Aiuto Biblico

L’inizio delle Piaghe

Esodo 7:14-25

filename: 02-07-b.c03 di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org - Sermone 11 su Esodo, di Marco deFelice, per 2 marzo, 2003

Chi studia la storia sa che la storia degli uomini è una storia costellata da tante guerre. Il mondo è fatto di stati e regni, e ci sono sempre stati coloro che volevano dominare sugli altri, e chi voleva ribellarsi contro chi aveva autorità. Probabilmente in ogni guerra avvenuta nel corso della storia, la guerra è stata il risultato del peccato, almeno in una delle parti in causa.

Le guerre fra gli uomini rispecchiano la realtà della guerra spirituale, fra Satana e i suoi angeli, da una parte, e Dio dall’altra. Però, in contrasto con le guerre fra gli uomini, nella guerra spirituale non c’è alcun dubbio sull’esito, infatti, Dio ha già dichiarato quale sarà l’esito di questa guerra.

Noi stiamo studiamo il libro di Esodo, che è la storia di come Dio salvò il suo popolo dalla schiavitù in Egitto, e diede loro la sua legge, e li fece diventare una nazione. Il libro di Esodo è un libro pieno di Tipi di Cristo e della salvezza in Cristo. Ricordiamo che un tipo è una persona o un avvenimento che Dio stabilì nell’Antico Testamento affinché manifestasse simbolicamente qualcosa della persona e dell’opera di Cristo. Per esempio, Mosè era un Tipo di Cristo, in quanto portò il popolo di Dio fuori dalla schiavitù. Gesù Cristo, tramite il suo sacrificio, porta le persone fuori dalla schiavitù del peccato facendoli diventare figli di Dio. È molto utile, mentre studiamo Esodo, riconoscere i tanti Tipi di Cristo, perché ci aiuteranno a capire meglio l’opera di Cristo nella nostra vita, e così, la nostra lettura diventa qualcosa che ci edificherà, e ci aiuterà a conoscere meglio il nostro Signore e ad avere più fede giorno per giorno.

Mentre studiamo Esodo, è importante ricordare il quadro generale; questo è un buon principio per ogni libro della Bibbia. Dobbiamo considerare attentamente i dettagli, ma ricordando il quadro generale. Esso ci aiuta a capire meglio i dettagli. Nel libro di Esodo, una parte di questo quadro è che gli Ebrei, che erano i discendenti di Giacobbe, chiamato anche Israele, erano in Egitto per intervento diretto di Dio. Egli aveva guidato gli eventi in modo che Giuseppe, uno dei dodici figli di Giacobbe, fosse venduto in Egitto come schiavo. Tramite la sovrana provvidenza di Dio, Giuseppe passò vari anni in carcere, ingiustamente, per poi diventare il primo ministro di tutto l’Egitto, quando Dio gli rivelò che stava per mandare sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia. Durante la carestia, i fratelli di Giuseppe vennero in Egitto per comprare del cibo, e poi, Giuseppe invitò tutti, compreso il padre, a trasferirsi in Egitto e a stabilirsi là. Ciò faceva parte del piano di Dio, come anche quando sorse sopra l’Egitto un nuovo re che non aveva conosciuto Giuseppe, e che cominciò ad opprimere gli Ebrei e a farli diventare schiavi.

Dio avrebbe potuto gestire le cose in modo che gli Ebrei fossero stati sempre visti bene dagli Egiziani. Probabilmente, per gli Ebrei, sarebbe bastato quello, perché solitamente, gli uomini si accontentano con benedizioni materiali, non pensando all’eternità.

Invece, Dio aveva un piano molto più grande e meraviglioso per loro. Voleva fare di loro il suo popolo particolare. Voleva colmarli con benedizioni, incluse le benedizioni materiali, ma molto più importante, con benedizioni spirituali. Per questo, dovevano uscire dall’Egitto, ed entrare nella terra promessa. Però, ancora di più, per avere le benedizioni di Dio, dovevano imparare ad odiare i peccati dell’Egitto, ed avere un cuore umile davanti a Dio. Infatti, l’unico modo per avvicinarsi a Dio è avere una grande umiltà. L’orgoglio impedisce a tante persone di ricevere il perdono e la salvezza.

Spesso, per portare una persona alla salvezza, Dio opera in modo tale che la persona si trova in difficoltà dopo difficoltà, finché non abbandona il suo orgoglio e si umilia davanti a Dio. Gli Ebrei erano di collo duro, perciò, era necessario per Dio mandare una situazione molto grave prima che essi si umiliassero davanti a Lui. Dio farà ciò che è necessario per salvare il suo popolo, e per cambiare il loro cuore.

Per salvare gli Ebrei, Dio scelse Mosè. Abbiamo visto che nel piano sovrano di Dio, per preparare Mosè per questa immensa missione, Mosè, figlio di schiavi Ebrei, fu adottato come figlio della figlia del Faraone, e crebbe nel palazzo reale, ricevendo il meglio dell’istruzione degli Egiziani. Poi, all’età di quarant’anni, dovette fuggire dall’Egitto, e visse per altri quarant’anni nel deserto di Madian, imparando l’umiltà, e imparando a conoscere molto bene il deserto. Per quarant’anni, fece il pastore delle pecore di Ietro, che era diventato suo suocero. Sarebbe stato umanamente impossibile programmare una preparazione così perfetta per diventare colui che avrebbe guidato gli Ebrei fuori dall’Egitto, come la sovrana provvidenza di Dio aveva provveduto a Mosè.

Quando leggiamo cose di questo tipo, dobbiamo ricordare che Dio non cambia mai. Perciò, possiamo capire che lo stesso Dio che ha preparato Mosè in modo perfetto, anche tramite situazioni difficili, è all’opera anche nella nostra vita, guidando gli avvenimenti, per portarci avanti in modo perfetto. Possiamo confidare nella cura di Dio, anche quando non capiamo come Egli convertirà in bene una nostra situazione.

Tornando agli avvenimenti in Esodo, finora, abbiamo visto principalmente come Dio aveva preparato tutto per portare gli Ebrei fuori dall’Egitto. Oltre a preparare Mosè, Dio aveva indurito il cuore del Faraone. Umanamente, questo sembrerebbe controproducente per la liberazione degli Ebrei. Però, abbiamo letto che lo scopo di Dio non era solamente di liberare gli Ebrei, ma era anche di manifestarsi agli Egiziani come l’Iddio sovrano. Quindi, era necessario che il Faraone avesse un cuore duro. Quello che sembrava un male, era in realtà una parte del piano perfetto di Dio. Quanto è importante avere fede in Dio, anche quando non comprendiamo quello che sta facendo.

Nell’ultimo sermone, Mosè si era presentato al Faraone per la seconda volta. La prima volta, Mosè aveva semplicemente annunciato al Faraone il comandamento di Dio secondo cui il Faraone doveva lasciar andare gli Ebrei. Nel secondo incontro, il Faraone aveva chiesto a Mosè un segno, un miracolo, che avrebbe dimostrato che Dio era potente da poter comandare al Faraone. Aaronne, il portavoce di Mosè, aveva gettato a terra il bastone di Mosè, ed esso era diventato un serpente. In seguito, i maghi del Faraone, tramite le arti occulte, erano riusciti a tramutare anche i loro bastoni in serpenti. Però, poi, il serpente di Mosè inghiottì i loro serpenti, dimostrando la sovranità di Dio. Nonostante questo, il cuore del Faraone era duro, ed egli non diede ascolto a Dio.

le dieci piaghe

Arriviamo ora alla prima delle dieci piaghe. Tante persone che non hanno mai letto la Bibbia sanno qualcosa delle dieci piaghe, perché ci sono stati vari film sull’Esodo. Però, non capiscono il senso più profondo. La mia preghiera è che possiamo conoscere meglio il nostro Dio tramite una considerazione attenta di quelle piaghe.

Prima di tutto, possiamo capire meglio le piaghe se notiamo che esse si sono verificate in tre gruppi di tre, con poi il decimo, la morte del primogenito, fu una piaga a parte. Nel primo gruppo di tre piaghe, tutto l’Egitto fu colpito, compreso il luogo dove vivevano gli Ebrei. Però, nel secondo e nel terzo gruppo di tre piaghe, la terra di Goscen, che era la zona dove abitavano gli Ebrei, non fu colpita, mostrando una chiara distinzione fra il popolo di Dio e gli Egiziani.

Ogni gruppo fu peggiore di quello precedente. Dio iniziava in modo meno pesante, in modo che se gli Egiziani si fossero ravveduti, avrebbero sofferto meno. Ogni gruppo di piaghe inizia con Mosè che va ad incontrare il Faraone al mattino. In ogni gruppo, c’è un avvertimento prima della venuta della prima piaga del gruppo, c’è un minore avvertimento prima della seconda piaga, e non c’è alcun avvertimento prima della terza piaga.

Il fatto che Mosè annuncia esattamente come si verificheranno le piaghe, rendeva assolutamente chiaro che non si trattava di avvenimenti naturali accaduti per caso, ma era l’intervento diretto del Dio sovrano sul mondo.

Notiamo anche che queste piaghe riguardavano tutte le cose in cui gli Egiziani credevano che i loro vari dèi fossero sovrani. Facendo così, l'Eterno mostrava di essere superiore a tutti i loro dèi.

È anche importante ricordare che le piaghe erano atti di giudizio. Cioè, le piaghe erano una forma di giudizio contro gli Egiziani per il loro peccato. In Esodo 7:3,4 abbiamo letto

“3 Ma io indurirò il cuore del Faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d’Egitto. 4 Perciò il Faraone non vi darà ascolto, e così io stenderò la mia mano sull’Egitto e farò uscire dal paese d’Egitto le mie schiere, il mio popolo, i figli d’Israele, mediante grandi giudizi.” (Esodo 7:3-4 LND)

Quindi, le piaghe erano grandi giudizi da parte di Dio contro i peccati degli Egiziani. Dio odia il peccato, e giudicherà ogni peccato. In questa occasione, Egli manifestò il suo giudizio prima del giudizio finale che avverrà alla fine del mondo, per aiutare gli uomini a capire meglio quanto Egli odia ogni peccato, e quanto il suo giudizio sarà severo.

Ricordiamo infine che lo scopo delle piaghe era di rispondere alla domanda del Faraone a Mosè: Chi è l'Eterno che io debba ubbidire a Lui? Le piaghe mostravano in modo inequivocabile che l'Eterno d’Israele è il Signore di tutto!

Teniamo tutte queste verità in mente mentre consideriamo le dieci piaghe.

la prima piaga: l’acqua diventa sangue

Consideriamo ora la prima piaga. Leggiamo Esodo 7:14-25.

“14 L’Eterno disse a Mosè: "Il cuore del Faraone è ostinato; 15 egli rifiuta di lasciare andare il popolo. Va’ da Faraone domani mattina, quando uscirà per andare verso l’acqua. Ti fermerai ad aspettarlo sulla riva del fiume e prenderai in mano il bastone che è stato mutato in serpente. 16 gli dirai: "L’Eterno, il DIO degli Ebrei, mi ha mandato da te per dirti: lascia andare il mio popolo perché mi serva nel deserto; ma ecco, finora tu non hai ascoltato". 17 Così dice l’Eterno: "Da questo conoscerai che io sono l’Eterno; ecco, col bastone che ho nella mia mano io percuoterò le acque che sono nel fiume, ed esse saranno cambiate in sangue. 18 E i pesci che sono nel fiume moriranno, e il fiume puzzerà, e gli Egiziani avranno schifo a bere l’acqua del fiume"". 19 E l’Eterno disse a Mosè: "Di’ ad Aaronne: "Prendi il tuo bastone e stendi la tua mano sulle acque dell’Egitto, sui loro fiumi, sui loro canali, sui loro stagni e su tutti i loro depositi d’acqua; così essi diventeranno sangue. E vi sarà sangue per tutto il paese d’Egitto, tanto nei recipienti di legno che nei recipienti di pietra"". 20 Mosè ed Aaronne Fecero così, esattamente come l’Eterno aveva loro ordinato. Così egli alzò il bastone e percosse le acque che erano nel fiume, davanti agli occhi del Faraone e davanti agli occhi dei suoi servitori; e tutte le acque che erano nel fiume furono cambiate in sangue. 21 E i pesci che erano nel fiume morirono; e il fiume divenne puzzolente, si che gli Egiziani non potevano più bere l’acqua del fiume. Così vi fu sangue per tutto il paese d’Egitto. 22 Ma i maghi d’Egitto fecero la stessa cosa con le loro arti occulte; e il cuore del Faraone si indurì ed egli non diede loro ascolto, come l’Eterno aveva detto. 23 Il Faraone quindi si voltò e se ne andò a casa sua; e non fece caso neppure a questo. 24 tutti gli Egiziani scavarono nei dintorni del fiume in cerca d’acqua da bere, perché non potevano bere l’acqua del fiume. 25 Passarono così sette giorni, dopo che l’Eterno aveva percosso il fiume.” (Esodo 7:14-25 LND)

Essendo questa la prima piaga del primo gruppo di tre piaghe, l'Eterno mandò Mosè dal Faraone la mattina, mentre il Faraone si recava al fiume. Ricordiamo che gli Egiziani consideravano il fiume Nilo come la fonte di vita, ed esso era considerato sacro. Se non fosse esistito il Nilo, l’Egitto sarebbe stato un deserto con poca vita, invece, a causa del Nilo, l’Egitto era un paese ricco. Gli Egiziani avevano vari riti che riguardavano il Nilo, e probabilmente, il Faraone scendeva al fiume ogni mattina per svolgere uno di questi riti. Quindi, era un duro colpo per gli Egiziani vedere il loro fiume, che consideravano la fonte di vita, trasformarsi in una fonte di morte. Vedevano chiaramente che il Dio degli Ebrei era superiore al loro dio del Nilo.

Voglio notare il contenuto di quello che Mosè doveva dire al Faraone. Leggiamo ancora i vv.16,17.

“16 gli dirai: "L’Eterno, il DIO degli Ebrei, mi ha mandato da te per dirti: lascia andare il mio popolo perché mi serva nel deserto; ma ecco, finora tu non hai ascoltato". 17 Così dice l’Eterno: "Da questo conoscerai che io sono l’Eterno; ecco, col bastone che ho nella mia mano io percuoterò le acque che sono nel fiume, ed esse saranno cambiate in sangue.” (Esodo 7:16-17 LND)

Dio si identifica al Faraone, poi, gli ricorda che gli aveva comandato di lasciar andare gli Ebrei. A quel punto, Dio dichiara al Faraone: “finora tu non hai ascoltato.”

Amici, ricordiamo che il Faraone era probabilmente l’uomo più potente del mondo di allora. Nonostante questo, Dio non cercava minimamente di trattare con lui, o di ragionare con lui. Dio semplicemente gli comanda cosa doveva fare, e poi, lo riprende perché non aveva ascoltato.

Qui vediamo una qualità del carattere di Dio. Dio è il Sovrano Creatore del mondo. Gli uomini sono le sue creature, quindi, sono totalmente soggetti a Lui. Dio non fa richieste agli uomini, Dio comanda gli uomini. Quando un uomo non ascolta Dio, si rende colpevole agli occhi di Dio. Faraone non aveva ascoltato Dio, e per questo era colpevole. Non gli era permesso di trattare con Dio. O ascoltava, o era in ribellione.

Anche oggi, non si può trattare con Dio. O ci si umilia davanti al Creatore di tutto e si ubbidisce, o si vive nella ribellione. Dio non tratta con l’uomo. Egli comanda, ed ogni uomo deve ascoltare, o essere ribelle. Dio non accetta l’ubbidienza parziale.

D’altra parte, come potrebbe l’uomo, che dipende totalmente da Dio, e non ha nulla da offrirGli che non appartenga già a Dio, trattare con Lui? O che possiamo imparare che abbiamo bisogno di Dio per tutto, e che è una benedizione immensa ricevere la Sua cura.

Tornando al brano, notiamo anche nel v.17 che l'Eterno dichiara: “Da questo conoscerai che io sono l’Eterno” e poi annuncia che le acque del Nilo saranno cambiate in sangue. Teniamo sempre in mente che lo scopo principale delle piaghe era mostrare l’identità di Dio, cioè che Egli è il Signore dei signori, e il RE dei re, il Sovrano Dio su tutta la Creazione, il Giudice di tutti.

Mosè e Aaronne fecero come l'Eterno aveva ordinato. Non avevano alcun poter in se stessi di cambiare le acque del Nilo. La loro responsabilità era di avere fede in Dio, e quindi di ubbidirGli. Questo fecero, e quindi, Aaronne stese il bastone sulle acque.

In un istante, sotto gli occhi del Faraone e dei suoi servitori, le acque di quell’immenso fiume furono trasformate in sangue. La parola Ebraica usata qui vuol dire proprio sangue, non solamente il colore del sangue. Quell’immensa quantità di acqua si tramutò in vero sangue. Questo era un grande miracolo.

Nel fiume, essendo diventato sangue, morirono i pesci, e fu impossibile bere dal fiume e dai canali che venivano dal fiume.

Notiamo quanto questa piaga era un messaggio chiaro e potente per gli Egiziani. Quello che gli Egiziani vedevano come fonte di vita, il Dio degli Ebrei lo fece diventare una fonte di morte. C’era sangue in tutto l’Egitto. Quindi, Dio si stava mostrando totalmente superiore a quello che gli Egiziani avevano considerato la fonte della vita e la loro fonte di benedizione. Dio mostrava che era capace di rendere il Nilo una fonte di morte.

Quando Mosè ed Aaronne avevano gettato giù il bastone, ed esso era diventato un serpente, il Faraone aveva chiesto ai maghi di fare la stessa cosa. Però poi, il bastone di Mosè aveva inghiottito i loro bastoni.

Ora il Faraone chiamò i maghi per chiedere anche a loro di trasformare l’acqua in sangue. Il fiume era già tutto sangue, quindi, non potevano farlo su quello. Ovviamente, ottennero qualche contenitore con dell’acqua, che cambiarono in sangue, almeno in apparenza.

È importante fermarci per riconoscere l’assurdità di questo. Tutto il fiume era già sangue, come tutta l’acqua contenuta nei recipienti nelle case. Se quei maghi avessero avuto vero potere, potere da cambiare quello che Dio aveva fatto, sarebbe stato assurdo cambiare quel po’ di acqua che riuscivano ad ottenere in sangue. Piuttosto sarebbe servito cambiare il sangue di nuovo in acqua. Però, i maghi non avevano quel potere. Nemmeno Satana poteva fare quello. Nessuno può cambiare quello che Dio fa. Egli è sovrano su tutto. Nessuno può fermare Dio quando agisce.

Il fiume rimase sangue per sette giorni interni. Tutto l’Egitto poteva vedere la potente mano dell’Eterno degli Ebrei.

Dio aveva sempre avuto il potere che mostrò in questa piaga. Dio non cambia mai. Però, non sempre rivela tutto di Sé. Spesso, Egli vuole che l’uomo si impegni a conoscere Dio tramite quello che Dio ha già rivelato di sé. Infatti, una delle ragioni per cui Dio guidò Mosè a scrivere questi avvenimenti nella Bibbia era affinché potessimo conoscere Dio di più. Non ci servono miracoli oggi, perché abbiamo già la Bibbia, che rende chiaro il grande potere di Dio e la sua sovranità.

Conclusione

Così arriviamo alla fine della narrazione di questa piaga, e di questo capitolo. Facciamo un riassunto delle verità che Dio ci mostra in questo capitolo di Esodo.

Le piaghe ci ricordano che Dio giudicherà severamente il peccato. Il pensiero tanto comune oggi che Dio essendo buono non giudicherà il peccato, è falso, e chi pensa questo avrà una terribile sorpresa al giudizio finale. O che possiamo ricordare che Dio giudicherà il mondo! Per quanto le piaghe erano terribili, il giudizio finale sarà infinitamente più terribile, perché la punizione durerà per tutta l’eternità.

Gli uomini pongono la loro fede in tante cose. Tante persone credono in se stesse, credono nelle proprie capacità. Non capiscono che la loro vita è come un vapore, che Dio può far sparire in un istante, e che essi dipendono totalmente da Dio.

Tante altre persone pongono la loro fede in qualcosa che Dio ha creato, anziché nel Creatore. Gli Egiziani ponevano fede nel fiume Nilo, e lo vedevano come la fonte della vita e delle loro benedizioni. Perciò, il primo atto di giudizio che Dio mandò su di loro, fu quello di tramutare il fiume in sangue, in modo che quello che loro vedevano come fonte di vita diventò fonte di morte.

Oggi, tante persone pongono la loro fede nelle ricchezze. Altre nelle loro tradizioni religiose. Altre ancora nel divertimento, o in qualche attività che dà piacere. Altre ancora pongono la loro fede nel senso di potere che hanno e nelle proprie capacità.

Tutte le cose buone vengono da Dio, e Dio può toglierle via in un attimo, così come può portare via la vita stessa. Dio è un Dio geloso, e quando una persona ritiene che qualcosa sia più importante di Dio, subirà il Suo giudizio.

Infatti, chiunque si aggrappa a qualsiasi cosa che prenda il posto di Dio, troverà che quello che gli sembrava importante, diventerà un peso mortale, che lo porterà fino al tormento eterno. Quanto è importante abbandonare qualsiasi cosa che ci fa distogliere lo sguardo da Dio.

Ricordiamo che nonostante il Faraone avesse visto la potente opere di Dio nel trasformare l’acqua del Nilo in sangue, non volle ravvedersi. Il suo problema non era una mancanza di prove, non erano dubbi intellettuali, era un cuore duro. Anche oggi, quando non vogliamo ubbidire a Dio, il problema non è intellettuale, bensì è un problema di cuore. La soluzione è ravvederci, e camminare per fede, ponendo tutta la nostra fede in Dio, il nostro Creatore e sovrano Signore.

Grazie a Dio per questo libro, perché tramite esso, possiamo conoscere meglio Dio, e conosciamo meglio come vivere come suoi figli.