Dio come ha riconciliato i Giudei che credono in Cristo. Ora, in Cristo Gesù, abbiamo tutte le promesse che hanno loro.
Leggo Efesini 2:11-22 che spiega questo. Notate quella che era la nostra condizione, e quella che è la nostra condizione oggi in Cristo. Se noi meditiamo su queste verità, avremo profonda gioia.
“11 Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono stati fatti nella carne per mano d’uomo, 12 eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo. 13 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo.
14 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, 15 avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace, 16 e per riconciliare a ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in se stesso. 17 Ed egli venne per annunziare la pace a voi che eravate lontani e a quelli che erano vicini, 18 poiché per mezzo di lui abbiamo entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito. 19 voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, 20 edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, 21 su cui tutto l’edificio ben collegato cresce per essere un tempio santo nel Signore, 22 nel quale anche voi siete insieme edificati per essere una dimora di Dio nello Spirito.” (Efesini 2:11-22 LND)
Le verità contenute in questo brano in Efesini sono ricchissime. Per ora, voglio farvi notare la verità che abbiamo visto nel nostro brano in Atti 8, cioè che in Cristo Gesù, tutti coloro che credono sono uniti e fanno parte dell'unico corpo di Cristo, e dell'unica Chiesa.
Quindi, facendo in modo che i primi Samaritani che furono salvati non ricevessero lo Spirito Santo finché non furono presenti gli apostoli ciò rendeva chiaro a tutti, Giudei e Samaritani, che i credenti erano tutti legati, e gli apostoli erano apostoli di tutti. Tramite questo, Dio mostrava che esiste un unica chiesa.
Vedremo che Dio mostrerà la stessa cosa per quanto riguarda i gentili in Atti 10.
Per noi che siamo gentili, possiamo rallegrarci che l'Evangelo è anche per noi.
Ricordiamoci di Simone il mago. Egli diceva di credere, e fu anche battezzato, ma non fu mai veramente salvato. Non tutti coloro che dicono di credere sono veramente salvati. Facciamo come dichiara 2Corinzi 13:5, esaminiamoci per vedere se siamo veramente nella fede. Viviamo in santità, guardando a Cristo per la nostra giustizia.
Non pecchiamo come Simone, chiedendo cose da Dio per soddisfare i nostri piaceri. Chiediamo per la gloria di Dio.
E poi, ricordiamo che anche quando arrivano prove difficili e dolorose, come la persecuzione a Gerusalemme che era così pesante che tanti dovettero lasciare la città, anche in questi casi Dio è in controllo, e sta procurandoci il vero bene anche dal male. Quella persecuzione fu usata da Dio per fare crescere ancora di più la Chiesa. Ricordatevi che Dio rimane in controllo anche nelle nostre vite.
Se tu cammini per fede in Gesù Cristo, allora, puoi sapere che qualunque prova che stai affrontando è sotto il controllo di Dio, e Dio la userà per il tuo vero bene. Certamente è vero che spesso non vediamo quello che Dio sta facendo. Però, possiamo avere pace che Dio sa quello che fa, ed è in controllo, e farà tutto con amore.
Troviamo grande gioia nel fatto che siamo in Cristo, che facciamo parte del corpo di Cristo e della Chiesa di Cristo. Viviamo per la gloria di Dio. Parliamo sempre di Gesù Cristo ovunque andiamo. Ringraziamo Dio che se siamo salvati, allora, siamo sigillati dallo Spirito Santo.