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Il Giusto Timore di Dio - Aggeo 1:12-15

filename: 37-01-12.doc di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - Sermone 3 su Aggeo, di Marco deFelice, per 23 giugno, 2002

Riassunto di Aggeo 1:1-11

Nell’ultimo sermone su Aggeo 1:1-11, abbiamo considerato il messaggio che Dio diede ai Giudei in Gerusalemme, affinchè notassero il loro peccato di aver trascurato l’opera di Dio, e si rendessero conto che la loro situazione difficile richiedeva la disciplina di Dio.

Il peccato di queste persone era che non avevano messo veramente Dio al primo posto nella loro vita. Dovevano ricostruire il Tempio di Dio, però, c’era dell’opposizione, e poi avevano tanti lavori personali da fare. Non rifiutavano in modo diretto di fare l’opera di Dio, però, dicevano che non era ancora il tempo. Questo rivelava la condizione dei loro cuori, secondo la quale Dio non era la loro priorità.

Tramite Aggeo, Dio invitò loro a riflettere bene sulla propria condotta. Dovevano valutare se veramente fosse stato saggio trascurare le cose di Dio, cercando di far andare bene le loro faccende esclusivamente con i propri mezzi.

Chiaramente, qui vediamo il principio che si trova nel Salmo 127:1,2

Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il SIGNORE non protegge la città, invano vegliano le guardie. 2 Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono. (Salmi 127:1-2 NRV)

Trascurare Dio è stoltezza. Queste persone, infatti, si impegnavano molto nelle loro cose, ma mangiavano pane tribolato. Tutto il loro grande impegno era inutile, perché non cercavano prima il regno di Dio e la sua gloria. Cercavano le benedizioni terrene, anziché benedizioni eterne. Così, non avevano né le une né le altre.

Dio spiegava loro che le cose negative che gli capitavano erano una disciplina da parte del Signore, affinchè capissero che la loro condotta era stolta. La disciplina serviva per farli tornare al Signore con tutto il cuore.

Abbiamo visto nel v.8 che la risposta che Dio dava loro era semplice:Salite nella regione montuosa, portate del legname e ricostruite la casa: io me ne compiacerò e sarò glorificato”, dice il SIGNORE.

Quando non mettiamo Dio al primo posto nella nostra vita, quando non abbiamo la sua gloria come nostra prima priorità, allora pecchiamo. La soluzione a questo problema è semplice: un cambiamento di cuore e di comportamento. Questi Giudei dovevano salire sulle montagne, dove c’erano le foreste, PORTARE del legname a Gerusalemme, e RICOSTRUIRE la casa, ovvero, il Tempio. Dovevo AGIRE. La soluzione era di cambiare comportamento, cambiare vita.

La fede in Dio non è qualcosa di mistico che è separato dalla vita quotidiana. La vera fede in Dio guida tutto il nostro comportamento, e le nostre azioni di ogni giorno.

La disciplina che Dio ha mandato su queste persone potrebbe sembrare tanto dura però, considerando tutto, abbiamo visto che è stata molto minore di quanto meritavano. Dio avrebbe potuto mandare un nemico per distruggerli, o per riportarli in cattività. Invece, usava la disciplina che aveva lo scopo di farli tornare a vivere veramente per la gloria di Dio.

La loro situazione rispecchia molto la nostra situazione. Dio aveva salvato loro dalla cattività in Babilonia, e Dio ha salvato noi dalla cattività del peccato.

Dio portò loro a Gerusalemme per ricostruire il Tempio, in modo da dare gloria a Dio nel mondo. Dio ha salvato noi per proclamare le sue virtù al mondo, vivendo per la sua gloria.

Questi Giudei avevano trascurato l’opera di Dio, e spesso, anche noi trascuriamo l’opera di Dio. Dio avvertì loro tramite Aggeo, ed avverte noi tramite la sua Parola.

Meggaggio 2. 2. Capitolo 1:12-15.

Siamo arrivati a questo punto. Ora, vogliamo considerare la loro risposta al messaggio di Dio, e il secondo messaggio che Dio inviò loro tramite Aggeo.

Abbiamo visto la situazione, ed abbiamo anche visto che Dio, nella sua misericordia, anziché punirli e abbandonarli come meritavano, mandò Aggeo a parlare con questi Giudei. Dio li esortarva ad abbandonare il loro peccato, il peccato di trascurare le cose di Dio, ed a tornare a mettere il Signore al primo posto.

Grazie a Dio, queste persone ascoltarono la voce di Dio. Leggiamo in Aggeo 1:12.

12 Allora Zorobabel, figlio di Sealtiel, e Giosuè, figlio di Iosadac, il sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo, ascoltarono la voce del SIGNORE, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo che portavano il messaggio che il SIGNORE, loro Dio, gli aveva affidato. Il popolo ebbe timore del SIGNORE.

Il popolo ascoltarono. Ebbero timore del Signore. Si ravvidero.

Ascoltarono

Queste persone ascoltarono la voce del Signore. Queste persone prestarono realmente ascolto alla Parola del SIGNORE, data tramite Aggeo. Riconobbero che erano effettivamente colpevoli, che avevano veramente offeso il Signore, che il loro comportamento era vera stoltezza.

Capirono che, anche se era un uomo che parlava, in realtà era la voce di Dio che si esprimeva tramite quell’uomo.

Quando noi ascoltiamo la parola di Dio, è Dio che ci parla. Quando lo Spirito Santo apre i nostri occhi per riconoscere che un insegnamento o una lettura fa riferimento a noi, allora dobbiamo capire che stiamo ascoltando la voce di Dio stesso.

Quando Paolo e quelli che erano con lui predicavano in Tessalonica, per esempio, coloro che poi credevano avevano capito che il messaggio non era parola di uomini, ma parola di Dio.

Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi l’accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. (1 Tessalonicesi 2:13 NRV)

Spesso, quando Gesù insegnava, dichiarava: Chi ha orecchi per udire, oda. In altre parole, è veramente importante per noi di renderci conto che le verità contenute nella Parola di Dio non sono semplici pensieri degli uomini, ma sono parole di Dio.

Queste persone ascoltarono le parole di Dio, inviate loro tramite Aggeo. Ascoltarono con tutta la loro attenzione, e come vedremo, questo ascolto attento produsse veri frutti.

Ascoltiamo noi con tutta la nostra attenzione la Parola di Dio?

il timore del SIGNORE

Il fatto che queste persone diedero veramente ascolto al Signore, fece in modo che avessero il giusto timore del Signore.

12 Allora Zorobabel, figlio di Sealtiel, e Giosuè, figlio di Iosadac, il sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo, ascoltarono la voce del SIGNORE, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo che portavano il messaggio che il SIGNORE, loro Dio, gli aveva affidato. Il popolo ebbe timore del SIGNORE.

Di volta in volta la Bibbia parla di avere timore del SIGNORE, sia nell’Antico Testamento sia nel Nuovo Testamento. È importante capire cosa intende la Bibbia quando parla di avere timore del Signore.

Temere il SIGNORE vuol dire riconoscere che dipendiamo totalmente da Dio e, quindi, che la cosa più importante nella vita è piacerGli in ogni cosa, ubbidendo alla Sua Parola. Se uno dice di credere in Dio, ma poi non vive in ubbidienza alla Parola di Dio, non teme il Signore, Dio non è la cosa più importante per quella persona. Temere veramente Dio vuol dire ubbidire a Dio in tutto. Vuol dire considerare Dio come la cosa più importante della vita.

Pensando a questi Giudei, un aspetto del fatto che avevano timore del SIGNORE è che non temevano più le circostanze e tutto quello che poteva succedere. Temevamo di perdere la benedizione di Dio. Temevamo di rimanere sotto la disciplina del Signore.

Temere il Signore vuol dire considerare il Signore più importante di tutto, vuol dire cercare le benedizioni solo in LUI, non in qualcos’altro.

Temere il SIGNORE non è la stessa cosa che avere paura di Lui. Vuol dire avere la massima riverenza per Dio, al punto di mettere Lui prima di ogni altra cosa.

A livello pratico, spesso, al nostro parere, tanto influenzato dal mondo in cui viviamo, sembra che sia necessario commettere alcuni peccati per potercela fare. Quando viviamo così, temiamo le circostanze, anziché temere Dio. Temere Dio vuol dire riconoscere che solo Dio può benedirci, e quindi, camminare per fede, ubbidendo a Dio in tutto, tranquilli che Egli provvederà ad avere cura di noi.

Troppo spesso, temiamo altre cose. Temiamo di perdere la immaginate “benedizioni” del mondo, anziché temere di perdere le benedizioni di Dio. Questo ci porta a peccare. In fin dei conti, temiamo tante cose, e prendiamo le nostre decisioni in base a quello che temiamo di più, ovvero, in base a quello che è la nostra vera priorità.

Allora, quando ci rendiamo conto che Dio è il nostro creatore, e che dipendiamo totalmente da Lui, e che senza la sua benedizione siamo perduti, allora, anziché temere altre cose, temeremo il Signore. Temere il Signore vuol dire cercare la sua benedizione al di sopra diogni altra cosa.

La vera vita di fede è quella in cui c’è un santo timore di Dio.

Salmo 2:11 Servite il SIGNORE con timore, e gioite con tremore.

Oh cari amici, impariamo da questo, a viviamo la nostra vita con un santo timore di Dio, cercando la sua benedizione. Serviamo il SIGNORE con timore, e gioiamo con tremore.

Allora, queste persone hanno ascoltato il messaggio di Aggeo con tutto il cuore. Hanno avuto un grande cambiamento di cuore. Hanno avuto timore di Dio.

Io sono con voi v.13

Cosa succede quando una persona risponde con tutto il cuore alla disciplina di Dio, come fecero queste persone?

Dopo solo 23 giorni dal suo primo messaggio, Dio diede un secondo messaggio al popolo tramite Aggeo. Ascoltiamo questo messaggio, e notiamo il cuore di Dio verso coloro che Lo ascoltano. Leggiamo il v.13

13 Aggeo, inviato dal SIGNORE, trasmise al popolo questo messaggio del SIGNORE: “Io sono con voi”, dice il SIGNORE.

Quale parola potrebbe essere più sublime di quella pronunciata dal Creatore di tutto l’universo quando dice: Io sono con voi?

Questi Giudei, che fino a quel momento avevano peccato contro Dio con la loro trascuratezza, appena ebbero un vero cambiamento di cuore, sentirono Dio dire tramite Aggeo: Io sono con voi.

Che meravigliosa benedizione. Nulla nel mondo è paragonabile all’avere Dio con noi. Con chi sta Dio? Dio sta con chi ha veramente il cuore per Dio. Dio sta con chi ha un santo timore di Lui.

Cari amici, cosa vuol dire che Dio sta con noi? Quando Dio sta con noi, il nostro successo è garantito, non nel senso terreno, ma in riguardo alle cose eterne. Quando Dio sta con noi, sappiamo di avere vittoria su ogni nemico. Quando Dio è con noi possiamo stare tranquilli, perché nessuno può essere contro di noi, nel senso che nessuno può ostacolare quello che Dio vuole fare per mezzo nostro.

Troviamo tanti brani nella Bibbia che parlano di questa meravigliosa verità: il fatto di avere l’Eterno Dio con noi. Cambia tutto avere Dio con noi.

In 2Cronache 15, un profeta fu mandato da Dio per parlare con il re Asa, di Giuda:

il quale uscì a incontrare Asa, e gli disse: “Asa, e voi tutti Giuda e Beniamino, ascoltatemi! Il SIGNORE è con voi, quando voi siete con lui; se lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, egli vi abbandonerà. (2 Cronache 15:2 NRV)

Ancora in 2Cronache:

Questa battaglia non sarete voi a combatterla: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che il SIGNORE vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e il SIGNORE sarà con voi"”. (2 Cronache 20:17 NRV)

Comprendiamo di più del senso dell’avere Dio con noi in Isaia 41.

tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. (Isaia 41:10 NRV)

Dio spiega, anche tramite Geremia, cosa vuol dire che Egli sarà con suo popolo.

Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di bronzo; essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti”, dice il SIGNORE. (Geremia 15:20 NRV)

“La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele”, che tradotto vuol dire: “Dio con noi”. (Matteo 1:23 NRV)

Un altro modo per dire che Dio è con noi è dire che Dio è PER noi. Egli sta dalla nostra parte. Chiaramente, Dio non si muove. Perciò, per avere Dio dalla nostra parte, dobbiamo NOI stare dalla parte di Dio. Però, quando Dio è con noi, e Dio è per noi, possiamo avere la gioia di sapere che nessuno può essere contro di noi, nel senso che nessuno può ostacolare l’opera di Dio in noi.

Leggiamo un brano molto conosciuto, che parla di questo. Romani 8.

26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio. 28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. 29 Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; 30 e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati. 31 Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? 32 Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. 34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. 35 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? 36 Com’è scritto: “Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello”. 37 Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. 38 Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, 39 né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 8:26-39 NRV)

Quindi, pensando alla parola che Dio dichiarò a queste persone per mezzo di Aggeo, possiamo vedere che le parole: “io sono con voi” sono meravigliose, esse rappresentano una stupenda verità che supera ogni difficoltà che potrebbe mai verificarsi in questa vita.

Questa meravigliosa parola da parte di Dio non è venuta dopo che i Giudei avevano fatto grandi cose per Lui, ma appena dopo che essi avevano avuto un cambiamento di cuore, ed avevano avuto di nuovo timore di Dio.

Infatti, ciò che Dio guarda nell’uomo non è quello che l’uomo compie, ma è il cuore dell’uomo.

Risveglia i loro spiriti

allora, appena queste persone ebbero un cambiamento di cuore, Dio mandò a loro la parola secondo cui Egli era con loro. Poi, Dio fece una cosa grande nei loro riguardi. Leggiamo versetti 14:15.

14 Il SIGNORE risvegliò lo spirito di Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; essi vennero e cominciarono a lavorare nella casa del SIGNORE degli eserciti, loro Dio, 15 il giorno ventiquattro del sesto mese, nel secondo anno del re Dario. (Aggeo 1:12-15 NRV)

Il Signore dichiarò a queste persone che era con loro, e poi, risvegliò il loro spirito. Risvegliò lo spirito di Zorobabel, il governatore, e lo spirito di Giosuè, il sommo sacerdote, e poi lo spirito di tutto il resto del popolo.

Come potrebbe un uomo impegnarsi con fede in un qualsiasi opera se non sapesse che Dio è con lui? Solo quando sappiamo con certezza che Dio è con noi possiamo compiere le opere di Dio con zelo e con fede.

Ora che queste persone sapevano che Dio era con loro, Dio risvegliò il loro spirito. Avevano avuto da Dio un nuovo zelo per compiere l’opera di Dio. Avevano da Dio una nuova forza.

A questo punto, potremo domandarci: perché Dio non aveva risvegliato il loro spirito prima?

La risposta è semplice: Dio non ha risvegliato il loro spirito prima perché prima non si erano ravveduti.

Di solito, Dio non opera contro la nostra volontà, in altre parole, Egli aspetta che abbiamo un cuore desideroso di fare la sua volontà, e POI Egli ci dà la potenza per superare le difficoltà. Vediamo che Dio agisce così anche in questo caso.

Perciò, con uno zelo che viene da Dio, queste persone si misero a lavorare, in altre parole, si misero a camminare in ubbidienza a Dio. Si misero a costruire il Tempio.

Le persone si misero a ricostruire il Tempio. Il cambiamento di cuore che essi ebbero quando sentirono le parole di Aggeo, condusse ad un cambiamento di comportamento. Ora, avevano iniziato ad avere di nuovo un timore di Dio, il che è fondamentale per conoscere e seguire Dio. Poi, Dio mandò la meravigliosa notizia che Egli era con loro. In seguito, Dio risvegliò il loro spirito.

e noi?

Pensiamo a noi stessi. Quanto è meraviglioso sapere che Dio stesso, il Creatore di tutto, è con noi. Ma possiamo veramente sapere se Dio è con noi? Possiamo sapere se avremo successo nelle nostre imprese?

La Bibbia è piena di insegnamenti che ci danno la risposta a questa domanda. Per esempio, in Matteo 28, quando Gesù comandò ai discepoli di fare discepoli tutti i popoli, dichiarò:

“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”

Questo comandamento si applica anche a noi, quindi anche la promessa della perpetua presenza di Gesù può applicarsi a noi.

In Ebrei 13, abbiamo la promessa di Dio:

5 La vostra condotta non sia dominata dall’amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”. 6 Così noi possiamo dire con piena fiducia: “Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l’uomo?” (Ebrei 13:5-6 NRV)

Quando noi abbiamo un cuore per Dio, e un santo timore di Dio, possiamo essere tranquilli che Dio è con noi, e che ci darà successo in quello che ci manda a fare, non un successo terreno, ma un successo spirituale ed eterno.

conclusione

Allora, cosa abbiamo imparato da questo brano in Aggeo? Abbiamo visto la risposta giusta che dovremmo dare a Dio, e abbiamo visto ancora il cuore di Dio.

Quando Dio ci riprende, dobbiamo risponde come questi Giudei hanno risposto alla Parola di Dio data tramite Aggeo. La loro risposta fu che ascoltarono veramente la Parola, ovvero, credettero di cuore e presero a cuore la Parola che Dio mandava loro. Poi, come conseguenza, ebbero timore di Dio. Prima non avevano un vero timore, prima trascuravano le cose di Dio, ma qui essi ebbero timore di Dio.

L’unico modo per avere un vero rapporto con Dio è di avere un santo timore di Dio. Avere timore di Dio vuol dire tenere conto che dipendiamo totalmente da Dio. Senza di Lui, non possiamo fare nulla. Ogni respiro dipende da Lui, la nostra vita stessa dipende da Lui.

Avere timore di Dio vuol dire quindi tenere sempre presente Dio in tutto quello che facciamo e, in ogni nostra opera, ubbidire a Dio e cercare di piacerGli. Questa è l’unica vera risposta a Dio.

Questa è stata la risposta di queste persone alla parola di Dio inviata tramite Aggeo. Poi, abbiamo visto il cuore di Dio. Quando diedero ascolto a Dio, Dio diede loro la meravigliosa parola: IO SONO CON VOI. Non c’è benedizione più grande che avere Dio dalla propria parte. Quando noi abbiamo il cuore ben disposto, ascoltando Dio, e avendo un santo timore di Lui, possiamo essere tranquilli che Dio sarà con noi. Avere Dio con sé vuol dire vivere tranquilli, perché se Dio è per noi, nessuno può essere contro di noi.

Quando poi ascoltiamo Dio e abbiamo timore di Lui, Egli risveglia il nostro spirito. Nei termini usati nel Nuovo Testamento, ci riempie dello Spirito Santo, in modo che con la sua forza, possiamo compiere tutto quello che Dio ci manda a fare. Possiamo avere successo nelle nostre imprese, perché faremo le cose che Dio vuole.

Oh cari, questa è la vita alla quale Dio ci chiama. Perciò, diamo veramente ascolto a Dio in tutto quello che ci dichiara. Acquistiamo il vero timore di Dio, in modo che possiamo mettere Dio sempre prima di ogni cosa. E così anche noi possiamo avere la gioia di sapere che Dio è con noi. Dio risveglierà anche i nostri spiriti, in modo che possiamo avere vittoria sul nemico, e possiamo compiere le opere che Dio ha per noi. Così, abbiamo gioia quando entriamo nella sua presenza.